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Tour della Giordania, da Amman a Petra, dal Wadi Rum al Mar Morto (7 pagine)

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Da Aqaba al Mar Morto e al sito del Battesimo di Gesù

Alla mattina rapido consulto durante la colazione: Davide e Ughetta fanno notare come il sito del Battesimo di Gesù, non compreso nel nostro programma, sia in realtà a meno di 10 km dal nostro albergo sul Mar Rosso. Contrattiamo la cosa con la nostra guida e alla fine l'ok, andremo anche a Betania! Salutiamo l'ottimo Radisson Hotel Aqaba e partiamo verso nord. La giornata è velata, quasi nuvolosa, e dobbiamo percorre una strada piatta, anzi in discesa, nonostante ci troviamo sul livello del mare. Oggi il vento è girato da nord-ovest, la temperatura è decisamente meno opprimente, una decina di gradi in meno rispetto a ieri. Percorreremo la superstrada del Mar morto, un percorso che corre a fianco del confine israelo-giordano, una direttrice fino a qualche anno fa ad esclusivo utilizzo militare. Corre lungo la depressione del mar Morto, Dead Sea all'inglese, una fossa tettonica che sprofonda fino al punto più basso del pianeta, a - 423 metri sotto il livello del mare. Un tempo chiamato Asfaltide, il Mar Morto è uno dei luoghi più straordinari del pianeta: Le sue acque sono salatissime, al limite della saturazione e possiedono una densità che arriva a toccare 1,24 cioè un litro di acqua del mar morto pesa 1240 grammi, densità paragonabile a quella di un fango non troppo diluito!

La strada da Aqaba per un lungo tratto corre senza pendenze particolari, seguendo il fondovalle con fianco i rilievi montani della Giordania e di Israele più distanti. Per qualche tratto si incontrano distese di sabbia, con qualche duna che crea suggestioni desertiche, anche se si tratta di colline di sabbia modeste, alte al massimo poco più di 10 m. Comunque l'effetto è quello di trovarsi in un deserto! Procedendo verso nord le montagne a fianco diventano sempre più imponenti. È bello pensare che dietro quella cresta seghettata inizia il dominio di Petra che abbiamo “conquistato” appena due giorni fa... Dopo circa 2,5 ore Il pulmino fa un sosta, siamo più o meno a metà strada da Bethany, il sito del Battesimo di Gesù che si trova sulla riva sinistra del Giordano. La temperature è giù più calda rispetto ad Aqaba, sappiamo che al Mar Morto fa più caldo che nel resto della Giordania, d'altra parte siamo in una depressione. Questo gran caldo, ci racconta la nostra guida Abdullah, consente di avere due raccolti l'anno, e questa regione è diventata quindi la principale zona produttrice di prodotti ortofrutticoli della Giordania. Abdullah ci pronostica inoltre che soffriremo un po' di caldo quando esploreremo le zone a ridosso del Giordano, ma è un prezzo che paghiamo volentieri.

Ripartiamo e le montagne alla nostra destra si avvicinano sempre più, siamo in corrispondenza della riserva naturale di Dana, avere tempo sarebbe un territorio da esplorare con attenzione, a prima vista sembra particolarmente interessante, almeno dall'aspetto morfologico. La strada inizia a scendere, in modo deciso, stiamo entrando nella depressione del Mar Morto, aumentano i villaggi e le tende beduine, si vedono serre, un po' alla volta il paesaggio perde la connotazione desertica, anche se rimane piuttosto arido ai nostri occhi. In lontanza vediamo dell'acqua, pensiamo sia il Mar Morto: Abdullah ci corregge, sono delle saline. In realtà anni fa quella zona era veramente superficie del Mar Morto, pra ritiratosi: è oramai risaputo che il lago salato stia “morendo” poco a poco. Le cause sono semplici: le acque del Giordano e di altri fiumi dell'area sono prelevate per uso agricolo o alimentare: arriva meno acqua nel Mar Morto, e allora l'evaporazione inarrestabile sta facendo perdere circa 1 metro di livello ogni anno, facendo restringere il lago, e portando a questo ritmo alla scomparsa del Mar Morto in poche centinaia di anni. Il vero Mar Morto arriva poco più avanti e facciamo una sosta per vederlo abbastanza da vicino, in realtà il lago rimane circa 20 m sotto di noi. Si notano le croste di sale lungo la costa, l'acqua ha una colorazione verdastra, non vediamo l'ora di toccarla, ma potremo farlo nel pomeriggio. Sulla montagna dietro di noi notiamo una colonna di roccia: per una leggenda sarebbe ciò che resta della moglie di Lot, nipote di Abramo, tramutata in una statua di sale per aver voluto guardare la distruzione delle vicine Sodoma e Gomorra.

Il viaggio prosegue, ma poco più avanti compiamo una seconda sosta: ci troviamo a salutare un “amico”, e cioè il fiume Wadi Mujib, che avevamo visto formare un lago sulla Strada dei Re, a sud di Madaba, e che rivediamo qui gettarsi nel Mar Morto. L'acqua è pochissima, ma lo spettacolo è dato dalla profonda gola che arriva a pochi metri dalle sponde del Dead Sea, il grande lago salato. Un canyon di grande imponenza, davvero un punto panoramico che meriterebbe una sosta più lunga, magari risalendo la gola per qualche chilometro a piedi. Il tempo è però purtroppo tiranno, dobbiamo correre a Betania, compiere la vista al Sito del Battesimo di Gesù, per poi tornare al Mar Morto per il nostro atteso bagno. Sbrigate le formalità d'ingresso riusciamo ad arrivare con il pulmino all'ingresso del percorso a piedi. Effettivamente fa caldo, in più l'atmosfera è piuttosto opprimente, ma dopo tutto siamo a 400 m sotto il livello del mare, siamo nel luogo più basso della Terra! Un sentiero sterrato circondato da vegetazione ci fa raggiungere il sito archeologico del battesimo. Durante la camminata vediamo che la zona pullula di chiese, alcune ancora in costruzione, altre già completate: il sito, ci spiega la guida, è stato riconosciuto come luogo del Battesimo di Gesù nel 1994, dopo che fu siglato un accordo di pace tra Giordania ed Israele e la zona era stata sminata, consentendo quindi le ricerche archeologiche. Gli archeologi avevano sancito che fosse questa sponda quella giusta, e non quella israeliana, come del resto mostrava la stessa mappa della Terra Santa di Madaba. Arriviamo al sito del battesimo: qui sono state trovate delle vasche, alimentate da sorgenti, a circa un centinaio di metri da una ansa del fiume Giordano, lungo il Wadi Kharrar. Era qui che probabilmente San Giovanni Battista effettuava i suoi battesimi, in effetti l'acqua del Giordano è piuttosto fangosa, anche se oggi bisogna ricordare che il fiume riceve decisamente meno acqua di allora. Il fonte battesimale era sufficientemente grande da accogliere qualche centinaia di battenzandi. Nella vicinanze si trovano delle piccole grotte, dove si dice pregasse il Battista, ma non abbiamo avuto la possibilità di visitarle.

Il percorso della visita ci ha poi condotti fino al Giordano, dove si trova una chiesa ortodossa (San Giovanni) proprio a fianco della riva del fiume. A dieci metri di distanza, sull'altra riva del Giordano si trova il sito istraeliano del Battesimo di Gesù, decisamente più cementificato e meno attraente rispetto al versante giordano, che ha un aspetto più naturale. Dopo una breve visita in chiesa, siamo ritornati rapidamente al pulmino. Esperienza comunque positiva quella di Batania, ed in ogni caso camminare tra questi sentieri al pensiero della storia che si respira in questi luoghi ha suscitato in me parecchia emozione. Accaldati, assetati e affamati ci siamo diretti al nostro ultimo hotel, che si è rivelato un fantastico gioiello: il Dead Sea Movenpick ci accolto con la sua eleganza senza fronzoli, ed un strepitoso cocktail di benvenuto che ci ha salvato dalla disidratazione incipiente. Un pranzo veloce, con ottima scelta di piatti, sia giordani che internazionali, e una bella struttura di appartementi, bene integrati tra di loro, con verde e gusto nelle architetture. Poi di corsa a fare in bagno nel Mar Morto!

Questo sarebbe stato il nostro intento, ma arrivati sulla spiaggia l'amara sorpresa: mare mosso, bagno vietato. Nel Mar Morto c'è poco da scherzare: l'acqua così salata, se finisce negli occhi, diventa una esperienza dolorosa. Con le onde che presentava il mare era davvero complicato fare il bagno, anche per la presenza di scogli incrostati di sale su cui inevitabilmente si andava a sbattere. Il bagnino dispiaciuto ci raccontava che il mare qui aumenta di ondosità e diminuisce in pochissimo tempo, forse in un ora sarebbe tornato normale. Ma il vento impetuoso soffiava a raffiche, ed abbiamo capito che oramai alle 17 del pomeriggio non c'era più niente da fare... Qualche foto, uno sguardo a Gerusalemme lassù in cima alla montagna davanti a noi, il sale che incrosta il litorale, poi abbiamo toccato l'acqua che da una sensazione di oleoso e viscido, però con temperatura accettabile, e Ughetta con Davide a provare i fanghi del Mar Morto che dicono avere proprietà benefiche. Io niente, era troppo la rabbia per il mancato bagno... fortunatamente non mi sono arreso: chiedendo al bagnino a che ora riapre lo stabilimento alla mattina scopriamo che si inizia alle 6:30. Ok abbiamo un'ora prima della partenza si può fare!

Ammiriamo il tramonto con il sole che fa capolino tra le nubi e poi ci prepariamo per la cena: stasera siamo ospiti del direttore del Dead Sea Movenpick, Mauro Calderone un toscano doc che ci ha ospitato nel ristorante italiano della struttura, denominato Luigi. Accompagnate da un vino giordano, San Giorgio, degustiamo delle ottime portate a base d'agnello, con verdure alla griglia dal sapore eccezionale. Davvero una cena piacevole accompagnata a tratti da una esibizione di danza del ventre. Alle 23 si va in camera, il pensiero va alla sveglia all'alba, sperando che il vento, come previsto, sia domani solo un ricordo....

 Pubblicato da il 28/03/2011 - 56.081 letture - ® Riproduzione vietata

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