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Vacanze mare Isola d'Elba Toscana

Vacanze sull'Isola d'Elba, cosa vedere e cosa sapere

Non fate come Napoleone. Lui si fermò svogliatamente giusto per dieci mesi e poi se la diede a gambe quasi senza salutare. Ma era un imperatore in esilio. Noi siamo turisti in vacanza e per avere dieci mesi a disposizione tra spiagge, promontori e aperitivi sul mare faremmo carte false. E pazienza se intanto qualcun altro sale al trono. Potenza dell’isola d’Elba, la terza isola d’Italia, a soli 10 km dalla costa e con la bellezza di 147 km di coste da esplorare nel mare della Toscana. Tanto che a ripensarci forse dieci mesi sono pure pochi.

Come arrivare
L’isola, la più grande dell’arcipelago toscano si raggiunge facilmente: giusto un’ora abbondante di traghetto da Piombino Marittima (www.piombino.it) . I traghetti sono gestiti da diverse compagnie e collegano, con instancabile frequenza la terraferma con Portoferraio, Rio Marina e Cavo. Siete frettolosi? Nessun problema, vi verranno incontro con un servizio di aliscafo che vola sull’acqua in soli 20 minuti. Per chi voglia prenderla da lontano invece nel periodo estivo c’è pure un traghetto che arriva in poco più di un’ora e mezzo sino a Bastia in Corsica.  E per chi ha fretta ci sono pure voli diretti con Austria, Svizzera, Germania, Olanda e ovviamente Italia (da Pisa, Milano e non solo) dall’aeroporto di Marina di Campo (www.elbaisland-airport.it). Insomma, arrivare è comodo. Il bello poi comincia appena sbarcati.

Alla scoperta dell’isola
Ripetiamo il numero: 147 km di coste. E un centinaio di spiagge. Ci sarebbe già da montarsi la testa ma il bello di quest’isola è che non ama ripetersi. E quindi ogni tratto di scoglio, roccia, spiaggia o pineta vi apparirà diverso. Sempre nuovo. Quindi preparatevi a passare da piccoli borghi sospesi nel bosco a gomitoli di case attorcigliati intorno ad un porticciolo, vallate verdi e spiagge sabbiose. Oppure dal livello zero dell’acqua del vostro ultimo tuffo ai mille metri del monte Capanna. Un po’ per tutti i gusti. E per scoprirlo iniziamo con un itinerario d’assaggio.

In giro tra monti e spiagge
Abbiamo detto che l’isola largheggia in punti di interesse. Ma per iniziare forse la cosa migliore è procurarsi un mezzo di trasporto (i traghetti comodamente portano auto e moto) e iniziare lentamente la sua scoperta facendo base a Portoferraio. Anche se, visto che lo abbiamo nominato all’inizio, ci piace partire da lui: dall’imperatore Napoleone. Sua Altezza Reale abitò per i famosi dieci mesi, a cavallo del 1814, nella villa dei Mulini di Portoferraio. In realtà fu costruita ben prima, dal Granduca di Toscana, e Bonaparte si limitò a farla ampliare e ammodernare. Non intendeva viverci a lungo, è vero. Ma voleva starci bene. Lo capirete durante la visita che vi impegnerà almeno per un’ora – noblesse oblige: è la casa di un imperatore – prima di passare alle visite dei forti che proteggevano la cittadina che oggi è il centro dell’isola con i suoi oltre diecimila abitanti.

Il primo da scoprire è il forte Falcone, quello posto sulla cima più alta, costruito alla metà del 1500 da uno dei Medici per dominare il mare contro le scorrerie di pirati e altre sciagure portate dalle onde. Ancora oggi il panorama merita la salita così come accade all’altro forte, lo Stella, sulla vicina collina. I pirati ovviamente sono scomparsi: ma è ugualmente bello ammirare il viavai di traghetti e barche a vela. Poi, siamo pronti per partire per la scoperta del resto dell’isola ma prima, perché no, plachiamo la gola con una sosta al ristorante Stella Marina (stellamarinaportoferraio.it). A Portoferraio ha una lunga storia e il cuoco si vanta che il pesce viene dalle reti calate nelle baie qui intorno. Chissà se almeno questo Napoleone lo avrebbe apprezzato. Noi si e quindi piacevolmente gratificati da un bicchiere di aleatico partiamo alla scoperta della costa.

Itinerario verso Ovest
Dirigiamoci a ovest e puntiamo verso Marciana Marina per un tour che in una cinquantina di km ci permetterà di ammirare un catalogo completo delle bellezze dell’isola. La prima sosta è a Procchio, un grazioso borgo famoso per la sua spiaggia, per poi puntare diretti a Marciana Marina. Qui la sosta è d’obbligo: ci può stare una passeggiata lungo la baia del Cotone o una rifrescata tra i flutti alla spiaggia della Fenicia. Per i golosi anche un pranzetto al ristorante Capo Nord proprio sulla spiaggia della Fenicia (ristorantecaponord.it).

Quindi voltiamo le spalle al mare: si fa per dire, s’intende. Si, perché a questo punto si può salire dal livello della sabbia agli oltre 350 metri di Marciana Alta. L’asfalto si inerpica tra i castagni e l’aria profuma di erbe e fiori. Ma il blu delle onde è uno scenario che non abbandona mai ed è bello sbirciarlo camminando tra le piccole vie del paese protetto, tanto per cambiare, da una fortezza che risale quasi all’anno Mille. Quando tornerete in macchina guidate lentamente: ad intervalli regolari si trovano belvedere perfetti per una sosta e un selfie e metà tra il cielo e i flutti.

Smaniate per una spiaggia? Beh, trattenetevi. Vi aspetta ancoraa un po’ di roccia. Il bello dell’isola D’Elba, lo abbiamo già detto, è che svela sempre nuovi panorami. E il prossimo è quello del monte Capanne con i suoi mille metri abbondanti. Non sarà l’Everest ma quando il cielo è terso il panorama spazia dalla costa italiana sino alla Corsica. Per goderne appieno la vista ecco allora l’idea più comoda: la cabinovia. In 18 minuti raggiungerete la vetta sorvolando boschi di lecci e castagni e, con un po’ di fortuna, ammirando le corse dei mufloni. Attenzione però a controllare gli orari dell’ultima corsa: il ritorno a piedi può essere lunghetto (www.cabinovia-isoladelba.it).

Quindi dopo questo tuffo tra fungaie e le elissi dipinte in cielo dai rapaci è tempo di tornare alla sabbia. La direzione stavolta è quella di Marina di Campo: lungo il percorso c’è solo l’imbarazzo della scelta per quello che riguarda le spiagge. Ma non solo: a Chiessi, un paio di minuti prima del borgo, fermatevi a ammirare come la stradasia incisa nella pietra e preparatevi a una discesa di qualche centinaio di metri verso la spiaggia chiamata del Quartiere. Se non vi basta la gioia di un bagno potrete anche sentirvi anche un po’ esploratori: mettetevi la maschera e ammirate verso il fondo. Sulla sabbia giace un relitto ora trasformato in multiproprietà per una miriade di pesci. Voi guardate senza essere troppo invadenti: in fondo è casa loro.

Più avanti altre spiagge e altre soste: a Fetovaia, per esempio, ma anche a Secchetto e Cavoli. Non fate caso ai nomi stravaganti: la sabbia è il mare invitano a rilassarsi e rimandare la partenza. Ma prima o poi tocca ripartire. Qualche chilometro ed ecco Marina di Campo. Qui ci si può organizzare una sosta anche di qualche giorno. Alla sera si passeggia sul lungomare, di giorno si ozia sulla spiaggia che è la più lunga dell’isola. I ristoranti di pesce sono tanti e non manca anche la solita torre d’avvistamento per i pirati. Insomma, le occasioni per inventarsi una attività ci sono. Basta solo trovare la forza di alzarsi dal lettino e smettere di oziare.

Itinerario verso est
Il punto di partenza è sempre lo stesso: Portoferraio. La direzione di marcia questa volta è Capoliveri. Prima però di iniziare a correre, già dopo pochi minuti, la prima sosta nel paesino di Lacona con le sue spiagge e le tante infrastrutture per i turisti. Qui, volendo ci sta un bagno prima di salire a Capoliveri che invece si affaccia sulla collina. Anche se il golfo di Stella è sempre a portata di sguardo. Tra le stradine del paese si trovano molte occasioni di svago e di shopping e alla sera magari ci si può anche godere uno spettacolo o un concerto. Di giorno invece imperdibili le soste alle vicine spiagge (due su tutte: Zuccale e Innamorata) mentre a mezza costa una sosta la meritano il santuario della Madonna delle Grazie e un altro forte costruito nel 1600. Il prossimo paese non è lontano ed è Porto Azzurro dove invece il forte che sovrasta l’abitato è da evitare con cura: fu costruito dagli spagnoli e ora ospita un carcere. Assolutamente da visitare invece il paese con il suo porticciolo, la piazza affacciata sul mare dove è imperdibile tirare tardi la sera bevendo qualcosa e le stradine tortuose dove cercare il posto giusto per la cena. Molto in voga è il Tamata (tamataristorante.it): c’è il classico caciucco ma anche influenze da cucine di altri paesi. E oltre al pesce carni toscane e qualcosa di selvaggina.

Se deciderete di fermarvi più a lungo ricordate di dedicare un po’ di tempo alle spiagge intorno alla marina. Verso destra, nella località chiamata Barbarossa ci sono campeggi e arenili di ghiaia con alcune calette tranquille. Dalla parte opposta un'altra spiaggia di ghiaia e poi un lago nato ai tempi in cui qui si viveva di miniere e non di turismo. Molto tempo da allora è passato ma pare che lo zolfo che si trova nei fondali faccia ancora un gran bene alla pelle.

Qui intorno poi di tracce dell’epoca dell’estrazione mineraria se ne trovano parecchie: proseguendo verso Rio Marina si arriva alle cave abbandonate di pirite dove è nato un parco minerario grazie a quelle risorse del sottosuolo che hanno reso abitata questa pate di isola sino dalla preistoria. Non solo: c’è anche il Museo mineralogico e gemmologico di San Piero, nel Comune di Campo nell’Elba (www.museomum.it)

Ma ora è tempo di rientrare anche se, ancora una volta, non scegliamo la via del mare ma quella che porta verso il monte Volerraio. Il passo sfiora i 360 metri e non garantisce certamente brividi alpini ma la luce, al mattino e alla sera poco prima del tramonto, è splendida. E per chi non rinuncia alle suggestioni delle favole poco più giù, scendendo ci sono anche le rovine di un castello medievale che porta lo stesso nome del monte.

Per chi non ha la macchina
E se non avete auto o moto? Nessun problema. L’isola provvede con un capillare servizio di bus che collega le varie località. Unica accortezza calcolare i tempi di percorrenza (da Portoferraio a Marina di Campo calcolate circa due ore e mezzo. Dall’altro lato, per raggiungere Porto Azzurro, circa mezz’ora. Il capolinea dei bus si trova vicino al porto in una piazzetta e la frequenza dei bus è inferiore alla mezz’ora. (Orari www.infoelba.it)


Le spiagge
Il numero preciso è oggetto di discussione: ma le spiagge dell’Elba sono comunque circa un centinaio. E quindi stabilire la classifica delle più belle e di quelle da non perdere è tutt’altro che facile. Meglio allora fare una sorta di itinerario che copra l’intero periplo dell’isola. Per avere un posto nuovo ogni giorno tra cui scegliere a caso. Magari anche tenendo conto della direzione del vento.

Tra le spiagge di sabbia una delle più apprezzate è la spiaggia di La Biodola. Si trova sulla strada da Portoferraio a Procchio a metà strada tra i due paesi. E’ una linea di sabbia di circa 600 metri di lunghezza separata da alcuni scogli dalla vicina Scaglieri. Offre servizi anche per i più pigri (ombrelloni e sdraio) ed è abbastanza affollata in alta stagione anche perché l’acqua degrada dolcemente ed è adatta ai non nuotatori. Nei pressi ci sono anche bar e ristanti.

La spiaggia di Cavoli si trova a sud a non molta distanza da Marina di Campo. La sabbia è bianca e il mare trasparente. Adatta a famiglie e chi vuole sole e lunghi bagni è circondata dalla macchia mediterranea. Il profumo di erbe aromatiche è garantito.

La Padulella invece è lunga circa 150 metri e si raggiunge dalla strada che da Portoferraio va a le Ghiaie. Per arrivare si deve lasciare l’auto e percorrere un breve tratto a piedi con un bel panorama sulla costa. Il fondo è di ghiaia chiara e non risente dello scirocco. In più ha servizi per chi voglia comodità ma non è quasi mai troppo affollata.

Particolare è invece la forma della spiaggia dell’Enfola che, in pratica, è un istmo tra un promontorio di roccia e la costa. Qui c’era una tonnara e la parte migliore della striscia per i bagnanti è quella sud. Si arriva in auto da Portoferraio in 6 km e ci sono anche ombrelloni e pedalò.

Capo Bianco è una spiaggia di ciotoli candidi a circa un km da Portoferraio. Questo la rende affollata in alta stagione e il parcheggio (a pagamento) può essere difficile. L’acqua però è trasparente e spesso il mare sembra una piscina anche quando altrove tira lo scirocco.

Sulla costa occidentale, a non molta distanza da Marciana, si trova la spiaggia di Chiessi. Spesso è sferzata dal vento e infatti non è improbabile trovare windsurf ma anche appassionati di snorkeing che sfruttano la visibilità dei fondali per gite sott’acqua. Il fondo è ghiaioso e intorno ci sono imponenti scogliere.

Anche a Patresi è facile incontrare i bagnanti con maschera e boccaglio che cercano sul fondo un polpo o inseguono la danza delle salpe. Per raggiungerla occorre camminare lungo una strada ripida e il fondo è di ghiaia. Quindi non è adatta a chi cerca la comodità della sabbia fina ma piuttosto una giornata a contatto con il mare. In ogni caso ci sono ombrelloni e pedalò.

Chi voglia poi gli scogli non potrà perdersi Sant’Andrea. Si trova tra Marciana e Marina di Campo e la si raggiunge con una strada a tornanti che scende dalla costa. Oltre agli scogli piatti, molto apprezzati dai bagnanti, c’è anche un tratto di sabbia color ocra vicino ad alcuni ristoranti. Nel tratto di sabbia il mare è poco profondo mentre tra gli scogli occorre sapere nuotare. Attenzione al parcheggio che è a pagamento.

Quindi per chi ama stare comodo ma sogna anche di essere tranquillo vale la pena di suggerire la spiaggia di Secchetto a non molta distanza da quella di Cavoli. Non è molto grande ed è di sabbia grossolana circondata da scogli e rocce. Escludendo l’altissima stagione ci si può rilassare.

Infine, per concludere, una delle perle conosciute e quindi anche più affollate : la spiaggia di Fetovaia. Offre un panorama splendido con acqua trasparente e 800 metri d sabbia dorata. Ovviamente però è spesso presa d’assalto anche se gli scogli alla sua estremità sono più tranquilli. Dista 8 km da Marina di Campo e si trovano ombrelloni, un diving e ristoranti.

Immersioni
Un’isola frastagliata in un mare splendido. E’ ovvio che siano diversi (ora sono otto) i diving attivi sull’isola e che siano molti i turisti che scelgono questo luogo per le loro vacanze con maschera e bombole. I punti di immersione d’altra parte sono numerosi e adatti sia ai sub principianti sia a chi ama le notturne e i relitti. Tra queste le immersioni più celebri sono quelle al relitto dell’Elviscot, vicino allo scoglio dell’Ogliera, a soli 12 metri di profondità e quello, più impegnativo, allo Junker 52, un aereo affondato durante la guerra a 38 metri. Celebre inoltre l’immersione allo Scoglietto, un luogo protetto dove si incontra una ricchissima fauna subacquea.

Chi ami scendere oltre i 30 metri potrà immergersi a Punta della Madonna, dove si trovano grossi saraghi, aragoste e murene e all’isolotto della Corbella dove nelle spaccature delle rocce si trovano aragoste, polpi e grosse ricciole.

I principianti invece apprezzeranno la secca di Santa Lucia che parte da soli 8 metri di fondale per scendere fino a 20. Bella flora sulle pareti e nascosti nelle cavità polpi, corvine e qualche murena.

Bere e mangiare
Forse non tutti lo sanno ma l’isola d’Elba prima dell’avvento del turismo aveva una altra ricchezza: il vino. Buona parte della costa era coperta da terrazze dove si producevano i vini tipici che ora hanno ottenuto riconoscimenti Doc e Docg e sono assolutamente da assaggiare. Per un aperitivo vista mare o una merenda ricca. Da ricordare sono l’Elba bianco, l’Elba Ansonica e l’Elba Rosso ma, soprattutto, l’Aleatico; un passito rosso perfetto per abbinare ad un piatto tipico del luogo, la “schiaccia briaca", un dolce secco a base di frutta secca. Per la cucina invece la sorpresa è doppia perché storicamente i piatti più diffusi era a base di prodotti dei campi e della terra. Solo in alcune località sul mare, dove c’erano anche le tonnare ora chiuse, si mangiava prevalentemente pesce mentre adesso la cucina di mare è dominante. Da non perdere il polpo e il pesce azzurro e se possibile il caciucco, la zuppa di pesce dei pescatori fatta con il pescato meno pregiato, Ma più saporito.

L’arcipelago e un po’ di numeri
L'Isola d'Elba, con i suoi 224 kmq, è la più grande isola dell'arcipelago e dalla sua punta nord-orientale, nella frazione di Cavo, dista soltanto 10 km dal continente. Poco più lontana (33 km) invece l'Isola di Capraia mentre a 39 km si trova Montecristo e a poco meno di 28 miglia nautiche l’isola del Giglio. L'isola più vicina è Pianosa, l'ex isola carceraria, che si trova a soli 13 km di distanza. L'Elba è anche piuttosto vicina alla Corsica: il tratto di mare che le separa è di circa 50 km. Proprio grazie alla ridotta distanza è possibile organizzare escursioni giornaliere per visitare Pianosa, Capraia, l'Isola del Giglio e la Corsica. Info sui viaggi e sul parco al sito www.islepark.gov.it.

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