Cerca Hotel al miglior prezzo

Tour della Giordania, da Amman a Petra, dal Wadi Rum al Mar Morto (7 pagine)

.

Esplorando Petra: il Siq, il tempio del Tesoro e il Monastero della antica città

Domenica, risveglio all'alba. La vista dalla camera dell'hotel è magnifica, oltre la finestra le rocce di Petra mi accolgono con le loro rosse tonalità. C'è un po' di foschia, inizialmente penso si tratti di umidità mattutina.... ma apro la finestra, l'aria è secchissima.... è il forte vento che solleva la polvere! Purtroppo questa disdetta meteorologica rovinerà un poco le foto, ma comunque c'è il sole, tutto sommato sarà lo stesso una magnifica giornata. Colazione abbondante, oggi sono previsti diversi chilometri a piedi, ed anche dislivelli notevoli, e poi alle 9 partenza da Wadi Musa per arrivare in 5 min all'ingresso di Petra. Il biglietto di ingresso costa ben 50 euro, però per chi vuole visitare il sito con calma, il pass valido due giorni costa 55 euro, quello per tre giorni 60 euro. Il biglietto comunque costa di più per chi arriva in Giordania solamente per la vista a Petra, non pernottando in zona: 99 euro per l'ingresso. Dalla biglietteria si procede a piedi, sono circa 2km per arrivare al palazzo del Tesoro, uno dei luoghi più belli in assoluto, che si raggiunge al termine di una profonda gola di arenaria, chiamata il Siq. Il percorso è in discesa, si scende di circa 166 metri di dislivello, cosa sfruttata dai Nabatei che così potevano facilmente approvvigionare d'acqua la città, ma anche difficoltà specie per gli anziani al ritorno, e durante l'estate quando il caldo diventa insopportabile. Esistono servizi di trasporto alternativo, il canyon del Siq viene percorso avanti indietro da carrozze con ruote in gomma, trainate da cavalli, che per una ventina di euro vi possono accompagnare e far ritornare dal Tesoro “comodamente” seduti. Le virgolette sono d'obbligo dato che i tratti lastricati del Siq inducono spaventose vibrazioni se vi capita un cocchiere che va di fretta, ed inoltre l'odore che sprigionano i cavalli, viste le temperature, è veramente sgradevole.

Petra è comunque straordinaria, già all'inizio nella zona del Bab as-Siq, cioè la porta del Siq, si respira un'atmosfera magica mentre si procede verso l'imbocco del canyon. Qui si trovano alcune rocce squadrate, dette le rocce degli dei e successivamente la tomba dell'Obelisco e il triclinio di Bab as-Siq un bell'antipasto di quello che vedremo dopo nel resto della città di Petra. Abdullah ci racconta un po' della storia di Petra, un sito conusciuto fin dagli albori della storia, ma fondata nel suo aspetto regale dai Nabatei circa 600 anni prima di Cristo. La ricchezza di Petra nacque dalla sua posizione, al centro dei commerci tra oriente ed occidente, e per la presenza abbondante di acqua che la rendeva luogo ideale per il ristoro delle carovane commerciali. I Nabatei, ottimi idraulici, riuscirono a costruire un sistema di canalizzazioni tale da garantire la sopravvivenza di una città che si pensava contasse di circa 30.000 abitanti, quando raggiunge l'apice del suo splendore, verso il primo secolo dopo Cristo. Mentre procediamo dentro al Siq notiamo infatti i canali scavati nelle rocce, che servivano a convogliare le acque verso il cuore della città. Una leggenda vuole che anche tra queste montagne Mosè fece scaturire una sorgente, percuotendo la roccia con il suo bastone. Le rocce di Petra sono delle arenarie, facilmente erodibili e non stupisce quindi che i Nabatei abbiano utilizzato una tecnica costruttiva di intagliare le facciate dei palazzi direttamente dalle pareti rocciose. Il rovescio della medaglia è però l'erosione, queste rocce vengono facilmente attaccate dall'azione del vento che tende gradualmente ad arrotondare gli spigoli, o addirittura a cancellare l'opera dell'uomo là dove l'esposizione ai venti risulta più diretta.

Il momento topico di una visita a Petra è senza dubbio l'arrivo alla fine del Siq, quando compare d'improvviso la magica facciata del Tesoro. Nota importante: l'impatto emotivo può essere ridotto trovate troppi turisti a sbarrarvi la strada. Il consiglio è quello di arrivare molto presto al mattino, oppure verso mezzogiorno, dato che a metà mattina si riscontra il maggiore affollamento. Un buon momento è anche quello del tardo pomeriggio, quando il Tesoro assume una particolare tonalità rosa, illuminato com'è di riflesso, dalle rocce circostanti. Comunque sia il momento del vostro arrivo il palazzo vi lascerà a bocca aperta per la sua grandiosità, la facciata alta 40 metri non ha eguali su questo pianeta. Si chiama tesoro per una leggenda beduina, che pensava che la costruzione fosse opera di qualche faraone, e che l'urna al centro sulla facciata contenesse per l'appunto un prezioso tesoro. Qualcuno provò anche a spararci contro, nel vano tentativo di far uscire questo fantomatico tesoro, lasciando alcuni punti della facciata che risultano tutt'ora ancora crivellati di colpi. Abbiamo preso un caffè davanti al Tesoro, godendoci bene il momento privilegiato, ed ad un certo punto la piazza antistante si è svuotata, concedendoci di poter scattare delle foto in completa libertà.

Recuperate un po' di energie abbiamo cominciato ad avviarci in direzione nord-ovest per ammirare il resto della città di Petra lungo il Siq esterno. Oltrepassiamo la zona delle tombe, qui le rocce assumono connotazioni spettacolari, e Ughetta con la sua Kefiah bianca si presta a delle foto spettacolari tra le colorate arenarie erose dal vento. Proseguendo incontriamo il grande teatro, costruito dai Nabatei è stato poi modificato dai romani: si stima potesse ospitare oltre 8.000 spettatori. Anch'esso è stato in gran parte scavato nella roccia. Una bambina “lavora” qui al teatro, cerca di sbarcare il lunario tra i turisti, fa una grande tenerezza e facciamo una foto ricordo con lei... è troppo piccola per restare da sola qui...ma così è la vita qui....sembra. Dobbiamo però proseguire... Quando si arriva a questo punto del percorso del Siq esterno, si comprende meglio la vastità di Petra: per visitare tutti i luoghi di Petra ci vorrebbe almeno una settimana, la nostra guida ci indica dalla zona del teatro le varie alture su cui si trovano tombe e palazzi, su una delle cime si trova anche la cosiddetta tomba di Aronne, il fratello di Mosè, figura venerata anche dai musulmani. Ci guardiamo intorno, gli spazi si sono allargati rispetto alla zona del Tesoro, ora ci appare chiaro come Petra potesse accogliere ben 30.000 abitanti. Dato il poco tempo  a disposizione bisogna purtroppo fare delle scelte, non si possono visitare tutti i palazzi o le tombe, e nel pomeriggio abbiamo la lunga salita al Monastero.

La guida allora ci accompagna direttamentealla chiesa di Petra, cioè quello che resta di una basilica bizantina, con due navate laterali ricche di mosaici pavimentali, molto interessanti. Il sito si trova poi su di una altura, in posizione panoramica per ammirare dall'alto il tempio Grande, il tempio dei Leoni Alati, il Ninfeo e la porta del Temenos. La luce non è delle migliori, continua la foschia causata dalla polvere alzata dal vento, ma non perdiamo l'occasione per una serie di foto. Abdullah ci porta fino al museo, non per motivi artistici, faremo poi la visita per conto nostro nel pomeriggio, ma perchè qui si trova il ristorante self service. E' d'obbligo una pausa, il sole sta offrendo il meglio di sé, la temperatura è superiore ai 30 °C e conviene quindi rifocillarsi prima della salita verso il Monastero. Ripartiamo alle ore 14, ognuno libero di disegnare il proprio itinerario, l'appuntamento per tutti è alle ore 18:30 presso la biglietteria.

Decido quindi di iniziare la salita al Monastero in solitaria. Il dislivello non è proibitivo, ma sono comunque più di 200 m di differenza di quota, e il caldo certo non aiuta. La salita però si può affrontare con calma, sono molti i punti panoramici dove, con l scusa di una foto, si può tranquillamente tirare il fiato. Lungo la salita numerose bancarelle che vendono artigianato etnico, altra occasione di prendersi un attimo di respiro, anche se poi alla fine chi si ferma ad osservare la merce viene sottoposto ad un estenuante pressing per iniziare una trattativa commerciale per ognuno dei singoli prodotti. In genere tutti cercano di attirare l'attenzione gridano “One Dinahr” facendo credere che tutto costi 1 euro, per poi entrare in un vortice di sconti e rilanci che sembra non avere mai fine!

Se riuscite a superare queste difficoltà, all'arrivo al Monastero rimarrete come me senza fiato, non per la fatica, ma per l'imponenza della sua facciata, ancora più elevata di quella del Tesoro. Noi l'abbiamo osservata da sotto, ma avendo tempo si potrebbe salire sulla montagna alle spalle, e raggiungere l'urna che corona la cima della facciata del tempio nabateo. Volendo si può osservare da dentro, facendo una mini scalata: alcuni entravano all'interno per fare delle foto con una prospettiva diversa. Un sentiero porta invece a due punti panoramici da dove ammirare il Monastero dall'alto e ammirare alcune gole impressionanti scavate dai vari wadi che scendono tra le montagne di Petra, tra cui il profondissimo Wadi Araba. Non si vorrebbe mai scendere dalla zona del Monastero... io e Gianmario già pregustiamo cosa possa essere questo luogo al tramonto, ma purtroppo non possiamo aspettarlo.

Iniziamo quindi la discesa per tornare al “Petra Centro”, lungo il percorso dell'andata. Già le rocce viste mezz'pra prima sembrano cambiate, la luce più radente offre una illuminazione più calda e maggiore contrasto. Ripercorriamo a ritroso anche tutto il percorso della mattina, tutto ci appare completamente diverso! La luce è mutata, tutta la "faccia" di Petra è cambiata, e il sito ci appare ancora più bello... Si scattano varie foto, ma come si fa a parzializzare uno scenario così grandioso... più che le foto saranno i ricordi a lasciare una traccia indelebile di questi momenti. Verso le 17:30 siamo nuovamente al Tesoro... è un momento magico, pochissima gente, un silenzio sacro, due dromedari si riposano davanti al palazzo dei Nabatei. Sono attimi che valgono l'intera giornata, e se al mattino la luce illuminava direttamente il Tesoro, ora la facciata è avvolta da una luce soffusa grazie al riflesso rosato delle vicine montagne, che si preparano al tramonto....

In questa atmosfera da sogno rientriamo nel Siq, voltandoci continuamente per imprimere sulla retina questa immagine, oltre che provare a indovinare una foto che si avvicini almeno parzialmente a questa immagine poetica. E' un triste addio quello che vede il Tesoro scomparire dietro l'ultima ansa del Siq, ma oramai sono le 18:15 abbiamo giusto un quarto d'ora per percorrere i quasi 2 km che ci riporteranno all'ingresso di Petra. Ma un pezzo del nostro cuore rimarrà tra queste rocce, così belle e in grado di ipnotizzarci l'anima. Siamo un po' provati, abbiamo percorso a piedi circa 12 km, con dislivelli e temperature di oltre 30 gradi.... ci aspetta una bella doccia al Mariott, dove ceneremo raccontandoci le emozioni della giornata, e non sono state poche! Purtroppo non possiamo partecipare all'escursione Petra by Night, un percorso notturno dentro al Siq fino al Tesoro, accompagnato anche da musiche beduine: durante il weekend il programma è sospeso.... ne approfitteremo per una bella dormita, e recuperare energie per la giornata di domani, che vede l'esplorazione del deserto del Wadi Rum!

 Pubblicato da il 28/03/2011 - 56.083 letture - ® Riproduzione vietata

19 Marzo 2024 I tulipani delle meraviglie a Vimodrone

La febbre dei tulipani non accenna proprio a diminuire e qui nell’hinterland ...

NOVITA' close