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Vacanze mare Isola del Giglio Toscana

Vacanze all'Isola del Giglio, cosa vedere e le escursioni e gli itinerari in barca e a piedi

Un isolotto granitico di appena 21 kmq, un territorio al 90% inabitato, un’unica strada che unisce tre piccoli borghi e tantissima quiete. Questa è l’Isola del Giglio. Ma prima di pensare “che noia” o “non ci sarà niente da fare” dovreste impugnare una cartina dell’isola e rendervi conto di quanti sentieri si intrecciano tra la macchia mediterranea, a congiungere borgate, calette selvagge e punti panoramici strepitosi. Che amiate camminare o preferiate scivolare sull’acqua, a bordo di un gommone come di una piccola barca da crociera, sappiate che la piccola Isola del Giglio propone escursioni per tutti i gusti.

Il bello è che in poco tempo, spesso con poca fatica, si possono raggiungere scogliere mozzafiato e spiaggette nascoste, che sembrano lontane anni luce dal chiasso delle spiagge più affollate e permettono di ritagliarsi una giornata di pace, alla scoperta del Giglio così come era un tempo. Ogni visitatore conoscerà “il proprio Giglio”, scovando panorami segreti e scorci sempre diversi, imparando ad ascoltare il mare e a respirare i profumi dell’isola. I mesi più sorprendenti sono quelli primaverili, quando la vegetazione è più verde e fiorita, ma anche in piena estate la flora locale regala colori degni di un dipinto.
Lungo la costa occidentale, a sud di Campese, sul Promontorio del Franco, prosperano i lecci e le sughere, l’erica, il corbezzolo, il caprifoglio e i ciclamini, così come a est di Poggio del Castello e nella Valla del Molino. Pini domestici e pini marittimi caratterizzano il Poggio della Pagana e l’estremità settentrionale dell’Isola, intorno alla Punta del Fenaio, dove avvolgono l’omonimo faro.
Accanto alla vegetazione spontanea vedrete i vigneti da cui si produce il vino gigliese, sui terrazzamenti delimitati dai muri a secco di granito chiamati “greppe”.

Le passeggiate via terra avvengono generalmente sulle vecchie mulattiere, i percorsi che gli isolani utilizzavano per spostarsi da una parte all’altra del Giglio, sul dorso del proprio mulo, prima della realizzazione della Strada Provinciale. Caduti in disuso, questi sentieri hanno conservato un grande valore storico e paesaggistico e sono stati preservati per la gioia dei turisti. I tragitti sono curati e ripuliti periodicamente, efficacemente segnalati, e le escursioni tra andata e ritorno non superano mai le quattro ore di tempo. È comunque preferibile andare a piedi e non in mountain-bike, muniti di scarpe comode e ben aderenti al terreno e acqua per rinfrescarsi, ricordandosi che i telefoni cellulari non funzionano nella maggior parte del territorio isolano al di là dei centri abitati.

Giglio Campese
Da Giglio Campese e dalla sua spiaggia si possono intraprendere alcune passeggiate piuttosto semplici. Si parte dall’estremità meridionale del paese, superato il residence Marina del Giglio, e ci si inerpica lungo la roccia brulla, per poi scegliere se dirigersi verso il faraglione o verso la Cala dell’Allume. Il percorso verso il faraglione, che si conclude a pochi metri dal colosso della baia in una posizione panoramica molto suggestiva, non ha pendenze particolari ma è in buona parte al sole, e va evitato nelle ore più calde della giornata. La passeggiata, che tra andata e ritorno richiede circa un’ora , si snoda tra una vegetazione bassa e sovrasta un mare cristallino, che dall’alto si lascia assaporare in un tutte le sue sfumature verdi, turchesi e blu. All’inizio del tragitto, dopo pochi minuti dalla partenza, si attraversa una piccola spiaggia affacciata verso Campese, che può rappresentare una gradevole tappa per il bagno, mentre verso la fine del percorso si incontra un tavolo di legno da picnic con delle panche, ma è anche questo esposto al sole.
Diversamente, partendo dallo stesso punto, si può scegliere di raggiungere la Cala dell’Allume, che sorge al centro di un piccolo golfo a sud di Campese, raggiungibile superando il promontorio del Franco. La roccia qui è attraversata da vene di ferro solforato e micaceo e da allumite, da cui il nome della spiaggia. Una spiaggia dal sapore riservato, protetta dai venti settentrionali e orientali e caratterizzata da un fondale basso e da frammenti di pirite color ruggine qua e là vicino alla vecchia miniera di ferro. È lo scenario ideale per chi ama guadagnarsi una postazione esclusiva, immersa nel silenzio ai piedi della scogliera, ma non ci si deve aspettare un ampio arenile dotato di comodità: la Cala dell’Allume è un’aspra lingua di sabbia e sassi ideale per chi non toglierebbe mai maschera e pinne e ha intenzione di dedicarsi allo snorkeling. Da Campese è raggiungibile in mezz’ora circa. Il percorso di ritorno prevede una ripida salita, ma con le scarpe giuste non avrete nulla da temere.
Se preferite viaggiare per mare ricordate che nei pressi del porticciolo di Campese potrete noleggiare barche e gommoni, o prendere parte a escursioni organizzate lungo le coste dell’intera isola.

Giglio Porto
Da Giglio Porto potrete raggiungere la vicina Spiaggia delle Cannelle, accessibile anche in auto, da cui intraprendere la bella passeggiata che vi condurrà alla Spiaggia delle Caldane, simile alla prima ma più piccola, molto più selvaggia, raggiungibile solo a piedi o in barca. Bastano una ventina di minuti di cammino (circa 3 quarti d’ora tra andata e ritorno) per conquistare questa parentesi di paradiso immersa tra gli scogli e la macchia mediterranea, totalmente priva di servizi ma lambita da un’acqua così cristallina da far dimenticare ogni esigenza di lusso. Il percorso a piedi non presenta particolari pendenze e alterna i tratti all’ombra e quelli al sole, sovrasta una bella scogliera e regala punti panoramici che incoraggiano a continuare. Anche i bambini possono intraprendere senza problemi la passeggiata, ma dovrete ricordare che una volta a destinazione non potrete comprare acqua o cibo per ristorarvi. Essere previdenti è d’obbligo. Se preferite raggiungere le Caldane via mare potrete chiedere direttamente al porto, negli stand dei barcaioli accanto al punto di imbarco dei traghetti. I viaggi in barca si susseguono a cadenza regolare nell’arco della giornata e in genere all’andata bisogna già decidere l’orario del ritorno. Tenete a mente che nella seconda parte del pomeriggio questa spiaggia, esposta a est, rimane all’ombra.

Alla sinistra di Giglio Porto, affacciata sul mare che guarda verso il promontorio dell'Argentario troverete una piccola spiaggia ma dal grande fascino, l'Arenella.

Sempre da Giglio Porto partono le escursioni in barca alla vicina Isola di Giannutri e all’Isola di Pianosa, oltre a quelle che circumnavigano il Giglio alla scoperta delle calette più nascoste. Giannutri, situata tra l’Isola del Giglio e il Monte Argentario, è un vero e proprio gioiello di appena 2 kmq. Non a caso, in epoca romana, la famiglia patrizia dei Domizi Enobarbi l’aveva scelta come sede della propria residenza, di cui si possono ancora ammirare alcuni resti. Oggi il territorio isolano fa parte del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano e l’accesso alle acque circostanti da parte dei turisti è regolamentato. Maggiori informazioni sul sito.
Pianosa ha la particolarità, come suggerisce il nome, di essere la sola isola dell’arcipelago toscano completamente pianeggiante, con un’altitudine massima di appena 29 metri s.l.m. Tratti di litorale sabbioso, come nel caso di Cala San Giovanni (o Cala Giovanna), si alternano agli scogli, e tra la macchia mediterranea, le coltivazioni di vite e ulivi potrete vedere, anche in questo caso, i resti di una villa romana. Maggiori informazioni sul sito.

Giglio Castello
Da Giglio Castello, che rappresenta il cuore dell’isola e il suo punto più alto, partono un’infinità di sentieri. Ci sono i due tragitti che conducono a Giglio Campese e Giglio Porto, rispettivamente sui versanti ovest e est dell’isola, ma soprattutto molti percorsi diretti a calette segrete e altri che portano a punti panoramici dell’entroterra, immersi tra i pini e la macchia. Tra le passeggiate più emozionanti c’è quella a Punta di Capel Rosso, estremità meridionale dell’isola, che si può scegliere nella versione lunga o in quella light: se ci si incammina a piedi sin dal Castello il percorso è di 6 km, per la maggior parte asfaltati, e richiede circa 2 ore e mezza di cammino per la sola andata; se invece si percorre la strada asfaltata in auto e si comincia a camminare dove inizia lo sterrato l’escursione si riduce a una quarantina di minuti, senza perdere il proprio fascino. La strada tortuosa che dal Castello scivola verso sud è in bilico su panorami mozzafiato: le curve si protendono verso scogliere grandiose e in lontananza si riconoscono le sagome di Giannutri, dell’Isola di Montecristo e talvolta della Corsica. Poi lo sterrato si inoltra in discesa, tra i rovi di more e i cespugli di finocchio selvatico, finché non appare in lontananza il Faro di Capel Rosso a righe bianche e rosse e un cartello con freccia a destra e la scritta “al mare” indica la giusta direzione. Dopo qualche chilometro la macchia mediterranea cede spazio alla roccia granitica, ricoperta di fiori e piante grasse dai colori sorprendenti: un’infinita tavolozza di gialli, rossicci, marroni e verdi vibra dolcemente nel vento, quasi immancabile a Capel Rosso. Le scogliere si tuffano a picco in un mare ruggente, raramente abbastanza calmo da consentire un bagno, ma così turchese da incantare. È il regno indisturbato dei gabbiani, dove ci si dimentica dello scorrere del tempo e si desidera solamente sdraiarsi sulla roccia calda.
Acqua e eventuale cibo vanno portati da casa: Punta di Capel Rosso è selvaggia e solitaria, ed è proprio bella così.

Da Giglio Castello partono poi alcuni percorsi cosiddetti “geomineralogici”: sono il sentiero dei minatori, quello dei cavatori e quello dei cercatori, e si sviluppano lungo le antiche mulattiere usate un tempo dagli isolani. Pongono l’accento non più sul paesaggio, ma sulla composizione del suolo gigliese e sulla storia dell’estrazione mineraria sull’isola. Anche se non siete appassionati di geologia e credete che la nuda roccia non abbia poi molto da raccontare, lasciatevi affascinare dalle venature delle pietre, dalle sfumature del terreno e dalle forme del territorio, assaporando allo stesso tempo scorci magnifici qua e là per l’Isola del Giglio. Maggiori informazioni sul sito.

Come accennato in precedenza, all'Isola del Giglio le strade scarseggiano: è una ghiotta palestra, davvero spettacolare, per gli appossionati delle camminate, grazie ai numerosi sentieri da trekking. Ecco i più importanti:

1) CASTELLO - LE PORTE -CASTELLUCCI - SASSO RITTO
Difficoltà media (Durata 2h, 4,5 km)
2) PORTO - LOC. MONTICELLO - G. CASTELLO
Difficoltà alta 1h, 1,7km
3) G. CASTELLO - G. CAMPESE
Difficoltà media, 0.40h, 2,3km
4) PORTO - CANNELLE - CAMPO MARINO - CALDANE
Difficoltà bassa, 0.3h, 1.9km.
5) G. CASTELLO - DOLCE - CAMPESE
Difficoltà media, 2h, 4km
6) G. CAMPESE - ALLUME
Difficoltà media, 0.30h, 1.5km
7) VACCARECCE - SCOPETO - P. FENAIO
Difficoltà media, 1h, 3km
8) G. CAMPESE - PUNTA FARAGLIONE - CALA POZZARELLI
Difficoltà medio-ALTA, 0.30h, 1.5km
9) G. CASTELLO - CAPELROSSO (asfaltato)
Difficoltà bassa, 0.15h (con auto), 2.30h (a piedi) 6km
10) CALA DEGLI ALBERI - POGGIO FALCONE FARO
Difficoltà media, 0.40h, 2km
11) LE PORTE - CALA DEGLI ALBERI
Difficoltà media, 1.30h, 4km
12) SPIAGGIA DEL PERTUSO - LE VIGNE
Difficoltà media, 0.40h, 2km

Per arrivare all'isola del Giglio, qualsiasi sia il vostro mezzo di trasporto iniziale (auto privata, treno o aereo), il vostro punto di imbarco sarà Porto Santo Stefano, situato sulla punta nord-occidentale del promontorio dell'Argentario, mentre approderete a Giglio Porto, che vi accogleirà con la sua piccola marina circondata dalle case color pastello. Per chi avesse intenzione di portare la propria auto sul traghetto il Turista ricorda che durante l'altissima stagione (da metà luglio a fine agosto) è necessario richiedere un permesso al Comune dell'isola del Giglio, direttamente o tramite il personale dell'hotel che avete scelto.
A dire il vero l'isola non è molto grande, e i suoi tre paesi sono ben collegati da frequenti corse di autobus. L'auto, insomma, non è indispensabile, e un noleggio scooter potrebbe essere l'idea vincente per la vostra vacanza. Chi decide di lasciare la propria vettura a Porto Santo Stefano trova un'ampia scelta di parcheggi custoditi.

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