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Marocco: un viaggio tra cittą imperiali, montagne e deserto

Marocco, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Marocco dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il Marocco, conosciuto anche come Al-Mamlaka al-Maghribiyya, ovvero il “regno dell’occidente”, è uno stato di poco più di 33.750.000 abitanti, situato all’estremità nord-occidentale del continente africano, all’interno dell’area geografica del Maghreb. Oltre che con il Mar Mediterraneo, a nord, e con l’Oceano Atlantico, ad ovest, il Marocco confina anche con l’Algeria, ad est/sud-est, e con la regione del Sahara Occidentale a sud, senza contare le piccole enclavi, Peñón de Vélez de la Gomera, Melilla, Ceuta, Peñón de Alhucemas, e le isole, Chafarinas, Canarie e Perejil appartenenti alla Spagna. L’ordinamento politico del paese è la monarchia costituzionale, sociale e democratica, istituita nel 1962 dal re Hassan II.

Dal punto di vista geografico e morfologico, il Marocco è caratterizzato dalla presenza di due grandi catene montuose: quella del Rif, situata a ridosso della costa mediterranea, e quella dell’Atlante, che attraversa praticamente l’intero stato da sud-ovest a nord-est con cime che superano i 4.000 metri di altezza, come il Jbel Toubkal, il monte più alto del paese, che raggiunge i 4.165 metri sul livello del mare. Nella parte meridionale del paese si estende invece lo sterminato deserto del Sahara, in corrispondenza del quale gli insediamenti tendono a farsi sempre più diradati per poi quasi scomparire. I pochi fiumi del Marocco, prevalentemente non navigabili e adibiti esclusivamente all’irrigazione, seguono quasi tutti la direttrice di scorrimento sud/nord-ovest, così da sfociare prevalentemente nel Mediterraneo, come il Moulouya, il principale fiume dello stato che, nato sulle alture dell’Atlante, finisce per gettarsi in mare nei pressi del confine algerino.

La storia del Marocco e dell’Africa Settentrionale è antichissima. Le prime testimonianze abbastanza attendibili si hanno a riguardo del Regno dei Mauri, che si estendeva tra il Marocco e l’Algeria intorno al IV secolo a.C. In seguito l’area subì le influenze dei cartaginesi, per poi essere occupata dai romani che, nel 42 a.C., due anni dopo l’uccisione dell’ultimo re Tolomeo, la dichiararono la nuova provincia della Mauretania Tingitana. Nel 429 d.C. discesero in Marocco i Vandali, una popolazione germanica, che vi rimasero per circa un secolo, fino al 533, quando furono sconfitti e scacciati dai bizantini. Nel 683 la regione venne conquistata dalle truppe di Uqba b Nafi, mentre nel 788, per la prima volta, salì al potere una dinasta locale, quella degli Idrissidi, fondata da Idris I, che cominciò a diffondere l’Islam e la parola professata centocinquanta anni prima da Maometto. A questa prima dinastia di origine berbera ne seguirono altre, sciite, sunnite e berbere, che si contesero lo stato fino ai primi anni del XVIII secolo, quando iniziarono le penetrazioni nel territorio delle superpotenze europee, Inghilterra e Francia su tutte, alla caccia di nuovi sbocchi commerciali. A dire il vero le ruggini maggiori si ebbero successivamente, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, quando le tensioni internazionali con Spagna, Francia e Germania portarono morte e distruzione fino in Marocco. I francesi riconobbero l’indipendenza marocchina solo nel marzo del 1956, quando Tangeri fu restituita alla sovranità locale, e quando Mohamed ibn Yusuf divenne re col nome di Mohammed V.

La capitale amministrativa è Rabat, un centro di circa un milione e mezzo di abitanti situato sulla costa atlantica, sulla sponda sinistra del fiume Bouregreg. Intorno all’abitato vero e proprio si estende un’area metropolitana sterminata, nella quale risiedono poco più di 800.000 persone. La storia, la ricchezza artistica e culturale e le straordinarie architetture islamiche che contraddistinguono il Marocco sembrano quasi esemplificate a Rabat, dove si trovano siti archeologici, palazzi e moschee di straordinaria bellezza. La prima cosa che si nota giunti in città sono però le mura di cinta, innalzate alla fine del XII secolo dagli Almohadi, composte da due lunghissimi muri di forma rettilinea lunghi complessivamente più di cinque chilometri, spessi quasi due metri ed alti otto. All’interno dell’area delimitata dal tracciato murario, la cui estensione è di circa 120 ettari, sono racchiuse le mete turistiche più interessanti: la Necropoli di Chella, la Kasba degli Oudaia, la torre di Hassan ed il Mausoleo di Mohammed V. Per quanto riguarda invece la cultura locale, le visite alla Biblioteca pubblica, al Museo d’arte contemporanea e all'Instituto Superiore della Musica e della Danza ne forniranno una conoscenza piuttosto estesa.

La città più popolosa è Casablanca che, nell’ultimo censimento effettuato nel 2004, ha fatto registrare 3.192.000 abitanti. La sterminata metropoli, situata all’interno della regione Grande Casablanca, è anche il principale porto e la capitale economica del paese, sede della maggior parte delle aziende e delle compagnie internazionali. Il centro, moderno e dominato da grandi palazzi di recente costruzione, ha perso buona parte del fascino antico che avvolge ancora molte altre città del Marocco, a discapito di uno skyline urbano “occidentalizzante”, in palese contrasto con le origini. Tra i monumenti ed i luoghi di interesse da visitare ricordiamo: la Moschea di Hassan II, terminata nel 1993 su progetto dell’architetto francese Michel Pinseau, la seconda moschea più grande del mondo, dominata da un minareto alto 210 metri che svolge anche la funzione di faro del porto; la Medina Vecchia, una della poche tracce del passato ancora leggibili, avvolta da una cinta muraria innalzata nel Cinquecento e caratterizzata da stradine strette e tortuose; e la chiesa cattolica di Notre Dame de Lourdes, realizzata tra il 1953 ed il 1956 e resa particolarmente interessante dalle pregiate vetrate lavorate da Gabriel Loire, un maestro vetraio di Chartres.

La terza città dello stato è Fes, o Fez, la città santa del Marocco, sorta ad un’altezza di circa 300 metri nel fondo di una fertile vallata nella regione Fes-Boulemane, nella parte centro-settentrionale del paese. La città vecchia, un dedalo di stradine circondate da moschee, mercati ed edifici realizzati secondo i canoni classici dell’architettura islamica, è uno dei luoghi più intriganti di tutto il mondo islamico, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Per muoversi all’interno della medina non si può che fare affidamento sulle proprie gambe, viste le dimensioni dei vicoletti ed i saliscendi su e giù per le colline. Tra i luoghi più interessanti da visitare ci sono: la Medersa, o Madrasa, Bu ʿInayna, una scuola coranica eretta tra il 1350 ed il 1357 dal sultano Abū ʿInān, i cui edifici si affacciano su un meraviglioso cortile pavimentato in marmo, gesso, onice e legno scolpito; la Madrasa degli Aṭṭārīn, ovvero dei “profumieri”, un capolavoro di arte merinide innalzato dal sultano Abū Saʿīd tra il 1323 ed il 1325; la Moschea al-Quarawiyyin, ossia moschea “degli abitanti di Qayrawān”, istituita nell’857 da Fāṭima, figlia di Muḥammad al-Fihrī, espatriato appunto da Qayrawān; il Palazzo Reale, visibile solo dall’esterno, un complesso di edifici, cortili, giardini, un serraglio, una moschea e una kubba, ovvero un piccolo edificio cubico sormontato da una cupola all’interno del quale si cela la tomba un grande personaggio.

Molto nota è anche Marrakech, una città di poco più di un milione di abitanti situata a circa 150 chilometri dalle coste atlantiche. La medina è semplicemente splendida, ed anch’essa è stata inserita dall’UNESCO tra i patrimoni dell’umanità. La piazza centrale è la Jama’a el-Fnaa, mentre il primo edificio che si nota è la Moschea Kutubiya, sovrastata dall’omonimo minareto, alto quasi settanta metri, che è tra i più antichi ancora presenti al mondo. L’area a nord della piazza è quella designata ai suq, ovvero ai mercati coperti, grandi distese di mercanzie esposte in piazzette e stradine che si estendono fin quasi ai piedi della Moschea di Ben Youssef e dell’omonima Madrasa. Molto belle sono anche la medina bassa e le tombe Sa’didi, situate nei pressi del Palazzo Reale, la cui terminazione è il Palazzo al-Badi, oltre al meraviglioso giardino Majorelle, che porta il nome dell’artista francese Jacques Majorelle che, nel 1919, scelse Marrakech come dimora. Tra i patrimoni mondiali dell’umanità dell’UNESCO figurano anche la Città storica di Meknes, un centro di poco più di mezzo milione di persone situato nel nord del Marocco, a circa 130 chilometri da Rabat, e la medina di Tetouan, una città arabo-berbera sorta sulle pendici del Gebel Dersa.

Uno dei principali poli attrattivi del turismo marittimo è Agadir, un centro di 670.000 abitanti che negli ultimi anni ha conosciuto uno sviluppo straordinario. L’insediamento, da sempre porto di riferimento per ogni imbarcazione che avesse intenzione di costeggiare l’Africa Occidentale, è situato nella parte sud-occidentale del Marocco e, grazie all’introduzione di nuove e moderne strutture recettive e di infrastrutture prevalentemente legate ai trasporti, ha conosciuto un vero e proprio boom turistico, vista anche la bellezza del litorale costiero e delle acque marine.

I parchi naturalistici del paese sono in tutto una decina ed i più interessanti sono: quello di Toubkal, il più antico, essendo stato istituito nel 1942, ed il più alto, trovandosi ad oltre 4.000 metri quota, del Marocco; ed il parco nazionale Souss-Massa, a sud di Agadir, nato nel 1991.

Il clima del Marocco presenta differenze quanto mai sensibili a seconda della conformazione del territorio che si va a prendere in considerazione, variando dall’oceanico e mediterraneo delle zone limitrofe al mare, al montano/continentale delle zone di montagna e degli altipiani, fino al desertico. Per quanto riguarda la zona costiera, le condizioni climatiche sono piacevoli, con inverni miti ed estati temperate, con le massime che raramente superano i 31/32 gradi e le brezze marine che invitano al relax sul litorale. L’area interna e quella a sud del paese, a causa della vicinanza al deserto del Sahara, è soggetta ad un clima contraddistinto da elevati sbalzi termici tra il giorno e la notte con precipitazioni molto rare. In generale, il periodo migliore per visitare il Marocco è la primavera inoltrata, durante la quale le nevi sui monti si sono ormai sciolte e l’arsura del deserto non è ancora insopportabile.

Il trasporto aereo ha conosciuto negli ultimi anni uno sviluppo straordinario. Oggi gli aeroporti del paese sono quindici, anche se il più importante e trafficato è l’Aeroporto Internazionale Mohammed V, a Casablanca, che negli ultimi anni è risultato essere il terzo scalo africano per mole di traffico passeggeri. Il sistema ferroviario, per molti anni dimenticato dalle autorità, ha recentemente intrapreso un’opera di rinnovamento e di ammodernamento delle strutture, con in progetto anche due linee di alta velocità sulle quali sfrecceranno i TGV messi a disposizione dal governo francese. La rete stradale è solo in parte asfaltata e per questo non ancora in grado di consentire rapidi spostamenti in tutto il paese, anche se la Autoroutes du Maroc(ADM), la società preposta alla gestione della rete autostradale, ha promesso grandi lavori per i prossimi anni, che dovrebbero portare il Marocco al secondo posto, dopo il Sudafrica, tra gli stati africani col maggior numero di chilometri di autostrada praticabili.
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 Pubblicato da - 03 Maggio 2009 - © Riproduzione vietata

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