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Tour della Giordania, da Amman a Petra, dal Wadi Rum al Mar Morto (7 pagine)

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Tour nel nord della Giordania: da Amman a Umm Qais, da Ajlun a Jerash

Alle 8 colazione internazionale al Marriott, il cielo si presenta limpido, tutto pronto per una bella giornata tra le montagne del nord della Giordania. In Pulmino Abdullah ci prepara alle viste della giornata. Primo obiettivo di oggi sarà la città di Umm Qais, ma non la cittadina moderna che si trova quasi al confine con la Siria, ma il sito archeologico di Gadara, una città romana che faceva parte della Decapoli. Abdullah ci racconta che un sito molto amato dal popolo palestinese: da Gadara infatti si gode di un ottima vista sul lago di Tiberiade, e molti profughi che non possono tornare nella loro terra vengono qui per dare un'occhiata nostalgica alla loro ex patria. Il percorso da Amman richiede circa 80 minuti di percorrenza, durante il percorso notiamo la presenza di numerosi venditori ambulanti, che sembrano offrire vari tipi di legumi. Oggi è venerdì quindi il traffico è abbastanza scarso, mancano i camion e sembra che il popolo giordano sia ancora a poltrire nel letto, c'è davvero poca gente in giro! Man mano saliamo verso nord, il paesaggio diventa gradatamente più d'aspetto mediterraneo: tanto verde, ulivi, e colline spettacolari si   succedono curva dopo curva.

Superata la grande cità di Irbid, Gadara (Umm Qais) ci accoglie nel bel mezzo di una straordinaria fioritura : il cielo azzurro intenso, i prati colmi di fiori e trapuntati di ulivi, le rovine romane vengono incorniciate in un tripudio floreale, e ci sembrano ancora più belle! Dopo avere preso il biglietto all'ingresso (3 dinari) entriamo nel sito, dove ci attende il magnifico Teatro Ovest, posto appena a nord di un paio di tombe in pietra basaltica. La struttura è bene conservata, o possiede ancora una acustica perfetta. Proseguendo nel sito si arriva sul Decumano Massimo, con belle viste sui campi in fiore, degli oliveti, e poi sulla profonda valle del fiume Yarmuk, che segna il confine con le alture del Golan. Sullo sfondo i monti ancora innevati del Libano, dovrebbero superare i 2600 m di quota, e a nord est le acque azzurre del lago di Tiberiade, che si trova a -200 m sotto il livello del mare. Non abbiamo molto tempo, ci gustiamo anche il Museo di Gadara, con alcuni pezzi notevoli, sparsi nell'ampio giardino, ma già ci spostiamo velocemente verso il castello di Ajlun. Per farlo saliamo in quota, a 1200 m di quota, in un paesaggio ricco di boschi, che ci regala un aspetto inatteso della Giordania. Qui il vento domina sovrano e non a caso vediamo in lontananza la presenza di campi eolici. Il castello di Qal'at ar-Rabadh, meglio conosciuto come Castello di Ajlun deve la sua importanza proprio alla sua posizione panoramica. Forse in precedenza qui si ergeva un monastero cristiano, ma l'opera che si può ammirare oggi ci è stata costruita nel 12° secolo dal Saladino Azz ad-Din Usama, anche se la fortezza è stata poi modificata e restaurata più volte nel corso degli ultimi secoli, anche durante la dominazione ottomana. La visita del castello si è poi conclusa con la salita sulla cima della torre, dove un panorama mozzafiato ci ha costretto ad una serie di scatti.

Le colline ondulate, ricche di olivi erano davvero magnifiche sia per i colori pastello che per la dolcezza del paesaggio. Essendo già le 13 lo stomaco però implorava una sosta gastronomica.... e allora via con il pulmino JTB in picchiata verso Jerash, dove ci attendeva un ristorante tipico, per poi tuffarci nella lunga visita del sito archeologico di Gerasa. La Lebanon House di Jerash ci ha sfamato con un pranzo di elevato livello. Nonostante fosse giorno festivo, ed il ristrante brulicasse di famiglie giordane, il servizio è sto veloce, e la qualità del cibo indiscutibile: perfetti gli antipasti, ricchi di verdure e paté di ogni genere, e poi le portate di agnello e pollo, davvero gustose. Inoltre abbiamo innaffiato il tutto con un bicchiere di ottimo vino rosso giordano. Così rifocillati abbiamo affrontato la visita del vicino sito archeologico di Gerasa. Di città Romane sparse per il mondo arabo ne avevo già viste, ad esempio Leptis Magna in Libia e Volubilis in Marocco, ma devo ammettere che l'impatto emotivo di Gerasa è stato straordinariamente forte. Il sito è vastissimo, richiede almeno 3 ore di tempo per compiere una visita veloce, ma se siete appassionati di fotografia allora forse anche una giornata intera vi sembrerà troppo poco.

Dalla biglietteria la visita vi conduce nella città antica attraverso la bella  Porta Sud, oltrepassata la quale rimarrete a bocca aperta davanti all'eleganza della Piazza Ovale. Al centro una colonna, circondata da un piazzale lastricato con un motivo a spirale, ai lati due colonnati a semicerchio, il tutto crea una scenografia che vi riporta improvvisamente a circa 2.000 anni fa. Oltre che la Piazza Ovale l'antica Gerasa offre pezzi di straordinaria importanza archeologica: il Teatro Sud è uno dei monumenti più belli del mondo antico: oltre che offrire una acustica perfetta, la struttura mantiene ancora praticamente la totalità dei sui 3.000 posti a sedere, e dagli spalti si gode di una bella vista sulla attuale Jerash e sul vicino tempio di Zeus, che si presta ad essere fotografato nel sue magnifiche prospettive. Se dalla Piazza Ovale si procede verso la Porta Nord, si percorre il Cardo Massimo, la via principale dell'antica Gerasa. Ancora si vedono i solchi delle ruote dei carri, che formano delle specie di binari sulle lastre di roccia che pavimentano la strada romana. Lungo il Cardo meritano un sosta la Cattedrale, la chiesa del Propileo, il notevole Ninfeo, ma ogni metro della strada ha qualcosa da offrire ed un dettaglio da svelare. Più in alto troviamo le colonne del Tempio di Artemide, un capolavoro dell'architettura, vuoi per i notevoli capitelli corinzi, per il colore dell'arenaria, molto caldo, ma anche per la loro costruzione che li fa oscillare leggermente anche solo per il soffiare del vento: una sorta di costruzione antisismica con un effetto quasi incredibile: per notarlo basta inserire un bacchetto nell'interstizio tra basamento e colonna, e si vedrà molto bene come le colonne oscillano, e fanno così da 2.000 anni!

Vicino al tempio di Artemide si trovano i resti di alcune chiese bizantine, con conservati dei mosaici pavimentali. Il tempo però vola via velocemente a Gerasa, e si avvicina il momento del tramonto. Non riusciamo a visitare l'Ippodromo e l'Arco di Adriano, che si trovano all'estremità sud dell'area archeologica. La guida ci spiega che l'ippodromo è tutt'ora in funzione, qui vengono organizzate ancora delle corse con le bighe, certo eventi creati ad hoc per i turisti, ma si dice che gli spettacoli siano abbastanza fedeli all'antica tradizione romana. Si è fatto tardi il pulmino ci aspetta per rientrare ad Amman: la sera ci attende una cena con visita del personale del JTB. Alle 19 siamo nuovamente al Marriott, doccia veloce e poi ci trasferiamo al ristorante, un locale in stile occidentale, senza troppo fascino. Il cibo è discreto e la compagnia comincia ad affiatarsi, ne scaturisce una interessante discussione, specie nel confronto con la nostra guida che ci aiuta a meglio comprendere la situazione geo-politica della regione . Per il dopo cena ci trasferiamo in un locale più tipicamente giordano, il Tawaheen Al-Hawa dove chiudiamo la serata con un buon té alla menta.

 Pubblicato da il 28/03/2011 - 56.077 letture - ® Riproduzione vietata

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