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Damasco (Damascus): visita alla Capitale della Siria

Damasco, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Damasco dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

In genere il viaggio in Siria inizia dalla regione di Damasco, nel ricordo dei grandi profeti. Qui è sepolto Abele, qui nacque Abramo. L’ombra di San Paolo è sempre presente sulla via Recta di Damasco. Sulle alture ci accompagna l’ombra di Maometto che contempla la città, mentre Bosra ci ricorda la sua iniziazione ai misteri del monoteismo ad opera di un monaco cristiano.
Crocevia di religioni diverse che convivono pacificamente, la regione è un invito ai piaceri dell’esistenza cantati da secoli. Ai palati delicati, la Siria offre una serie infinita di mezze (antipasti), dolciumi, frutta candita prodotta dai frutteti locali; il miglior araq (acquavite dal sapore di anice ricavata dall’uva) viene invece dalle montagne druse a sud di Damasco.
Un piacere che è anche estetico e che si rivela nella raffinatezza dei palazzi della città e nel gusto per la decorazione, evidente già negli edifici di epoca romana diffusi nell’Hauran e nel Gebel Druso. Quanto all’artigianato, la capitale della Siria ha dato al mondo le stoffe più belle, tra cui il celebre damasco.

Damasco (in arabo: Dimashq in inglese: Damascus), situata all’interno dell’oasi Ghouta ai piedi della catena montuosa di Antilibano ad un’altezza di 600 metri s.l.m., è la capitale e la seconda città più popolosa della Siria coi suoi 2 milioni di abitanti.

Geograficamente collocata nella parte sud-occidentale del paese, a pochi chilometri dal confine del Libano, fu fondata nel periodo di maggior splendore delle civiltà mesopotamiche, ed inizialmente venne occupata da genti di stirpe semitica orientale, passate alla storia come Aramei. Il primo insediamento è quindi antichissimo, tanto che Damasco è da molti considerata come la città più antica del mondo fra quelle tutt’ora abitate. L’Impero aramaico venne spazzato via dall’arrivo dell’esercito romano, che stanziò nella regione per diversi secoli, fino al 653 d.C., anno che vide la conquista di tutto il territorio da parte degli arabi. Questi proclamarono la città capitale dell’Impero islamico nel 661, titolo che mantenne sotto la guida della dinastia Omayyademantenne fino al 750, raggiungendo in questi novant’anni l’apogeo sociale ed economico. Con lo spostamento della sede califfale a Baghdad, per Damasco iniziò un lento ma progressivo declino politico, perdurato per svariati secoli, ed interrotto solo dalle due parentesi medievali nei periodi ayyubide e mamelucco, quando per breve tempo si rivissero i fasti del passato. Intorno al XVI secolo, con l’avvento dell’Impero ottomano, si ebbe il definitivo tracollo economico, che non ha potuto però minare l’immenso prestigio culturale della più antica capitale del mondo.

Cosa vedere durante il vostro soggiorno? Oggi Damasco è un luogo magico, un po’ aramea, un po’ romana, un po’ araba, una città che il tempo non è fino ad ora riuscito a cancellare, dichiarata patrimonio dell’umanità nel 1979. La città vecchia conserva l’antico fascino medievale, coi suoi stretti vicoli e le piccole piazzette dove i bambini si divertono a giocare fino a sera, nei confronti del quale sembrano tacere anche i caotici quartieri periferici e le indisciplinate strade urbane, la cui costruzione non è adeguatamente regolamentata, rendendole un pericolo per un monumento di storia come Damasco.

Tra le mete più interessanti spicca indubbiamente la grande Moschea (vedi foto) degli Omayyadi (Ummayyad), nel quartiere di Bāb Tūma, raggiungibile attraversando il Souq al Hamidiyeh, il più noto bazar della città caratterizzato da un passaggio coperto lungo più di 600 metri, edificata tra il 706 ed il 715 dal califfo omayyade al-Walid I inglobando parte della cattedrale cristiana dedicata a San Giovanni Battista dall’imperatore Costantino, già a suo tempo costruita su preesistenti rovine di un tempio pagano. L’edifico, che annovera anche tre splendidi minareti, fu interamente rivestito di marmi e mosaici a fondo oro raffiguranti scene bucoliche, ma purtroppo a causa di eventi naturali sfavorevoli e della cattiva conservazione negli anni, sopravvive oggi solo la facciata della musalla, l’oratorio islamico. All’interno di una cripta sono conservate le reliquie di Giovanni Battista, qui chiamato profeta Yahia, sacre oltre che per i cristiani, anche per sciiti e sunniti. Intorno alla moschea sono disseminati i quartieri della città vecchia, un intricato tessuto di vicoli stretti e case basse addossate le une sulle altre, un dedalo animato e vivace, all’interno del quale si erge il Palazzo Azem (vedi foto), un edificio costruito in basalto nero e pietra clcarea nel XVIII secolo come dimora del Governatore della città Assad Baschal Azem, che ora ospita il Museo delle Arti e Tradizioni popolari della Siria. Nei dintorni sorgono anche le chiese cristiane di San Paolo e S.Anania, circondate dai tradizionali souq, mercati che sono una festa di colori, rumori e odori, in cui trovare sete, stoffe, pelli e spezie. Un’altra moschea importante è la Takiyya as Sulaymaniyah, progettata nel 1554 da Sinan, noto architetto turco, protetto del sultano Solimano il Magnifico.

Imperdibile è una visita all’unico museo degno di nota di Damasco, il Museo Nazionale Siriano, con mostre ed esposizioni riguardanti ogni genere di manufatto rinvenuto sul territorio, da piccole tavole di terracotta a gioielli, scavati in importanti siti archeologici come Mari, Ugarit ed Ebla.

Per quanto riguarda la cucina, è consigliabile osare ed entrare in uno dei tanti ristoranti del centro dove gustare pietanze tipiche mediorientali, si verrà ripagati da antipasti alle verdure, Kebab, Hummus, un piatto locale molto speziato, una grande varietà di dolci, come i Baklawa, pasticcini di pasta sfoglia al ripieno di miele.

Il clima è mediterraneo, con temperature medie piuttosto elevate, che tra aprile e fine ottobre oscillano tra 25 e 40 gradi, mentre in inverno scendono anche a 12/13. Le precipitazioni sono scarse, e si concentrano nei mesi di gennaio e febbraio.

L’aeroporto internazionale è 35 chilometri a sud-est del centro, servito da voli provenienti da quasi tutti i paesi mediorientali e da buona parte degli stati europei, e collegato alla città da un servizio di taxi e minibus. Per muoversi all’interno il mezzo più comodo è l’autobus, economico e puntuale, mentre noleggiare una macchina è abbastanza complicato non essendoci molti autonoleggi.

Ministero del Turismo della Repubblica Araba di Siria
 
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 Pubblicato da - 05 Marzo 2009 - © Riproduzione vietata

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