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Kerala (India), viaggio tra spiagge bianche, cittą e ayurveda

Kerala, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Kerala dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Ci troviamo nel lembo sud occidentale dell’India e precisamente nella regione dell Kerala, una sottile striscia di territorio compresa tra fra il mare arabo e il Gati occidentale. Questa area vanta una grande tradizione cultura e di storia: da qui sono passati Olandesi, Portoghesi, Arabi, Francesi Inglesi e Danesi, ovviamente sbarcati in tempi diversi, ma vi hanno lasciato segni della loro dominazione, influenzando la cultura locale che quindi si basa su un sottile ma saldo equilibrio tra tradizioni locali e influssi prettamente coloniali.

Le acque interne del Kerala sono diventate una delle tappe obbligate per chi visita il paese; partecipando a un’escursione in barca su questa intricata rete di fiumi, canali, laghi e lagune navigherete in perfetto silenzio tra villaggi, risaie e palmeti, immersi in un’atmosfera magica e rilassante. Le belle spiagge del Kerale sono delle distese di sabbia orlate da palme che ondeggiano al vento, mentre nell’entroterra, lungo i Ghati occidentali, le riserve naturali sono circondate da piantagioni di caffè e di spezie che diffondono nell’aria l’aroma del cardamomo e della cannella. Le stazioni climatiche in collina offrono una grande serenità e straordinarie vedute delle piantagioni da tè.

La posizione dello stato, rimasto sostanzialmente isolato a causa delle barriere naturali dei Ghati con le loro fitte foreste ed i lunghi crinali, ha fatto sì che si sviluppassero usanze, arti e feste particolari, assenti nel resto dell’India. L’espressione artistica più famosa è il kathakali, un’incredibile miscela di danza, pantomima e teatro religioso, ma anche il theyyam, un ballo rituale sacro eseguito da individui in costume che spesso cadono in una sorta di trance, è un’esperienza che non si dimentica facilmente.

Il lungo litorale del Kerala ha favorito l’approdi di esploratori stranieri, e ovunque ci sono tracce del suo passato coloniale: chiese cristiane di rito siriano, moschee, case in stile olandese e portoghese, edifici dell’epoca del raj e perfino una sinagoga cinquecentesca a Kochi. Inoltre troverete una cucina deliziosa, numerosi centri specializzati dove abbandonarvi a massaggi e trattamenti ayurvedici e persone gentili e ospitali. Per tutti questi motivi sono molti i viaggiatori che al momento di rimettersi in viaggio verso le altre regioni della penisola indiana decidono di prolungare il loro soggiorno in questo stato.

Per le sue infinite distese di spiagge bianche luminose, per le sue acque pure acque cristaline, la lussureggiante vegetazione ricca di palme da cocco , e il tutto arricchito da bellissimi e coloratissimi fiori tropicali, il Kerala è un vero paradiso tropicale. Subito dietro alla linea di costa il paesaggio è costituito da un intricato labirinto di corsi d’acqua e stagni, denominato con il termine backwaters, letteralmente acque interne. In questo ambiente di rara suggestione si possono vedere le house boats, che i locali chiamano kettuvallams, e cioè : imbarcazioni fatte di legno, costruite tutte a mano e senza l’uso di bulloni o chiodi. In origine venivano impiegate unicamente per il trasporto alimentare, come per il riso, le noci di cocco ed altre merci, mentre adesso vengono impiegate per navigare e compiere romantiche e solitarie crociere.

Per cercare di passare in rassegna nella maniera più esaustiva possibile l’immenso stato del Kerala, è necessario eseguire una prima ideale suddivisione del territorio in 5 parti: il Kerala meridionale, i Ghati occidentali, il Kerala centrale, il Kerala settentrionale e le Lakshadweep. Lo specchio del Kerala meridionale è Thiruvananthapuram (Trivandrum), una città costruita su sette colline che conserva l’atmosfera antica della regione con i suoi edifici a forma di pagoda, i tetti di tegole rosse e i vicoli stretti e tortuosi. Benché negli ultimi anni stiano iniziando a comparire i soliti problemi che affliggono i centri urbani indiani, come l’inquinamento ed il traffico, Trivandrum è ancora una delle città più piacevoli dell’India, in grado di offrire una miriade di attrattive culturali. Sempre nella parte meridionale dello stato si trova Kovalam, la località balneare più famosa del Kerala, contraddistinta da un caotico sviluppo edilizio sul lungomare, prezzi relativamente alti, venditori di souvenir assillanti e, quantomeno in alta stagione, una forte affluenza di comitive che arrivano con voli charter da tutto il mondo. Nonostante questo l’antico fascino e le belle spiagge rappresentano motivi sufficienti per un soggiorno di qualche giorno. Più tranquilla rispetto a Kovalam, Varkala è un’altra suggestiva cittadina balneare della zona.

Arrivando nella zona dei Ghati occidentali, non si può non visitare il Periyar Wildlife Sanctuary, la riserva naturale più famosa dell’India meridionale, al cui interno si trova un lago artificiale creato dagli inglesi nel 1895. Qui vivono bisonti, sambar, cinghiali, langur, elefanti e tigri. La riserva, pensata per venire incontro alle esigenze dei turisti, può dare talvolta la sensazione di una specie di “Kovalam dei Ghati”, ma i paesaggi montani che si ammirano lungo la strada, la crociera sul lago e la possibilità di camminare nella giungla sono garanzia di un’esperienza molto piacevole. Nota in passato con il nome di High Range of Travancore e adagiata in uno scenario montano di bellezza spettacolare, Munnar è il centro commerciale di una zona di piantagioni da tè che sono tra le più elevate al mondo. Le vette frastagliate, le curatissime tenute coltivate e la frizzante aria di montagna fanno di questa ex stazione climatica un luogo ideale in cui trascorrere qualche giorno in completo relax immersi nella pace dei Ghati.

Spostandosi nel Kerala centrale, non si può fare a meno di notare Kochi, una metropoli di 1.360.000 abitanti. Con il suo ricco patrimonio storico e la sua posizione su un gruppo di isole e di strette penisole, Kochi rispecchia perfettamente le mille facce del Kerala. In città, dove vive una comunità ebraica radicata da tempo immemore, potrete vedere la più antica chiesa dell’India, vie tortuose con moschee e case portoghesi costruite 500 anni fa, reti da pesca cinesi, una sinagoga del Cinquecento ed infine un palazzo costruito dai portoghesi e regalato al raja di Cochin. Nei dintorni di Kochi spiccano Tripunithura, dove si trova l’interessantissimo Hill Palace Museum all’interno del quale ammirare le collezioni artistiche della famiglia reale di Kochi, Parur, che incarna il mosaico religioso e culturale che caratterizza la regione, e Chennamangalam, dove si erge la sinagoga più antica del Kerala. Dalla parte opposta del Kerala centrale si trova Thrissur (Trichur), da molto tempo considerata la capitale culturale dello stato. Essa mantiene fede a tale fama grazie alle numerosissime feste celebrate presso i templi ed alle famose scuole e agli istituti che insegnano ai loro studenti discipline artistiche tradizionali.

Kozhikode (Calicut) è una fiorente e prospera città di 880.000 abitanti del Kerala settentrionale. In passato fu un grande porto commerciale e nel X secolo diventò la capitale della potente dinastia degli Zamorini. Anche se in città non vi sono molte testimonianze della sua passata grandezza, Calicut è comunque una località abbastanza gradevole in cui fare una sosta, e inoltre è la base di partenza per visitare il Wayanad Wildlife Sanctuary. Questa remota riserva di foresta pluviale, confinante con i parchi nazionali di Nagarhole e Bandipur, nel Karnataka, e con il Mudumalai Sanctuary, nel Tamil Nadu, vanta alcuni tra gli scenari naturalistici più belli dello stato, con risaie, piantagioni di spezie e foresta che si alternano senza soluzione di continità. Il parco, frequentato da pochi viaggiatori, è perfetto per una sosta lungo il tragitto da Kochi e Mysore o a Bangalore. Oltre a elefanti, bisonti, sambar, cervi maculati, pavoni e langur, sono stati avvistati leopardi e tigri. Molto bella è anche Bekal, posta all’estremità settentrionale del Kerala. La cittadina possiede infatti alcune meravigliose spiagge orlate dalle palme e un promontorio sormontato dal vasto Bekal Fort, costruito tra il 1645 e il 1660.

Terminate le visite continentali, restano da vedere le Lakshadweep, conosciute anche con il nome di Laccadive, una serie di isole ammantate di palme situate 300 chilometri a ovest del Kerala. Con le loro acque incontaminate, i coralli intatti e le temperature medie che fra novembre e marzo oscillano tra 24 e 34 gradi, sono il genere di posto sognato da ogni viaggiatore. Soltanto 11 delle 36 isole sono abitate e la popolazione è costituita per il 93% da musulmani sunniti. Le principali attività economiche sono la pesca e la produzione di fibra di cocco.

Il Kerala è anche un Paese ricco di solide tradizioni culturali,e forse è l’unico luogo al mondo dove l'Ayurveda è praticata con assoluta autenticità e dedizione. Questo antico massaggio, affidabile e tramandato nel tempo, è un metodo naturale per curare la propria salute e arrivare alla longevità grazie a profondi massaggi con olii, bagni naturali, diete ricche di erbe, concentrazione yoga ed altro ancora che un po' alla volta rivitalizzano tutto il corpo, la mente e ovviamente anche l’anima.

Il Kerala è quindi un mix straordinario, dove la storia coloniale, e cioè il patrimonio di tradizioni originarie dal continente europeo e dal medio oriente si sono assimilate a quelle locali; ma il tutto inserito in un contesto natura incontaminata e verde, lussureggiante e profumata nei parchi naturali, che si intreccia nelle piantagioni di rare spezie e con la coltivazione del the. In un India quindi da gustare con tranquillità e ritualità nella magica atmosfera del Kerala.

Le feste del Kerala sono incredibili, non soltanto per il modo in cui vengono celebrate ma anche per il loro numero. Nello stato in qualsiasi sera dell’anno, ma specialmente durante la stagione delle principali festività, da novembre a metà maggio, ci sono letteralmente centinaia di feste religiose, con rituali e musica sempre diversi tra loro. Tutte le manifestazioni di carattere religioso si svolgono presso i templi o nelle risaie circostanti, così che i turisti vi possono accedere liberamente. Tra le più note ricordiamo: Ernakulathappan Utsavam, una festa di otto giorni in programma tra gennaio e febbraio a Kochi che culmina con una processione di 15 elefanti magnificamente decorati; Bharni Utsavam, un giorno, solitamente a cavallo tra febbraio e marzo, dedicato ad una delle dee più amate del villaggio di Chettikulangara, Bhagavathy; Thirunakkara Utsavam, 10 giorni di festa a metà marzo durante i quali danze, sfilate e canti animano Kottayam; il Pooram Festival, che si tiene a Kollam ad aprile; e l’Onam, la più grande celebrazione culturale del Kerala, organizzata ogni anno ad aprile.

Il clima è tropicale-monsonico, con i monsoni di sud-ovest che portano abbondanti precipitazioni dai primi giorni di giugno fino ad agosto e parte di settembre. Nelle settimane immediatamente successive le giornate risultano essere particolarmente gradevoli, soleggiate e con temperature intorno ai 25/30 gradi. Verso la fine di ottobre e l’inizio di novembre però, il monsone di nord-est riporta nubi cariche di pioggia che lasciano spazio solo qualche mese dopo alla stagione calda e secca vera e propria, che tocca l’apice tra aprile e maggio.

In tutta lo stato esiste un solo aeroporto internazionale: il Trivandrum International Airport. Per il resto i trasporti locali constano di treni sgangherati e autobus quasi sempre stipati.
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 Pubblicato da - 29 Maggio 2009 - © Riproduzione vietata

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