Cervaro (Lazio): cosa vedere nel comune della provincia di Frosinone
Cervaro, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Cervaro dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Inserito in un territorio rigoglioso ad alta densità boschiva nonché in parte incoronato da montagne fra le quali il colle Aquilone, che ne adombra l’abitato con i suoi 1.268 m di altezza, Cervaro sfrutta un’area della provincia di Frosinone particolarmente abbondante di acqua dati i fiumi e i fiumiciattoli piuttosto numerosi, utili a irrigare un tessuto fatto essenzialmente di vigneti e uliveti dai quali derivano vino ed un olio di eccellente qualità.
La devastazione bellica ha per fortuna risparmiato le meraviglie ecclesiali che abbelliscono notevolmente il centro urbano ma anche alcune zone immediatamente prossime. Prendiamo ad esempio il Santuario della Madonna de’ Piternis, che s’erge proprio all’ingresso di una gola a valle dell’Aquilone. Consacrato nel 1408, l’edificio si trova laddove si verificò un’apparizione della Madonna a una pastorella del borgo, fenomeno fra i primi ad accadere sul suolo italiano.
Alla Chiesa Maggiore posta nel cuore di Cervaro si accede dalla scalinata monumentale, il pezzo forte della struttura insieme all’altare ligneo collocato all’interno. Sempre in centro s’alloca la Chiesa dell’Annunziata. Adiacente al cimitero comunale si trova la Chiesa di Santo Stefano intitolata al patrono del paese. Isolati rimangono il Santuario della Madonna Regina della Pace e la Chiesa di Santa Lucia di Trocchio.
Storia ed origine del nome
Il nome della località del frusinate si deve all’animale che un tempo popolava questi luoghi, il cervo bianco. La storia di Cervaro, legata sul piano della leggenda al mitico Enea che l’avrebbe fondata insieme ad altre cittadine della regione, inizia a chiarirsi a partire dal Medioevo, cioè quando sorse il Castrum Cerbari, un monastero arroccato e fortificato dato alle fiamme dai Saraceni nell’883. In molti si diedero alla fuga trovando riparo presso il Torroculum, quel che oggi si conosce come Castello del Trocchio i cui resti si scorgono sull’omonimo monte. Per arrivarci si possono percorrere dei sentieri escursionistici lungo i quali poter rimirare il paesaggio incontrando anche dei mulini antichi a matrice rurale.Cosa vedere a Cervaro
Nella confusione generata, fu maturo il tempo di gettare le basi per imprimere al primigenio abitato di Cervaro un orientamento preciso, dapprima agricolo, poi artigianale, in special modo incanalato verso l’arte orafa. Le maggiori distruzioni arrivarono dalla Seconda Guerra Mondiale ma la popolazione diede dimostrazione di animo e coraggio, guadagnandosi la Medaglia d’argento al merito civile.La devastazione bellica ha per fortuna risparmiato le meraviglie ecclesiali che abbelliscono notevolmente il centro urbano ma anche alcune zone immediatamente prossime. Prendiamo ad esempio il Santuario della Madonna de’ Piternis, che s’erge proprio all’ingresso di una gola a valle dell’Aquilone. Consacrato nel 1408, l’edificio si trova laddove si verificò un’apparizione della Madonna a una pastorella del borgo, fenomeno fra i primi ad accadere sul suolo italiano.
Alla Chiesa Maggiore posta nel cuore di Cervaro si accede dalla scalinata monumentale, il pezzo forte della struttura insieme all’altare ligneo collocato all’interno. Sempre in centro s’alloca la Chiesa dell’Annunziata. Adiacente al cimitero comunale si trova la Chiesa di Santo Stefano intitolata al patrono del paese. Isolati rimangono il Santuario della Madonna Regina della Pace e la Chiesa di Santa Lucia di Trocchio.