Brandizzo (Piemonte): visita al Comune della Cittą metropolitana di Torino
Brandizzo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Brandizzo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Là dove la provincia di Torino privilegia il letto di pianura compreso in Piemonte c’è Brandizzo, cittadina di 8.723 abitanti, il cui nome riprende il toponimo brando, ovvero “spada”, ma più probabilmente nome proprio di origine franca. Si trova locata a una manciata di chilometri dal luogo in cui durante l’era romana si trovava Decimo, antica stazione di ristoro e cambio del cavalli utilizzata dai viaggiatori dell’epoca.
Passaggi di proprietà, scorribande, assedi e depredazioni scandirono i secoli successivi, epidemie ed eserciti violenti fecero il resto svilendo Brandizzo fino ai primi anni dell’Ottocento, quando si registrò un notevole incremento demografico destinato a proseguire fino al 1968. Di pari passo procedettero l’espansione dell’abitato e un rafforzamento dell’economia complessiva, tale per cui oggi Brandizzo è nell’hinterland torinese fra realtà cittadine sicuramente più benestanti e godenti di ottima salute anche a livello sociale.
La Parrocchiale di San Giacomo catalizza l’attenzione poiché sfoggia una veste barocca classica che, unita alle dimensioni della struttura ecclesiale e all’austerità del suo campanile settecentesco, colpisce lo spettatore che si trova ad ammirarla da vicino. Costruita nel 1718 e consacrata nel 1752, possiede un organo a canne e cinque altari, il maggiore in marmo e alabastro, quello ligneo del Rosario, infine gli altari del Sacro Cuore, dello Spirito Santo e dell’Addolorata (su quest’ultimo è stata riposta una Pietà in marmo di Carrara alquanto preziosa, proveniente dalla vecchia Chiesa della Trinità, non più esistente) in rispettivo ordine. Il luogo di culto più antico di Brandizzo sembra però essere La Madonnina, chiesetta eretta nel VII secolo. È stata più volte restaurata, mentre è in fase di recupero l’ex Mulino del Re, disposto lungo la Corona Verde percorsa da numerosi tracciati ciclopedonali.
Storia
Brandizzo fu riconosciuto quale borgo feudale compiuto solo nel 1035, avente un suo castello sotto l’influenza diretta dell’Abbazia di Fruttuaria, fortilizio poi sostituito nel 1178 da una versione più moderna voluta da Guglielmo V. La nascita del Comune è dunque da imputarsi a questa data: Brandizzo vide la luce prima della completa rifondazione a inizio ‘300 e l’acquisizione nel 1359 da parte dei Principi d’Acaia.Passaggi di proprietà, scorribande, assedi e depredazioni scandirono i secoli successivi, epidemie ed eserciti violenti fecero il resto svilendo Brandizzo fino ai primi anni dell’Ottocento, quando si registrò un notevole incremento demografico destinato a proseguire fino al 1968. Di pari passo procedettero l’espansione dell’abitato e un rafforzamento dell’economia complessiva, tale per cui oggi Brandizzo è nell’hinterland torinese fra realtà cittadine sicuramente più benestanti e godenti di ottima salute anche a livello sociale.
Cosa vedere a Brandizzo
Dovendo descriverne l’impianto urbano, è bene specificare che esso vede i suoi essenziali capisaldi di riferimento in altrettante architettura di certo rilievo, prima delle quali è il Castello, non inteso come maniero bensì come villa settecentesca che da un fortilizio tuttavia deriva. Residenza di proprietà della famiglia Nicolis, ha ottenuto indubbia eleganza dal mastio precursore, che aveva una conformazione tipicamente padronale con ingresso a doppia rampa di scale. La facciata ora rimane piuttosto sobria come sobrio risulta l’intero complesso. Il secondo punto di riferimento non è architettonico ma scultoreo e corrisponde al Monumento agli Alpini, un celebrativo blocco in pietra bianca lavorato non lontano dal Municipio.La Parrocchiale di San Giacomo catalizza l’attenzione poiché sfoggia una veste barocca classica che, unita alle dimensioni della struttura ecclesiale e all’austerità del suo campanile settecentesco, colpisce lo spettatore che si trova ad ammirarla da vicino. Costruita nel 1718 e consacrata nel 1752, possiede un organo a canne e cinque altari, il maggiore in marmo e alabastro, quello ligneo del Rosario, infine gli altari del Sacro Cuore, dello Spirito Santo e dell’Addolorata (su quest’ultimo è stata riposta una Pietà in marmo di Carrara alquanto preziosa, proveniente dalla vecchia Chiesa della Trinità, non più esistente) in rispettivo ordine. Il luogo di culto più antico di Brandizzo sembra però essere La Madonnina, chiesetta eretta nel VII secolo. È stata più volte restaurata, mentre è in fase di recupero l’ex Mulino del Re, disposto lungo la Corona Verde percorsa da numerosi tracciati ciclopedonali.