Lagosta (Lastovo): visita all'arcipelago della Croazia
Lagosta, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Lagosta dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
Lagosta (Lastovo) è un’isola dalla bellezza incontaminata, perla della Dalmazia meridionale che valorizza quel tratto di costa della Croazia e, di rimando, l’intera area adriatica frequentata dai turisti durante la bella stagione. Il lembo di terra è sede geografica e amministrativa del comune omonimo, in lingua croata Lastovo, famoso per i fumari posti sulle case. Su una lieve altura che osserva fiera l’immensa distesa d’acqua sorge dal 1839 un faro, occhio che illumina di giorno e di notte, che tiene compagnia, che si fa elemento distintivo dell’isola, oggi resa dal governo parco naturale.
Per la sua insita natura selvaggia, Lagosta è entro le isole Curzolane una delle più “spigolose” e meno abitate. I residenti, ca. 800, occupano in parte il capoluogo e il restante le 46 minuscole isole che formano l’intimo arcipelago di Lagosta.
La Chiesa di San Giorgio fu sede di un miracolo, richiesto e ottenuto dalla popolazione (secondo la leggenda) quando venne minacciata dai pirati catalani, la cui flotta andò distrutta a causa di una violenta tempesta. Il messaggero degli invasori fu catturato e condannato al rogo: l’evento è ricordato dal Pokland, il Carnevale locale ch’è ormai assurto a intrattenimento folkloristico, festeggiato per tre giorni nel mese di febbraio.
Il carattere di isolamento forzato che contraddistingue il borgo di Lagosta rappresenta un volano turistico formidabile: a ragion di ciò, l’isola stessa si sta in qualche modo indirizzando verso un binario volto ad accomodare questo trend. L’economia affianca al settore turistico il comparto agricolo, forte di 25 ettari di territorio coltivato a vigneti e uliveti, percorso da numerosi sentieri ciclopedonali.
La costa di Lastovo
Nonostante si presenti all’apparenza come uno scoglio galleggiante, di dimensioni esigue e assai aspro dal punto di vista orografico (i monti San Giorgio e Pessevo non superano comunque i 500 metri s.l.m.), la sua variegata morfologia ne risalta estetica e capacità attrattiva: la sua costa frastagliata si compone di punte (Scrigeva e Svegliagamora), promontori (San Pietro), insenature (Porto Lago Grande e Porto Lago Piccolo) e baie (a baia Zaklopatica si trova il centro sub Ankora, tramite il quale neofiti ed esperti di immersione subacquea hanno l’opportunità di esplorare i fondali marini, lo scoglio Bijelac e le grotte dell’isolotto Tajan).Per la sua insita natura selvaggia, Lagosta è entro le isole Curzolane una delle più “spigolose” e meno abitate. I residenti, ca. 800, occupano in parte il capoluogo e il restante le 46 minuscole isole che formano l’intimo arcipelago di Lagosta.
La storia dell'arcipelago di Lagosta
Il centro abitato vanta una storia molto antica che risale alla prima colonizzazione degli Illiri. Divenne un covo di pirati, per tale motivo la Repubblica di Venezia ritenne necessario intervenire con polso di ferro distruggendo il nucleo urbano. Riacquisiti corpo e dignità, Lagosta si unì per quattro secoli fra il ‘200 e il ‘600 alla Repubblica di Ragusa prima delle parentesi francese e austriaca. Dal 1918 al termine della Seconda Guerra Mondiale è noto che l’isola permase sotto il governo italiano, salvo venir poi acquisita dalla Federazione Jugoslava.Cosa vedere a Lagosta
Ad aver lasciato maggiormente il segno qui sono stati i secoli XV e XVI, ovvero duecento anni testimoniati dalle numerose chiese presenti (se ne contano ben 38), possidenti nel proprio DNA di chiare cifre stilistiche facilmente riconducibili all’epoca quattro-cinquecentesca. Il luogo di culto simbolo della località è la Chiesa di San Cosimo e Damiano, contenitore di opere dipinte dall’artista rinascimentale Giovanni Lanfranco.La Chiesa di San Giorgio fu sede di un miracolo, richiesto e ottenuto dalla popolazione (secondo la leggenda) quando venne minacciata dai pirati catalani, la cui flotta andò distrutta a causa di una violenta tempesta. Il messaggero degli invasori fu catturato e condannato al rogo: l’evento è ricordato dal Pokland, il Carnevale locale ch’è ormai assurto a intrattenimento folkloristico, festeggiato per tre giorni nel mese di febbraio.
Il carattere di isolamento forzato che contraddistingue il borgo di Lagosta rappresenta un volano turistico formidabile: a ragion di ciò, l’isola stessa si sta in qualche modo indirizzando verso un binario volto ad accomodare questo trend. L’economia affianca al settore turistico il comparto agricolo, forte di 25 ettari di territorio coltivato a vigneti e uliveti, percorso da numerosi sentieri ciclopedonali.
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