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Ragusa (Sicilia): cosa vedere e sapere della cittą barocca

Ragusa, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Ragusa dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Magnetica e brillante di luce propria, Ragusa rappresenta una delle città più affascinanti della Sicilia. La popolano ca. 73.000 abitanti e questo numero è destinato annualmente ad aumentare: tale incremento denota gradimento nei confronti della sua collocazione geografica nel sud isolano, porzione regionale eterogenea in quanto a scorci panoramici e in straordinario equilibrio tra paesaggio marittimo e dimensione montana, elementi peculiari di una diversificazione morfologica amata da autoctoni e forestieri.

Cenni storici su Ragusa

La sua storia è di quelle che non viaggiano propriamente in linea retta, segnando nell’elettrocardiogramma del passato sussulti appassionanti che ne hanno tessuto costumi e tradizioni fin dal Neolitico, tracciando una mappatura linguistica ricca di sfaccettature, percezioni radicali e sintomi da cambiamento evolutivo importante entro i confini salottieri di un’Isola nell'Isola, definizione sempre più cronachistica, adattata ai tempi di graduale insorgenza locale.

In seguito alla visita di diversi poeti, letterati, artisti e intellettuali di epoche diverse, Ragusa è anche stata ribattezzata la Città dei Ponti che riverbera la sua pittoresca conformazione estetica. Infine, altro appellativo con cui viene soprannominata, sebbene in ambito più internazionale, è Hibla Heraia per via della leggenda legata alla Dea Era, protettrice dei campi, la quale garantì l'indipendenza di Ragusa fino al III°secolo a.C., il che indusse la città ad avere l'ulteriore soprannome di Audax, ossia l'Audace.

Come moltissime città siciliane, anche Ragusa fu soggetta alle dominazioni di una pletora di popolazioni che hanno ciascuna deposto il proprio personale lascito, a partire da quella bizantina. All’avvento dei Mori coincise un periodo piuttosto florido, dove casali, agricoltura e principali attività legate ai terrazzamenti contribuirono sensibilmente a un mercato di più fervido volume. La metamorfosi geopolitica subì un’ulteriore (e positiva) scossa con i Normanni, che trasfigurarono la città rendendola feudo prospero asservito al potere di Angioini e Aragonesi ed investito del beneplacito economico dell’imperatore Federico II. Il tragico terremoto che nel 1693 mieté 5.000 vittime segnò una parentesi drammatica, tuttavia perfettamente cicatrizzata grazie alla volontà di Ragusa di rimettersi subito in piedi per accogliere il periodo Barocco e approdare qualche secolo dopo alla funesta epoca delle due guerre mondiali, dalle quali non uscì certo indenne ma sicuramente temprata in virtù del coriaceo carattere siculo.

Cosa vedere a Ragusa e dintorni

La maggior conquista storicamente rilevante, la città l’ha ottenuta nel 2002 guadagnando a ragione il titolo di Patrimonio dell'Umanità UNESCO, dove il patrimonio assurge a corporazione sgargiante di caratteristici palazzi barocchi e un centro storico da essi nobilitato. Il quartiere che meglio manifesta la magia del barocco siciliano è Ibla, che da solo merita una visita alla città.

Ragusa è un polo artistico e culturale che racchiude un ventaglio ampissimo di soluzioni architettoniche da cui trasuda immane bellezza: ne sono un esempio le due rocche che trionfano sul territorio cittadino, ovvero il Castello Donnafugata (in vero dimora nobile ottocentesca più che roccaforte, contornata da un lussureggiante parco di 8 ettari scanditi da fiori e giardini) e il Castello dei Conti di Modica (fortezza autentica edificata a scopo militare). La porta Vattiri è quanto resta dell'antica cinta muraria, unico ingresso sopravvissuto al tempo fra i cinque esistenti in passato.

Altre strutture di civile impianto sono Palazzo Bertini e Palazzo Cosentini, entrambi risalenti al XVIII secolo. Differisce nella categoria Palazzo Zucco, esponente di un intraprendente stile rococò e sede del museo delle tradizioni ragusane. La lista è lunga e val la pena menzionare altre pietre miliari di notevole fascino strutturale quali Palazzo Schininà di Sant'Elia, Palazzo Sortino-Trono e il trittico Nicastro, La Rocca, Battaglia.

L’apparato ecclesiastico conta edifici di culto dall’estetica emozionante: la Basilica di San Giorgio costituisce il Duomo in loco, che di notte si fregia di un'illuminazione molto suggestiva sfoggiando a tutte le ore una cupola di 40 metri d’altezza; la Chiesa di Santa Maria delle Scale è ricca internamente di opere realizzate da artisti locali; la Cattedrale di San Giovanni Battista, edificata tra il 1706 e il 1760 e tra le chiese più grandi della Sicilia, spicca per il caratteristico campanile che sovrasta i caseggiati dell’abitato; il caleidoscopio di meraviglie prosegue con la Chiesa di Santa Maria dell'Itria, la Chiesa di Santa Maria dei Miracoli a pianta ottagonale, la Chiesa di San Giuseppe a pianta centrale ovale e la Cattedrale di Quasimodo.

Per quanto riguarda invece i poli museali, sorgendo Ragusa sui Monti Iblei (tessuto apogetico di numerosi siti archeologici visitabili) non poteva mancare un luogo di identificazione atta a testimoniare sia le fotografie d'epoca che i manufatti artistici richiamanti la sua morfologia. Ecco perché il Museo Archeologico Ibleo e il Museo Ibleo Arti e Tradizione Popolare rappresentano due fulcri di identità collettiva molto importanti non solo per Ragusa ma anche per tutti i turisti che vogliono percorrere un viaggio nel viaggio in seno all'Isola nell'Isola.

Uscendo dal contesto urbano, s'aprono nuovi versanti di scelta a seconda delle propensioni del turista in visita. Per i camminatori ed entusiasti dello sport all'aria aperta, il territorio offre aree di largo respiro naturalistico: la Riserva naturale macchia foresta del fiume Irminio, la Riserva naturale integrale Cava Randello e il Demanio forestale Calaforno esigono attenzione e s'aprono a quanti desiderano trascorrere parte del proprio tempo libero lontani dall'inevitabile tran tran cittadino. Se poi sopraggiunge quell'irrefrenabile voglia di mare, la meta ideale è Marina di Ragusa, ormai emancipato luogo di villeggiatura ricolmo di strutture ricettive, efficienti stabilimenti balneari e lunghe spiagge di sabbia fine e dorata.

Eventi e manifestazioni in città

Pensando invece agli usi e costumi folkloristici di Ragusa, è sufficiente partecipare a una delle tante manifestazioni che la città offre in diverse date distribuite in tutto l'anno. L'evento più prestigioso, soprattutto a livello internazionale, è l'Ibla Grand Prize, una sfida annuale per cantanti, compositori e musicisti che si ripete ogni estate tra la fine di giugno e l'inizio di luglio. Trascorse due settimane circa di appassionati concerti, i vincitori vengono segnalati alle migliori scuole di musica di tutto il mondo, ecco perché quest'occasione regala alla città un discreto palcoscenico mondiale. Altri appuntamenti imperdibili sono l'Ibla Buskers, che da circa quattordici anni vivacizza le prime settimane di ottobre con diverse esibizioni di artisti di strada (cantastorie, giocolieri, illusionisti, trapezisti e musicisti si riuniscono in una manifestazione della durata di quattro giorni, attirando una gran folla di curiosi e visitatori) e il Festival Organistico Internazionale, con lo scopo di far conoscere tra novembre e dicembre la tradizione organaria della città valorizzando la corona di chiese quale scenografia perfetta per questa kermesse d’ispirazione sacra.
Infine nel periodo di fine anno è tempo di mercatini di Natale, che oramai hanno colonizzato molte piazze della Sicilia.

Come arrivare

Nell’area in cui sorge Ragusa, i collegamenti risultano abbastanza buoni. Per raggiungere la città occorre partire dall’aeroporto Fontanarossa di Catania (qualora si arrivi in Sicilia a mezzo aereo) e percorrere in auto la SS 194 in direzione Siracusa per poi seguire per Ragusa; da Palermo, invece, imboccare l’autostrada A19 Palermo-Catania fino a Caltanissetta, percorrere la SS 626 fino a Gelae sfociare nella 115 per Ragusa; da Agrigento seguire la litoranea 115 in direzione Gela, Ragusa; da Siracusa, la SS 115 porta a Noto e poi Ragusa. Si sconsiglia l’uso del treno per l’altalenante efficienza delle stazioni e la scarsa aderenza agli orari di partenza e arrivo.
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