New York City: cosa visitare tra i suoi quartieri
New York City, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. New York City dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.
It's up to you, New York, New York! Come recita la celebre canzone New York City è di fatto il cuore pulsante della nazione americana, la città dei grattacieli di Manhattan, che sorprende il visitatore ad ogni stagione e ad ogni età, ricca di fascino e apparenti contraddizioni, ma sicuramente centro culturale, economico e mondano più importante di tutti gli USA.
Se New York fosse veramente una “grande mela” bisognerebbe dargli tanti morsi per poterne assaporare tutti i suoi gusti. Anche solo cambiando marciapiede, infatti, passerete da un ambiente ad un altro, scoprendo ogni volta una nuova cellula del gigantesco organismo vivente che è New York, un entità in continuo movimento, che cambia e si rinnova giorno dopo giorno. Vecchi magazzini vengono rimpiazzati da eleganti loft, ed i quartieri alla moda si ridefiniscono di continuo, dando alla città un volto mutevole e inafferrabile. Nei musei, nelle gallerie e sulla pelle degli stessi abitanti si elabora l’arte del XXI secolo, mentre da paladina del consumismo qual’è, Manhattan vanta centinaia di eleganti boutique e strabilianti grandi magazzini. Poi viene sera e con essa apre la New York City by night, fatta di club all’ultimo grido, jazz-bar, commedie musicali a Broadway e chi più ne ha più ne metta. Preparatevi, la “città che non dorme mai” non è un semplice modo di dire!
In contrasto con la logica razionale del suo tessuto urbano, nel quale orientarsi è più facile di quanto si possa pensare, New York emana un’atmosfera vaga ed una poesia profonda fin dai tempi della sua fondazione, avvenuta nel 1613 ad opera dei coloni olandesi, che si stabilirono nell’odierna Lower Manhattan, una zona fino ad allora popolata dai nativi Lenape. Nel 1625 l’insediamento fu battezzato New Amsterdam, prima di ottenere la sua attuale denominazione nel 1664, dopo la conquista della regione da parte degli inglesi, che vollero nominare la città in onore di Giacomo II, Duca di York e Albany. Col trascorrere degli anni, la fama del porto commerciale di New York crebbe esponenzialmente, contribuendo alla nomina della città a sede del Congresso della Federazione nel 1785, poco dopo la fine della guerra d’indipendenza. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la City è stata oggetto di ingenti flussi migratori da ogni angolo d’Europa, autori involontari del più bel mosaico etnico e culturale del mondo.
La zona del centro che per decenni ha accolto decine di migliaia di immigrati è Lower Manhattan, il cuore pulsante della vita di New York, dove si trovano anche il quartiere degli affari, il polo marittimo e la Statua della Libertà. Non sarà il quartiere più rinomato, ma Chinatown, che si estende su grande parte del Lower East Side, è un’area che non si può non vedere. Qui, passeggiando per la strada, sarete sommersi dalla vitalità della gente del posto, parte della quale non conosce neanche l’inglese e non lascia mai il proprio quartiere, dove si trovano più di 600 fabbriche ed oltre 350 ristoranti. Un altro luogo simbolo dell’integrazione secolare della City è Ellis Island, dove attraccava la gente più povera al termine di estenuanti viaggi transoceanici trascorsi sul ponte delle navi. Il museo dell’isola mostra come gli immigrati appena sbarcati, radunati nelle sale del complesso doganale, venissero accuratamente controllati prima che gli venisse concessa la possibilità di raggiungere il continente e muoversi a piacimento.
Non importa quante volte l’abbiate vista in fotografia: a dispetto della sua altezza sorprendentemente modesta, la Statua della Libertà lascia tutti con il fiato sospeso. Questa gigantesca opera d’ispirazione neoclassica, progettata dallo scultore Frederic Auguste Bartholdi con la partecipazione di Gustave Eiffel nel 1884, è uno dei monumenti più conosciuti al mondo ed offre meravigliose vedute sulla baia, oltre ad un interessante museo sulla storia della costruzione del complesso. Tra i grattacieli del centro si potrà scorgere anche la Freedom Tower, la torre in costruzione nel sito dove fino all’11 settembre 2001 si ergeva il World Trade Center, mentre non sarà facile scovare tutti i musei sparpagliati nel quartiere dove spiccano il New Museum of Contemporary Art, il Lower East Side Tenement Museum, il New York City Police Museum ed il Children’s Museum of the Arts.
Spostandosi a nord si giungerà alla vera e propria downtown, delimitata dai vivaci quartieri di East Village e Soho, ricchi di negozi d’alta moda, grandi magazzini, ristoranti etnici per tutti i gusti e tutte le tasche, bar e teatri. Soho, acronimo di “South of Houston Street”, è una zona in costante mutamento. Le gallerie d’arte che l’hanno resa famosa sono quasi del tutto sparite, lasciando il posto a negozi, ristoranti e bar alla moda se vogliamo fin troppo snob; tuttavia il quartiere è storico, posto sotto tutela da parte dell’amministrazione, dato che passeggiando per le sue vie si avrà modo di apprezzare l’architettura degli ex magazzini e stabilimenti di ghisa di inizio novecento, recentemente ristrutturati in lussuosi loft. Seppur eccentrico e di tendenza, East Village si mantiene più tranquillo di Soho durante il giorno, ma la sera si trasforma grazie alla moltitudine di bar e ristoranti, attirando personaggi eccentrici dagli angoli più disparati di downtown.
Pittoresco quartiere a misura d’uomo, Greenwich Village è uno dei simboli della tradizione di Manhattan con le sue case in mattoni immerse nel verde, mentre la poco distante Union Square è la prova tangibile del continuo mutamento della metropoli. Annidato nei dintorni di Washington Square Park, il Greenwich Village vanta alcuni luoghi mitici come il Blue Note, mentre il Meatpacking District intorno a Gansevoort St., nell’area degli stabilimenti dell’industria della carne, è divenuto uno dei luoghi più alla moda di Manhattan. Da vedere c’è anche West Village, situato ad ovest di Broadway, tra Houston e la 14th St., dove il fascino vagamente bohemien non sembra voler abbandonare i negozietti ed i caffè affollati tanto di giorno quanto di notte. Il cuore intellettuale e artistico del quartiere è il Washington Square Park, presso il quale si danno appuntamento alcuni tra i personaggi più insoliti di New York, tra cui ballerini di strada, appassionati di scacchi, saltimbanchi e poeti squattrinati. Un arco di trionfo commemora il primo centenario della presidenza di George Washington (1889), mentre poco più ad est anche l’Italia ha il suo piccolo momento di gloria con la statua di Garibaldi, storico “eroe dei due mondi”.
Ancora più a nord c’è Midtown, la zona dove si trovano i grattacieli più famosi, i principali musei e alcune tra le mete turistiche più conosciute della città, come Times Square, Grand Central Terminal e la Fifth Avenue, un vero e proprio paradiso per i fanatici dello shopping. Alla domanda su quale sia il grattacielo più spettacolare di New York, quasi tutti si troveranno indecisi tra il Chrysler Building ed il vicino Empire State Building, indubbiamente il più noto al mondo. Tra le peculiarità del primo spiccano la guglia, il murale sul soffitto, le cabine dell’ascensore, le quattro moderne gargoyle ed il marmo africano col quale è decorato l’atrio, mentre dell’Empire State ricordiamo i 102 piani distribuiti su 381 metri di altezza (443 se si considera l’antenna televisiva) e l’osservatorio da cui godere del tramonto del sole sulle sponde del New Jersey. A breve distanza dalle due torri, oltre alla già citata Times Square, si possono visitare anche il Madame Tussaud’s New York, dal quale potrete uscire con una fotografia insieme a divi come Morgan Freeman, Woody Allen o Elton John, ed il meno conosciuto International Center of Photografy, fondato nel 1974 da Cornell Capa e punto di riferimento per il mondo del fotogiornalismo.
La Fifth Avenue è il paradiso dello shopping della “Big Apple”, senza contare che, oltre ai negozi, vi si trovano anche attrattive del calibro del Rockfeller Center, del Guggenheim Museum e del Flatiron Building. Il primo è il complesso commerciale famoso per gli edifici in stile art déco e le innumerevoli proposte di svago offerte, come ad esempio la celeberrima pista da pattinaggio sul ghiaccio allestita ogni inverno. A Natale nella piazza antistante viene addobbato un enorme albero, punto di riferimento per tutti i turisti che visitano la città durante le feste. Il Guggenheim Museum, ospitato all’interno dell’avveniristico edificio progettato dal genio di Frank Lloyd Wright, è invece uno dei musei più conosciuti di New York, potendo vantare una straordinaria collezione d’arte. Tra le oltre 60.000 opere appartenenti alla Guggenheim Foundation, infatti, spiccano autori del passato e maestri dell’arte moderna del calibro di Léger, Mondrian, Moholy-Nagy, Chagall, Kandinsky, Klee e Gleizes, senza dimenticare alcuni splendidi primi Picasso. Da non perdere infine una visita al Flatiron Building, che si erge all’angolo tra Broadway e la 5th Avenue e spicca per la sua architettura a lama di coltello ricca di decorazioni e motivi ispirati al Rinascimento italiano.
Se i capolavori del Guggenheim non hanno saziato la vostra fame di arte e siete in cerca di qualcosa di più estremo, non resta che dirigervi al MoMA, il Museum of Modern Art. Il nuovo edificio, disegnato dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi e inaugurato nel novembre 2004, è una vera e propria opera d’arte che, con i suoi 60.000 m² di esposizioni, ripaga di per sé l’acquisto del biglietto di ingresso. Il museo, fondato nel 1931 con le 235 opere lasciate in eredità da Lillie P. Bliss, vanta oggi una collezione di circa 100.000 pezzi, tra cui oggetti per la casa, fotografie, opere di grafica, arte concettuale e disegno industriale. I primi allestimenti inerenti al XIX secolo riflettono gli stili postimpressionista e fauves, mentre le correnti novecentesche meglio rappresentate sono il cubismo, il futurismo, l’espressionismo, il surrealismo, l’espressionismo astratto e la pop art, celebrata dai lavori di Oldenburg, Dine, Rauschenberg e Warhol. Bellissimi anche i “graffiti” di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, ma le opere universalmente più conosciute sono probabilmente le “Ninfee” di Monet, “Les demoiselles d’Avignon” di Picasso, la “Notte stellata” di Van Gogh e “One” di Pollock.
Nel cuore di Manhattan, tra grattacieli e “avenue”, si apre il polmone verde della città, il celeberrimo Central Park. Meta preferita di molti newyorkesi per trascorrere piacevolmente il tempo libero insieme alla famiglia o con gli amici, per praticare lo sport preferito o semplicemente per trovare un po’ di refrigerio al soffocante caldo estivo, Central Park si estende su una superficie di 340 ettari dalla 59a alla 110a strada. Come del resto tutto ciò che si trova nell’area metropolitana di New York, anche Central Park non è un ambiente naturale, ma bensì un luogo antropizzato; la sua realizzazione fu infatti regolata da un concorso di architettura vinto da Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux nel 1857, anche se passarono ben 16 anni prima del definitivo completamento del parco. Oggi, oltre al Metropolitan Museum e allo zoo, Central Park ospita numerose strutture da vedere, tra cui il Belvedere Castle, una costruzione vittoriana abbarbicata sulla collina più alta, il Conservatory Garden, un piccolo ma interessante giardino botanico, il Delacorte Theatre, dove si esibiscono diverse troupe teatrali, lo Swedish Cottage, sede di spettacoli di marionette, ed il Wollman Rink, luna park d’estate e pista di pattinaggio d’inverno.
Risalendo fino all’Upper West Side restano da vedere l’American Museum of Natural History ed il Lincoln Center. Il primo, ospitato all’interno di un enorme edificio del XIX secolo, espone solo una piccola parte dei 36.000.000 di reperti posseduti, anche se il recente intervento di restauro costato 45 milioni di dollari ha contribuito ad ampliare e a migliorare l’allestimento. Le attrattive più note del museo sono gli spettacolari scheletri di dinosauro che troneggiano all’ingresso, la balenottera azzurra ed i magnifici diorami raffiguranti situazioni e periodi molto diversi tra loro. Il Lincoln Center è invece un immenso complesso di sale di spettacolo costruito negli anni ’60 che comprende, tra gli altri, la Metropolitan Opera House, uno dei teatri dell’opera più esclusivi del mondo, e l’Avery Fisher Hall, che accoglie la famosa orchestra filarmonica di New York.
Spostandoci più a nord troviamo il quartiere di Harlem, famoso per i cori gospel e le celebrazioni liturgiche che si trasformano in magnifici concerti. Mentre oltre il fiume omonimo del quartiere più black di New York troviamo un nome storico della Grande Mela: si tratta del Bronx, una volta quartiere famigerato di New York, ma oggi interessante meta turistica, che offre anche un Zoo.
Sull’altra sponda dell’East River, sotto al quartiere di Astoria, proprio di fronte a Manhattan, il quartiere del Queens, soprannominato “Long Island City”, è in procinto di affermarsi come un centro attivo della cultura contemporanea. Alcune stimate istituzioni e qualche piccolo tesoro nascosto si annidano all’interno di zone residenziali o industriali, invitando i turisti ad addentrarvisi. Tra le cose che si possono vedere ricordiamo il Socrates Sculpture Park, una sorta di piccolo parco espositivo che accoglie decine di sculture e esposizioni temporanee, il Noguchi Museum, dedicato alle opere di Isamu Noguchi e fondato dallo stesso artista, il Museum of the Moving Image, particolarmente indicato per gli amanti di cinema e televisione, ed il Fisher Landau Center of Art, un centro di arte contemporanea che raccoglie le maggiori opere della collezione Emily Fisher Landau, datate dagli anni ’60 ai giorni nostri e comprendenti artisti quali Donald Baechler, Alfredo Jaar, Susan Rothenberg, Donald Judd e Kiki Smith.
Al di sotto del Queens si estende Brooklyn, il più popoloso dei 5 borough del capoluogo. Brooklyn seduce grazie al fascino e alla diversità dei suoi quartieri, immortalati da una schiera di scrittori, cineasti, poeti e artisti. Non mancano infatti le attrattive, dall’elegante Brooklyn Heights al DUMBO post-industriale, non dimenticando il nottambulo Williamsburg, la spiaggia di Coney Island ed il prezioso Park Slope. In particolare, se avete ancora voglia di musei, il DUMBO Arts Center rappresenta un’alternativa suggestiva ai più celebri allestimenti di Manhattan, proponendo esposizioni di giovani artisti ed organizzando il Festival Art Under the Bridge nel mese di settembre, che moltiplica gli spazi di incontro tra pubblico e autori. Imperdibile è poi la foto di rito al celebre ponte di Brooklyn che, con la sua struttura composta da due torri gemelle in stile neogotico e da un intreccio di cavi, è il simbolo del passaggio ad un nuovo mondo di opportunità.
Oltre che durante le classiche festività celebrate in tutti gli Stati Uniti, tra cui il Memorial Day (l’ultimo lunedì di maggio), l’Independence Day (4 luglio), il Columbus Day (il secondo lunedì di ottobre) ed il Thanksgiving Day (il quarto giovedì di novembre), ma anche Halloween e Natale, New York indossa l’abito delle grandi occasioni durante la famosa Maratona di New York, ideata negli anni ’70 da Vince Chiappetta e Fred Lebow. Ogni anno viene inoltre organizzato un numero elevatissimo di manifestazioni di vario genere, ognuna delle quali richiama visitatori non solo dagli Stati Uniti, ma un po’ da tutto il mondo.
Non c’è una stagione più indicata delle altre per visitare New York che, a seconda del periodo dell’anno, mostra un volto sempre differente. Pur trovandosi sul mare, il suo clima è continentale, con estati molto calde e inverni rigidi, benché Manhattan si trovi alla stessa latitudine di Napoli. Da dicembre a febbraio, infatti, le temperature minime sono stabilmente al di sotto dello zero di diversi gradi e non è raro che si registrino valori anche inferiori ai -10. Durante l’estate, invece, il clima diventa progressivamente più umido e, a causa delle alte temperature quasi sempre intorno ai 30 gradi, è facile percepire una forte sensazione di afa. Ad accomunare praticamente tutti i 12 mesi dell’anno sono le abbondanti precipitazioni, che si manifestano sotto forma di violenti temporali durante l’estate, di piogge o nevicate in inverno. Molto raramente New York è colpita da tempesti di origine tropicale o addirittura da veri e propri uragani.
Dire che New York è lo snodo aereo più importante del mondo non è affatto un’eresia. Nel raggio di 30 chilometri dal centro di Manhattan si trovano 3 aeroporti: l’Aeroporto LaGuardia, l’Aeroporto Internazionale Newark Liberty e l’Aeroporto Internazionale John F. Kennedy. Il primo, situato nel Queens, presenta prevalentemente voli da/per altre destinazioni nazionali e Canada, mentre il Newark e il J.F.K. sono collegati praticamente ad ogni angolo del pianeta, per un totale di quasi 100 compagnie aeree operanti tra i due scali. Una volta a terra, a seconda dell’aeroporto, potrete raggiungere il centro in autobus, taxi o metropolitana.
La metro di New York ha 26 linee e 468 stazioni, molte aperte 24 ore su 24, mentre le fermate dei bus si trovano presso gli incroci, segnalate dal bordo del marciapiede dipinto di giallo. I taxi, che mostrano le tariffe sulle portiere e sono comunque tutti dotati di tassametro, sono uno dei simboli della città, e almeno per una corsa meritano di essere provati. Tuttavia, fermo restando che non è consigliabile mettersi alla guida a Manhattan, il mezzo di trasporto migliore per respirare a pieni polmoni l’atmosfera emanata dalla città sono le proprie gambe, tenendo presente che per percorrere gli isolati più brevi (nord-sud) si impiega circa un minuto, mentre ne occorrono un paio per quelli est-ovest.
Se New York fosse veramente una “grande mela” bisognerebbe dargli tanti morsi per poterne assaporare tutti i suoi gusti. Anche solo cambiando marciapiede, infatti, passerete da un ambiente ad un altro, scoprendo ogni volta una nuova cellula del gigantesco organismo vivente che è New York, un entità in continuo movimento, che cambia e si rinnova giorno dopo giorno. Vecchi magazzini vengono rimpiazzati da eleganti loft, ed i quartieri alla moda si ridefiniscono di continuo, dando alla città un volto mutevole e inafferrabile. Nei musei, nelle gallerie e sulla pelle degli stessi abitanti si elabora l’arte del XXI secolo, mentre da paladina del consumismo qual’è, Manhattan vanta centinaia di eleganti boutique e strabilianti grandi magazzini. Poi viene sera e con essa apre la New York City by night, fatta di club all’ultimo grido, jazz-bar, commedie musicali a Broadway e chi più ne ha più ne metta. Preparatevi, la “città che non dorme mai” non è un semplice modo di dire!
In contrasto con la logica razionale del suo tessuto urbano, nel quale orientarsi è più facile di quanto si possa pensare, New York emana un’atmosfera vaga ed una poesia profonda fin dai tempi della sua fondazione, avvenuta nel 1613 ad opera dei coloni olandesi, che si stabilirono nell’odierna Lower Manhattan, una zona fino ad allora popolata dai nativi Lenape. Nel 1625 l’insediamento fu battezzato New Amsterdam, prima di ottenere la sua attuale denominazione nel 1664, dopo la conquista della regione da parte degli inglesi, che vollero nominare la città in onore di Giacomo II, Duca di York e Albany. Col trascorrere degli anni, la fama del porto commerciale di New York crebbe esponenzialmente, contribuendo alla nomina della città a sede del Congresso della Federazione nel 1785, poco dopo la fine della guerra d’indipendenza. A partire dalla seconda metà dell’Ottocento, la City è stata oggetto di ingenti flussi migratori da ogni angolo d’Europa, autori involontari del più bel mosaico etnico e culturale del mondo.
La zona del centro che per decenni ha accolto decine di migliaia di immigrati è Lower Manhattan, il cuore pulsante della vita di New York, dove si trovano anche il quartiere degli affari, il polo marittimo e la Statua della Libertà. Non sarà il quartiere più rinomato, ma Chinatown, che si estende su grande parte del Lower East Side, è un’area che non si può non vedere. Qui, passeggiando per la strada, sarete sommersi dalla vitalità della gente del posto, parte della quale non conosce neanche l’inglese e non lascia mai il proprio quartiere, dove si trovano più di 600 fabbriche ed oltre 350 ristoranti. Un altro luogo simbolo dell’integrazione secolare della City è Ellis Island, dove attraccava la gente più povera al termine di estenuanti viaggi transoceanici trascorsi sul ponte delle navi. Il museo dell’isola mostra come gli immigrati appena sbarcati, radunati nelle sale del complesso doganale, venissero accuratamente controllati prima che gli venisse concessa la possibilità di raggiungere il continente e muoversi a piacimento.
Non importa quante volte l’abbiate vista in fotografia: a dispetto della sua altezza sorprendentemente modesta, la Statua della Libertà lascia tutti con il fiato sospeso. Questa gigantesca opera d’ispirazione neoclassica, progettata dallo scultore Frederic Auguste Bartholdi con la partecipazione di Gustave Eiffel nel 1884, è uno dei monumenti più conosciuti al mondo ed offre meravigliose vedute sulla baia, oltre ad un interessante museo sulla storia della costruzione del complesso. Tra i grattacieli del centro si potrà scorgere anche la Freedom Tower, la torre in costruzione nel sito dove fino all’11 settembre 2001 si ergeva il World Trade Center, mentre non sarà facile scovare tutti i musei sparpagliati nel quartiere dove spiccano il New Museum of Contemporary Art, il Lower East Side Tenement Museum, il New York City Police Museum ed il Children’s Museum of the Arts.
Spostandosi a nord si giungerà alla vera e propria downtown, delimitata dai vivaci quartieri di East Village e Soho, ricchi di negozi d’alta moda, grandi magazzini, ristoranti etnici per tutti i gusti e tutte le tasche, bar e teatri. Soho, acronimo di “South of Houston Street”, è una zona in costante mutamento. Le gallerie d’arte che l’hanno resa famosa sono quasi del tutto sparite, lasciando il posto a negozi, ristoranti e bar alla moda se vogliamo fin troppo snob; tuttavia il quartiere è storico, posto sotto tutela da parte dell’amministrazione, dato che passeggiando per le sue vie si avrà modo di apprezzare l’architettura degli ex magazzini e stabilimenti di ghisa di inizio novecento, recentemente ristrutturati in lussuosi loft. Seppur eccentrico e di tendenza, East Village si mantiene più tranquillo di Soho durante il giorno, ma la sera si trasforma grazie alla moltitudine di bar e ristoranti, attirando personaggi eccentrici dagli angoli più disparati di downtown.
Pittoresco quartiere a misura d’uomo, Greenwich Village è uno dei simboli della tradizione di Manhattan con le sue case in mattoni immerse nel verde, mentre la poco distante Union Square è la prova tangibile del continuo mutamento della metropoli. Annidato nei dintorni di Washington Square Park, il Greenwich Village vanta alcuni luoghi mitici come il Blue Note, mentre il Meatpacking District intorno a Gansevoort St., nell’area degli stabilimenti dell’industria della carne, è divenuto uno dei luoghi più alla moda di Manhattan. Da vedere c’è anche West Village, situato ad ovest di Broadway, tra Houston e la 14th St., dove il fascino vagamente bohemien non sembra voler abbandonare i negozietti ed i caffè affollati tanto di giorno quanto di notte. Il cuore intellettuale e artistico del quartiere è il Washington Square Park, presso il quale si danno appuntamento alcuni tra i personaggi più insoliti di New York, tra cui ballerini di strada, appassionati di scacchi, saltimbanchi e poeti squattrinati. Un arco di trionfo commemora il primo centenario della presidenza di George Washington (1889), mentre poco più ad est anche l’Italia ha il suo piccolo momento di gloria con la statua di Garibaldi, storico “eroe dei due mondi”.
Ancora più a nord c’è Midtown, la zona dove si trovano i grattacieli più famosi, i principali musei e alcune tra le mete turistiche più conosciute della città, come Times Square, Grand Central Terminal e la Fifth Avenue, un vero e proprio paradiso per i fanatici dello shopping. Alla domanda su quale sia il grattacielo più spettacolare di New York, quasi tutti si troveranno indecisi tra il Chrysler Building ed il vicino Empire State Building, indubbiamente il più noto al mondo. Tra le peculiarità del primo spiccano la guglia, il murale sul soffitto, le cabine dell’ascensore, le quattro moderne gargoyle ed il marmo africano col quale è decorato l’atrio, mentre dell’Empire State ricordiamo i 102 piani distribuiti su 381 metri di altezza (443 se si considera l’antenna televisiva) e l’osservatorio da cui godere del tramonto del sole sulle sponde del New Jersey. A breve distanza dalle due torri, oltre alla già citata Times Square, si possono visitare anche il Madame Tussaud’s New York, dal quale potrete uscire con una fotografia insieme a divi come Morgan Freeman, Woody Allen o Elton John, ed il meno conosciuto International Center of Photografy, fondato nel 1974 da Cornell Capa e punto di riferimento per il mondo del fotogiornalismo.
La Fifth Avenue è il paradiso dello shopping della “Big Apple”, senza contare che, oltre ai negozi, vi si trovano anche attrattive del calibro del Rockfeller Center, del Guggenheim Museum e del Flatiron Building. Il primo è il complesso commerciale famoso per gli edifici in stile art déco e le innumerevoli proposte di svago offerte, come ad esempio la celeberrima pista da pattinaggio sul ghiaccio allestita ogni inverno. A Natale nella piazza antistante viene addobbato un enorme albero, punto di riferimento per tutti i turisti che visitano la città durante le feste. Il Guggenheim Museum, ospitato all’interno dell’avveniristico edificio progettato dal genio di Frank Lloyd Wright, è invece uno dei musei più conosciuti di New York, potendo vantare una straordinaria collezione d’arte. Tra le oltre 60.000 opere appartenenti alla Guggenheim Foundation, infatti, spiccano autori del passato e maestri dell’arte moderna del calibro di Léger, Mondrian, Moholy-Nagy, Chagall, Kandinsky, Klee e Gleizes, senza dimenticare alcuni splendidi primi Picasso. Da non perdere infine una visita al Flatiron Building, che si erge all’angolo tra Broadway e la 5th Avenue e spicca per la sua architettura a lama di coltello ricca di decorazioni e motivi ispirati al Rinascimento italiano.
Se i capolavori del Guggenheim non hanno saziato la vostra fame di arte e siete in cerca di qualcosa di più estremo, non resta che dirigervi al MoMA, il Museum of Modern Art. Il nuovo edificio, disegnato dall’architetto giapponese Yoshio Taniguchi e inaugurato nel novembre 2004, è una vera e propria opera d’arte che, con i suoi 60.000 m² di esposizioni, ripaga di per sé l’acquisto del biglietto di ingresso. Il museo, fondato nel 1931 con le 235 opere lasciate in eredità da Lillie P. Bliss, vanta oggi una collezione di circa 100.000 pezzi, tra cui oggetti per la casa, fotografie, opere di grafica, arte concettuale e disegno industriale. I primi allestimenti inerenti al XIX secolo riflettono gli stili postimpressionista e fauves, mentre le correnti novecentesche meglio rappresentate sono il cubismo, il futurismo, l’espressionismo, il surrealismo, l’espressionismo astratto e la pop art, celebrata dai lavori di Oldenburg, Dine, Rauschenberg e Warhol. Bellissimi anche i “graffiti” di Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, ma le opere universalmente più conosciute sono probabilmente le “Ninfee” di Monet, “Les demoiselles d’Avignon” di Picasso, la “Notte stellata” di Van Gogh e “One” di Pollock.
Nel cuore di Manhattan, tra grattacieli e “avenue”, si apre il polmone verde della città, il celeberrimo Central Park. Meta preferita di molti newyorkesi per trascorrere piacevolmente il tempo libero insieme alla famiglia o con gli amici, per praticare lo sport preferito o semplicemente per trovare un po’ di refrigerio al soffocante caldo estivo, Central Park si estende su una superficie di 340 ettari dalla 59a alla 110a strada. Come del resto tutto ciò che si trova nell’area metropolitana di New York, anche Central Park non è un ambiente naturale, ma bensì un luogo antropizzato; la sua realizzazione fu infatti regolata da un concorso di architettura vinto da Frederick Law Olmsted e Calvert Vaux nel 1857, anche se passarono ben 16 anni prima del definitivo completamento del parco. Oggi, oltre al Metropolitan Museum e allo zoo, Central Park ospita numerose strutture da vedere, tra cui il Belvedere Castle, una costruzione vittoriana abbarbicata sulla collina più alta, il Conservatory Garden, un piccolo ma interessante giardino botanico, il Delacorte Theatre, dove si esibiscono diverse troupe teatrali, lo Swedish Cottage, sede di spettacoli di marionette, ed il Wollman Rink, luna park d’estate e pista di pattinaggio d’inverno.
Risalendo fino all’Upper West Side restano da vedere l’American Museum of Natural History ed il Lincoln Center. Il primo, ospitato all’interno di un enorme edificio del XIX secolo, espone solo una piccola parte dei 36.000.000 di reperti posseduti, anche se il recente intervento di restauro costato 45 milioni di dollari ha contribuito ad ampliare e a migliorare l’allestimento. Le attrattive più note del museo sono gli spettacolari scheletri di dinosauro che troneggiano all’ingresso, la balenottera azzurra ed i magnifici diorami raffiguranti situazioni e periodi molto diversi tra loro. Il Lincoln Center è invece un immenso complesso di sale di spettacolo costruito negli anni ’60 che comprende, tra gli altri, la Metropolitan Opera House, uno dei teatri dell’opera più esclusivi del mondo, e l’Avery Fisher Hall, che accoglie la famosa orchestra filarmonica di New York.
Spostandoci più a nord troviamo il quartiere di Harlem, famoso per i cori gospel e le celebrazioni liturgiche che si trasformano in magnifici concerti. Mentre oltre il fiume omonimo del quartiere più black di New York troviamo un nome storico della Grande Mela: si tratta del Bronx, una volta quartiere famigerato di New York, ma oggi interessante meta turistica, che offre anche un Zoo.
Sull’altra sponda dell’East River, sotto al quartiere di Astoria, proprio di fronte a Manhattan, il quartiere del Queens, soprannominato “Long Island City”, è in procinto di affermarsi come un centro attivo della cultura contemporanea. Alcune stimate istituzioni e qualche piccolo tesoro nascosto si annidano all’interno di zone residenziali o industriali, invitando i turisti ad addentrarvisi. Tra le cose che si possono vedere ricordiamo il Socrates Sculpture Park, una sorta di piccolo parco espositivo che accoglie decine di sculture e esposizioni temporanee, il Noguchi Museum, dedicato alle opere di Isamu Noguchi e fondato dallo stesso artista, il Museum of the Moving Image, particolarmente indicato per gli amanti di cinema e televisione, ed il Fisher Landau Center of Art, un centro di arte contemporanea che raccoglie le maggiori opere della collezione Emily Fisher Landau, datate dagli anni ’60 ai giorni nostri e comprendenti artisti quali Donald Baechler, Alfredo Jaar, Susan Rothenberg, Donald Judd e Kiki Smith.
Al di sotto del Queens si estende Brooklyn, il più popoloso dei 5 borough del capoluogo. Brooklyn seduce grazie al fascino e alla diversità dei suoi quartieri, immortalati da una schiera di scrittori, cineasti, poeti e artisti. Non mancano infatti le attrattive, dall’elegante Brooklyn Heights al DUMBO post-industriale, non dimenticando il nottambulo Williamsburg, la spiaggia di Coney Island ed il prezioso Park Slope. In particolare, se avete ancora voglia di musei, il DUMBO Arts Center rappresenta un’alternativa suggestiva ai più celebri allestimenti di Manhattan, proponendo esposizioni di giovani artisti ed organizzando il Festival Art Under the Bridge nel mese di settembre, che moltiplica gli spazi di incontro tra pubblico e autori. Imperdibile è poi la foto di rito al celebre ponte di Brooklyn che, con la sua struttura composta da due torri gemelle in stile neogotico e da un intreccio di cavi, è il simbolo del passaggio ad un nuovo mondo di opportunità.
Oltre che durante le classiche festività celebrate in tutti gli Stati Uniti, tra cui il Memorial Day (l’ultimo lunedì di maggio), l’Independence Day (4 luglio), il Columbus Day (il secondo lunedì di ottobre) ed il Thanksgiving Day (il quarto giovedì di novembre), ma anche Halloween e Natale, New York indossa l’abito delle grandi occasioni durante la famosa Maratona di New York, ideata negli anni ’70 da Vince Chiappetta e Fred Lebow. Ogni anno viene inoltre organizzato un numero elevatissimo di manifestazioni di vario genere, ognuna delle quali richiama visitatori non solo dagli Stati Uniti, ma un po’ da tutto il mondo.
Non c’è una stagione più indicata delle altre per visitare New York che, a seconda del periodo dell’anno, mostra un volto sempre differente. Pur trovandosi sul mare, il suo clima è continentale, con estati molto calde e inverni rigidi, benché Manhattan si trovi alla stessa latitudine di Napoli. Da dicembre a febbraio, infatti, le temperature minime sono stabilmente al di sotto dello zero di diversi gradi e non è raro che si registrino valori anche inferiori ai -10. Durante l’estate, invece, il clima diventa progressivamente più umido e, a causa delle alte temperature quasi sempre intorno ai 30 gradi, è facile percepire una forte sensazione di afa. Ad accomunare praticamente tutti i 12 mesi dell’anno sono le abbondanti precipitazioni, che si manifestano sotto forma di violenti temporali durante l’estate, di piogge o nevicate in inverno. Molto raramente New York è colpita da tempesti di origine tropicale o addirittura da veri e propri uragani.
Dire che New York è lo snodo aereo più importante del mondo non è affatto un’eresia. Nel raggio di 30 chilometri dal centro di Manhattan si trovano 3 aeroporti: l’Aeroporto LaGuardia, l’Aeroporto Internazionale Newark Liberty e l’Aeroporto Internazionale John F. Kennedy. Il primo, situato nel Queens, presenta prevalentemente voli da/per altre destinazioni nazionali e Canada, mentre il Newark e il J.F.K. sono collegati praticamente ad ogni angolo del pianeta, per un totale di quasi 100 compagnie aeree operanti tra i due scali. Una volta a terra, a seconda dell’aeroporto, potrete raggiungere il centro in autobus, taxi o metropolitana.
La metro di New York ha 26 linee e 468 stazioni, molte aperte 24 ore su 24, mentre le fermate dei bus si trovano presso gli incroci, segnalate dal bordo del marciapiede dipinto di giallo. I taxi, che mostrano le tariffe sulle portiere e sono comunque tutti dotati di tassametro, sono uno dei simboli della città, e almeno per una corsa meritano di essere provati. Tuttavia, fermo restando che non è consigliabile mettersi alla guida a Manhattan, il mezzo di trasporto migliore per respirare a pieni polmoni l’atmosfera emanata dalla città sono le proprie gambe, tenendo presente che per percorrere gli isolati più brevi (nord-sud) si impiega circa un minuto, mentre ne occorrono un paio per quelli est-ovest.
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