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Ellis Island: porta d'accesso fino al 1924 a New York e il suo Museo dell'Immigrazione

Pių di 12 milioni di immigranti sono transitati per Ellis Island tra il 1892 al 1954 č stata la porta di accesso a New York City e al Nord America, l'apice di un lungo e faticoso viaggio.

Quando gli immigranti, in cerca di fortuna, dopo un estenuante viaggio, arrivavano a New York City, sfioravano per prime le coste di Ellis Island, un fazzoletto di terra di pochi chilometri situato all’ingresso di New York. Incastonato nella baia cittadina, alla foce del fiume Hudson, l’isolotto rappresenta da sempre la salvezza, la speranza e l’appiglio –fisico e metaforico- per chi ha lasciato la sua patria sull’onda di un sogno. Migliaia di piedi si sono posati su Ellis Island dopo giornate estenuanti di viaggio; migliaia di storie si sono intrecciate e mescolate proprio a partire da quest’isola, che sulla carta è poco più di un punto, ma ha significato molto per chi non aveva nulla.

Nel XX secolo è stata celebrata e ricordata con ogni forma d’arte possibile, scelta come sfondo per pellicole storiche, e presa in prestito da romanzieri, cantautori e compositori per raccontare il fenomeno della migrazione. Ma l’incontro tra gli europei ed Ellis Island avvenne molto prima, nei primi decenni del Seicento, quando gli olandesi l’acquistarono dai Lenape: aveva un nome poetico, Kioshk, che per i nativi significava “isola dei gabbiani”, ma gli europei furono maggiormente colpiti dalla grande quantità di conchiglie sulla costa e la ribattezzarono “isola delle piccole ostriche”.

A darle il nome attuale fu però Samuel Ellis, mercante newyorkese che se ne impossessò più tardi, nel 1770, e la vendette al governo federale nel 1808. Fortificata in occasione della guerra del 1812, Ellis Island passò quasi inosservata per un’ottantina d’anni, senza svolgere alcun ruolo nelle dinamiche della città.
Tutto cambiò alla fine del secolo: prima del 1850 non erano state definite, nella Grande Mela, procedure ufficiali per l’immigrazione, ma ora i nuovi arrivi si facevano sempre più numerosi e le autorità si videro costrette a prendere provvedimenti. Al neonato centro immigrazione di Castle Clinton, in Battery Park, arrivavano irlandesi, tedeschi, scandinavi e non solo, ma la sede si rivelò presto insufficiente: così nacque la nuova stazione per gli immigrati, nel 1892, sulla piccola Ellis Island.

Non tutti gli immigrati, a dire il vero, facevano conoscenza dell’isola allo stesso modo: gli aristocratici, i ricchi e i commercianti di un certo rango mostravano i documenti comodamente, quand’erano ancora a bordo della nave, e venivano ammessi a New York in tempi brevi. Non era lo stesso per i passeggeri di terza classe, che venivano catapultati su Ellis Island e inghiottiti da una realtà caotica, progettata per accogliere 500 mila immigrati l’anno ma invasa dal doppio delle persone. Le procedure avevano luogo nell’edificio principale, fondato nel 1903, vi si svolgevano altri giorni di estenuanti verifiche sull'identità dell'immigrato e sulla sua salute. Chi era ritenuto indesiderato o infermo veniva l'ingresso in America gli era negato: il malcapitato veniva marchiato con una croce bianca sulla schiena, ricoverato o rispedito via mare sulla prima nave. I rifiutati erano pochi, ma reagivano male: tanti si suicidavano o si gettavano in acqua, sperando di arrivare a nuoto a Manhattan; gli immigrati che ricevevano il permesso di soggiorno erano smistati tra il New Jersey e New York City, in particolare il distretto di Lower East Side.

Il Museo
La funzione di Ellis Island cambiò nel 1924, quando fu trasformata in struttura detentiva: durante la seconda guerra mondiale continuò ad ospitare alcune migliaia di stranieri, ma stavolta non erano migranti in cerca di fortuna, bensì prigionieri tedeschi, italiani o giapponesi. Chiusa nel 1954, la struttura è oggi un interessante e commovente Museo dell’immigrazione: l’Ellis Island Museum of Immigration, ospitato nel corpo centrale dell’edificio, sa catturare l’attenzione dei turisti attraverso documenti, fotografie, pagine di diario e oggetti vari, ma soprattutto emoziona i cittadini americani che vi ritrovano un pezzetto del proprio albero genealogico.

Nella vecchia biglietteria ferroviaria del primo piano è allestita una bella mostra permanente, “Peopling of America”, che avvalendosi di dati statistici traccia un profilo degli immigrati: chi erano, da dove venivano, cosa ci facevano ad Ellis Island e cosa si lasciavano alle spalle nel Vecchio Continente. Salendo di un piano si incontra la Registry Room (Sala di Registrazione), che fisicamente è quasi vuota, ma traboccante di memorie più di ogni altra stanza: un salone ampio, col soffitto a volta, che un tempo conteneva aspettative e delusioni, disperazione, angoscia e sollievo. Nei locali laterali si tenevano i colloqui: oggi si possono ascoltare le voci registrate di chi vi transitò in passato, e si ammirano foto e oggetti da tema, accompagnati da didascalie esplicative. Non manca un dormitorio quasi intatto, e al piano ancora superiore si trovano altri oggetti originali, foto dell’edificio prima della ristrutturazione e documenti sui periodi più intensi della migrazione.

Per capire il calvario dei migranti di un tempo si può vedere il documentario “Island of Hope, Island of Tears” (Isola della Speranza, Isola delle Lacrime), che dura trenta minuti e viene proiettato a ripetizione da mattina a sera; all’American Family Immigration History Center si trova un database interattivo, che riporta i dati tratti dai manifesti delle navi e dalle liste passeggeri tra il 1892 e il 1924. All’esterno, sul Wall of Honor, i nomi di circa 600 mila immigrati passati per Ellis Island sono incisi nel rame; chi volesse aggiungere alla lista qualche famigliare deve fare una richiesta specifica e pagare la cifra di $150 (vedi www.wallofhonor.com).

Sono oltre tre milioni i turisti che ogni anno raggiungono Ellis Island: vengono da lontano, da ogni parte del mondo, oppure sono famiglie statunitensi o gruppi di studenti. Si tratta, in effetti, di uno dei siti storici più importanti degli Stati Uniti, che oltre a raccontare un capitolo fondamentale del passato del paese, fa rivivere atmosfere elettrizzanti e regala un bel panorama di New York City e del New Jersey.
Chi ha deciso di visitare l’isola dovrà pianificare la gita con cura e con anticipo.

Il viaggio in traghetto:
La compagnia Statue Cruises gestisce i traghetti diretti a Ellis Island e alla vicina Liberty Island (sede della celebre Statua della Libertà) da Battery Park (a NY) o da Liberty State Park (New Jersey), in funzione tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.00, con orari prolungati nel periodo estivo. I biglietti costano $13.00 per gli adulti, $10.00 per gli over 65 e $5.00 per i bambini e i ragazzi tra i 4 e i 12 anni. I minori di 4 anni viaggiano gratis e sono applicabili tariffe agevolate per gruppi.
Alla prenotazione del biglietto ci si impegna a presentarsi in una data specifica, a un orario specifico, presso i controlli di sicurezza per l’imbarco, a meno che non si opti per un Flex Ticket che consente maggiore flessibilità: in tal caso la traversata andata e ritorno può essere fatta una volta nell’arco di tre giorni. Nonostante la prenotazione anticipata è bene mettere in conto un’attesa fino a 45 minuti prima di imbarcarsi, essendo state intensificate le procedure di sicurezza dopo gli attentati dell’11 settembre.
Per prenotazioni e maggiori informazioni sugli orari e sul prezzo dei biglietti si può chiamare il 201-604-2800 o visitare il sito www.statuecruises.com.

La visita al museo:
Non si paga nulla, invece, per l’ingresso all’isola e al museo. L’Ellis Island Museum è aperto tutti i giorni dalle 9.30 alle 17.15, e ogni giorno il National Park Service vi organizza dei tour guidati gratuiti e non prenotabili in anticipo, che durano 45 minuti e si ripetono ogni ora.
In alternativa si può optare per un Audio Tour, che costa $8 per gli adulti e $7.25 per gli over 65 e i ragazzi sotto i 12 anni, ed è scontato del 10% per i gruppi di almeno 10 persone.

Pass e Pacchetti
La visita a Ellis Island è compresa in alcuni pass e pacchetti speciali, insieme ad altri punti di interesse di New York (vedi www.statuecruises.com/pl_combopackages.html)
New York CityPASS: comprende la visita a Ellis Island e altre 5 attrazioni, facendovi risparmiare code e denaro. Costa $79 per gli adulti (la somma dei biglietti singoli sarebbe $144) e $59 per i giovani tra i 6 e i 17 anni. Il CityPASS è valido per 9 giorni a partire dal primo giorno di utilizzo.
Pacchetto 9/11 Memorial + Statue of Liberty e Ellis Island: con un unico biglietto si accede a Liberty Island ed Ellis Island (con visite alla Statua della Libertà e al Museo dell’Immigrazione) e si partecipa a una visita guidata al 9/11 Memorial. Il pacchetto costa $18 per gli adulti, $15 per gli over 62, $10 per i bambini e i ragazzi tra i 4 e i 12 anni, ed è gratuito per i minori di 4 anni. Per prenotazioni (201) 604-2800. Per gruppi di almeno 15 persone scegliere l’opzione #2 durante la chiamata. Per gli hotel (866) 419-2505.
Downtown & Wall Street Tour Combo Ticket: da Wall Street lungo le vie più famose di Manhattan, fino a Liberty Island ed Ellis Island, evitando lunghe attese. Il tour guidato costa $25 per gli adulti e $14 per i bambini (2-12 anni), parte ogni giorno da Battery Park alle 9.00, alle 10.30 e alle 12.00 e dura un’ora.
Give Me Liberty! Pass: tre appassionanti destinazioni a basso costo. Statue of Liberty National Monument + Ellis Island Immigration Museum + Liberty Science Center a $25 per gli adulti e $15 per I bambini.

Per maggiori informazioni:
www.ellisisland.org e www.nps.gov/elis.

 Pubblicato da il 16/10/2012 - 20.302 letture - ® Riproduzione vietata

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