La Little Italy di New York City, cosa vedere e sapere
La storia di Little Italy, la festa di San Gennaro e le altre cose da visitare nel quartiere di Manhattan.
Nel sito internet ufficiale di Little Italy si promettono esperienze sensoriali favolose: il paesaggio italiano vi catturerà, la musica dello stivale vi farà ballare, e sarete ingolositi dai profumi della cucina mediterranea. Fra tranci di pizza cotta nel forno a legna, calici di chianti, zeppole e cannoli siciliani, quasi dimenticherete di essere oltreoceano e non nella patria della margherita.
Eppure i veri italiani ne sono certi: la Little Italy di Manhattan, nel cuore della Grande Mela, è ormai poco più di una trappola per turisti, che con quel chiasso un po’ forzato e quelle insegne tricolore assomiglia più a un parco a tema che a una “Piccola Italia”. Questo non significa che si debba saltare a piè pari il quartiere: la vecchia enclave nostrana è un guazzabuglio pittoresco di bandiere e bandierine, botteghe e boutique, da guardare con curiosità e un po’ di nostalgia; se porterete pazienza coi ristoratori –che fuori dai locali cercano di attirare i clienti gridando le portate del menu- troverete qualche piccola parentesi autentica di atmosfera italiana: potrebbe capitarvi di gustare una vera focaccia con della vera mozzarella, e senza dubbio vi sarete divertiti.
Dalla metà dell’Ottocento si riunì qui una comunità consistente d’italiani, soprattutto meridionali, partiti alla volta dell’America in cerca di fortuna. Alla discriminazione e allo smarrimento risposero con un forte spirito di autoconservazione, determinati a non perdere le proprie tradizioni. Orgogliosi delle proprie origini, rimasero compatti e solidali nella nostalgia: gli italiani si aiutavano tra italiani, compravano da italiani e facevano fiorire, a poco a poco, le loro attività. Ma la volontà di ricreare l’Italia oltreoceano è andata scemando a poco a poco, e dalla metà del Novecento gli italoamericani hanno allargato i propri confini, si sono trasferiti altrove e Little Italy ha perso terreno.
Oggi buona parte di Little Italy è stata inglobata da Chinatown, il quartiere cinese confinante, e la zona settentrionale ha perso il suo aspetto caratteristico. Inoltre non tutti sanno che a New York, aldilà di Manhattan, esistono altre “piccole Italie” a East Harlem, nel quartiere di Brooklyn detto Bensonhurst, a Staten Island e nel Bronx, lungo Arthur Avenue, dove l’atmosfera si è mantenuta un po’ più genuina.
Mulberry Street è l’arteria principale del quartiere, simile a un grande mercato in cui i caffè e i ristoranti si susseguono senza respiro, uno dopo l’altro, offrendo le stesse identiche, banali specialità. Sono pochi quelli che si distinguono davvero, ma sorseggiare almeno un buon cappuccino non si rivelerà così difficile; la sera poi, quando si incendiano le insegne, la vivacità della strada raddoppia e le voci dei camerieri si fondono alla musica.
Per un’atmosfera “malavitosa” fate un salto al Mulberry Street Bar, locale di inizio Novecento in cui vennero girati molti film a tema mafioso e alcune scene della serie televisiva I Soprano. Poco lontano da qui c’è l’ex Banca Stabile, che alla fine del XIX secolo garantiva agli immigrati italiani un aiuto per ambientarsi: i servizi offerti spaziavano dalle traduzioni alla stesura di lettere, dalla prenotazione di viaggi ai trasferimenti bancari, e benché l’esercizio sia chiuso da tempo gli interni sono pressoché intatti, così come le finestre dorate.
Meritano una visita gli Old Police Headquarters, vecchia sede della polizia, in una palazzina del 1909 in stile neoclassico. Oggi è un palazzo di lusso in cui hanno vissuto, tra gli altri, Winona Ryder e Calvin Klein, ma anche quando ospitava i poliziotti non incuteva abbastanza timore: la criminalità non accennò a diminuire, e all’inizio del Novecento la zona intorno all’edificio era tra le meno sicure della città.
Camminando verso nord incontrerete la St. Patrick’s Old Cathedral, cuore spirituale del quartiere. Gli isolati intorno ad essa, a dire il vero, sono stati ribattezzati Nolita (North Little Italy), e benché appartenessero a Little Italy se ne sono ormai discostati in quanto a stile e offerta turistica. Modaiola e tutt’altro che economica, Nolita è meno pittoresca ma merita comunque una passeggiata tra boutique e negozi. La vecchia Cattedrale di Sr. Patrick era nata nel 1815 come arcidiocesi cattolica newyorkese, poi trasferitasi nella nuova St. Patrick’s Cathedral, e oggi è una semplice chiesa parrocchiale aperta tutto il giorno.
Da vedere anche il New Museum of Contemporary Art e la cosiddetta Bowery, una strada elegante che fino a pochi decenni fa era il regno dei senzatetto e dei delinquenti: oggi, grazie a un’attenta opera di valorizzazione, l’aria malfamata della zona ha fatto spazio a gallerie d’arte, enoteche e appartamenti di lusso.
LA FESTA DI SAN GENNARO E LE SPECIALITÀ GASTRONOMICHE
Se visitate New York a metà settembre avrete l’occasione di conoscere una Mulberry Street particolarmente animata. In quel periodo si festeggia infatti San Gennaro, santo patrono di Napoli, sin dal 1927: è una grande festa di una decina di giorni, durante la quale si svolgono tre processioni al seguito della statua –la principale si tiene il 19 settembre, giorno di San Gennaro- ma anche abbuffate di cannoli e tante altre specialità del Belpaese. Le bancarelle occupano i lati della strada con impertinenza, trasformando il cuore di Little Italy in una sorta di bazar dalle tonalità kitsch. L’occasione è propizia per visitare la Church of the Most Precious Blood (al 109 di Mulberry Street ma con accesso in Baxter Street), la chiesetta del 1892 che normalmente resta chiusa al pubblico ma riapre i battenti in questi giorni di festa.
L’offerta turistica di Little Italy –è facile immaginarlo- fa molto leva sul cibo. Le pizzerie e i caffè investono su insegne coloratissime, immagini invitanti (e un po’ finte) e declamazioni a squarciagola di menu mediterranei: non è semplice individuare i locali validi, in cui gustare qualcosa di davvero buono. Tra i posti migliori in cui sorseggiare un cappuccino c’è il caffè Ferrara’s, al 195 di Grand Street, antico e amatissimo da newyorkesi e non: i cannoli siciliani sono imbattibili, mentre d’estate troverete delle fantastiche granite. Se cercate una pizza fatta come si deve andate da Lombardi’s, al 32 di Spring Street. È la pizzeria più antica di Manhattan e non vi deluderà: da provare la pizza alle vongole, ottima se assaporata sul terrazzo del secondo piano. Se cercate un souvenir culinario da portare con voi e consumare altrove, magari facendo un picnic al parco, scoprirete un’infinità di botteghe alimentari dai cui soffitti pendono salami e prosciutti; da Alleva, la latteria fondata nel 1892, ci sono mozzarelle e ricotte niente male… pare si tratti del primo formaggiaio degli Stati Uniti, ma è lecito sospettare che sia una trovata turistica.
Sul sito ufficiale di Little Italy (vedi in fondo) troverete altre informazioni utili e potrete scaricare dei coupon speciali che vi garantiscono sconti, in alcuni locali del quartiere, su bruschette e piatti di pasta.
TRASPORTI
Situata il Lower Manhattan, Little Italy è comodamente accessibile in metropolitana, autobus o con la propria macchina.
- Venendo da est: metro 6 fino alla stazione di Spring Street, poi a piedi fino a Mulberry Street; oppure autobus M103 da Lexington Avenue a Grand Street, poi a piedi fino a Mulberry Street.
- Venendo da ovest: metro N o R fino alla stazione di Prince Street, ultimo tratto a piedi fino a MUlberry Street; oppure metro F o V fino alla stazione Broadway/Lafayette e ultimo tratto a piedi
Maggiori informazioni sul sito ufficiale
Eppure i veri italiani ne sono certi: la Little Italy di Manhattan, nel cuore della Grande Mela, è ormai poco più di una trappola per turisti, che con quel chiasso un po’ forzato e quelle insegne tricolore assomiglia più a un parco a tema che a una “Piccola Italia”. Questo non significa che si debba saltare a piè pari il quartiere: la vecchia enclave nostrana è un guazzabuglio pittoresco di bandiere e bandierine, botteghe e boutique, da guardare con curiosità e un po’ di nostalgia; se porterete pazienza coi ristoratori –che fuori dai locali cercano di attirare i clienti gridando le portate del menu- troverete qualche piccola parentesi autentica di atmosfera italiana: potrebbe capitarvi di gustare una vera focaccia con della vera mozzarella, e senza dubbio vi sarete divertiti.
Dalla metà dell’Ottocento si riunì qui una comunità consistente d’italiani, soprattutto meridionali, partiti alla volta dell’America in cerca di fortuna. Alla discriminazione e allo smarrimento risposero con un forte spirito di autoconservazione, determinati a non perdere le proprie tradizioni. Orgogliosi delle proprie origini, rimasero compatti e solidali nella nostalgia: gli italiani si aiutavano tra italiani, compravano da italiani e facevano fiorire, a poco a poco, le loro attività. Ma la volontà di ricreare l’Italia oltreoceano è andata scemando a poco a poco, e dalla metà del Novecento gli italoamericani hanno allargato i propri confini, si sono trasferiti altrove e Little Italy ha perso terreno.
Oggi buona parte di Little Italy è stata inglobata da Chinatown, il quartiere cinese confinante, e la zona settentrionale ha perso il suo aspetto caratteristico. Inoltre non tutti sanno che a New York, aldilà di Manhattan, esistono altre “piccole Italie” a East Harlem, nel quartiere di Brooklyn detto Bensonhurst, a Staten Island e nel Bronx, lungo Arthur Avenue, dove l’atmosfera si è mantenuta un po’ più genuina.
Mulberry Street è l’arteria principale del quartiere, simile a un grande mercato in cui i caffè e i ristoranti si susseguono senza respiro, uno dopo l’altro, offrendo le stesse identiche, banali specialità. Sono pochi quelli che si distinguono davvero, ma sorseggiare almeno un buon cappuccino non si rivelerà così difficile; la sera poi, quando si incendiano le insegne, la vivacità della strada raddoppia e le voci dei camerieri si fondono alla musica.
Per un’atmosfera “malavitosa” fate un salto al Mulberry Street Bar, locale di inizio Novecento in cui vennero girati molti film a tema mafioso e alcune scene della serie televisiva I Soprano. Poco lontano da qui c’è l’ex Banca Stabile, che alla fine del XIX secolo garantiva agli immigrati italiani un aiuto per ambientarsi: i servizi offerti spaziavano dalle traduzioni alla stesura di lettere, dalla prenotazione di viaggi ai trasferimenti bancari, e benché l’esercizio sia chiuso da tempo gli interni sono pressoché intatti, così come le finestre dorate.
Meritano una visita gli Old Police Headquarters, vecchia sede della polizia, in una palazzina del 1909 in stile neoclassico. Oggi è un palazzo di lusso in cui hanno vissuto, tra gli altri, Winona Ryder e Calvin Klein, ma anche quando ospitava i poliziotti non incuteva abbastanza timore: la criminalità non accennò a diminuire, e all’inizio del Novecento la zona intorno all’edificio era tra le meno sicure della città.
Camminando verso nord incontrerete la St. Patrick’s Old Cathedral, cuore spirituale del quartiere. Gli isolati intorno ad essa, a dire il vero, sono stati ribattezzati Nolita (North Little Italy), e benché appartenessero a Little Italy se ne sono ormai discostati in quanto a stile e offerta turistica. Modaiola e tutt’altro che economica, Nolita è meno pittoresca ma merita comunque una passeggiata tra boutique e negozi. La vecchia Cattedrale di Sr. Patrick era nata nel 1815 come arcidiocesi cattolica newyorkese, poi trasferitasi nella nuova St. Patrick’s Cathedral, e oggi è una semplice chiesa parrocchiale aperta tutto il giorno.
Da vedere anche il New Museum of Contemporary Art e la cosiddetta Bowery, una strada elegante che fino a pochi decenni fa era il regno dei senzatetto e dei delinquenti: oggi, grazie a un’attenta opera di valorizzazione, l’aria malfamata della zona ha fatto spazio a gallerie d’arte, enoteche e appartamenti di lusso.
LA FESTA DI SAN GENNARO E LE SPECIALITÀ GASTRONOMICHE
Se visitate New York a metà settembre avrete l’occasione di conoscere una Mulberry Street particolarmente animata. In quel periodo si festeggia infatti San Gennaro, santo patrono di Napoli, sin dal 1927: è una grande festa di una decina di giorni, durante la quale si svolgono tre processioni al seguito della statua –la principale si tiene il 19 settembre, giorno di San Gennaro- ma anche abbuffate di cannoli e tante altre specialità del Belpaese. Le bancarelle occupano i lati della strada con impertinenza, trasformando il cuore di Little Italy in una sorta di bazar dalle tonalità kitsch. L’occasione è propizia per visitare la Church of the Most Precious Blood (al 109 di Mulberry Street ma con accesso in Baxter Street), la chiesetta del 1892 che normalmente resta chiusa al pubblico ma riapre i battenti in questi giorni di festa.
L’offerta turistica di Little Italy –è facile immaginarlo- fa molto leva sul cibo. Le pizzerie e i caffè investono su insegne coloratissime, immagini invitanti (e un po’ finte) e declamazioni a squarciagola di menu mediterranei: non è semplice individuare i locali validi, in cui gustare qualcosa di davvero buono. Tra i posti migliori in cui sorseggiare un cappuccino c’è il caffè Ferrara’s, al 195 di Grand Street, antico e amatissimo da newyorkesi e non: i cannoli siciliani sono imbattibili, mentre d’estate troverete delle fantastiche granite. Se cercate una pizza fatta come si deve andate da Lombardi’s, al 32 di Spring Street. È la pizzeria più antica di Manhattan e non vi deluderà: da provare la pizza alle vongole, ottima se assaporata sul terrazzo del secondo piano. Se cercate un souvenir culinario da portare con voi e consumare altrove, magari facendo un picnic al parco, scoprirete un’infinità di botteghe alimentari dai cui soffitti pendono salami e prosciutti; da Alleva, la latteria fondata nel 1892, ci sono mozzarelle e ricotte niente male… pare si tratti del primo formaggiaio degli Stati Uniti, ma è lecito sospettare che sia una trovata turistica.
Sul sito ufficiale di Little Italy (vedi in fondo) troverete altre informazioni utili e potrete scaricare dei coupon speciali che vi garantiscono sconti, in alcuni locali del quartiere, su bruschette e piatti di pasta.
TRASPORTI
Situata il Lower Manhattan, Little Italy è comodamente accessibile in metropolitana, autobus o con la propria macchina.
- Venendo da est: metro 6 fino alla stazione di Spring Street, poi a piedi fino a Mulberry Street; oppure autobus M103 da Lexington Avenue a Grand Street, poi a piedi fino a Mulberry Street.
- Venendo da ovest: metro N o R fino alla stazione di Prince Street, ultimo tratto a piedi fino a MUlberry Street; oppure metro F o V fino alla stazione Broadway/Lafayette e ultimo tratto a piedi
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