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  • Le sagre, i festival e gli eventi nel Lazio più importanti

    Culla della civiltà europea, scrigno di bellezze artistico-architettoniche di rinomanza mondiale, teatro di eventi storici che hanno scritto anche la storia moderna e capitale della Cristianità in tutto il mondo, il Lazio è una regione che presenta una notevole varietà sotto ogni punto di vista. A partire da un territorio articolato, prevalentemente collinare, nella fascia intermedia, ma caratterizzato anche da pianure importanti sulla costa e dalle alte vette dell’Appennino.

    Ciò che colpisce di più del Lazio, però, è l’apparente mancanza di un’unità culturale omogenea e ben definita, come se l’ingombrante presenza di Roma, forse eccessivamente schiacciante, avesse impedito alle diverse popolazioni presenti in zona di riconoscersi in un’identità comune. Una prova evidente di ciò è che non esiste un vero e proprio dialetto laziale, ma molteplici influenze linguistiche a seconda della zona con caratteristiche che si rivelano più simili a quelle delle regioni confinanti che al romanesco DOC.

    Questa contraddizione di fondo, però, non impedisce al Lazio di essere una delle regioni d’Italia più interessanti, a partire da Roma stessa, ovviamente, per arrivare ai meravigliosi borghi dei Colli Albani, i famosi Castelli Romani, e a quelli della Tuscia, alle rinomate spiagge sulla costa tirrenica, come Ostia, Gaeta, Sperlonga e Ladispoli, solo per fare qualche esempio, alle testimonianze artistico-architettoniche di città come Rieti o Tivoli, e, per finire, i magnifici paesaggi naturalistici del Parco del Circeo o gli scorci suggestivi sulle rive del Lago di Bolsena.
    A tanta ricchezza paesaggistica corrisponde un’altrettanta varietà di profumi, sapori e tradizioni, tutti da scoprire nel fitto programma annuale di eventi e manifestazioni che spaziano dalla classica sagra enogastronomica, alla rievocazione storica, ai festival internazionale ed ai mercatini originali.
    Partiamo dunque alla scoperta di questa fantastica regione e vediamo quali sono gli eventi del Lazio che possono rendere il vostro soggiorno un’occasione di scoprire gli usi ed i costumi di quelli che sono i discendenti di una delle civiltà più importanti e longeve della storia del nostro pianeta.

    Partiamo dalla Tuscia, quella regione storica che si snoda partendo dalla riva destra del Tevere ed arrivando fino al confine con la Toscana e che comprende a grandi linee la provincia di Viterbo: qui abitavano gli Etruschi e numerose sono ancora le testimonianze antiche conservate nei principali musei ed i meravigliosi borghi medievali abbarbicati sui dolci pendii collinari.
    È in questa terra, in un piccolo borgo alle porte di Viterbo, che ogni anno ha luogo una festa del tutto particolare: il Sacro Fuoco di Sant’Antonio Abate di Bagnaia.
    Una grande pira alta quasi 8 metri viene allestita nella piazza centrale di quello che è da considerarsi uno dei più bei borghi del Lazio e poi viene incendiata, nella notte tra il 16 ed il 17 gennaio; il fuoco enorme che si sprigiona, simbolo di purificazione e guarigione e conosciuto con l’appellativo di “Il Focarone”, arde per tutta la notte e viene vegliato dai cittadini e dai visitatori che per l’occasione si stringono intorno al grande falò e banchettano, ballano e cantano per tutta la notte.
    Il giorno successivo la Santa Messa celebrata nel Duomo dà il via ad una giornata di festeggiamenti, cortei storici, giochi popolari in un’atmosfera di grande allegria, per la gioia di tutti i partecipanti.

    Ci spostiamo quindi in Ciociaria per la prima sagra gastronomica del Lazio che andiamo a visitare in questo nostro viaggio; la meta è Villa Santo Stefano, in provincia di Frosinone, dove si svolge, verso fine gennaio, la Sagra della Polenta di San Sebastiano.
    Proprio per celebrare l'eroico militare romano, che fu perseguitato per aver sostenuto il Cristianesimo sfidando Diocleziano in persona e per questo si guadagnò un posto tra i Santi più amati dalla Chiesa, ogni anno ci si ritrova in piazza di mattina presto e si accendono i fuochi per accogliere la grande pentola in rame in cui viene cucinata la polenta, cibo genuino e prelibato che ben rappresenta la tradizione contadina di questa terra; la distribuzione della polenta rievoca un'antica tradizione risalente al 1643 quando, proprio in onore del Santo, fu introdotta l'usanza dello Sfamo del Popolo durante la quale i cittadini scendevano in piazza e ricevevano proprio un piatto di polenta.
    Dopo 2/3 ore di cottura, sotto l'attenta supervisione del Mastro Polentaio, durante le quali impazzano i festeggiamenti tra celebrazioni religiose, cortei storici, giochi, canti e balli folcloristici, la polenta viene servita guarnita da salsicce alla griglia e pane condito con olio extra-vergine, il tutto accompagnato dai prestigiosi vini DOC locali, secondi solo a quelli dei Castelli Romani; qui infatti esistono vitigni autoctoni di epoca preromana, introdotti dai Volsci e dai Sanniti, le popolazioni originarie della zona che furono sconfitte dai Romani nel lontano III sec. a. C.
    La giornata di festeggiamenti si conclude con un grandioso spettacolo pirotecnico, per la gioia di tutti i partecipanti.

    Torniamo nella Tuscia viterbese per festeggiare il più importante tra i carnevali del Lazio: il Carnevale Aquesiano di Acquapendente nell’ambito del quale trova ogni anno spazio anche la Sagra della Fregnaccia, il tipico dolce della tradizione carnascialesca di questo territorio.
    "Fregnaccia" in romanesco è sinonimo di " cosa semplice" e, per estensione, di "sciocchezza", "banalità" ed è proprio nella semplicità della preparazione di questo dolce che possiamo trovare l'origine di questo modo di dire; si tratta, infatti, di una sorta di crêpe realizzata con ingredienti molto poveri, come l'acqua, la farina ed un brodo sgrassato fatto con lo zampetto di maiale, arrotolata e farcita con ricotta, pecorino, cannella, zucchero o cioccolata.
    Le fregnacce sono le protagoniste del martedì grasso più bello di tutta la regione, insieme a Saltaripe, maschera locale con il costume arcobaleno che tiene in equilibrio sul dito la Torre dell'Orologio, il simbolo del paese.
    Momento clou delle giornate dedicate ai festeggiamenti è però la Cremazione di Carnevalaccio, il fantoccio che rappresenta il Carnevale sacrificato sul rogo con un rito dal sapore ancestrale, purificatore e propiziatorio di fertilità e buoni raccolti.
    A corollario non mancano eventi ed occasioni di divertimento, dal Ballo in Maschera alla sfilata dei carri allegorici con tanto di fiaccolata per le vie del centro storico.

    A marzo ci avviciniamo alla capitale e ci togliamo subito il pensiero di assaggiare uno dei piatti cult della tradizione culinaria romana; a Sacrofano, piccolo comune a pochi chilometri a nord di Roma si tiene infatti la Sagra della Trippa alla Romana, organizzata dalla Pro Loco cittadina.
    Durante la giornata è possibile degustare questa prelibatezza della tradizione locale, la cui origine si ricollega all'usanza delle donne più povere di andare al mattatoio a prendere la trippa e le frattaglie degli animali macellati perché erano le parti considerate di scarto e, quindi, meno costose.
    Nel fine settimana che cade più o meno a metà del mese l'appuntamento è fissato per le 12:30, quando aprono gli stand gastronomici; giostre e spettacoli per i più piccoli, esposizioni di fiori e mercatini a tema completano il programma della giornata di festeggiamenti.

    Ci spostiamo ora sulla costa, a Ladispoli per l’esattezza, e festeggiamo un altro big delle tavola laziale con la Sagra del Carciofo Romanesco, tra le più grandi manifestazioni enogastronomiche del Lazio: si tratta di un evento che ha visto la luce nel lontano 1950 ed ha conquistato negli anni rinomanza nazionale, tant’è che vede infatti ogni anno la partecipazione di produttori provenienti da tutto lo Stivale che presentano i loro prodotti tipici.
    La data è un po’ altalenante perché dipende dalla raccolta annuale del prezioso ortaggio, che ha conquistato il prestigioso marchio IGP nel 2002, ma ricade sempre nel mese di aprile e dura tre giorni durante i quali è possibile gustare il famoso carciofo in numerose ricette locali, prime fra tutte quella “alla romana” e “alla Giudia”. Chiamato “mammola” per la sua forma particolarmente aggraziata, è rotondo, con la testa grossa e le spine piccole e molto serrate che paiono petali, questo ortaggio presenta pochissimi scarti e si presta quindi ad essere cucinato in svariati, e prelibati, modi
    Durante la sagra sono previsti anche spazi aggregativi dedicati ai bambini, spettacoli di musica, canti folcloristici e numerose occasioni per vivere i tre giorni all’insegna del divertimento e della buona tavola.

    Restiamo ad aprile ma cambiamo completamente pagina perché alla Fiera di Roma si svolge uno dei festival del Lazio più attesi da grandi e piccini: Romics, il Festival Internazionale del Fumetto, Animazione, Cinema & Games.
    Più di 200.000 visitatori ogni anni per una kermesse di 4 giorni che mette in campo un programma ricchissimo e offre all’appassionato pubblico tutte le novità editoriali presenti sul mercato. Un ampio spazio è dedicato ai collezionisti e numerosi sono anche gli incontri con gli autori più rinomati, i premi conferiti ai big del fumetto, le mostre dedicate ai grandi del passato, laboratori e workshop di scrittura creativa e di disegno.
    Impossibile mancare, anche se non si è dei collezionisti di fumetti, perché Romics è comunque un appuntamento che non delude mai, soprattutto per l’attesissima gara di Cosplayer che vede sfilare ogni anno i più originali costumi ispirati al mondo dei fumetti e dei manga, veri capolavori di sartoria artigianale che vengono curati nei minimi particolari e sono diventati ormai dei veri e propri “oggetti di culto”.

    È ad Acquapendente, dove abbiamo già festeggiato il carnevale mangiando le fregnacce, che si svolge una delle feste folcloristiche del Lazio più suggestive e particolari: la Festa dei Pugnaloni, chiamata anche Festa di Mezzomaggio, proprio perché rievoca un importante avvenimento della storia della cittadina avvenuto nel maggio del 1166 quando la popolazione, dopo aver visto fiorire un ciliegio ormai secco e sterile ed averlo interpretato come segno di protezione divina, insorse contro il tiranno Federico Barbarossa e lo cacciò dal paese.
    La festa viene celebrata in onore della Madonna del Fiore ogni anno nella terza domenica del mese di maggio ed è molto sentita dai cittadini, nonché estremamente apprezzata anche da parte dei visitatori per il notevole impatto che sempre hanno i pugnaloni su chi li vede per la prima volta.
    Ma cosa sono questi “pugnaloni”? Sono dei meravigliosi mosaici fatti di fiori, foglie ed altri elementi vegetali che con pazienza certosina vengono incollati su enormi pannelli e danno vita a vere e proprie opere d’arte d’indiscutibile valore.
    Tutti i pugnaloni vengono collocati lungo le vie del suggestivo centro storico in modo che possano essere ammirati dai visitatori fino al pomeriggio, quando vengono presi e portati prima nella piazza centrale, dove si assisterà al corteo storico, allo spettacolo degli sbandieratori e alla premiazione del più bello, ed in seguito direttamente nel Duomo, dove rimarranno esposti per tutto l’anno.
    A cornice di tutto ciò non mancano certo stand gastronomici, spettacoli collaterali e visite guidate negli importanti monumenti della cittadina che, lo ricordiamo, è uno dei borghi medievali del Lazio più conosciuti e visitati.

    Il mese di maggio è anche però il mese delle fragole ed a Carchitti, piccola frazione di Palestrina nota per la produzione del succoso frutto rosso, si tiene ogni anno la Sagra delle Fragole, che, come è facile intuire, attira sempre molti visitatori.
    Le strade della piccola cittadina si colorano di rosso, grazie ai numerosi stand dei produttori locali che mostrano ed offrono la prelibatezza locale a tutti gli avventori.
    Ovviamente non mancano eventi collaterali che intrattengono i visitatori, dai concerti, di particolare prestigio perché vengono invitati artisti di fama nazionale ed internazionale, alle sfilate di carri che lanciano fragole sulla folla, agli spettacoli per bambini, ai, per concludere in allegria, fuochi d’artificio serali che incantano sempre tutti.

    Ci dirigiamo ora a nord, in direzione Rieti, a pochi chilometri con il confine umbro, per assistere ad una delle rievocazioni storiche del Lazio più conosciute ed attese: il Palio del Velluto di Leonessa; questa manifestazione si svolge solitamente intorno alla fine di giugno, più o meno in concomitanza con la celebrazione di San Pietro e Paolo, un tempo patroni della città.
    La rievocazione vede in gara “i sesti”, i quartieri in cui anticamente era divisa la cittadina, che si disputano appunto il prestigioso drappo sfidandosi in una serie di gare, come il Gioco della Palla Grossa, e nella grandiosa gara equestre finale che vede la proclamazione del sesto vincitore. A corollario non mancano cortei storici, con la partecipazione di più di 600 figuranti in costume, stand gastronomici allestiti nelle taverne del luogo che per l’occasione preparano menu medievali e rinascimentali, cortei per l’investitura dei cavalieri partecipanti, esibizioni e spettacoli suggestivi che accompagnano i visitatori per tutta la durata dell’importante kermesse.

    Ci spostiamo verso la costa, rimanendo però nella parte settentrionale della regione, e ci trasferiamo a Bassano Romano, suggestivo borgo medievale abbarbicato sulle colline tufacee che si ergono alle spalle di Lago di Bracciano, per vedere i Mercatini del ‘600, suggestiva festa-mercato che si tiene in luglio e che ha l’intento di rievocare l’atmosfera di quando il borgo rappresentava uno dei poli commerciali ed artistico-culturali più influenti della zona, grazie alla potente presenza della famiglia Giustiniani.
    La grande fiera-mercato a tema viene accompagnata da spettacoli di giocolieri, saltimbanchi, artisti di strada in costume, in modo che il turista possa sentirsi completamente proiettato nell’epoca medievale, anche grazie ai caratteristici addobbi con cui la cittadina viene vestita per l’occasione.
    Non mancheranno stand gastronomici a tema e visite guidate alla scoperta delle nascoste bellezze architettoniche dell’antico borgo.

    Restiamo in tema medievale ma cambiamo mese e ci dirigiamo dall’altra parte del Lazio, verso sud, in provincia di Latina, a pochi chilometri dal mare. È qui che a Fossanova, piccola frazione di Priverno famosa per la sua Abbazia nella quale si spense, tra le preghiere, San Tommaso d’Aquino, si svolge ogni anno l’evento Fossanova Medievale, appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di arte e cultura antica.
    Tre giorni di tornei, giochi medievali, spettacoli a tema, esibizioni di artisti di strada rigorosamente in costume e scoperta di sapori sconosciuti; un vero e proprio viaggio nel tempo tra saltimbanchi, mangiafuoco, falconieri, esibizioni di dame e cavalieri, maestri d’arme ed espositori di artigianato locale a tema e di prodotti enogastronomici provenienti anche da paesi lontani, a testimonianza dell’importanza di quelle che è da considerarsi come una delle rievocazioni medievali del Lazio più importanti ed attese dagli abitanti e dai numerosi turisti.

    Concludiamo la nostra panoramica sulle rievocazioni rinascimentali laziali con il Palio dell’Assunta di Paliano, piccolo comune del Frusinate; per tutta la prima parte del mese di agosto vengono proposti eventi, spettacoli ed esibizioni dal sapore rinascimentale che vedono coinvolti i rioni palianesi in una serie di sfide molto suggestive, come la corsa delle botti, il tiro alla fune e la corsa con le carriole, per fare qualche esempio, con l’obiettivo di vincere il Palio, il prezioso drappo riccamente ornato che resta alla contrada vincente.
    Il momento clou di tutta la kermesse è rappresentato dal Corteo Storico che si tiene il 15 agosto, giorno dell’Assunzione, e che celebra la storica vittoria di Marcantonio Colonna sui musulmani nella Battaglia di Lepanto; durante la giornata i cavalieri dei nove rioni si sfidano nella Giostra del Turco, una prova di abilità da parte del cavaliere il quale deve infilare, utilizzando un pugnale, una serie di anelli appesi ad una sagoma che rappresenta il popolo turco sconfitto.
    Una volta assegnato l’agognato palio, tutti a mangiare, a ballare e a cantare fino al conclusivi spettacolo pirotecnico finale che chiude la spettacolare manifestazione.

    Stiamo arrivando alla fine del nostro viaggio e vi presentiamo l’ultima tra le sagre enogastronomiche del Lazio che abbiamo selezionato: la Sagra dell’Uva di Marino. Siamo sui Colli Albani, nel cuore di quel magico territorio dei Castelli Romani, fin dall’antichità agognata meta turistica e ambita zona di coltivazione vitivinicola.
    Non esiste dunque luogo migliore per celebrare il “nettare degli Dei” e Marino si veste a festa, a cavallo tra settembre ed ottobre, per promuovere e valorizzare questo importantissimo prodotto locale.
    Commemorazioni religiose, cortei storici in abiti rinascimentali e rievocazioni collegate agli eventi della Battaglia di Lepanto sono gli eventi che connotano le giornate di festeggiamenti di quell’atmosfera suggestiva che rende questa una delle feste folcloristiche del Lazio più amate. Particolarmente attesa è la sera, perché al tramonto dalle fontane cittadine sgorga per circa un’ora vino e tutti i partecipanti ne possono bere a volontà.

    Con novembre salutiamo anche l’ultima delle fiere del Lazio che consideriamo rappresentative: Abilmente - la Fiera della Creatività, dedicata agli appassionati di hobbistica e fai da te, agli operatori dell’ingegno ed al pubblico che dimostra sempre uno spiccato ineteresse.
    Materiali classici ed innovativi, tessuti, perline, filati, paste modellabili, colori, attrezzi, accessori e tutto il necessario per dare libero sfogo alla creatività di ognuno; workshop e laboratori consentono di mettere in diretto contatto i clienti e gli artigiani per favorire e promuovere un proficuo scambio di idee e vedute, col fine di far incontrare domanda ed offerta.
    Abilmente è la più grande vetrina europea della creatività, un laboratorio dinamico ed attivo che attira ogni anno decine di migliaia di visitatori da tutto il mondo e merita senza dubbio una visita.

    Per l’ultimo mese dell’anno ci siamo tenuti gli ultimi due eventi, ovviamente dedicati al magico Natale.
    Con i Mercatini di Natale di Trevi possiamo dedicarci al puro shopping a tema, grazie alle numerose bancarelle che propongono preziose creazioni artigianali e prodotti gastronomici tipici. Nella bella cittadina in provincia di Frosinone, Trevi nel Lazio merita infatti una visita approfondita anche al di là di quello che è da considerarsi uno dei più bei mercatini di Natale del Lazio, è possibile godere della tipica atmosfera del periodo, grazie anche ai numerosi spettacoli per bambini, alle esibizioni canore ad opera degli artisti di strada travestiti da elfi e personaggi di fantasia ed al sicuro incontro con un generoso Babbo Natale, che sa scatenare la gioia dei piccini di ogni età.

    Concludiamo definitivamente il nostro tour con quello che tra i presepi del Lazio è sicuramente il più importante: il Presepe Vivente di Greccio. In questo meraviglioso borgo incastonato a 700 metri di altezza nel cuore della Valle Santa, alle spalle di Rieti, viene messo in scena quella che è da considerarsi una vera e propria rievocazione storica, durante la quale i figuranti, che indossano costumi realizzati secondo le tecniche tradizionali del periodo, presentano sei quadri che fanno rivivere la nascita del primo presepe della storia, quello realizzato da San Francesco d’Assisi che rivedeva nella piccola cittadina di Greccio una piccola Betlemme e come tale, la considerava un perfetto teatro per rappresentare la nascita di Cristo.
    Grazie alla scenografia spettacolare, al perfetto gioco di luci e alla sentita partecipazione da parte dei cittadini e dei turisti, il Presepe Vivente di Greccio è uno di quegli eventi unici e rari a cui non si può rinunciare.

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