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Terme Repubblica Ceca

Terme in Repubblica Ceca

Nel suo lembo più occidentale, la Boemia ha accumulato tali e tante ricchezze naturali da diventare meta perenne di ricercatori, pellegrini cristiani, ospiti termali ed appassionati della natura. Ad attirare l'attenzione di molti abitanti dei paesi confinanti e dei paesi più distanti non bastava solamente il drammatico paesaggio dei bacini naturali, racchiusi all'orizzonte dai monti chiamati Krušné hory e Doupovské hory, dalle foreste chiamate di Slavkov e della Boemia. I tesori più preziosi erano nascosti sottoterra e così, in tutte le epoche storiche, le persone andavano alla ricerca di qualcosa che era sotterrato e tutte le volte riuscivano a trovare qualcosa di pregiato e raro: nel medioevo argento e metalli colorati, più tardi argille e crete per ceramica e porcellana, poi carbone, ma soprattutto - la loro perduta salute.
150 anni fa il triangolo termale, ai cui apici si trovano le città: Marianske Lazne , Karlovy Vary e Frantiskovy Lazne, era il centro mondano dell'Europa, cui poteva fare concorrenza solamente la svizzera St. Moritz. La gente potente ed influente di tutta l'Europa, ma anche d'oltremare, trovava qui la propria “isola dell'oblio", almeno per alcune settimane. Vi affluivano imperatori e zar, sovrani, sceicchi, l'alta aristocrazia da tutta Europa, così come anche artisti e rappresentanti dell'alta borghesia che stava arricchendosi. Per tutti gli altri, che non potevano permettersi di soggiornare nelle località termali, le acque minerali curative venivano trasportate fin nei più remoti angoli del mondo, ed i più poveri potevano attingere in qualsiasi momento l'acqua direttamente alle fonti.

Nella regione di Karlovy Vary non tornano solamente gli ospiti, ma anche gli annuali eventi culturali che rendono varia la vita delle località termali. Sono circa dieci i festival che ogni anno aggiungono una cifra in più al numero degli anni in cui hanno avuto successo e nell'albergo Pupp, come anche nella cascina da caccia a Kladska , tornano, in parte, sempre gli stessi ospiti. Gli europei, dopo quasi un secolo, hanno cominciato a riscoprire questa stupefacente e prodigiosa regione, gli ospiti cechi sono ancora titubanti. Chi però vi ha soggiornato almeno per un paio di settimane, ha capito che non sono solamente le procedure terapeutiche ad averlo curato. È come se l'intera regione fosse intrisa dal fluido di un'energia benefica, e conoscerla fa parte del processo di guarigione. Una sola visita, però, non basta davvero.

La regione montuosa del parco naturale Slavkovský les (Foresta di Slavkov) si estende al centro del triangolo termale e rappresenta la fonte perenne di energia e di forza vitale senza le quali le città che si trovano lungo il suo perimetro potrebbero nel migliore dei casi stentare a vivere. Nel sistema delle aree naturali protette ceche, la Foresta di Slavkov assume una posizione particolare poiché il motivo principale della sua tutela sono le sorgenti minerali. A parte la Foresta di Slavkov, fanno parte di questo complesso paesaggistico protetto anche l'altopiano sopra il rio Tepla l'annessa parte del bacino di Cheb. Tutta questa zona, da collinosa a montuosa, è disseminata da più di mille aperture nella terra da cui sgorgano in superficie sia le acque minerali, sia le fumarole dei gas, compreso il pungente ossido di carbonio ed il maleodorante acido solfidrico.

Nella zona della Foresta di Slavkov sgorgano fondamentalmente quattro tipi di sorgenti. Si tratta innanzitutto di semplici acque minerali acidule, gassate da ossido di carbonio, ad un basso contenuto di sostanze minerali. Da uno strato più profondo del terreno scaturiscono le acque minerali gassose il cui contenuto di minerali è maggiore di 1 g/1 di acqua e queste creano la base delle cure termali della Boemia occidentale. Del tutto particolari sono le acque gassose di Karlovy Vary, le cui sorgenti si snodano verso l'alto ed il basso lungo una frattura tettonica estremamente profonda. Hanno un contenuto particolarmente alto di sostanze minerali ed una temperatura che raggiunge addirittura i 73,4 °C. Il loro simbolo è la Polla sul colonnato a Karlovy Vary.

Accanto a queste sorgenti famose, esistono altre centinaia di sorgenti naturali meno note che sono particolarmente frequenti nelle vicinanze di Marianske Lazne e Karlovy Vary. Queste vengono raccolte in semplici pozzi. Le sorgenti particolarmente abbondanti sono sotto la tutela ambientale quali aree naturali protette o riserve naturali. Interessanti sono anche le fumarole di acido solfidrico e di ossido di Carbonio che a volte gorgogliano tra torbaie ed acquitrini. Famosi sono i campi di fumarole chiamati Smrad’och (Puzzone) sul piano di Toužim o le ventarole nelle crepe chiamate Sirňák (Zolfataro), nell'umida valle erbosa del rio Teplá, originarie del camino magmatico in via di raffreddamento che si trova sotto il vulcano spento Podhorní vrch, sovrastante Mariánské Lázně. Un'altra curiosità di natura geologica nella Foresta di Slavkov si chiama scientificamente: complesso basico di Mariánské Lázně. È facile da individuare nel paesaggio poiché crea un dorso vistosamente pronunciato che si protrae per alcune decine di chilometri da Mariánské Lázně verso Becov nad Teplou e forma una fascia di rocce e massi di diversa altezza, composti prevalentemente da serpentite, cui sono frammiste granate (piropi) e diversi minerali metallici. Questo promontorio serpenteggiante comprende diverse riserve naturali, chiamate: Pluhův bor, Křížky, Planý vrch, ed altre. Anche rare e bellissime varietà di fiori della Foresta di Slavkov sono protette, in vari luoghi. Possiamo far cenno al prato di botton d'oro, dove accanto ai gialli trolli fioriscono anche altre rare varietà di piante paludose. Degna di attenzione è anche la sorgente del ruscello di Dražkov, dove fiorisce copiosamente l'azzurro iris siberiano.

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