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Palermo (Sicilia): visitare la città, cosa vedere tra storia e mare

Palermo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Palermo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

“Bella ed immensa città, dal massimo e splendido soggiorno [...] Palermo ha edifici di tanta bellezza che i viaggiatori si mettono in cammino attratti dalla fama delle meraviglie che offre qui l'architettura, lo squisito lavoro, l'ornamento di tanti peregrini trovati dall'arte”. E’ con queste parole che Edrisi, viaggiatore berbero dell’XI secolo, descrisse Palermo, capoluogo regionale della Sicilia e quinto comune d’Italia per numero di abitanti. La assolata metropoli siciliana, che attualmente conta poco più di 850.000 abitanti, è una città senza tempo, un centro dalla storia millenaria stratificatasi sotto forma di architetture eterogenee, dai resti delle mura puniche fino alle chiese barocche ed ai teatri neoclassici. Grazie agli ingenti sforzi compiuti dall’amministrazione, Palermo ha accresciuto considerevolmente la propria importanza tra le città del Mediterraneo, tanto da aspirare a diventare la capitale dell’Unione per il Mediterraneo.

Storia

La storia di Palermo e di quest’area della Sicilia affonda le proprie radici 7/8 secoli prima della nascita di Cristo, al tempo in cui nel Mediterraneo spadroneggiavano i Fenici, fondatori dell’insediamento di Tiro. I primi a conquistare la città furono i romani, che a loro volta furono estromessi dai vandali nel 535, anno in cui buona parte del centro fu letteralmente raso al suolo dalla violenza dei barbari. La liberazione di Palermo avvenne grazie ai bizantini, ai quali succedettero gli arabi intorno al IX secolo d.C. Nel 1071 i Normanni si impossessano di tutta la regione, facendo vivere alla città un periodo di grande splendore coinciso con la reggenza di Federico II. Dopo l’impero normanno si alternarono svariate dominazioni, Svevi, Angioini, Aragonesi e spagnoli, mentre nel 1713 la città cadde in mano dei Borboni che spostarono definitivamente la capitale del regno a Napoli. Dopo l’Unità d’Italia, le due guerre mondiali e i difficili anni della lotta alla mafia, Palermo è oggi una metropoli accogliente, nella quale modernità e tradizione convivono secondo un’armonia unica, capace di creare un’atmosfera del tutto particolare che renderà il soggiorno indimenticabile.

Cosa vedere a Palermo

Il modo migliore per imparare a conoscere Palermo è percorrerla a piedi. La maggior parte delle attrattive è concentrata nel centro storico, anche se alcune ville, le torri di avvistamento, le tonnare e svariati palazzi nobiliari sono situati ai margini della città. Restauri e riqualificazioni stanno riguardando quasi tutti i monumenti, le chiese ed i palazzi storici più belli, con l’obiettivo dar ulteriore sfoggio ad uno dei centri più suggestivi d’Europa.

Per quanto riguarda le architetture religiose, Palermo conta numerose fabbriche risalenti al periodo normanno. Tra queste ricordiamo: la Chiesa di San Giovanni degli Eremiti, situata nelle vicinanze del Palazzo dei Normanni, l’attuale sede del Parlamento Siciliano, che è sormontata da alcune cupole rosse davvero uniche, e all'interno ospita la spettacolare Cappella Palatina; la Chiesa di San Giovanni dei Lebbrosi, edificata nel 1113 oltre il corso del fiume Oreto; la Chiesa della Martorana, riccamente decorata da splendidi mosaici che si contrappone al sobrio gotico della Chiesa di San Cataldo, una costruzione del 1160 dalla caratteristica facciata tripartita; non lontano da esse si trova la monumentale Fontana Pretoria e la vicina Piazza Quattro Canti. Da non perdere infine la Chiesa della Magione, conosciuta anche come Chiesa della Santissima Trinità, innalzata tra il 1130 ed il 1170; la Chiesa dello Spirito Santo, situata all’interno del cimitero di Sant’Orsola; e la Cattedrale, affacciata sul Cassaro, che palesa la stratificazione dei diversi stili architettonici succedutisi nei secoli.

Nel XIII secolo prese piede il gotico, ammirabile negli interni e nella facciata della Chiesa di San Francesco d’Assisi, anche se fu il barocco a dare un’impronta particolarmente netta all’aspetto della città; fabbriche come la Chiesa del Santissimo Salvatore, la Chiesa del Gesù, la Chiesa di Santa Teresa e la Chiesa di San Domenico, con i loro arzigogoli rococò e i loro sfarzosi altari testimoniano meglio di qualunque libro di storia dell’arte la radicalizzazione del barocco nell’Italia meridionale.
Un tocco horror lo si può vivere vistando il Convento dei Cappucini, presso la Chiesa di Santa Maria della Pace, dove si possono visitare le catacombe, dove si trovano tantissimi corpi mummificati, probabilmente alcune migliaia, molti dei quali in perfetto stato di conservazione. Prendendo in considerazione l’architettura civile, balza subito agli occhi il Qanat, una colossale opera di ingegneria idraulica ipogea costruita a partire dal periodo di dominazione araba fino a quello normanno. A questi anni risalgono anche numerosi palazzi, come La Zisa, particolarmente nota per il sistema di fontane, La Cuba, dallo stile particolarmente austero, ed il Castello di Maredolce, situato all’interno del Parco della Favara. Negli anni di reggenza aragonese furono costruiti i più bei palazzi gotici della città, come ad esempio: Palazzo Sclafani, costruito nel 1330 nei pressi di Palazzo Reale; Palazzo Chiaramonte, edificio dalle chiare influenze gotico-catalane; Palazzo Abatellis, progettato da Matteo Carnilivari nel 1495, che oggi ospita la Galleria Regionale d'arte Moderna e Medievale; e Palazzo Aiutamicristo, famoso soprattutto per la ricchezza degli interni. Nel 1583 fu costruita la Porta Nuova, un arco monumentale che subì notevoli modifiche nel XVII secolo e che individua l’asse principale del centro. Al XVIII secolo risalgono quasi tutte le ville che costellano il perimetro dell’agglomerato urbano; queste lussuose residenze sono quasi sempre precedute da grandi giardini e incarnano la volontà dei nobili di avere una maggiore presenza nei loro fondi agricoli. Nell’Ottocento furono realizzati palazzi in stile liberty e diverse nuove strade, anche nel centro storico, non sempre tutelato e spesso soggetto ad opere di sventramento indiscriminato.

Infine, specie nelle calde giorante estive, merita una visita il Giardino Botanico di Palermo, ricco di storia e tantissime piante esotiche da apprezzare nel giardino e nelle grandi serre. Non lontano, lungo via Garibaldi, traversa di VIa Lincoln, trovate il Museo delle Maioliche "Stanze al Genio", con una bella collezione di storiche ceramiche, presso Palazzo Torre Pirajno. Da qui si può compiere una passeggiata fino all'Orto Botanico. Le famiglie con bambini non devono poi perdersi il Museo delle Marionette in Piazza Antonio Pasqualino.

In una città come Palermo non possono mancare i mercati storici, da sempre punto di riferimento per la popolazione. Questi piccoli bazar dal sapore vagamente orientale sono aperti per tutto l’anno in diverse zone della città; i più noti sono: Ballarò, che si estende da Piazza Casa Professa ai bastioni di corso Tukory, dove vengono vendute soprattutto primizie alimentari; Vucciria, all’interno del mandamento Castellammare, dove si incontrano bancarelle imbandite di pesce, carne, frutta e verdura; e Il Capo, posto all’interno dell’omonimo quartiere, che conserva l’innata genuinità popolare tipica dei palermitani.

La spiaggia di Mondello

Dopo tutto questo girare tra palazzi e chiese è più che naturale concedersi qualche attimo di riposo presso la più famosa spiaggia cittadina: Mondello. Questa distesa sabbiosa situata tra il monte Pellegrino ed il monte Gallo è frequentatissima dai palermitani, che vi si recano ogni qualvolta il tempo lo consenta. Seppur più distanti dal centro, meritano di essere visitate anche le spiagge di Lascari, facilmente raggiungibile tramite la statale 113, e quella di Capaci, posta una ventina di chilometri in direzione di Trapani.
Prodotti tipici
Impensabile soggiornare a Palermo e in Sicilia senza strapazzarsi con le ricche pietanze tipiche della cucina locale. Le antiche ricette, valorizzate da secoli di storia e dal contributo di culture agli antipodi, comprendono sapori disparati, una grande varietà di aromi e di ingredienti, cucina raffinata e povera, ricette di carne e pesce, dolci e piccanti. Tra i piatti tipici per eccellenza ricordiamo la pasta con le sarde, lo sformato di anelletti al forno e la caponata di melanzane. Molto gustose sono anche le cosiddette “panelle”, pagnotte impastata con la farina di ceci, e le “moffolette”, focacce cotte rigorosamente nel forno a legna da farcire a piacimento. Dal ricco vassoio dei dolci non si possono non assaggiare la cassata, i cannoli con la ricotta, il torrone di mandorle e la Pasta Reale, senza dimenticare i sorbetti ed il classico gelato siciliano.

Eventi, sagre e manifestazioni

Il folclore palermitano è ricco di celebrazioni e festività di carattere religioso. La più conosciuta è quella in onore della Santa protettrice della città, Santa Rosalia, festeggiata dai palermitani dal 13 al 15 di luglio. Molto sentito dalla popolazione è anche il pellegrinaggio verso il Santuario di Santa Rosalia posto sul monte Pellegrino, una ricorrenza che si ripete ogni anno il 4 settembre. Passando dal sacro al profano, il Palermo film festival è un progetto cinematografico che nei pochi anni trascorsi dalla nascita ha saputo convincere critica e pubblico, riscuotendo un successo di anno in anno sempre crescente.
In pieno autunno da non perdere il Festival di Morgana dove ammirare gli spettacoli dei pupi siciliani.

Clima e quando andare

Il clima è tipicamente mediterraneo, contraddistinto da estati calde e asciutte e da inverni miti, ma piuttosto umidi. Le cosiddette “mezze stagioni” hanno temperature gradevoli e rappresentano perciò momenti ideali per visitare la città, soprattutto in relazione allo scarso numero di turisti presenti ed ai costi del soggiorno notevolmente più bassi rispetto ai mesi di luglio e agosto. Il mese più caldo è agosto, quando le temperature oscillano mediamente tra 30 e 22 gradi, mentre quello più freddo è gennaio, durante il quale le massime si attestano intorno ai 12 gradi e le minime si avvicinano ai 5. Le precipitazioni si contrano tra i mesi di ottobre e marzo, durante i quali cadono all’incirca 500 mm di pioggia ogni anno. Un fenomeno molto raro è la nebbia, che fa occasionalmente capolino in tarda primavera o in alcune fredde mattinate di inverno sotto forma di spessi banchi.

Come arrivare a Palermo

Per raggiungere il capoluogo siculo si potrà atterrare in tre aeroporti: l’Aeroporto di Palermo-Punta Raisi, recentemente ribattezzato Aeroporto Falcone e Borsellino, situato a circa 35 chilometri di distanza dal centro e servito da tutte le maggiori compagnie aeree nazionali; il piccolo Aeroporto di Palermo-Boccadifalco, un ex-scalo militare convertito al trasporto civile; e l’Aeroporto di Trapani-Birgi, che pur trovandosi a 110 chilometri di Palermo è appetibile per via delle molte compagnie low cost che lo servono. Per muoversi verso altre località della Sicilia si potrà fare affidamento sul trasporto ferroviario, con la Stazione Centrale che calamita il traffico regionale su rotaia, e sulle diverse autostrade che l’attraversano passando da Palermo, come ad esempio la A19, che collega il capoluogo a Catania, la A20, diretta a Messina, e la A29 che mette in comunicazione la circonvallazione di Palermo con Trapani. La mobilità urbana, gestita dalla AMAT, consta attualmente di autobus e tram, anche se per i prossimi anni è già stata programmata la realizzazione di una nuova metropolitana leggera su gomma.
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