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La Fontana Pretoria a Palermo: curiosità e leggende sulla fontana della vergogna

Un pezzo di rinascimento toscano nel cuore di Palermo: la fontana in Piazza Pretoria, opera di Francesco Camillani, è uno dei capolavori da non perdere in Sicilia.

Situata in pieno centro storico di Palermo, sul limite del quartiere della Kalsa e a due passi dai Quattro Canti, la Fontana Pretoria è un capolavoro di arte rinascimentale toscana, una delle più belle fontane d’Italia (il Vasari la definì “fonte stupendissima che non ha pari”).

Storia del monumento

Realizzata nel 1554 da Francesco Camillani per il parco che don Luigi Alvarez de Toledo y Osorio fece costruire a Firenze sul terreno di un convento di suore che avrebbe poi ospitato il Palazzo di San Clemente, la fontana era composta da 48 statue raffiguranti figure mitologiche e putti e fronteggiata da una pergola con 90 colonne di legno. Solo nel 1581 venne trasferita a Palermo, collocata in quella che è l’omonima piazza, dopo vicissitudini piuttosto singolari.

Alla morte di don Luigi, il figlio, indebitato, decise infatti di mettere in vendita l’opera d’arte: acquistata dal Senato palermitano, che ordinò anche la demolizione di alcuni antichi edifici di piazza Pretoria per poterla collocare al centro, la fontana venne ricomposta delle sue varie parti e completata con i pezzi mancanti. Impreziosita dai palazzi affacciati sulla piazza che la ospita – dal Pretorio alla chiesa di Santa Caterina d’Alessandria sino ai palazzi Bonocore e Bordonaro – quest’opera scultorea è uno dei monumenti più spettacolari di Palermo. Per celebrarne la bellezza, nel 1973 le Poste Italiane le dedicarono persino un francobollo del valore di 25 lire.

La visita alla fontana monumentale

Considerata un trionfo di figure allegoriche e mitologiche, raffigura divinità pagane come Venere, Apollo, Ercole, Diana e Bacco e i quattro fiumi cittadini (Papireto, Oreto, Gabriele e Maredolce), ha forma ellittica con circuito di circa 133 metri e un’altezza che sfiora i 13. E’ composta da due anelli concentrici di pietra, divisi da un altro anello di acqua, sormontati da scalinate che fungono da ponticelli e da parapetti di marmo. Al centro si trova uno stelo formato da tre vasche, una sull’altra, da dove fuoriesce un fusto marmoreo che sorregge un putto con cornucopia (che in antichità indicava cibo e abbondanza) oltre agli dei dell’Olimpo e ai fiumi palermitani. Tutto attorno, statue di uomini, donne e animali versano acqua nelle vasche mentre a racchiudere la fontana monumentale è una cancellata in ferro battuto del 1858 realizzata da Giovanni Battista Basile.

Curiosità e leggende

Si racconta che per trasportarla da Firenze a Palermo fu necessario smontarla in 644 pezzi di cui 112 imballati in 69 casse caricate poi sulle navi destinate alla Sicilia. Alcune sculture arrivarono però danneggiate dal viaggio e altre addirittura non vi giunsero mai perché trattenute dal proprietario tanto da richiedere degli arrangiamenti per ricomporla nella città siciliana.

 Per via della loro nudità le statue furono considerate impudiche tanto che i palermitani chiamarono piazza Pretoria anche piazza della Vergogna; altre fonti ritengono che il nome fosse dovuto piuttosto alla cifra “vergognosa” spesa per acquistarla. La leggenda vuole comunque che un tempo a fianco del piazzale ci fosse un convento di monache di clausura che, indignate dall’oscenità rappresentata da quell’opera, erano solite uscire di notte con il buio per evirare le sculture.

Per raggiungere piazza Pretoria e l’omonima fontana si può utilizzare la linea gialla della metropolitana leggera che passa ogni 25-30 minuti circa.

 Pubblicato da il 04/03/2019 - 7.336 letture - ® Riproduzione vietata

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