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Palazzo dei Normanni a Palermo, la più antica residenza reale d'Europa

La visita al Palazzo Reale di Palermo, più conosciuto come Palazzo dei Normanni, Patrimonio dell'Umanità dichiarato dall'UNESCO e attuale sede dell'Assemblea Regionale Siciliana..

Uno dei monumenti certamente in cima alla classifica dei più visitati della Sicilia si trova nel cuore della Città di Palermo  – precisamente in Piazza del Parlamento, dalla quale si può accedere attraverso l’ingresso principale - e possiede la maestà immensa del sontuoso Palazzo dei Normanni, all’anagrafe Palazzo Reale, Patrimonio dell’Umanità UNESCO dal luglio 2015 e oggi sede dell’Assemblea Regionale Siciliana (con una porzione dedicata all’Esercito Italiano).

La più antica residenza reale del Vecchio Continente ebbe fra i suoi ospiti i sovrani dell’Isola e gli imperatori Federico II e Corrado IV. Rientra nella concezione architettonica del Qasr arabo riconducibile al IX secolo e importato a seguito dell’occupazione di Palermo da parte dei Mori, prima dell’avvento dei Normanni, a cui si deve la magnificenza di un complesso studiato per assolvere diverse funzioni istituzionali. Vi sono accorpati in una struttura esemplare sommi edifici a forma di torre legati da portici e giardini, collegati a livello sotterraneo da strette gallerie che conducevano direttamente alla Cattedrale.

E’ del 1132 la Cappella Palatina occupante il primo piano del vetusto nucleo, una meraviglia fatta erigere da Ruggero II per far da punto baricentrico all’intero comprensorio architettonico e motore propulsivo per il sorgere della Torre Pisana (nel 1790 il viceré Francesco d’Aquino di Caramanico ne fece un osservatorio astronomico), della Torre Gioaria (le altre due torri, ovvero la Greca e la Chirimbi, non sono sopravvissute) e del “Piano Parlamentare”. Si parla in sostanza di una basilica a triplice navata delimitata da colonne in granito e marmo cipollino sormontate da capitelli sorreggenti archi ogivali. Le decorazioni stupiscono con i colori vivi e le rappresentazioni bibliche al cui centro vi è il Cristo Pantocratore attorniato dagli evangelisti. Qui la combinazione delle correnti romanica, araba e bizantina raggiunge l’apice dell’equilibrio e dello stupore scenico.

Furono gli Svevi a sfruttare appieno gli ambienti del Palazzo, carpendo la possibilità di installarvi filiali amministrative, seggi letterari e la celebrata Scuola poetica siciliana. C’è chi, comunque, non fu in grado di apprezzare le qualità di una dimora così fastosa, ad esempio gli Angioini e gli Aragonesi, che gli preferirono altri palazzi unanimemente non considerati oggi all’altezza: insomma, “de gustibus non disputandum est”. Gli artefici del grande ritorno e del notevole ampiamento dei locali, i Borboni, fecero fuoco e fiamme per implementare l’estetica e moltiplicare le stanze interne come la Sala Rossa, la Sala Gialla e la Sala Verde, acciocché procedettero alla ristrutturazione oculata e attenta della Sala d’Ercole, pervasa dagli affreschi mitologici concernenti le gesta del semidio ed episodi della sua vita, vedesi la scena Ercole si dà la morte facendosi bruciare su una pira ardente e l’Apoteosi.

La Sala di Re Ruggero si dispone all’interno della Torre Pisana già menzionata, un forziere a quattro mura dove trovano posto stupende decorazioni a mosaico d’era bizantina con soggetti costituiti da centauri, leopardi, pavoni e cervi immersi in uno sfondo dominato da alberi e palme. Di stile bizantino è altresì la cripta che unisce le varie sale sottostando al presbiterio suddiviso da due colonne in pietra e un abside centrale. Tutte le sale – e ce ne sarebbero da citare, la Sala Pompeiana, il Salottino Savoia, la Sala dei Paesaggi Siciliani e un’altra miriade (non è faceta l’affermazione secondo cui gli ambienti sarebbero un centinaio, elemento più, elemento meno) per cui si potrebbe fare notte - sono accessibili passando dal Corridoio Mattarella, al cui imbocco campeggia l’Allegoria dell’agricoltura, dell’industria e dell’economia, olio su tela realizzato da Giuseppe Sciuti nel 1901, seguito dall’Archimede bronzeo di Benedetto Civiletti.

Il Palazzo dei Normanni funge da bacino artistico in divenire in quanto acquisisce ogni anno nuove opere che ne impreziosiscono gli interni: arredi e quadri sono sotto tutela della cosiddetta Fabbriceria, che si occupa della conservazione e del restauro dell’intero tesoretto, di cui fanno parte capolavori compresi fra Ottocento e Novecento realizzati da illustri personalità come Francesco Lojacono, Antonino Leto, Joan Mirò e Renato Guttuso.

Informazioni utili, orari e prezzo biglietti per visitare il palazzo

Palazzo dei Normanni
Dove: Piazza del Parlamento – Palermo
Orari di apertura: dal lunedì al sabato con orario 8.15-17.40, domenica e festivi con orario 8.15-13.00; per la Cappella Palatina, visite dal lunedì al sabato con orario 9.00-17.00, domenica e festivi con orario 8.30-9.40 e 11.15-13.00
Sito ufficiale: www.federicosecondo.org
Contatti: tel. 091/6262833 o mail fondazione@federicosecondo.org (prenotazione obbligatoria per gruppi di studenti)
Costo biglietti: da venerdì a lunedì e festivi € 8.50 intero, € 6.50 ridotto; da martedì a giovedì € 7.00 intero, € 5.00 ridotto, € 3.00 dai 14 ai 18 anni, gratis under 14
Orario Sante Messe Cappella Palatina: dal lunedì al sabato ore 8.30, domenica e festivi ore 10.00, celebrata in latino con canti gregoriani
Come arrivare: Una volta giunti a Palermo (da Catania si giunge con l’Autostrada A19, si esce a Palermo e si percorrono Viale della Regione siciliana e Corso Calatafimi per sbucare in Piazza dell’Indipendenza), potete parcheggiare l’auto e muovervi con i mezzi pubblici: la metropolitana ferma a Stazione Orleans; al Palazzo arrivano i bus delle linee 104, 105, 108, 118, 110.

 Pubblicato da il 10/05/2017 - 17.318 letture - ® Riproduzione vietata

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