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Cattedrale di Palermo: visita all'interno e ai tetti del Duomo

La Cattedrale di Palermo dedicata a Santa Vergine Maria Assunta in Cielo č una delle grandi attrazioni del capoluogo della Sicilia. Famosa la visita ai tetti.

La Cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta in Cielo a Palermo rappresenta uno degli esempi sommi dell’architettura ecclesiastica in Italia e nel mondo, qualcosa da mettere i brividi o da far venire la pelle d’oca soltanto a immaginarla, tant’è che dal 2015 risulta Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Storia

La storia della struttura risale all’epoca cosiddetta “arabo-normanna” che assistette all’avvicendamento degli invasori normanni sulle popolazioni musulmane, quest’ultime fautrici di molteplici opere monumentali e conversioni dei vecchi luoghi di culto a moschee. Ripristinate le varie diocesi, nel 1170 Guglielmo II di Sicilia ordinò la costruzione di un nuovo Duomo, promossa a gran voce dal’arcivescovo Gualtiero Offamilio, presente alla consacrazione del 1185.

Da quell’anno la chiesa seguì a stretto contatto le vicende della città palermitana continuando a essere modificata, arricchita e implementata di meraviglie artistiche soggette a periodici restauri atti a preservarne integrità e bellezza. Presi singolarmente, gli elementi a composizione del complesso sanno stupire come non mai e ammirati in collettività formano una visione da lasciare a bocca aperta.

Esterno della Cattedrale

Nella facciata meridionale sorge il portico del maestro Antonio Gambara, il quale lo realizzò nel XV secolo portando a termine un capolavoro pregiatissimo, arte siciliana allo stato puro inglobata dal gotico fiorito di marca catalana. Assai arabeggianti le tre arcate ogivali, spalleggiate da una coppia di torri laterali e adombrate da un enorme timpano incorniciato da motivi decorativi scultorei rappresentanti animali in movimento, forze vegetali e l’”albero della vita”.

La parte sottostante il portico ospita bassorilievi che rievocano importanti episodi storici, ovvero l’incoronazione di Vittorio Amedeo II di Savoia e quella di Carlo III di Borbone, eventi significativi che si svolsero proprio in Cattedrale. Risale al 1466 il prezioso coro ligneo intagliato composto di 78 stalli corali in gotico catalano, mentre nel XVI secolo vennero gettate le basi per l’ornamento trionfale dell’abside maggiore, una vasta tribuna marmorea che richiese oltre mezzo secolo di lavoro eseguito dall’abile scultore cinquecentesco Antonello Gagini e dai figli che ne raccolsero l’onere e onore.

Comprendente due ordini di nicchie custodenti 47 statue di santi e sovrastata dall’icona del Padre Eterno nella gloria degli angeli, ricopriva un ruolo fondamentale nell’ambito dei corredi ecclesiastici: parliamo al passato poiché l’opera è stata letteralmente distrutta a giustificazione (ingiustificata) di un complessivo rinnovamento avvenuto nel XVIII secolo, da cui partì la vestizione decorativa di tutto l’esterno, la costruzione degli ordini superiori delle quattro torri agli angoli più la torre campanaria neogotica progettata da Emanuele Palazzotto e terminata nel 1805. La gestazione dell’intero unicum sembrò non finire mai, una continua ricerca del sublime spesso tratta in inganno e costellata di valutazioni errate soprattutto dal punto di vista estetico.

Oggi la parte absidale posta a oriente risulta la più originale essendo del XII secolo, palesa intrecci di archi ciechi a tarsia lavica regolati da una geometria d’intersezione da cui si evince infine il gioco della doppia archeggiatura: proprio da questo lato il visitatore riesce a cogliere tutta la suggestione infusa dalla cattedrale che qui raggiunge la sua massima apoteosi costruttiva, certamente la più riuscita e rispettosa dell’idea primigenia.

Interno del Duomo di Palermo

Internamente al Duomo, riluccica il prisma attraversato dall’immanenza delle splendide opere d’arte appartenenti in special modo all’epoca rinascimentale, vedesi la Cappella del Sacramento con il suo fantastico ciborio in lapislazzuli che si accompagna all’emozionante altare del Crocifisso preposto alla venerazione di un simulacro cristiano molto antico, un dono di Manfredi Chiaramonte.

La lista prosegue con le acquasantiere di Domenico Gagini e Giuseppe Spatafora, il fonte battesimale ottagonale di Filippo e Gaetano Pennino, la Madonna Libera Inferni di Francesco Laurana e, non ultima, la Cappella di Santa Rosalia, di fondamentale importanza per i palermitani in quanto custodisce le spoglie mortali della Santa Patrona racchiuse in un’urna d’argento disegnata da Mariano Smiriglio e realizzata da un consesso di fini artisti isolani. Altri elementi di pregio sono rappresentati da paramenti, argenti sacri, suppellettili e paliotti d’altare riferiti al famoso tesoro, i cui migliori esponenti risultano essere la corona e i gioielli di Costanza d’Aragona. La cripta cela invece antichi sarcofagi, alcuni dei quali paleo-cristiani.

Un discorso a parte meritano le tombe reali, il cui sfarzo colpisce con impeto surreale. Nel primo vano ecco la tomba dell’imperatore Enrico VI di Hohenstaufen, meraviglia sepolcrale in porfido massiccio, così come il baldacchino a forma di tempio. La tomba di Costanza d’Altavilla differisce solamente per il baldacchino in marmo bianco tesserato d’oro, simile invece alla tomba di Costanza d’Aragona. Il monumento di Federico II prende posto nel secondo vano, è in porfido rosso ed è sostenuto da un basamento su cui trionfano due leoni.

Il sarcofago, che reca le effigi dei quattro evangelisti, del Redentore e di una Madonna col Bambino, ospita anche i corpi di Pietro III d’Aragona e quello di una giovane donna misteriosa, ancor oggi priva di certa identità. Gli altri monarchi che riposano all’interno della cattedrale sono Ruggero II e Guglielmo d’Aragona duca di Atene.

La visita ai tetti

Se pensate con l’ambiente interno di aver esaurito la visita vi sbagliate, perché mancano ancora i tetti della Cattedrale, riassunti in un bel terrazzo maiolico cupolato percorribile nella sua interezza, dal quale si beneficia di un panorama davvero appagante che interessa tutta la città, specialmente la notte in cui le luci disegnano linee dolci e spettacoli autentici.

Una curiosità: la Cattedrale di Palermo viene citata nell’omonima canzone del complesso Tre allegri ragazzi morti (gruppo musicale formatosi a Pordenone nel 1994), traccia contenuta nell’album “Primitivi del futuro”.

Informazioni utili, orari e prezzo biglietti della visita al duomo

Cattedrale della Santa Vergine Maria Assunta in Cielo
Dove: Corso Vittorio Emanuele – Palermo
Apertura al pubblico: dal lunedì al sabato dalle ore 7.00 alle ore 19.00; domenica e festivi dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00
Apertura area monumentale (tombe, tesoro e cripta): dal lunedì al sabato dalle ore 9.30 alle ore 17.30
Tetti: tutti i giorni dalle ore 9.00 alle ore 17.00 e sera secondo calendario
Orario Sante Messe: dal lunedì al sabato ore 7.15 e 18.00, domenica e festivi ore 9.00 – 10.00 – 11.00 – 18.00
Sito ufficiale: www.cattedrale.palermo.it
Contatti: tel. 091/334376, per area monumentale tel. 091/334373
Costo biglietti: per visitare tutta l’area € 7.00 intero, € 5.00 ridotto ragazzi fra gli 11 e i 17 anni

Come arrivare
Una volta in città esistono vari modi di raggiungere la Cattedrale: in autobus dal porto, prendere la linea 139 (linee 107 o 101 se si parte dalla stazione), scendere in Corso Vittorio Emanuele e risalire sulla linea 105 che ferma davanti alla chiesa; dalla stazione ferroviaria, prendere la metropolitana e scendere a Stazione Orleans fino a Palazzo Reale, collegato alla Cattedrale da Corso Vittorio Emanuele; se si arriva in città con l’auto, la si può parcheggiare nelle immediate vicinanze, cioè in Piazza Sette Angeli e Piazza Papireto, e proseguire a piedi

 Pubblicato da il 10/03/2017 - 12.753 letture - ® Riproduzione vietata

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