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Le Catacombe dei Cappuccini a Palermo

E' una sorta di turismo macabro quello che conduce i visitatori a scoprire i segreti delle Catacombe dei Cappuccini a Palermo. Una storia affascinante ma sconsigliata a quelle persone facilmente impressionabili.

In piedi, coricate, sedute in urne di cristallo, divise per categoria sociale e professione, vestite con gli abiti della festa. Di chi stiamo parlando? Delle circa 8 mila mummie esposte nel dedalo di corridoi delle catacombe (in realtà si tratta di un cimitero sotterraneo) dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba. Nato in origine per ospitare la sepoltura dei monaci del convento, questo luogo di 300 metri quadrati – con lunghe gallerie comunicanti scavate nel tufo, in stile gotico, e con lastre tombali anche nel pavimento – rappresenta la più grande collezione di mummie del mondo.

Storia

A partire dal 1599 e sino al 1881, anno in cui vennero chiuse, le catacombe hanno accolto le salme dei frati Cappuccini e di centinaia di defunti di Palermo, quasi tutti appartenenti ai ceti sociali più facoltosi poiché la pratica della mummificazione era costosa.

Giunti a Palermo nella chiesa di Santa Maria della Pace attorno al 1534, i Cappuccini scavarono una fossa comune sotto l’altare di Sant’Anna in cui calare dall’alto, avvolte in teli, le salme dei confratelli. Divenuto presto insufficiente lo spazio per adagiare i corpi, nel 1597 i frati iniziarono lo scavo di quelle chiamate erroneamente catacombe dietro l’altare maggiore utilizzando anche antiche grotte preesistenti. Quando i religiosi traslarono le reliquie degli altri frati per collocarle nel nuovo luogo si accorsero che 45 corpi erano rimasti intatti, mummificati naturalmente. Un evento interpretato come prodigioso che convinse a non seppellire più le salme ma a esporle lungo le pareti del primo corridoio del cimitero. Dal 1783 venne così data sepoltura a tutti quanti avessero potuto permettersi i costi d’imbalsamazione: non solo più religiosi ma anche nobili siciliani e personaggi illustri che in cambio di donazioni e ricchi lasciti venivano sottoposti al processo di mummificazione e esposti all’interno del cimitero.

Il tour della catacombe, le persone sepolte e le mummie

Questo macabro tour nelle cripte di Santa Maria della Pace (lo fece anche Guy de Maupassant) inizia attraverso il nucleo più antico, il corridoio dei frati Cappuccini, che ospita cadaveri mummificati con indosso il saio, tipico del loro ordine religioso, a cui segue quello dei prelati abbigliati con sfarzosi paramenti sacerdotali. Ci sono poi il corridoio delle donne, con vestiti ricamati e cuffietta sul capo; la cappella del Crocifisso per la sepoltura delle giovani donne vergini; il corridoio degli uomini dove sono ospitati i componenti della borghesia emergente palermitana; la cappella dei bambini e il corridoio delle famiglie con i componenti dello stesso nucleo familiari. Infine il corridoio dei professionisti in cui sono conservate, fra l’altro, le mummie di medici, soldati, avvocati e pittori.

Ospiti illustri di queste catacombe sono il pittore Velasquez, lo scultore Filippo Pennino e il chirurgo Salvatore Manzella; la mummia più inquietante è quella di tale Antonino Prestigiacomo, scomparso nel 1844 all’età di 50 anni, imbalsamato con arsenico per via endovasale: il corpo è esposto in piedi in una nicchia e con il volto rossastro; al 1911 risale invece la sepoltura del viceconsole degli Stati Uniti, Giovanni Paterniti (una delle uniche due salme sepolte qui nel 1900). Si racconta inoltre che proprio qui ci sia il corpo del conte di Cagliostro che Napoleone cercò però invano durante la sua visita alle catacombe.

La prima salma del cimitero fu nel 1599 quella di fra Silvestro da Gubbio (si trova sulla sinistra subito dopo l’ingresso) mentre l’ultima quella della piccola Rosalia Lombarda scomparsa a 2 anni nel 1920 per via di una polmonite. Nota oggi come “la mummia più bella del mondo”, questa salma, che riposa in una teca satura di azoto che la preserva dalla decomposizione, analizzata con apparecchiature sofisticate ha rivelato la presenza interna di quasi tutti gli organi fra cui cervello, fegato e polmoni: viene considerato il migliore esempio di imbalsamazione eseguito dal palermitano Alfredo Salafia che dedicò la sua vita a studiare come impedire al tempo di deteriore l’aspetto dei defunti. Grazie a un miscuglio di miscele, in questo caso formalina, alcool, glicerina, acido salicilico e zinco, il corpo della bimba assunse un aspetto naturale tanto da farle meritare il soprannome di “bella addormentata”.

A essere imbalsamati da Salafia furono anche lo statista Francesco Crispi, il conte di Francavilla, l’etnografo Giuseppe Pitrè e il cardinale Michelangelo Celesia sottoposti a bagni in arsenico e mummificazione artificiale con sostanze chimiche.

All’interno del convento dei Cappuccini - sorto sul sito di una preesistente chiesa, rimaneggiato e ingrandito nel 1934 - ancora oggi si possono ammirare numerose opere d’arte, altari in legno sette-ottocenteschi, un crocifisso di epoca tardo-medievale e diversi monumenti funebri realizzati a metà del 1700 da Ignazio Marabitti. Oggi a custodire questo luogo sono i frati Francescani.

In Sicilia, nelle provincie di Messina e Agrigento, sono presenti altri luoghi come le catacombe di Palermo: si tratta dei siti di Piraino, Novara di Sicilia, Santa Lucia del Mela e Santo Stefano di Quisquina (eremo di Santa Rosalia).

Informazioni utili, orari e prezzo biglietti per la visita

Biglietto d’ingresso: 3€ a persona. Per preservare lo stato di conservazione delle mummie si richiede ai visitatori di non scattare fotografie, effettuare riprese e toccare i reperti e di attenersi alle più normali regole del buon comportamento.

Durata della visita: prevedere almeno 60 minuti di tempo

Orario di apertura delle catacombe: tutti i giorni dell’anno (festivi compresi) con orario 9-13 e 15-18. Si consiglia comunque di consultare il sito per gli orari aggiornati e le eventuali chiusure/aperture speciali.

Indirizzo: piazza Cappuccini, 1 – 90100 Palermo – recapito telefonico +39 091212118

Per raggiungere convento e catacombe con i mezzi pubblici: dalla stazione centrale con l’autobus 109 o 318 sino a piazza Indipendenza; da qui proseguire con la linea 327 oppure a piedi percorrendo via Cappuccini (circa 15 minuti), al primo incrocio svoltare a destra su via Pindemonte e procedere sino a piazza Cappuccini dove si trovano chiesa e catacombe. Dalla stazione centrale con la metro: scendere alla fermata Palazzo Reale-Orleans, proseguire a piedi verso Palazzo dei Normanni (o Palazzo Reale) e attraversare piazza Indipendenza. Percorrere infine via Cappuccini e girare alla prima a destra, corso Calatafimi, per poi raggiungere piazza Cappuccini. In auto, da fuori Palermo: uscire dall’autostrada in corrispondenza di corso Calatafimi, percorrere l’intera strada e, al primo semaforo, svoltare a sinistra su via Pindemonte; percorrerla sino a piazza Cappuccini (dove si può anche parcheggiare).

Sito ufficiale: www.catacombefraticappuccini.com/

 Pubblicato da il 26/04/2019 - 6.446 letture - ® Riproduzione vietata

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