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Il Museo dell'Opera del Duomo di Siena

Il Museo dell'Opera del Duomo di Siena è una galleria che accoglie le opere d'arte che un tempo si trovavano nella Cattedrale. È ospitato nella navata destra del Duomo Nuovo, rimasta incompiuta..

Tutto quello che non avete potuto vedere nella splendida Cattedrale di Siena è qui. Sembra uno slogan pubblicitario ma questa asserzione non ha nulla a che vedere con le usuali e ridondanti reclame: parliamo invece di pura cultura che freme fra le quattro mura del ricchissimo Museo dell’Opera del Duomo, un must tra i luoghi da non perdere a Siena, inserito all’interno della navata destra del Duomo Nuovo.

Fra i più antichi in ambito privato fondati in Italia, vede la luce nel 1869 grazie al beneplacito del Ministero della Pubblica Istruzione, a cui serviva di fatto una sede espositiva ove custodire (ma senza sottrarre alla visione pubblica) elementi artistici provenienti dalla Cattedrale, arredi preziosi e tante altre decorazioni di pregio riuniti in collezioni uniche al mondo.

Per chi volesse visitarlo, il tour inizia dal pian terreno, in cui giace il gruppo senese trecentesco di statue estratte dalla facciata del Duomo entro il quale si distinguono le marmoree Sibille, Profeti e Filosofi dell’Antichità realizzate da Giovanni Pisano in un ragionato impeto di profonda spiritualità artistica. La sala delle Lupe espone nell’ordine il bassorilievo di Jacopo della Quercia (direttamente dalla Cappella di San Sebastiano) che ritrae la Madonna in trono col Bambino e il cardinal Casini e il già da tempo famoso tondo di Donatello che riporta la Madonna col Bambino, dapprima destinata ad agghindare la Porta del Perdono sul fianco destro della Cattedrale. La sala serba al fondo la notevolissima Vetrata di Duccio di Buoninsegna, la cui posizione originale era nell’occhio absidale della monumentale chiesa di Siena, sostituita da una copia per permetterne la visione all’interno del Museo: tale vetrata si compone di 14 pannelli costituiti materialmente da vetro variopinto di alta qualità, sono istoriati e riportano un trittico di episodi mariani, ovvero la Sepoltura, l’Assunzione e l’Incoronazione; nei triangoli appaiono gli Evangelisti, mentre in fascia laterale si mostrano Bartolomeo, Ansano, Crescenzio e Savino, santi patroni di Siena.

Di Duccio Buoninsegna è anche la sontuosa pala d’altare con la Maestà, un dipinto celebrato a livello internazionale compiuto nel 1308: si considera un progetto artistico fra i più importanti in assoluto, eseguito nell’arco di ben 4 anni a causa di un’esorbitante complessità dettata dalla presenza di più di 40 figure impresse nella faccia anteriore e di circa 80 distribuite fra faccia posteriore, predelle e coronamenti. Nello stesso ambiente coabita la tavola dipinta di Pietro Lorenzetti, raffigurante la Natività della Vergine. Le salette adiacenti alla Sala della Maestà ospitano sculture lignee e codici miniati comprendenti le statuarie Dolenti scolpite da Domenico di Niccolò dei Cori a inizio ‘400, il ciclo della Madonna e Santi di Jacopo della Quercia e i manoscritti decorati da Lippo Vanni, Sano di Pietro e Benvenuto di Giovanni, tutti racchiusi dentro apposite teche protette.
La Sala del Tesoro si riempie di oltre due centinaia di suppellettili liturgici sacri, in particolare calici (eccezionale quello con smalti plasmato dal Neroccio nel XV secolo) e reliquiari come il Reliquiario di San Galgano e il Reliquiario del braccio di San Giovanni. Di enorme valore è il servito liturgico giungente dalla Cappella della Madonna del Voto, in cristallo di rocca e argento integrato con smalti translucidi. Non poteva mancare un’opera di Gian Lorenzo Bernini, il soprammobile della Rosa d’Oro, stilizzata e significativa.

Le tre sale all’ultimo piano danno il meglio dell’intera collezione museale. Nella prima vi sono custoditi numerosi dipinti su tavola a fondo oro come la Madonna degli Occhi Grossi, frutto dell’abile mano del Maestro di Tressa che la realizzò nel XIII secolo. La visita prosegue con la Madonna dell’Umiltà e Santi, polittico quattrocentesco di Gregorio di Cecco, e la coppia di tavole con le Prediche di San Bernardino di Sano di Pietro. Tornano alla vista pregevoli sculture in legno e fra queste l’intenso Crocifisso di Giovanni Pisano e il Compianto sul Cristo morto di Alberto di Betto. Nella Sala degli Alfieri s’ergono per estrema originalità le pale d’altare con la Madonna in trono con Sant’Antonio e San Bernardino (datata 1460) e con la Madonna in trono con quattro santi e angeli (1480), entrambe di Matteo di Giovanni, alle quali si aggiungono la tavola con San Paolo in trono di Domenico Beccafumi e la coppia in terracotta policroma comprendente l’Angelo annunciante e la Vergine annunciata, sempre del Beccafumi.

Di tele si annoverano Cristo davanti a Pilato e Deposizione dalla Croce di Luca Giordano. Nella Sala degli Arazzi si staglia una cospicua collezione di bozzetti accennati per la realizzazione effettiva delle cuspidi della facciata del Duomo, opera di fine Ottocento dei pittori Luigi Mussini e Alessandro Franchi; completano la visita un’esposizione tessile e la Casula in diaspro lucchese. Altresì visitabile la nuova annessione al museo, risalente al 1996, ch’è la Chiesa di San Niccolò in Sasso, ove sono riposti begli altari, tele seicentesche e affreschi, questi ultimi incentrati su Storie della Vergine immortalate nel 1642 da Giovan Battista Giustamminani.

Come arrivare
In auto la strada più veloce da percorrere è l’Autostrada del Sole Napoli-Milano con uscita al casello Valdichiana-Bettolle-Sinalunga per arrivare al raccordo che conduce direttamente a Siena; in città val bene spostarsi in autobus e scendere in Piazza Gramsci, distante dal Duomo ca. 10 minuti.
Le tratte ferroviarie sono la Firenze-Empoli-Siena, Pisa-Empoli-Siena, Orbetello-Grosseto-Buonconvento-Siena, Arezzo-Sinalunga-Siena, Perugia-Terontola-Chiusi-Siena, Campiglia-Follonica-Montepescali-Siena; dalla stazione occorre prendere l’autobus per Piazza Gramsci e da lì raggiungere Piazza Duomo; a piedi dalla stazione si prosegua per viale Mazzini, via Garibaldi, via Montanini, via Banchi di Sopra, via di Città e Piazza Duomo (25 minuti di piacevole camminata); l’aeroporto di riferimento si trova a Firenze, a 55 minuti da Siena.

Informazioni utili per la visita

Museo dell’Opera del Duomo di Siena
Navata destra del Duomo Nuovo, Piazza Duomo – Siena

Orari di apertura: 1° marzo – 1° novembre feriali dalle 10.30 alle 19.00, prefestivi dalle 10.30 alle 18.00, festivi dalle 13.30 alle 18.00; 2 novembre – 29 febbraio feriali dalle 10.30 alle 17.30, prefestivi dalle 10.30 alle 17.30, festivi dalle 13.30 alle 17.30; 26 dicembre – 10 gennaio feriali dalle 10.30 alle 18.00, prefestivi dalle 10.30 alle 17.30, festivi dalle 13.30 alle 17.30; apertura domenicale nel solo mese di marzo con orario 13.30 – 17.30
Sito ufficiale: www.operaduomo.siena.it
Contatti: per informazioni e prenotazioni visita tel. 0577/286300 o mail opasiena@operalaboratori.com
Prezzi: intero € 7.00, gruppi > 14 € 6.00, scuole € 3.00; si consiglia l’acquisto dell’Opasipass All Inclusive, che permette in un’unica soluzione l’accesso alla Cattedrale, alla Libreria Piccolomini, alla Cripta, al Battistero, al Museo dell’Opera del Duomo e all’Oratorio San Bernardino (la Porta del Cielo è esclusa). I prezzi sono i seguenti: € 8.00 (dall’11/01 al 29/02), € 13.00 (dall’1/03 al 28/06), € 15.00 (dal 29/06 al 31/07), € 13.00 (dall’1/08 al 17/08), € 15.00 (dal 18/08 al 26/10), € 13.00 (dal 27/10 al 31/10).

 Pubblicato da il 18/04/2017 - 6.014 letture - ® Riproduzione vietata

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