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Il Duomo di Matera: la Cattedrale di Maria Santissima della Bruna

La Cattedrale di Maria Santissima della Bruna si trova in cima ai Sassi e domina tutta la città di Matera. Il duomo sorse nel XII secolo al posto del precedente monastero benedettino di Sant’Eustachio.

Fulcro della vita religiosa fra i famosi Sassi, la Cattedrale di Maria Santissima della Bruna a Matera rappresenta forse il più vivido esempio di applicazione dello stile romanico-pugliese in Basilicata, ubicata su un’altura (la cosiddetta civita, punto sommo della città di Matera) che ospitava il vetusto monastero benedettino di Sant’Eustachio consacrato nel 1082.

Edificata su un terrapieno artificiale avente l’intento di innalzarla ancor di più sull’abitato e le vicine zone del Parco della Murgia Materana – così da elevarla insieme al campanile quadrangolare di 52 metri con cuspide e croce su sfera (e un gruppo di sette campane in mi bemolle dal suono fortemente echeggiante durante le funzioni liturgiche) ben oltre la skyline e renderla visibile da qualunque prospettiva cardinale – la sua costruzione venne completata nel 1270 sancendone lo stesso anno l’affermazione a largo raggio, complice l’esteriorità ricamata ad arte con molteplici motivi simbolici e decorazioni altamente evocative dal punto di vista spirituale.

La facciata della Cattedrale

E’ certamente una chiesa “in doppio petto”, con una facciata notevole orientata alla vallata del Sasso Barisano, sfoggiante una sontuosa porta maggiore valorizzata da incrementi floreali e sormontata dalla statua della Madonna della Bruna (protettrice di Matera alla quale i fedeli hanno dedicato La festa della Bruna, una festa spettacolare di scena il 2 luglio di ogni anno) principalmente alle nicchie laterali, che riportano a sinistra la figura di San Paolo e a destra quella di San Pietro, e alle nicchie esterne rispettivamente San Teopista e Sant’Eustachio, opere scultoree della famiglia Persio.

Sopra il rosone centrale campeggia l’Arcangelo Michele che schiaccia il drago, circondato da esponenti delle diverse classi sociali, ovvero un ricco, un artigiano e, infine, un nobile. Altro riferimento simbolico è dato da quattro colonnine e dodici semicolonnine che incarnano nell’ordine evangelisti e apostoli, con i “pericoli morali” nei particolari architettonici (la sirena e l’aquila). Ai fianchi dell’edificio si trovano la Porta di Piazza e la Porta dei Leoni: la prima si rivela altisonante per la presenza di una formella che evidenzia in bassorilievo il padre delle tre religioni monoteistiche (Cristianesimo, Ebraismo e Islamismo) Abramo; la seconda mostra le statuarie sagome leonine accovacciate a guardia della fede e teste di angeli e fanciulle testimoni della purezza ecclesiastica alla base del credo cristiano. Le due porte condividono nello spazio intermedio che le divide una finestrella finemente intagliata ch’è in verità il sepolcro di un giudice saraceno.

La visita agli interni della Cattedrale

In contrasto con l’aspetto esposto è l’ambiente interno a impianto a croce latina e tre navate, suscettibile nel tempo di numerose modifiche che ne hanno alterato la veste architettonica e, soprattutto, le dimensioni, attestate su una lunghezza di 54 metri, una larghezza di 18 e un’altezza di 23 nella logica di un’accentuata implementazione degli spazi a sacrificio primario dell’abside. Il soffitto originale è stato coperto da un controsoffitto ligneo nel 1719 per favorire conseguentemente l’inserimento di un trittico di tele dipinte da Battista Santoro comprendente La visitazione della Vergine al centro e lateralmente i medaglioni con San Giovanni da Matera e Sant’Eustachio, con aggiunta contestuale dei riquadri parietali Storie della Vergine affrescati proprio sotto il soffitto da Anselmo Palmieri.

Le scene dal roboante significato si susseguono, mostrando al visitatore l’episodio biblico de Il Giudizio Universale di Rinaldo da Taranto. Sull’ultimo altare della navata destra ecco il Polittico di Vito Antonio Conversi, preliminare alla visione appagante dell’altare maggiore (un’eredità dell’Abbazia di Montescaglioso) realizzato in marmo bianco: il motivo del suo splendore risiede nella “Cona Grande” di Fabrizio Santafede rappresentante la Vergine circondata da Santi in porzione centrale, la Santa Trinità nell’ovale superiore e scene tratte dal Vangelo nei riquadri inferiori.

Il Coro ligneo intagliato con tecnica sopraffina da Giovanni Tantino da Ariano Arpino nel 1453 spicca posteriormente all’altare: si fregia di 50 stalli con copertura di motivi vegetali, fauna fantastica e soggetti sacri evinti dalla cultura franco-fiamminga ma anche dalla concettualità islamica e testuale benedettina. Da vedere assolutamente il presepe collocato nella Cappella di San Nicola al cimitero (una fra le 33 presenti nel ‘500 e poi rimosse nella quasi totalità): si tratta di un manufatto in pietra calcarea dipinta scolpito nel 1534 da Altobello Persio e Sannazzaro da Alessano, ch’è in sostanza una sapiente ricreazione della Matera più antica e rurale, ritraente in bella vista il Castello Tramontano e gruppi di pastori insieme alle loro bestie riprodotte con esemplare fedeltà e attenzione al dettaglio.

La Cattedrale, chiusa nel 2003 per attuarvi capillari restauri di messa in sicurezza della struttura, è stata finalmente riaperta nel 2016 e riconsegnata all’ammirazione popolare.

Come arrivare

In auto, dalla costa tirrenica s’imbocchi l’autostrada Salerno - Reggio Calabria in direzione Potenza; si prosegua per Metaponto tramite la SS 407 e si seguano le indicazioni per Matera; dalla costa adriatica si prenda l’autostrada Bologna – Taranto fino all’uscita Bari Nord per immettersi nella Altamura – Matera, SS 96 e SS 99; in treno, il collegamento con Bari contempla le ferrovie a scartamento ridotto F.A.L.; servizio autobus extra-urbani low-cost Flixbus; l’aeroporto più vicino è Bari Palese, che dista da Matera ca. 60 km. La Cattedrale si trova sul punto più alto del Sasso bArisano.

Informazioni utili per visitare il Duomo di Matera

Cattedrale di Maria Santissima della Bruna
Dove: Piazza Duomo – Matera
Orari di apertura: tutti i giorni dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00
Contatti: tel. 0835/335201 (Curia), 0835/332908 (sacrestia), 0835/332012 o mail arcidiocesimaterairsina@gmail.com (Arcidiocesi di Matera-Irsina)
Orari Sante Messe: dal lunedì al sabato ore 8.30, domenica e festivi ore 11.00
Parroco: Don Vincenzo di Lecce

 Pubblicato da il 10/03/2017 - 7.657 letture - ® Riproduzione vietata

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