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Palazzo Cą d'Oro a Venezia: visita alla Galleria Giorgio Franchetti

La Galleria Giorgio Franchetti di Venezia si trova nel palazzo Cą d'Oro, una delle architetture pił famose sul Canal Grande. Qui si trova il famoso San Sebastiano di Andrea Mantegna.

Splendido palazzo fatto edificare tra il 1421 e il 1440 sul luogo di una precedente dimora veneto bizantina del XII° secolo per volere del ricco mercante veneziano Marino Contarini, Cà d’Oro è uno dei più noti monumenti di Venezia situato nel sestiere di Cannaregio e affacciato sul Canal Grande.

La costruzione fu affidata a maestranze lombarde, guidate probabilmente dal progettista Marco d’Amadio, che utilizzarono però un repertorio ornamentale tipicamente lagunare, e al pittore Zuane da Faenza a cui si deve la doratura di alcuni elementi architettonici che diede il nome al palazzo (Cà d’Oro per l’appunto), oggi andata però interamente perduta.

Gli architetti mantennero la pianta a portego della precedente residenza ma, con una trovata a dir poco geniale e innovativa, aggiunsero tre logge sovrapposte e risolsero la struttura asimmetrica riequilibrandola con una ricca decorazione che armonizza le polifore di sinistra con le monofore di destra.

Il cortile interno, caratterizzato da un suggestivo mosaico pavimentale, è organizzato intorno alla vera da pozzo (una balaustra di protezione) decorata con Allegorie delle Virtù e scolpita in marmo rosso di Verona da Giovanni e Bartolomeo Bon nel 1427. Dopo la morte del Contarini, Cà d’Oro subì diverse manomissioni per opera di alcuni dei successivi proprietari fino a quando nel 1898 il barone Giorgio Franchetti la acquistò, pare per 170 mila lire, per adibirla a sede della sua collezione di opere d’arte. In quest’occasione il palazzo fu riportato il più possibile alle sue forme quattrocentesche attraverso un attento intervento di restauro.

A causa di grosse difficoltà economiche, nel 1915 Franchetti donò l’edificio e la sua collezione allo Stato il quale arricchì la raccolta con opere di proprietà e provenienti da chiese soppresse dopo la caduta della Repubblica di Venezia. Nel Gennaio del 1927 venne ufficialmente inaugurato il museo conosciuto dal pubblico come galleria “Giorgio Franchetti” in ricordo del barone scomparso nel 1922.

Esternamente Cà d’Oro presenta diverse analogie con Palazzo Ducale di Venezia fra cui le forme del traforo del primo piano. Le decorazioni ricoperte d’oro della facciata dell’edificio facevano parte di quella che un tempo era la suggestiva policromia ritenuta fra i massimi esempi del cosiddetto gotico fiorito di Venezia.

Di particolare importanza è il pavimento in marmo realizzato nel portico del piano terra. I circa 350 metri quadrati della superficie sono stati realizzati con le tecniche dell’opus sectile e dell’opus tessellatum: la prima utilizza marmi e paste vitree tagliati per decorazioni murarie a intarsio; la seconda è una pratica di epoca medievale per ornamentazione dei pavimenti che consiste nell’assemblare delle piccole tessere di marmo, pietra, ceramica e altro materiale. I decori geometrici del pavimento del palazzo veneziano si ispirano a quelli del Medioevo delle chiese della laguna veneta come la basilica di San Marco e la cattedrale di Santa Maria Assunta a Torcello. A disegnare le decorazioni fu lo stesso Franchetti che scelse anche i materiali pregiati da utilizzare fra cui porfido rosso antico, cipollino verde e serpentino.

Nella Cà d’Oro ha sede una variegata raccolta di oggetti – dipinti, sculture, tappeti, arazzi, mobili, medaglie, ceramiche e terracotte – allestita nei due piani del palazzo. Nel portego (una sorta di salone di ricevimento) del primo piano lo stesso barone volle creare una specie di cappella per conservare lo splendido San Sebastiano di Andrea Mantegna che considerava il pezzo più prestigioso della sua collezione. Raffigurato con un’espressione drammatica e dolorante, provocata dalle frecce che sembrano quasi ingabbiarne il corpo, il martire romano, invocato contro le terribili epidemie di peste, emerge da un fondo scuro che evidenzia la cura prestata dal pittore per la resa dell’anatomia virile. Il dipinto si trova conservato all’interno di un altare.

Nelle quattro sale del primo piano è proposto invece un percorso cronologico attraverso la pittura del Rinascimento che culmina nelle tre tele di Vittore Carpaccio – Annunciazione, Visitazione e Morte della Vergine – provenienti dal ciclo della Scuola degli Albanesi formata da veneziani di origine illirica. Fra le altre opere da ammirare c’è il Doppio Ritratto di Tullio Lombardo, la Madonna col Bambino di Jacopo Sansovino e il bronzo raffigurante l’Apollo del Bonaccolsi.

La settima sala, al secondo piano, vede affiancati due capolavori della pittura veneta rinascimentale: una Venere allo specchio firmata da Tiziano e rappresentata mentre si copre il petto e il Ritratto di Nicolò Priuli, consumato procuratore di cui Tintoretto interpreta su tela l’austera dignità. In una delle tre salette dedicate all’arte fiamminga è inoltre conservata una preziosa Crocifissione di Jean van Eyck in cui Cristo, crocefisso fra l’Addolorata e l’Evangelista, si innalza sullo sfondo di una città.

Cà d’Oro si trova in Cannaregio al numero civico 3932: si può raggiungere a piedi in circa 30 minuti percorrendo la lunga calle Strada Nuova che costeggia il Canal Grande e che collega la Stazione Ferroviaria Santa Lucia a Campo S.S. Apostoli, oppure con il vaporetto. Se si arriva in treno, nel piazzale antistante la stazione FS Venezia – Santa Lucia si trova l’imbarcadero da cui è possibile prendere il vaporetto ACTV linea 1 o Vaporetto dell’Arte fermata Cà d’Oro. Chi viaggia in auto può parcheggiare in Piazzale Roma e prendere il vaporetto linea 1 fermata Cà d’Oro oppure al Tronchetto e proseguire con i vaporetti linea 2 fermata P.Roma o Ferrovia e poi linea 1 o vaporetto dell’Arte fermata Cà d’Oro.

Palazzo e museo sono aperti al pubblico il lunedì dalle 8.15 alle 14.00 e dal martedì alla domenica in orario 8.15-19.15. Giorni di chiusura 1° Gennaio, 25 Dicembre e 1° Maggio.

Per i diversamente abili è possibile utilizzare l’apposito ascensore anziché le scale. Si segnala tuttavia la presenza di alcuni gradini per raggiungere il bookshop e l’accesso alle logge.

Il costo dei biglietti ammonta a 6 Euro (+ 1,50 per diritto di prenotazione) per l’intero e 3 Euro (+ 1,50 Euro) per il ridotto; gratuito per minori di 18 anni, studenti e docenti universitari, diversamente abili e giornalisti. In occasione di esposizioni temporanee il prezzo del biglietto è suscettibile di variazioni.

Per informazioni e prenotazioni 041 5200345. Sito ufficiale http://www.cadoro.org

 Pubblicato da il 05/03/2015 - 9.973 letture - ® Riproduzione vietata

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