E' piuttosto comune, chiacchierando con un brasiliano, sentirsi dire che “in Brasile, la festa è tutto”. Detta così sembrerebbe una frase pronunciata solo per sottolineare lo spirito allegro del popolo, ma grazie all'invito di Embratur la nostra redazione ha potuto verificare dal vivo la veridicità di tale affermazione, ottenendone un riscontro davvero unico: il momento della festa per i brasiliani, qualunque essa sia, significa un coinvolgimento totale e senza compromessi per lo spirito e per il corpo.
Come suggerisce il nome, è giugno il periodo nel quale in tutto il Brasile si tengono le festas juninas, che negli stati nord-orientali prendono il nome di Festas de São João (San Giovanni); per tutto il mese, e spesso anche oltre fino a luglio inoltrato, negli innumerevoli arraiais sparsi nei quartieri cittadini e nei villaggi di provincia, le celebrazioni in onore di São João infiammano letteralmente le già caldissime notti tropicali. Abbiamo avuto la fortuna di assistere a questi eventi nelle città di San Luis (São Luís, Stato del Maranhão) e di Campina Grande (Stato di Paraíba) potendo così confrontare le tradizioni, le musiche e le danze che animano questi due importanti centri del nord-est.
A San Luis, data la ricca storia culturale della regione dove si sono mescolati indigeni, portoghesi, olandesi, francesi e schiavi africani, domina la tradizione della Bumba-meu-boi, una singolare rappresentazione che fonde danza, musica a teatro da oltre tre secoli. La Bumba-meu-boi ruota attorno alla storia di una fattoria (fazenda) in epoca coloniale, dove lo schiavo Pai Francisco per soddisfare la richiesta della propria sposa incinta, Mai Catrina, uccise un bue appartenente al proprio padrone affinché lei potesse mangiarne la lingua. Alla scoperta del sacrificio, il padrone incaricò gli indigeni e gli altri schiavi di cercare Francisco, che nel frattempo si era nascosto. Una volta trovato e messo di fronte alle proprie responsabilità, Francisco dovette riportare l'animale al cospetto del proprietario; secondo la leggenda, con l'aiuto dei curandeiros il bue venne resuscitato e tutti quanti poterono così partecipare ad un'enorme festa in onore del miracolo.
La Bumba-meu-boi non è tuttavia l'unica danza della Festa di São João: la grande ricchezza della tradizione locale ed il forte sincretismo culturale della regione si manifesta anche in altre tipologie di danze, come ad esempio le quadrilhas.
Queste ultime abbiamo avuto modo di apprezzarle anche a Campina Grande dove, come orgogliosamente ricorda lo slogan ufficiale, si tiene ogni anno “O Maior São João do Mundo” (“il maggiore San Giovanni del mondo”). Anche qui, nel centralissimo Parque do Povo, il mese di giugno è l'occasione per una festa ininterrotta che coinvolge la popolazione di tutti i quartieri nella preparazione delle coreografie e degli sgargianti costumi. Proprio come a San Luis, non esiste un solo modo per festeggiare: nelle strade di Campina Grande si accendono falò (fogueiras) con cataste di legna e sfilano carri che trasportano musicisti di forrò (una musica tradizionale brasiliana suonata generalmente da un trio con fisarmonica, tamburo e triangolo) per la città.
Negli arraiais, tutte le sere, le quadrilhas si esibiscono in coloratissimi spettacoli circondati da un fitto pubblico che gremisce la piazza, mentre ogni fine settimana del mese di giugno il folcloristico Trem do Forrò (Treno del Forrò) percorre i pochi km che separano Campina Grande dal paesino di Galante a passo d'uomo, colmo di persone che ballano al ritmo dei diversi gruppi di forrò che suonano all'interno di ogni vagone. Più che con le parole, preferiamo lasciarvi con le immagini dei momenti che abbiamo vissuto noi, certamente in grado di trasmettere al meglio l'energia e l'essenza della Festa, con la "F" maiuscola, come in Brasile sanno davvero fare.
Per maggiori informazioni riguardanti il Brasile o le meraviglie di San Luis e Campina Grande si possono visitare i seguenti siti internet:
http://www.visitbrasil.com
http://www.turismosaoluis.com.br
http://www.paraibacvb.com.br
Come suggerisce il nome, è giugno il periodo nel quale in tutto il Brasile si tengono le festas juninas, che negli stati nord-orientali prendono il nome di Festas de São João (San Giovanni); per tutto il mese, e spesso anche oltre fino a luglio inoltrato, negli innumerevoli arraiais sparsi nei quartieri cittadini e nei villaggi di provincia, le celebrazioni in onore di São João infiammano letteralmente le già caldissime notti tropicali. Abbiamo avuto la fortuna di assistere a questi eventi nelle città di San Luis (São Luís, Stato del Maranhão) e di Campina Grande (Stato di Paraíba) potendo così confrontare le tradizioni, le musiche e le danze che animano questi due importanti centri del nord-est.
A San Luis, data la ricca storia culturale della regione dove si sono mescolati indigeni, portoghesi, olandesi, francesi e schiavi africani, domina la tradizione della Bumba-meu-boi, una singolare rappresentazione che fonde danza, musica a teatro da oltre tre secoli. La Bumba-meu-boi ruota attorno alla storia di una fattoria (fazenda) in epoca coloniale, dove lo schiavo Pai Francisco per soddisfare la richiesta della propria sposa incinta, Mai Catrina, uccise un bue appartenente al proprio padrone affinché lei potesse mangiarne la lingua. Alla scoperta del sacrificio, il padrone incaricò gli indigeni e gli altri schiavi di cercare Francisco, che nel frattempo si era nascosto. Una volta trovato e messo di fronte alle proprie responsabilità, Francisco dovette riportare l'animale al cospetto del proprietario; secondo la leggenda, con l'aiuto dei curandeiros il bue venne resuscitato e tutti quanti poterono così partecipare ad un'enorme festa in onore del miracolo.
La Bumba-meu-boi non è tuttavia l'unica danza della Festa di São João: la grande ricchezza della tradizione locale ed il forte sincretismo culturale della regione si manifesta anche in altre tipologie di danze, come ad esempio le quadrilhas.
Queste ultime abbiamo avuto modo di apprezzarle anche a Campina Grande dove, come orgogliosamente ricorda lo slogan ufficiale, si tiene ogni anno “O Maior São João do Mundo” (“il maggiore San Giovanni del mondo”). Anche qui, nel centralissimo Parque do Povo, il mese di giugno è l'occasione per una festa ininterrotta che coinvolge la popolazione di tutti i quartieri nella preparazione delle coreografie e degli sgargianti costumi. Proprio come a San Luis, non esiste un solo modo per festeggiare: nelle strade di Campina Grande si accendono falò (fogueiras) con cataste di legna e sfilano carri che trasportano musicisti di forrò (una musica tradizionale brasiliana suonata generalmente da un trio con fisarmonica, tamburo e triangolo) per la città.
Negli arraiais, tutte le sere, le quadrilhas si esibiscono in coloratissimi spettacoli circondati da un fitto pubblico che gremisce la piazza, mentre ogni fine settimana del mese di giugno il folcloristico Trem do Forrò (Treno del Forrò) percorre i pochi km che separano Campina Grande dal paesino di Galante a passo d'uomo, colmo di persone che ballano al ritmo dei diversi gruppi di forrò che suonano all'interno di ogni vagone. Più che con le parole, preferiamo lasciarvi con le immagini dei momenti che abbiamo vissuto noi, certamente in grado di trasmettere al meglio l'energia e l'essenza della Festa, con la "F" maiuscola, come in Brasile sanno davvero fare.
Per maggiori informazioni riguardanti il Brasile o le meraviglie di San Luis e Campina Grande si possono visitare i seguenti siti internet:
http://www.visitbrasil.com
http://www.turismosaoluis.com.br
http://www.paraibacvb.com.br