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Hiroshima (Giappone): guida alla storia e alla visita della cittą

Hiroshima, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Hiroshima dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Città attiva, prospera e ricca di attrattive, Hiroshima sarà per sempre ricordata per il terribile istante che, il 6 agosto 1945, la rese il primo bersaglio di una bomba atomica. Il Peace Memorial Park, realizzato in ricordo di quel tragico giorno, richiama ancora visitatori da tutto il mondo e rappresenta una delle attrattive principali di una città che ha comunque molto da offrire sotto molteplici punti di vista. Hiroshima, infatti, superato l’olocausto nucleare, ha saputo creare una città fiorente e dall’atmosfera internazionale, nella quale gli abitanti vedono di buon occhi i turisti che vengono normalmente accolti in maniera calorosa.

La storia di Hiroshima ebbe inizio nel 1589, quando il signore feudale Terumoto Mori diede il nome alla città e vi costruì uno dei castelli storicamente più importanti del Giappone prima di essere spazzato via da eventi naturali, sconsiderate ricostruzioni e, in ultima istanza, dalla seconda guerra mondiale. La data più importante della lunga storia di Hiroshima è infatti il 6 agosto 1945, giorno in cui il mondo intero visse una delle sue pagine più importanti e al tempo stesso più crude.

Hiroshima, il cui nome significa “vasta isola”, è costruita su una serie di isole sabbiose sul delta dell’Ota-gawa. La stazione JR Hiroshima si trova a est del centro cittadino ma, benché vi siano diversi alberghi nei pressi, la zona centrale della città, con il suo vivacissimo quartiere dei divertimenti, è assai più interessante. Il Peace Memorial Park e gran parte dei siti relativi alla bomba atomica si trovano all’estremità settentrionale di un’isola situata immediatamente a ovest del centro cittadino. La via principale, che attraversa la città da est a ovest, è Heiwa-Odori, il “Viale della Pace”, ma la strada più trafficata dove transitano anche le linee tranviarie principali in partenza dalla stazione è Aioi-dori, che corre parallela a Heiwa-Odori; appena a sud di Aioi-dori, sempre parallela a questa, si trova l’affaccendata via di negozi Hondori.

Numerose attrattive di Hiroshima sono in qualche modo connesse alla seconda guerra mondiale ed in particolar modo all’esplosione della bomba atomica. Tra queste ricordiamo l’A-Bomb Dome, il simbolo della distruzione subita dalla città, che sorge sull’altro lato del fiume rispetto al Peace Memorial Park. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1996, l’edificio ospitava l’Industrial Promotion Hall fino a quando la bomba non vi esplose quasi direttamente sopra. Le sue rovine puntellate, che di notte vengono illuminate a giorno, sono state lasciate a ricordo perpetuo della tragedia. Nelle vicinanze si trova il Peace Memorial Museum, un museo che esprime un semplice messaggio indirizzato con estrema intensità al visitatore. Le sue mostre, infatti, raccontano in maniera molto cruda la storia della bomba e la distruzione che causò a Hiroshima e alla sua popolazione.

Tra le altre attrattive della città si può visitare l’Hiroshima-jo, noto anche come “Castello della carpa”, edificato nel 1589, in gran parte smantellato dopo la Restaurazione Meiji, completamente raso al suolo dall’esplosione atomica e infine ricostruito in cemento armato nel 1958. Da non perdere anche il Shukkei-en, un bel giardino che ricrea grandi vedute in miniatura ispirato allo Xi Hu di Hangzhou, in Cina. Pur non essendo uno dei giardini classici più famosi del Giappone, il Shukkei-en è un luogo piacevole per una passeggiata e per rilassarsi a stretto contatto con la natura. Accanto al giardino si trova l’eccellente Hiroshima Prefectural Art Museum, che tra gli altri ospita il “Sogno di Venere” di Salvador Dalì e le straordinarie opere di Hirayama Ikuo, che si trovava a Hiroshima quando la città fu bombardata.

Altri luoghi interessanti di Hiroshima sono: l’Hiroshima City Museum of Contemporary Art, allestito con ottime mostre di artisti moderni giapponesi e stranieri; l’Hiroshima City Manga Library, un piccolo museo del fumetto alloggiato insieme al precedente all’interno dell’Hijiyama-koen; l’Hiroshima Museum of Art e lo Science & Culture Museum for Children, che si trovano entrambi nel Chuo-koen, il “Parco Centrale”, esteso immediatamente a sud-ovest del castello; e l’isola di Miyajima, che si può facilmente visitare in giornata da Hiroshima.

Per quanto riguarda le manifestazioni che ogni anno interessano la città, il 6 di agosto, in occasione dell’anniversario dello sgancio della bomba atomica, nel Peace Memorial Park si tiene una funzione commemorativa e migliaia di lanterne di carta simboleggianti le anime delle vittime vengono fatte scivolare sulle acque dell’Ota-gawa di fronte alla A-Bomb Dome.

Il clima è temperato, caratterizzato dalla successione di quattro stagioni ben distinte. D’inverno la città è investita da correnti d’aria fredda e secca che partono dalla Siberia e che, scontrandosi con masse d’aria più calde e umide provenienti dal Pacifico, danno luogo a precipitazioni anche di carattere nevoso, ma generalmente di breve durata. La stagione delle piogge, tuttavia, è piuttosto breve e coincide con l’inizio dell’estate, mentre anche in settembre si registrano fenomeni frequenti talvolta accompagnati da tifoni provenienti dal Pacifico.

L’aeroporto principale di Hiroshima si trova 40 chilometri a est della città ed è collegato alla stazione cittadina da numerosi autobus a ogni ora del giorno. Lo scalo ha voli per/da tutte le maggiori città giapponesi e alcuni voli internazionali; il più piccolo Aeroporto Hiroshima Nishi, invece, si trova 4 chilometri a sud-ovest del centro cittadino, lungo la costa. Hiroshima è un’importante fermata sulla linea Tokyo-Osaka-Hakata dello shinkansen; il viaggio da Hiroscima a Hakata dura un’ora e 15 minuti, mentre per raggiungere Tokyo si impiegano all’incirca 5 ore. I trasporti locali vertono su un’estesa linea tramviaria, molto semplice da utilizzare e comoda per raggiungere qualsiasi destinazione del centro e della prima periferia.
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