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L'Eremo di Montesiepi e la spada nella roccia di San Galgano

L'Eremo di Montesiepi (o Rotonda di Montesiepi), nell'omonima località nel comune di Chiusdino (Siena), è un complesso religioso costituito da una chiesa e una cappella. È famoso per ospitare la spada nella roccia di San Galgano..

Storia, leggenda e aneddotica si fondono a Chiusdino, borgo ameno della provincia di Siena in Toscana, in particolare all’Eremo di Montesiepi, un luogo elettrizzante i cui richiami a re Artù e ai cavalieri della Tavola Rotonda (si parla altresì di “Rotonda di Montesiepi” per questo motivo) si sono nel tempo infittiti.

E’ qui che sorge la mitica cappella cattolica a integrazione fastosa del luogo la cui nascita si lega indissolubilmente alle vicende del combattente Galgano Guidotti, eletto santo e al quale è intitolata anche la Grande Abbazia nelle vicinanze.

La spada nella roccia

Galgano decise nel Natale 1180 di deporre le armi e ritirarsi a vita eremitica fino al giorno della sua morte, nell’anno 1181. Montesiepi conserva gelosamente la sua spada conficcata nella roccia, a ricreare il simbolo della croce cristiana, un atto che sancì la fine della vita mondana dell’uomo. La primigenia costruzione dell’eremo in veste ecclesiastica risale al 1185 (anno in cui fu consacrato dal vescovo di Volterra Ildebrando Pannocchieschi con beneplacito di papa Lucio III) ma successivi ingrandimenti e implementazioni vennero previsti nei secoli successivi, tant’è che nel XIV secolo videro la luce atrio e cappelle laterali, tamburo e campanile a vela. Nel ‘600 arrivò il turno della lanterna cieca sopra il tetto e nel ‘700 della casa canonica e delle strutture a uso agricolo. Il percorso costruttivo si concluse con i preservativi restauri del 1924 e del 1974.

L’eremo è a forma cilindrica e la sua erezione è stata realizzata con la prevalenza di due materiali, il travertino e il mattone, che convivono e si alternano secondo una bicromia rilevata sia nel paramento murario che nell’arco a tutto sesto all’apertura del pronao. Non mancano naturalmente delle effigi scultoree, precisamente uno stemma mediceo, tre teste umane, una testa bovina e una foglia che agghindano un cornicione reduce della struttura archetipica.

All’analisi esterna segue l’esplorazione interna, interessante fin dal basamento in pietra coperto da una volta emisferica i cui anelli concentrici bicromati in cotto e travertino ricordano da vicino la condotta romanica applicata soprattutto nell’area pisana e lucchese, oltre ad accennare all’architettura tombale etrusca, molto più antica.

L’emozione sale quando i passi ci conducono all’abside e al cospetto della celebre spada di San Galgano, conficcata in un masso e adeguatamente protetta da una teca in plexiglas trasparente. Resta ancora da vedere e ammirare la bella cappella interna a pianta rettangolare con volta a crociera, realizzata e affrescata nel corso del Trecento da Ambrogio Lorenzetti.

Tra le opere, soggette in passato a profondi restauri atti a contrastarne il deterioramento, troviamo la Maestà - ampia raffigurazione nella quale compaiono Eva e la Madonna – l’Annunciazione con la Sinopia della Vergine (quest’ultima scoperta solo nel 1966), Galgano circondato da Santi e Angeli offre un modello della roccia dov’è infissa la spada, Veduta di città con figure alate, Profeti, Santi e Angeli.

In questo complesso, che ricordiamo essere formato da Rotonda, pronao e cappella, si dice possa nascondersi il Santo Graal, la coppa utilizzata da Gesù per celebrare l’ultima cena (altre versioni la collocano fra le mani della Maddalena intenta a raccogliere dalla croce il sangue di Cristo). Si racconta che il Graal giaccia dal Duecento da qualche parte nei sotterranei (celati da una pietra che andrebbe spostata, sempre che venga dapprima scoperta) e che sia San Galgano in persona a custodirlo. I luoghi indicati in realtà sono più d’uno, sparsi in tutto il mondo e dunque difficilmente individuabili, eppure questo tratto sacro contribuisce a vestire cospicuamente il fascino di Montesiepi, che in realtà la sua reliquia già ce l’ha ed è la spada contenuta da oltre 800 anni.

Nell’eremo, precisamente nella cappella, è possibile sposarsi con rito religioso, a differenza dell’Abbazia di San Galgano, dove i matrimoni sono civili.

Informazioni utili ed orari per visitare l'eremo

Eremo di Montesiepi
Dove: Strada Comunale di San Galgano, località Montesiepi – Chiusdino (SI)
Orari di visita: tutti i giorni dalle ore 9.00 fino al tramonto
Sito di riferimento: www.sangalgano.info 
Orari Santa Messa: ogni domenica mattina alle ore 11.30
Contatti: tel. 0577/750301 o 0577/756700
Tariffe: l’ingresso è gratuito ma nella cappella occorre inserire dei gettoni nel sistema che aziona l’illuminazione a tempo.

Come arrivare: Da Siena occorre imboccare in auto la SS 73 e deviare per Chiusdino, raggiungibile anche con la SS 223 di Paganico fra Costalpino e Grosseto; la stazione ferroviaria più prossima si trova a Roccastrada; l’aeroporto di riferimento è quello di Siena. Una volta giunti a Chiudino, si può raggiungere l’eremo attraverso la SS 223 Siena-Grosseto.

 Pubblicato da il 17/04/2017 - 5.610 letture - ® Riproduzione vietata

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