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La visita alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Duomo di Bolzano

La Cattedrale di Santa Maria Assunta ovvero il Duomo di Bolzano è il capolavoro gotico della città dell'Alto Adige.

La Chiesa Cattedrale di Santa Maria Assunta s’erge a Duomo di Bolzano in Trentino Alto Adige ed è obiettivamente l’orgoglio della diocesi, emblema che domina Piazza Walther e tutto l’abitato fondendo i midolli dell’architettura gotica e romanica. Un gioiello risalente al XI secolo che non prova alcuna invidia nei confronti di altri ecclesiastici esempi molto più blasonati: è sintomatico il fatto che molti turisti, dopo averla visitata, operino fulgidi parallelismi con la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi riscontrando parecchie similitudini soprattutto all’esterno.

Gli esterni del Duomo

In effetti salta subito all’occhio il rivestimento opera dei fratelli Schiche di Augusta, cospicua velatura in marmo rosso e giallo decorato con doccioni e balaustre in contrasto con il particolarissimo tetto a spioventi in tonalità bicroma verde-oro che gioca a illudere l’occhio osservatore con i virtuosismi prospettici degni di un visivo rompicapo geometrico.

A farsi adeguatamente lusingare è tuttavia il sontuoso campanile romanico filigranato a base quadrata in cui s’incastonano armoniosamente finestre ogivali e archi rampanti: alto 65 metri, si pone quale meraviglia vanitosa eretta nel 1517 (ma terminata nel 1519) da Hans von Schussenried (su disegno di Burkhard Engelberg), elemento che smorza l’apparente decadenza (anch’essa una lieve illusione subitanea ma non destinata a durare) dell’impianto costruttivo, disposto a fregiarsi di uno dei più bei portali gotici del Tirolo, ovverosia la “Porticina del Vino” (Leitacher Törl, presso la quale era consentita la vendita del vino), in risalto grazie alle numerose statue che la adornano. Alla base della torre si nota immediatamente l’affresco raffigurante in due spazi vicini ma distinti la Crocifissione di Gesù e il Pellegrino colpito da una campana, opera degli allievi della scuola di Giotto.

Gli interni della Cattedrale

Il Duomo di Bolzano vive di una bipolarità culturale che si esprime nella manifestazione estetica di correnti artistiche diametrali destinate a incontrarsi e dunque coesistere in un unico significativo edificio, primo esempio architettonico di “chiesa a sala” – ove non è contemplata la sopraelevazione della navata centrale fra le tre di cui si compone l’ambiente interno scandito da pilastri quadrangolari a colonnine addossate - in cui gotico e rinascimentale si confrontano e palpitano.

Gotico è il pulpito in pietra arenaria con le effigi in rilievo dei padri della chiesa cristiana (Sant’Agostino, San Gerolamo, San Gregorio Magno e Sant’Ambrogio) con i simboli dei quattro evangelisti; gotiche sono le due rappresentazioni della Madonna, l’una archetipo di Vergine Lactans e l’altra – la Pietà di Hans von Judenburg datata 1424 – simbolo della dolcezza femminile di matrice sacra.

Il Duomo si rifà a una storia che abbisogna di una sfilettatura accurata capace di dipanare equivoci e controversie legate alla sua costruzione, non sempre chiara ai più. Le sue radici affondano nei resti sotterranei di un antico edificio paleocristiano risalente al VI secolo traslato in una chiesa altomedievale del IX secolo. Il cantiere che ha interessato a più fasi il Duomo si evolse dopo la consacrazione del 1180 di una Chiesa di Santa Maria, introducendo la concezione gotica dei fratelli Martin e Peter Schiche, fautori dell’opera nel suo sincronico insieme che annovera anche la settecentesca Cappella delle Grazie, prolungamento del coro gotico a volte stellate, nella quale si trova la statua romanica della Madonna della Palude, il cui leggendario ritrovamento si dovrebbe connettere strettamente ai motivi di edificazione del Duomo. Abbiamo appena accennato al patrimonio affrescato, quasi esclusivamente concentrato nella navata meridionale e sintetizzabile nel ciclo di Santa Margherita (gotico-lineare), San Venceslao (primo giottismo trecentesco), le Storie di Urbano V e i dipinti parietali veronesi ritraenti la Psicomachia, l’Adorazione dei Magi, San Martino e il povero. Il Crocifisso doloroso ligneo è posto sotto l’arco di trionfo in tutto il suo splendore.

Se pensate al termine del tour di aver visto tutto, allora sappiatelo: sbagliate. L’asserzione tiene conto del “Tesoro del Duomo” con il museo a esso dedicato, sunto di ricche collezioni di corredi sacri medievali e barocche di provenienza tirolese: ne fanno parte un ostensorio in argento dorato alto 136 centimetri e pesante 13 chilogrammi, statue in oro e argento, candelabri preziosi, calici in oro con pietre e gemme, sculture, trecentesche pergamene di Avignone, breviari cinquecenteschi, reliquiari e un sommo presepe quaresimale che vuol rappresentare la Passione di Cristo e non la convenzionale Natività.
Come arrivare
In auto da Viale della Stazione a Bolzano, si raggiunga la rotonda per uscire in Via Laurino, poi a 200 metri si svolti a sinistra in Via della Rena. A piedi dalla stazione ci si impiega appena 5 minuti procedendo in direzione ovest per imboccare Viale della Stazione da percorrere per 250 metri fino a Via Alto Adige, da cui si svolta a sinistra per la chiesa.

Informazioni utili per visitare il Duomo

Cattedrale di Santa Maria Assunta
Dove: Piazza Walther (ingresso da Piazza della Parrocchia, altresì chiamata Piazza Duomo) – Bolzano
Orari di apertura: dal lunedì al sabato con orario 10.00-12.00 e 14.00-17.00; Tesoro del Duomo aperto da martedì a sabato con orario 10.00-12.00
Orari Sante Messe: feriali ore 8.00, sabato ore 18.30, domenica e festivi ore 8.30 – 10.30 - 19.00
Contatti: tel. 0471/978676
Costo ingresso Museo: € 4.00 adulti, gratuito per bambini fino a 7 anni

 Pubblicato da il 11/05/2017 - 16.221 letture - ® Riproduzione vietata

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