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Il Museo dei Motori a Riga

Il Riga motor Museum è un vero tuffo nel passato con auto, moto e veicoli particolari che raccontano la storia di macchine e motori. Da non perdere la Limousine di Stalin, dal peso di 7 tonnellate che porta i segni di un incidente.

Il Museo dei Motori di Riga, situato a circa 8 km dal centro della capitale della Lettonia, possiede la più vasta raccolta di veicoli d’epoca dei paesi baltici. Lo ammettiamo, non ci aspettavamo molto da questo museo, forse perché non avevamo mai sentito parlare di auto prodotte in Lettonia e pensavamo che fosse poco più di una raccolta privata di vecchie carcasse. Niente di più sbagliato: il museo è un vero gioiello, non solo per la qualità dei veicoli esposti ma anche per la cura e la modernità dell’esposizione, che non si limita alle didascalie ma rende più interattiva la visita attraverso filmati, meccanismi azionabili a mano e anche la possibilità di farsi divertenti selfie. Una delle attrazioni più belle di Riga!
Ma andiamo per ordine.

Tutto iniziò nel 1975, quando il collezionista Viktor Kulbergs riuscì a salvare dalla demolizione una rara automobile a 16 cilindri della German Auto Union del 1938, trovata a Mosca. Il museo, di proprietà statale, è stato aperto nel 1989, all’interno di un edificio appositamente disegnato dall’architetto locale Viktors Valgums, su iniziativa dell’Antique Automobile Club Lettone e nel 1992, dopo l’ottenuta indipendenza del paese, è diventato un museo statale. Nel 2013 il museo è stato fatto oggetto di un'importante ristrutturazione, cosa che ha comportato lo spostamento di tutti i pezzi in esposizione in una sede temporanea individuata a Rāmava. Il 2 luglio 2016 il museo ha riaperto le porte ai visitatori nella stupenda cornice attuale. Il museo racconta la storia dei mezzi di trasporto a motore partendo dagli albori dell’industria automobilistica ed esponendo più di 100 veicoli che hanno fatto la storia della locomozione, dalle eleganti ed esclusive vetture degli anni ’10 e ’20, ai colossi in pieno stile Bonnie&Clyde degli anni ’30 e ’40, dalle vetture prodotte su larga scala durante il boom economico a vetture sportive e avveniristici prototipi, a motociclette e sidecar di tutte le epoche.

L'entrata è al primo piano dell'edificio, a cui si accede da una rampa, ed è dove sono radunati i veicoli più belli e antichi, un vero spettacolo per gli occhi anche per chi, come chi vi scrive, non è mai stato particolarmente attratto dai motori, a dispetto della sua romagnolità. Tra le vetture più importanti, oltre a quella citata che diede il là alla collezione, vi sono una Daimler Motorkutsche del 1886 che raggiungeva l'allora iperbolica velocità di 16 km/h, una Krastin creata negli Stati Uniti dal lettone August Krastins nel 1903, una Cadillac V8 del 1930, una cabriolet Steyr 220 Glaser del 1938, una Tatra 87 del 1949 e, fra le moto, una Harley Davidson del 1942.

Salendo al secondo piano si incontra l'interessante sezione detta la Collezione del Cremlino, dove sono esposti alcuni dei mezzi realmente utilizzati dai più importanti nomi della nomenklatura sovietica. Vi si trova la mastodontica limousine, corazzata da uno strato di ferro di 6,3 mm e vetri antiproiettile di ben 75 mm di spessore, sul cui sedile posteriore è posizionata una statua in cera di Stalin. Un mezzo come questo, con una cilindrata di 6005 cc e pesante più di sette tonnellate (solo le portiere pesavano circa 100 kg l'una, e necessitavano di un sistema idraulico che ne facilitasse l'apertura) era stato costruito con ben poca di quella moderazione che i leader sovietici professavano per primi, considerato che percorreva appena 2,5 chilometri con un litro di carburante.

Queste auto, in genere erano un gentile e apprezzato omaggio di qualche paese straniero, ma poi venivano elaborate alla ZIS, lo stabilimento addetto a queste modifiche. Qui si trova anche l'accartocciata Rolls Royce che guidava Breznev – ironicamente riprodotto al volante con un'espressione stupita - quando venne investito da un camion nel 1980 durante uno spostamento a Mosca. In esposizione vi è anche una delle auto da parata utilizzate dal regime sovietico, dalla quale i dignitari in visita salutavano la folla stando in piedi. Se ci si posiziona dove indicato, si viene filmati da un dispositivo che riproduce istantaneamente un video - proiettato in diretta su uno schermo – in cui ci si può vedere raffigurati come un pezzo grosso sovietico ed è possibile, specificando il proprio indirizzo di posta elettronica, farsi inviare la foto. Nello stesso piano vi sono automobili più moderne e le cosiddette auto di culto, tra le quali anche la Fiat 500 e la Mini Minor, e auto da corsa ma anche una piccola sezione dedicata agli apparecchi radiofonici e telefonici di varie età. In un angolo si trova il plastico del contiguo circuito automobilistico, di cui si vede un tratto dalla finestra, che viene tuttora utilizzato per svariati tipi di gare, visto che ha diversi percorsi, anche sterrati e in mezzo al bosco.

Il piano terra è dedicato a veicoli speciali come ambulanze, mezzi dei vigili del fuoco e autobus. Qui si trovano anche diversi mezzi del periodo sovietico, non solo i mezzi economici e dalle forme decisamente vintage degli anni post-bellici ma anche alcuni modelli col marchio Ford-Vairogs, la casa produttrice fondata dall'austro-ungarico Oscar Freivirt che ottenne la licenza per produrre le auto americane già ai tempi in cui c'era ancora lo zar. Negli anni '30 la fabbrica attraversò un momento difficile e, sull'orlo del fallimento, venne rilevata dallo stato lettone nel 1936. La produzione dapprima si concentrò sui camion, di cui c'era grossa domanda, poi visto il successo dato dai prezzi contenuti e la buona qualità dei mezzi, si estese anche ad automobili e autobus. La produzione cessò agli inizi della Seconda Guerra Mondiale e, a seguito dell'incorporazione della Lettonia nell'Unione Sovietica, la fabbrica venne nazionalizzata e la produzione di automobili Ford interrotta. Così ho imparato che anche la Lettonia ha contribuito a una piccola fetta della storia dell'automobile a cui questo gradevolissimo museo, la cui visita richiede un paio d'ore, rende decisamente merito.

Accesso
Indirizzo: S.Eizenšteina 6, Rīga, Lettonia
Il museo apre tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00. Il biglietto, che può anche essere acquistato online a questo indirizzo: costa 10,00 € per gli adulti, 5,00 € per ragazzi, studenti e over60 ed è gratuito per i bambini con meno di 6 anni. Sconti per famiglie e gruppi.Il sito del museo, disponibili anche in inglese, è il seguente: www.motormuzejs.lv/index.php/en.

 Pubblicato da il 28/04/2016 - 4.477 letture - ® Riproduzione vietata

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