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Tour dei castelli catari, lungo Le Sentier Cathare in Francia

La Francia, come molti altri paesi europei, può contare su un patrimonio architettonico che comprende castelli di ogni forma e dimensione e con origini completamente diverse tra loro.
Oltre ai più famosi Castelli della Loira, che si susseguono per chilometri lungo l'omonimo fiume che scorre nel centro-ovest della Francia, il paese transalpino cela un patrimonio non meno importante, ma solo meno conosciuto al turismo italiano, che è quello dei castelli catari, nel sud-ovest francese.

La regione in questione è soprattutto quella del Languedoc-Roussillon (Linguadoca), in particolare il dipartimento dell'Aude, ma qualche castello si trova anche nel dipartimento dell'Ariège (regione Occitania); in questa zona i castelli rappresentano per gli abitanti ancora oggi un motivo di grande orgoglio ed attaccamento alla propria terra, simbolo di un'identità culturale e linguistica occitana che la Storia e i potenti hanno tentato di cancellare a più riprese.

Chi erano i catari?

L'origine del catarismo, religione cristiana diffusa soprattutto nell'Europa meridionale (anche l'Italia ne fu interessata), rimonta al XII secolo, quando si sviluppò come dottrina molto critica nei confronti del cattolicesimo, principalmente per ragioni di coerenza e rifiuto della ricchezza materiale. I catari, infatti, promuovevano un ritorno al modello originale della Chiesa, fatta di povertà e semplicità come insegnava Cristo, in evidente contrasto con lo sfarzo e la corruzione dilagante nella Chiesa medievale.
Fu proprio per arginare la diffusione delle idee catare, viste dalla Chiesa Romana come pericolose e fuorvianti – o più semplicemente come eretiche – che papa Innocenzo III nel 1209 lanciò la crociata contro gli Albigesi, la quale proseguì nei secoli successivi con metodi diversi ma non meno cruenti sotto il tribunale dell'Inquisizione, che ridusse drasticamente il numero di catari presenti nel Midi francese.

Dei numerosi castelli dell'epoca medievale, soltanto alcuni sono stati conservati, mentre altri, oggi diroccati, testimoniano l'abbandono seguito alle persecuzioni; di altri, purtroppo, non rimane alcuna traccia, completamente spazzati via dai secoli. Tanto i castelli che funsero da rifugio alle antiche genti catare, quanto le abbazie che invece servivano per rinforzare la posizione cattolica ed appoggiare la crociata, sono oggi il simbolo della guerra secolare delle popolazioni della Francia meridionale.

I visitatori che decidono di saperne di più e concedersi una vacanza nel Pays Cathare, possono cimentarsi in un vero e proprio tour tra i castelli, muovendosi comodamente in auto per toccare le località – generalmente abbastanza isolate, in ambienti rurali – dove sorgono i castelli, strategicamente costruiti su impervi speroni rocciosi difficilmente attaccabili dai nemici.

Bisogna ammettere che la Francia, storicamente, ha sempre saputo valorizzare i luoghi d'interesse culturale e le proprie opere, ed effettivamente anche il Pays Cathare non fa eccezione; sull'onda di un crescente afflusso turistico, però, alcune località si sono forse fatte prendere la mano, spacciando per castelli catari alcune strutture che non hanno, in realtà, legami definiti con la vicenda. È per questo che risulta in parte difficile stilare una mappa esaustiva di tutti i luoghi, ma ciò che è certo è che la località più famosa è senza dubbio la straordinaria cittadella fortificata di Carcassonne, Patrimonio dell'UNESCO dal 1997 e capoluogo del dipartimento dell'Aude, fino al 1209 vera roccaforte catara, costretta ad arrendersi al feroce attacco dei crociati.

Itinerario tra i castelli catari

Il territorio a sud di Carcassonne e Narbonne è letteralmente cosparso di castelli ed abbazie; tra questi non si può non ricordarne alcuni come lo Château d'Arques, risalente al XIV secolo, o lo splendido Château de Villerouge-Termenès, la cui costruzione si prolungò per quasi duecento anni, tra il XII ed il XIV secolo; fu qui che l'ultimo “buonuomo” (questo era infatti l'appellativo con cui erano conosciuti i catari) venne bruciato vivo nel 1321.

È proprio in questa zona che si trovano alcuni di quei castelli che, pur non avendo relazione diretta con la storia catara, sono considerati comunque tali perché sorgono nella stessa zona dove il catarismo si è sviluppato, e che funsero principalmente da avamposti per i crociati. Si tratta in particolare dello Château d'Aguilar, lo Château de Puilaurens, lo Château de Quéribus, lo Château de Termes e dello Château de Peyrepertuse.

Altre strutture si trovano invece a nord di Carcassonne, come il Castello di Lastours: questo è considerato uno dei più spettacolari, trattandosi di un complesso di quattro castelli costruiti su uno sperone roccioso nell'XI secolo ed abbandonati cinque secoli più tardi. Ognuno di questi aveva ai suoi piedi un villaggio, costruito lungo il fianco della montagna, di cui oggi non rimane traccia visibile e verificabile se non con scavi archeologici che ne hanno testimoniato l'antica esistenza; a valle sorge oggi il comune di Lastours, villaggio di appena duecento abitanti. Dal 1905 gli Châteaux de Lastours sono divenuti Monumento Storico Nazionale.

Detto che praticamente tutti i castelli hanno vissuto momenti drammatici a causa delle persecuzioni, uno in particolare – quello di Montségur – è probabilmente il più significativo: la fortezza, in parte diroccata, rappresenta ancora oggi il culmine della ferocia dell'Inquisizione.
Situata ad oltre 1200 metri s.l.m., a circa trenta chilometri dalla deliziosa cittadina di Mirepoix nel cuore di un dipartimento – quello dell'Ariège – tra i più belli di Francia, gode di una vista spettacolare sul Plantaurel e sul massiccio di Saint-Barthélemy, sui Pirenei.

Divenuta una delle ultime roccaforti catare della regione, quando la crociata aveva già costretto molti a convertirsi o a fuggire, fino al 1243 a Montségur si rifugiarono e vissero in pace gli ultimi catari, praticando le loro usanze in armonia e divenendo luogo di riferimento nella lotta contro l'oppressione; quando i crociati attaccarono il castello, la popolazione seppe difendersi per quasi un anno ininterrottamente, fino a quando un attacco con le catapulte riuscì a fare capitolare l'edificio e ad arrendere gli abitanti. La condizione di resa imposta fu il ripudio o, meglio, l'abiura della propria fede, pena la morte al rogo. Oltre duecento persone rifiutarono tale imposizione e nel marzo del 1244 vennero bruciate in un prato sottostante il castello, morendo come martiri. Ancora oggi una stele ne ricorda il sacrificio, ultimo atto della crociata contro i catari.

Per chi volesse immergersi ancora di più nello spirito cataro, in un'esperienza straordinaria a contatto con la natura e lontano dal traffico, segnaliamo la possibilità di compiere un percorso tra i territori catari e i siti più affascinanti scegliendo tra l'avventura a piedi, quella a cavallo o in bicicletta, partendo da Port-la-Nouvelle sul Mare Mediterraneo e concludendo il tragitto a Foix, sulle montagne dell'Ariège, per un totale di 250 km da percorrere in dodici tappe.
Per maggiori informazioni al riguardo rimandiamo alla pagina dei Sentieri catari (in francese).

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