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Santa Sofia (Hagia Sophia): il museo più importante di Istanbul

La basilica di Santa Sofia, con la cupola più grande dell'antichità fu voluta dall'Imperatore Giustiniano. Trasformata in Moschea per quasi 500 anni, grazie ad Ataturk è divenuta un museo, in grado di mostrarci circa 1500 anni di storia. L'interno è decor.

E' il “pezzo forte” di Sultanahmet, il monumento più importante e famoso di tutta Istanbul: Santa Sofia, o se preferite alla turca Ayasofya o Hagia Sophia, è un luogo straordinario, che da solo merita un viaggio. Chiesa più importante ed imponente della Cristianità fino a metà del 15° secolo, poi moschea, ora Santa Sofia è un Museo, grazie alla volontà di Ataturk che decise di renderla fruibile come patrimonio di tutti. La sua cupola è un qualcosa di straordinario, compete per dimensioni con le più grandi cupole del mondo, ma è in realtà stata costruita 1000 anni prima di quella di San Pietro a Roma. Potete confrontarla con quella della vicina Moschea Blu, anch'essa nei pressi dell'Ippodromo: il fascino dei mattoni rossi di Santa Sofia non viene assolutamente scalfito.

La sua cupola, voluta come la basilica dall'imperatore Giustiniano, incantò il mondo antico per la sua grandiosità ed apparente leggerezza, e ancora oggi cattura lo sguardo di chi entra in Basilica. Con i suoi 30 metri di diametro ed una altezza di 56 metri, e il suo interno rivestito da mosaici la cupola continua ad essere, dopo 1500 anni, ancora una esempio mirabile d'arte, patrimonio mondiale dell'Umanità. La cupola però non è la prima che fu costruita: un forte terremoto ne causò il crollo nel 559 d.C. E forse la prima versione era ancora più ardita e ambiziosa di questa, comunque magnifica, che potete ammirare ancora oggi. Fu qui nel 527 dopo Cristo, per la prima volta,che il rettangolo classico della basilica fu ampliato ad un quadrato e sormontato da un'immensa cupola appiattita. Il progetto fu realizzato dagli architetti, Antemio di Tralles e Isidoro di Mileto, e forme così ardite la cupola fu costruita con speciali mattoni forati, ottenuti da argille di particolare leggerezza, che si trovano solo sull'isola di Rodi. L'impatto “leggero” che offre la cupola è dovuto al fatto che gli enormi pilastri che sorreggono la cupola sono effettivamente nascosti nelle pareti nord e sud della navata, e quindi la cupola sembra davvero galleggiare sui muri.

Una volta dentro Santa Sofia, dopo aver superato le lunghe code per i biglietti e la sicurezza, superati gli eleganti narcete esterno ed interno, ci pensano i 4 enormi medaglioni a ricordarci che per quasi 500 anni la chiesa fu trasformata in una moschea, dal 1453, anno della caduta di Costantinopoli al 1934 anno in cui Ataturk la trasformò in un museo. I 4 medaglioni sono opere calligrafiche realizzate nel 19 secolo, e spezzano un po' l'armonia del luogo. Si tratta comunque anch'esse di opere artistiche di un certo rilievo, in cui sono riportati i nomi di Allah, Maometto e i due califfi Abu e Ali Bakr. Anche i lampadari che piovono giù dal soffitto sono tipicamente ottomani, come avrete modo di vedere nelle altre moschee di Istanbul. Ai tempi dei Bizantini l'illuminazione era data da lampade ad olio, che probabilmente riuscivano a dare un colpo d'occhio decisamente più spettacolare. Il fatto che Ayasofya fosse una chiesa in origine è ben evidente dal Mihrab inclinato rispetto alle mura della basilica, segno che la costruzione non era nata “orientata” verso La Mecca.

Sempre di aggiunta ottomana sono il Pulpito (mimber), la Piattaforma rialzata, le urne d'alabastro e la Loggia Imperiale. L'interno di Ayasofya è decorato con splendidi mosaici bizantini, difficile se non impossibile fare una classifica di quelli più interessanti da ammirare. Di certo è sicuramente da non perdere la salita alle due gallerie, che si raggiungono per un percorso tortuoso, che si snoda all'interno dell'edificio. Le gallerie superiori forniscono le prospettive migliori all'interno di Santa Sofia, sono riccamente decorate di mosaici ed affreschi, e consentono di ammirare da vicino i medaglioni. Questo è anche il luogo migliore dove ammirare i grandi mosaici bizantini e godere dell'atmosfera della chiesa. E' anche la zona migliore per scattare fotografie degli interni così vasti del complesso.

Haghia Sofia è aperta tutti i giorni, tranne il Lunedi.
Gli orari di visita sono 9:30-17 in inverno, mentre d'estate l'orario di chiusura veine spostato alle 19:30.
I minori di 6 anni entrano gratis.
Il biglietto d'ingresso costa 20 lire turche, pari a circa 9/10 Euro e comprende la visita al piano superiore dove si trovano le due gallerie (sud e nord).
SIto ufficiale: clicca qui

 Pubblicato da il 30/04/2011 - 30.984 letture - ® Riproduzione vietata

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