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L'Abbazia di Nonantola e il Museo d'Arte Sacra

Offre una storia che attraversa 13 secoli, ed č stata visitata da personaggi del calibro di Carlo Magno, il Barbarossa e Papa Giulio II. E' sicuramente una della abbazie pių importanti dell'Emilia-Romagna.

Fondata nel 752 dall’abate Anselmo su incarico del re longobardo Astolfo (suo cognato), l’abbazia di Nonantola, grazioso paesino a dieci km da Modena, in Emilia Romagna, è uno dei più prestigiosi luoghi sacri d’Italia dove storia, architettura, musica gregoriana e arte si sono coniugate alla perfezione fra loro e con la fede cristiana.

Grazie alla politica favorevole di re e imperatori, il complesso abbaziale è diventato nei lunghi secoli della sua storia uno dei principali centri monastici di tutt’Europa ospitando fra l’altro gli incontri di personaggi illustri. Dedicata a San Silvestro I° Papa, di cui accoglie le reliquie, l’abbazia fu utilizzata da Carlo Magno per amministrare il suo impero; a trascorrere del tempo in questa imponente struttura furono Ludovico il Pio, Lotario I°, Carlomanno, Federico I° Barbarossa, Giulio II°, Ottone I°. Nell’883 Carlo il Grosso e Papa Marino s’incontrarono qui, Papa Gregorio VII° e Matilde di Canossa furono invece ospiti dei monaci all’epoca della lotta per le investiture.

Dopo la scomparsa dell’ultimo abate regolare, nel 1449, a occuparsi dell’abbazia di Nonantola furono i religiosi commendatari fra cui si distinse San Carlo Borromeo che verso il 1560 istituì un seminario rimasto in funzione per oltre 4 secoli, sino al 1972. Nel 1514 l’ordine dei benedettini venne sostituito da quello dei cistercensi che vi rimasero sino al 1769.

La visita dell'Abbazia e della cripta

Gli attenti interventi di restauro effettuati negli anni fra il 1913 e il 1917 hanno eliminato le trasformazioni apportate nel sei-settecento rendendo l’attuale abbazia nel suo autentico aspetto romanico. La facciata a salienti è caratterizzata da una bifora e dal portico a cuspide a protezione dell’ingresso della chiesa; la lunetta che ritrae Cristo benedicente e i simboli degli Evangelisti si ritiene sia opera di Wiligelmo.

L’interno a tre navate separate da grandi pilastri è impreziosito dall’altare maggiore, dove sono custodite le reliquie di San Silvestro, ornato da otto formelle che ritraggono episodi della vita del religioso scolpite nel 1572 da Jacopo Silla de’ Longhi. Di grande prestigio sono anche l’organo di Domenico Traeri, il fonte battesimale ottagonale ricostruito con materiali d’epoca romana, la statua in terracotta di San Bernardo, un affresco sulla Crocifissione e l’Annunciazione e un dipinto della Madonna con Bambino di provenienza ferrarese (secolo XV°).

Fra le più grandi di epoca romanica, la cripta dell’abbazia di Nonantola è sorretta da ben 64 colonnine con capitelli tutti diversi fra loro datati dall’VIII° al XIII° secolo. Nell’altare centrale sono custodite le reliquie di Sant’Anselmo, Adriano III°, Senesio, Teopompo, Fosca e Anseride, i sei santi nonantolani. Infine, le absidi romaniche rappresentano una delle vedute più suggestive dell’intero complesso monastico: sono infatti arricchite da lesene che sostengono le arcate cieche, da archetti pensili e dalla bifora centrale (speculare a quella presente sulla facciata).

Il Museo dell'Abbazia

Da Via Marconi 3, proprio a fianco dell’abbazia, si accede al Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra collocato nei locali dell’antico complesso monastico, poi Seminario, suddiviso in due sezioni: quella abbaziale sulla millenaria storia del monastero di Nonantola, quella diocesana con opere d’arte delle chiese del Modenese.

Cuore del museo è la sala della reliquia della Santa Croce del X° secolo che assieme ad altre preziose opere costituisce il tesoro dell’abbazia: il braccio reliquiario di San Silvestro I° Papa, una cassettina in avorio del XII° secolo, la stauroteca a doppia traversa dell’XI° secolo e rarissimi tessuti bizantini sono solo alcuni degli oggetti che si possono ammirare. Una sala ospita poi i codici medievali giunti dallo scriptorium monastico fra cui si distinguono l’Evangelistario di Matilde di Canossa, un codice musicale e l’Acta Sanctorum. Di grande valore anche le pergamene dell’archivio abbaziale che ne ospita oltre 4500 ed è uno dei più ricchi dopo quello del Vaticano: qui sono esposti il diploma con il monogramma di Carlo Magno, le pergamene di Matilde di Canossa con firma e quelle di Federico I° Barbarossa.

Infine, fra le opere pittoriche custodite vi sono il maestoso polittico di Michele di Matteo Lambertini, un’Ascensione di Cristo e la pala d’altare di Ludovico Carracci.

Informazioni utili, orari dell'Abbazia e prezzi per visitare il museo

Orario di visita della basilica: tutti i giorni dalle 9 alle 18 (non consentite però durante le funzioni liturgiche). Per i gruppi è necessario comunicare la propria presenza con una mail a info@abbazianonantola.it

Il Museo Benedettino e Diocesano è invece aperto al pubblico nei seguenti orari: da martedì a giovedì dalle 9 alle 12.30; dal venerdì alla domenica dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18. Chiuso il lunedì. La biglietteria chiude mezz’ora prima degli orari indicati. Tariffe biglietti: 5€ a persona; 4€ gruppi; 2€ scuole. Info su tickets e visite guidate al recapito +39 059 549025.

Come raggiungere l’Abbazia di Nonantola

Dall’autostrada A1 uscita Modena Nord, tangenziale di Modena verso Bologna e uscita n° 4 per Ferrara/Nonantola; uscita Modena Sud, 7 km verso il centro della città su tangenziale in direzione di Milano e uscita n°4. Parcheggio per bus e camper in Piazza Alessandrini situata a circa 100 metri dall’abbazia e dal museo; per auto: Piazza Guido Rossa, Piazza Aldo Moro, Piazza Gramsci e Piazza Alessandrini. Chi desidera utilizzare i mezzi pubblici: linea 551 di TPER Modena-Ferrara con fermata a Nonantola (a piedi poi qualche centinaia di metri per arrivare all’abbazia).

Sito ufficiale: www.abbazianonantola.it

 Pubblicato da il 31/04/2018 - 5.994 letture - ® Riproduzione vietata

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