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Visita alla Torre del Bramante il simbolo di Vigevano

Il punto pił alto della cittą di Vigevano, la Torre del Bramante, edificata a partire dal 1198 e terminata dal Bramante alla fine del XV secolo.

Assurta a simbolo della città di Vigevano, la famosa torre del Bramante evince il suo nome da colui che l’ha disegnata dando di fatto avvio alla sua costruzione voluta da Ludovico il Moro. Una struttura imponente, questa, edificata a più fasi dal 1198 fino al concludersi del ‘400 (secondo lettere scritte di proprio pugno da Galeazzo Sforza che costituiscono una valida testimonianza storica) sull’arco della porta d’ingresso al Castello Visconteo Sforzesco in prossimità di Piazza Ducale.

Un pò di storia

Si tratta di un magnifico esempio di applicazione dello stile gotico rinascimentale che guarda l’abitato dal punto più alto dell’agglomerato urbano, un emblema architettonico indiscutibile alto complessivamente 68 metri, una misura che non ne impensierisce minimamente la solidità per la meticolosa disposizione dei materiali e un baricentro stabile che sembra issare al cielo con mano protesa un cappello di rame giacente sull’ultimo piano, in origine assente e solo in seconda istanza aggiunto. L’iniziale sobrietà è stata più volte disattesa in favore di abbellimenti dettati più dalla necessità di aumentarne l’efficienza difensiva che da un discorso puramente estetico: la basica torre del Rivellino ha dunque subito degli adattamenti atti a raggiungere quel preciso scopo. In un secondo momento decadde la modifica rafforzativa a beneficio di una commistione fra elementi religiosi e scheletro militare, cosicché ecco comparire il primo sopralzo e con esso la cella adibita a ospitare le campane previo bene placito di Galeazzo Sforza. Risale al 1513 la collocazione della grande campana (detta anche campanone per via del suono assordante che funestava il sonno dei residenti disposti attorno al Castello) da parte del cardinale di Sion Matteo Schiner; in riferimento alle implementazioni sotto forma di merlature, composizioni decorative esterne e conclusivo belvedere, abbiamo lo zampino di Ludovico il Moro, sollecitato dal gusto della consorte Beatrice d’Este. Al di là delle avvicendatesi volontà da parte di una casata rispetto all’altra (parliamo ovviamente dei Visconti e degli Sforza), direttore dei lavori fu sempre e comunque il Bramante, a quell’epoca architetto ducale, il cui operato reca tracce documentaristiche fuor d’ogni dubbio: principali attribuzioni sono il belvedere ottagonale, il trittico di profili sagomati della cella campanaria e del secondo sopralzo. L’introduzione del barocco s’incarna nell’inserimento del cupolino “a cipolla” (in sostituzione dell’originale guglia conica) contestualmente a un intervento di restauro ordinato dall’arcivescovo Caramuel, fondamentale per mantenere alto il prestigio di una torre nobilitante l’ingresso della roccaforte. Nonostante la straordinaria bellezza, la struttura resta per certi versi elementare in quanto a impianto primigenio, un esempio di semplicità coniugata all’eleganza.

L’esterno contribuisce sensibilmente a creare nel visitatore grosse aspettative in relazione a quanto si vede all’interno: tra le quattro mura prende posto un certo numero di pannelli storici e artistici che documentano la gestazione costruttiva del Castello ma altresì della Piazza e, naturalmente, della Torre. In accordo alla suggestionante aura della location, l’amministrazione comunale ha permesso l’installazione di mostre temporanee che contribuiscono in maniera incisiva a incrementare il flusso di turisti di passaggio a Vigevano. La Torre calamita inoltre l’attenzione su tutto il resto del complesso fortificato, che annovera anche le tre grandi scuderie, l’atrio d’entrata neogotico, la falconiera, il ponte con loggia aerea, il maschio principale, i due corpi ottocenteschi tra maschio e torre, l’edificio della strada sopraelevata e la rocca vecchia racchiudente l’imponente cavallerizza. Tutte le varie parti del comprensorio risultano in perfetta armonia fra loro, tanto da sembrare un unicum architettonico: un equilibrio raro che suffraga l’enorme influenza e potere di una delle grandi famiglie del rinascimento italiano, il cui prestigio si riflette prepotentemente nelle opere da essa commissionate nel periodo preso in analisi. Il Castello Sforzesco e la relativa Torre rappresentano due di quelle opere, obiettivamente straordinarie.

Informazioni utili per la visita

Dove: c/o Castello Visconteo Sforzesco - Piazza Ducale, 20 – Vigevano (PV)
Quando: aperta tutto l’anno
Orari: fino al 3 agosto e dal 29 agosto a fine ottobre dal martedì al venerdì con orario 10-12 e 15-17, sabato, domenica e festivi ore 10.30-13 e 14-18; dal 1° novembre al 21 marzo dal martedì al venerdì con orario 10-12, sabato, domenica e festivi ore 10.30-12.30 e 14-17
Come prenotare: chiamare il numero 0381/691636 o inviare una e-mail
Costi: intero per visitare tutto il complesso € 5,00 (durata visita ca. 1h); biglietto sola torre del Bramante € 3,00, ridotto € 2,00 e studenti € 1,00
Possibilità di visite guidate

Come arrivare

In auto: da Milano, percorrere la tangenziale ovest e imboccare successivamente la SS 494; da Torino percorrere la A4 con uscita a Novara est; da Genova seguire la A7 con uscita Gropello Cairoli
In treno: linea Milano-Mortara con fermata alla stazione di Vigevano
In aereo: aeroporto Milano Malpensa, distante ca. 35 km da Vigevano

 Pubblicato da il 25/04/2016 - 8.697 letture - ® Riproduzione vietata

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