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Il Parco dei Mostri di Bomarzo: visita al Sacro Bosco della Villa delle Meraviglie

Il Sacro Bosco di Bomarzo, o pių comunemente il Parco dei Mostri, come anche Villa delle Meraviglie, č uno dei giardini pių straordinari in Italia. Da non perdere la statua dell'Orco, simbolo del parco.

Tra le tante bellezze architettoniche della Tuscia, nel cuore del Lazio, nessuna è più controversa e misteriosa della Villa delle Meraviglie di Bomarzo, anche conosciuta come Sacro Bosco o Parco dei Mostri. Si tratta di un’incredibile complesso monumentale di stampo cinquecentesco, un rigoglioso parco di tre ettari, popolato da sculture in basalto dal sapore fortemente fantastico e grottesco; un tesoro dal volto misterioso che, nel corso del tempo, è stato ammirato ed osannato da personalità quali Johann Wolfgang von Goethe, Mario e Praz e Salvador Dalì, e fu proprio il celebre maestro del surrealismo a definire il parco come “un’invenzione storica unica”.

Artefici di questo monumentale complesso furono Pier Francesco, detto Vicino, Orsini, signore di Bomarzo e Pirro Ligorio, architetto e antiquario a cui Vicino affidò la progettazione e la realizzazione del parco. I lavori del “Sacro Bosco”, che venne dedicato a Giulia Farnese, moglie di Vicino, ebbero luogo nella seconda parte del XVI secolo e fu lo stesso Orsini a fornire l’ispirazione per molte opere del suo parco, un’ispirazione che spaziò dai grandi classici della mitologia greco-romana, alla letteratura rinascimentale italiana fino a controverse figure fantastiche e mitologiche.

Ed è proprio questa commistione di elementi così diversi a rendere il parco un vero e proprio esemplare unico, in cui a regnare è un affascinante, misterioso, eclettico caos. Il Parco dei Mostri appartiene storicamente al Cinquecento italiano, ma non ne rispecchia i canoni dal punto di vista architettonico. Mancano la geometria e la simmetria, i giochi d’acqua e le terrazze che troviamo, ad esempio, nella Villa Lante della vicina Bagnaia.

Nella disposizione degli elementi, semplicemente, non c’è logica ed è questa assenza di coerenza e rapporti prospettici a creare il mistero attorno alla monumentale opera, un mistero che è tutt’ora oggetto di studi e ricerche. Perché alternare draghi e mostri a ninfe e divinità? Perché dare vita ad architetture impossibili quali la “Casa Pendente”? Queste sono domande a cui non si è ancora trovata una risposta ma che rientrano perfettamente nello scenario voluto da Vicino Orsini, il cui intento era infatti quello di creare un’opera del tutto unica.

In questo complesso, una dei più grandi protagonisti è la già citata Casa Pendente, costruita su un masso inclinato e quindi caratterizzata da una pendenza irregolare. Assolutamente sconsigliata a chi soffre di vertigini, questa casa, con la sua particolare inclinazione, provoca una sensazione di smarrimento in chi vi entra e, secondo alcuni, sarebbe stata studiata apposta in questo modo per simboleggiare metaforicamente il rischio.

Ma le attrazioni del Parco dei Mostri non finiscono certo qui. A rendere così unico questo straordinario complesso sono anche e soprattutto le statue, splendide e particolari, ispirate ai soggetti più diversi. Troviamo la mitologia egizia, con le Sfingi che accolgono il visitatore all’ingresso del parco, la mitologia greco-romana con la statua di Ercole che squarta a mani nude Caco, il Pegaso, il Ninfeo, la Venere dei Cimini e molto altro ancora. Troviamo statue ispirate a creature mitologiche, come Echidna, rappresentata come una donna con due code di serpente al posto delle gambe e la Furia, donna con coda e ali di drago.

Ci sono poi gli animali, come i Leoni, l’Elefante, la Tartaruga e la Balena e, infine, creature fantastiche, come il Drago, che combatte con un lupo, un cane e un leone, e l’Orco, che è inoltre la statua più celebre e rappresentativa di questo affascinante parco. Il suo grande e spaventoso volto in pietra apre ad una camera scavata nel tufo, all’interno della quale le voci di chi vi è dentro vengono distorte ed amplificate, creando un effetto a dir poco inquietante, ideato probabilmente per spaventare e stupire i visitatori. E del resto, quale figura migliore di un orco, per assolvere a questo ruolo?

Ma non lasciatevi intimorire, visitare questo parco è un’esperienza unica e misteriosa che, su richiesta, in alcuni periodi dell’anno, si può effettuare anche di sera. Per quanto riguarda invece le visite giornaliere, il parco è aperto tutti i giorni dell’anno con orario continuato.

Il Parco dei mostri di Bomarzo
Apertura: tutto l'anno
Orari: invernale => dalle 8:30 al tramonto (settembre-marzo)
estivo => dalle 8:30 alle 19:00 (aprile-agosto)
Ingresso: intero 10 euro, ridotto (4-13 anni) 8 euro
Nota: è vietato fare pic-nic nel parco, l'ingresso di animali (solo cani guida), e arrampicarsi sulle statue

Sito ufficiale: www.sacrobosco.it

Come arrivare
Per raggiungerlo da Viterbo, distanza 20 km, è necessario percorrere la superstrada Viterbo-Orte e uscire a Bomarzo. Arrivando da altre direzioni invece, l’uscita consigliata è quella di Attigliano, sulla A1, situata a soli 4 km da Bomarzo. Per chi arriva invece in treno, la stazione ferroviaria più vicina è quella di Orte.
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