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La Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, sulla riva del Gribaedova la cattedrale di San Pietroburgo

La Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato, Spas na Krovi, anche chiamata la Cattedrale della Resurrezione di Cristo, è una delle attrazioni di San Pietroburgo, grazie alle sue colorate cupole a cipolla e agli interni riccamente affrescatii, si ammira da.

Il nome ufficiale di questa bella chiesa di San Pietroburgo che, con le sue cupole a cipolla ricorda un po' la Cattedrale di San Basilio di Mosca, sarebbe Cattedrale della Resurrezione di Cristo ma gli abitanti dell'antica capitale la chiamano Chiesa del Salvatore sul Sangue Versato o più semplicemente Chiesa del Sangue Versato (Spas na Krovi). Ma in questo caso il sangue a cui ci si riferisce non è solo quello di Gesù ma anche quello di uno zar: la chiesa, infatti, è stata costruita nell'esatto punto in cui, il 13 marzo 1881, Alessandro II fu ucciso in un attentato ordito da un gruppo rivoluzionario nichilista.

All'epoca le rive del canale Griboedov erano percorribili in carrozza e fu durante uno degli spostamenti del sovrano che venne lanciata una bomba. Alessandro II rimase illeso ma commise l'errore di scendere dalla carrozza per controllare gli esiti dell'esplosione. Fu così che venne mortalmente erito da un secondo ordigno fatto esplodere da un altro attentatore. Erano i tempi in cui gli anarchici avevano scelto di rispondere pan per focaccia alle dure repressioni zariste: non a caso, lo stesso zar era già scampato a diversi attentati alla sua persona.

Il figlio, lo zar Alessandro III, fece erigere un santuario temporaneo in attesa di realizzare un progetto adeguato. I lavori iniziarono nel 1883 ma ci vollero ben 24 anni perché l'opera venisse portata a termine, cosa che avvenne nel 1907 sotto il regno del nipote Nicola II.

Da un punto di vista architettonico questa chiesa si distacca parecchio dalle altre della città che, notoriamente, è costellata di edifici in stile barocco e neoclassico, per precisa volontà di Alessandro III che diede mandato all'architetto Parland di progettare un edificio in stile medievale russo, in contrasto con l'imperante influenza occidentale del momento. A completare il distacco dagli stilemi europei contribuiscono grandemente anche gli interni, abbelliti da ben 7000 metri quadrati di mosaici che raffigurano scene bibliche racchiuse in spettacolari cornici. Il preventivo iniziale venne però largamente superato e sostenuto finanziariamente dalla famiglia Romanov ma anche da numerose donazioni private.

Non è mai stata una chiesa vera e propria in quanto non vi si officiavano matrimoni o battesimi, più che altro requiem settimanali per il monarca ucciso. Questo però non la salvò da quello che successe dopo la rivoluzione bolscevica del 1917. Venne saccheggiata e depredata di tutto quanto si poteva, anche gli interni subirono dei danni.

Nel 1921, a seguito della chiusura di tutte le chiese ordinata da Stalin, venne adibita a magazzino e si era deciso di smantellarla, destino dal quale fu risparmiata solo dal fatto che il personale che doveva demolirla venne inviato a combattere nella Seconda Guerra Mondiale. Durante l'evento bellico non se la passò molto meglio: quando l'esercito tedesco assediò la città, venne utilizzata come magazzino per le patate e anche come obitorio.

Al termine del conflitto non fu trattata con maggiore rispetto, essendo destinata a magazzino per un vicino teatro lirico. Nel 1956 venne di nuovo presa la decisione di demolirla per apportare modifiche alla viabilità ma, finalmente, nel 1968 il Ministero delle Belle Arti e dell'Architettura decise di prenderla sotto la propria ala protettrice. Nel 1970 l'edificio venne affidato al Museo della Cattedrale di S. Isacco, un'ente che incassava bene dai visitatori e che destinò la maggior parte dei suoi ricavi al suo restauro. Anche il restauro richiese parecchi anni: i lavori terminarono 27 anni più tardi, facendo meritare all'edificio il soprannome di "chiesa dai tempi lunghi".

La riapertura nel 1997 vide l'afflusso di grandi folle, anche se la chiesa non è stata riconsacrata e ora è un museo dedicato al mosaico. Ospita un santuario costruito nell'esatto punto in cui lo zar fu colpito mortalmente ma soprattutto una straordinaria collezione di icone in mosaico su disegno dei migliori artisti russi dell'epoca, come Nesterov e Kharlamov, e realizzate con sfavillanti tessere, smalti e vetri.

Accesso
L'ingresso è dalle 10:30 alle 18:00, tranne i mercoledì. Dal 1° maggio fino al 30 settembre, sempre con l'esclusione dei mercoledì, l'apertura è protratta fino alle 22:30. I biglietti interi costano 250 rubli, sono gratuiti per i bambini fino a 6 anni e costano 50 rubli per i ragazzi minorenni.
Sono disponibili tre diversi tour guidati della durata di 45 minuti ciascuno che vanno prenotati.
Ulteriori informazioni si possono trovare sul sito del Museo della Cattedrale di S. Isacco, di cui la Chiesa del Sangue Versato fa parte, in russo e inglese: eng.cathedral.ru/

 Pubblicato da il 25/05/2015 - 11.233 letture - ® Riproduzione vietata

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