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Portalegre (Portogallo): la cittą il Castello e le mura medievali

Portalegre, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Portalegre dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Situata nella Serra de São Mamede, in prossimità della frontiera con la Spagna, Portalegre ha rivestito durante il Medioevo una posizione strategica nella difesa del territorio. Il re D. Afonso III (1248-79) la donò al figlio bastardo D. Afonso Sanches, un’azione fortemente contestata dal fratello D. Dinis (1279-1325), suo successore, che nel 1299 la integrò nei beni della Corona, ordinando la ricostruzione del castello. Ancora in epoca medievale, si stabilì a Portalegre l’ordine dei francescani, nel Convento de São Francisco e nel Convento de Santa Clara.

All’inizio del XVI secolo, dopo la fondazione della Misericórdia de Portalegre, il vescovo di Guarda, D. Jorge de Melo, fece costruire il Convento Cisterciense de São Bernardo. La città, all’epoca importante centro amministrativo ed economico, fu elevata al rango di città da D. João III, che creò la diocesi di Portalegre e ordinò la costruzione della Sé Catedral. L’azione del nuovo vescovado si affermò nella costruzione del palazzo Vescovile e del Seminario Diocesiano, oggi trasformato in Museu Municipal.

Il XVII e il XVIII secolo lasciarono nella città un forte carattere barocco ancora oggi presente in taluni monumenti, come l’Igreja de São Lourenço, e nelle case nobiliari, che conservano i blasoni delle famiglie che le abitarono e ricche decorazioni in ferro forgiato, caratteristica singolare nella regione. Dopo l’estinzione degli ordini religiosi, nel 1834, e con l’avvento della rivoluzione industriale, la città si sforzò di rispondere ai tempi attribuendo nuove funzioni agli antichi conventi e palazzi.

Un esempio possono essere il Convento de Santo Agostinho, trasformato di caserma della GNR, il Convento gesuita di São Sebastião, occupato dalla Manufactura de Tapeçarias de Portalegre o il Palácio Castel-Branco, recentemente divenuto il Museu de Tapeçaria de Portalegre Guy Fino, a perenne ricordo del contributo dell’industria tessile allo sviluppo della città.

A Portalegre, facilmente visitabile a piedi, va inoltre citata la Casa-Museo di José Régio, noto poeta portoghese. Nei dintorni, non vanno dimenticati il belvedere della Igreja de Nossa Senhora da Penha e l’Igreja do Bonfim, sulla strada per Marvão e Castelo de Vide, località che meritano entrambe una visita attenta.

Cosa vedere a Portalegre?
Sé Cattedrale di Portalegre - La Diocesi di Portalegre fu creata nel XVI secolo e il suo primo vescovo fu D. Julião de Alva, cappellano di D. Catarina, sposa di D. João III (1521-57). Nel 1556, D. Julião fece costruire la Sé, dedicata al culto di Nossa Senhora da Assunção. Il tempio, in stile tardo-rinascimentale subì alcune modifiche tra il 1737 e il 1798, in stile barocco, come si può osservare nella facciata, in particolare la decorazione in pietra dei portici e delle torri campanarie. All’interno, pannelli di azulejos seicenteschi e una pregevole collezione di dipinti manieristi, unica nel paese. Novantasei dipinti costituiscono le pale dell’altare maggiore e delle cappelle laterali e provano la partecipazione di alcuni artisti portoghesi nel XVI e XVII secolo alla decorazione della Sé di Portalegre.

Nella cappella maggiore, si segnala il lavoro dello scultore e intagliatore Gaspar Coelho e dei pittori Francisco Venegas, Fernão Gomes e Simão Rodrigues. I dipinti rimanenti sono stati attribuiti all’Oficina de Portalegre, Cristovão Vaz de Lisboa, Diogo Teixeira, Pedro Álvares Pereira de Coimbra e alla Scuola Spagnola. Nella Sé è infine possibile visitare la sacrestia rivestita di azulejos settecenteschi (che raffigurano la “Fuga in Egitto”), con un’interessante volta a nervature, e il chiostro, concluso nel XVIII secolo. Sul lato nord, si trova l’antico Paço Episcopal (palazzo vescovile), residenza dei vescovi della città fino al 1910, che all’interno comunicava con la Sé.

Museu da Tapeçaria de Portalegre - Guy Fino - La creazione di questo museo, dedicato agli arazzi di Portalegre, si deve al Municipio che, nel 2001, ha dotato la città di uno spazio per l’esposizione, la conservazione e lo studio di questo singolare patrimonio artistico, rendendo omaggio all’azione imprenditoriale di Guy Fino, fondatore della Manufactura de Tapeçarias de Portalegre.

Installato in un’antica casa nobiliare di Castelo Branco, ristrutturata applicando una soluzione architettonica innovativa e armoniosa, l’istituzione ha ricevuto il sostegno dell’Instituto Português de Museus e da Manufactura de Portalegre, che ha donato un numero significativo di opere. Oltre all’esposizione permanente, il museo possiede uno spazio per le mostre temporanee, destinato a iniziative legate alla tematica degli arazzi e alle Arti Plastiche, rendendolo soprattutto un museo di Arte Contemporanea.

Nelle esposizioni temporanee si cerca di evidenziare le influenze e le testimonianze dei diversi artisti nazionali e stranieri che hanno usato gli arazzi di Portalegre come singolare supporto per la loro espressione artistica, illustrando così il percorso produttivo della Manufactura de Portalegre sin dai suoi inizi. In particolare, tra le molte riproduzioni di opere presenti si possono ammirare quelle relative a lavori di Júlio Pomar, Lima de Freitas, Maria Keil, Vieira da Silva, Almada Negreiros, Fred Kradolfer, Costa Pinheiro, Eduardo Nery, Arpad Szenes e José de Guimarães.

Casa-Museu José Régio - La casa dove il poeta José Régio (1901-1969) visse nel periodo in cui fu professore a Portalegre, è stata trasformata in museo nel 1971, su iniziativa del Municipio. L’interno, inalterato secondo i desideri del poeta, presenta al pubblico una ricca collezione di arte sacra e popolare della regione, che il poeta riunì nel corso della sua vita. Tra gli oggetti, merita un cenno particolare la non comune collezione comprendente oltre 400 immagini del Cristo Crocifisso, la più antica nel suo genere, risalente al XV secolo (stile gotico). Vi sono inoltre tabernacoli dedicati alle anime del Purgatorio, piccoli contenitori con immagini religiose, ex-voto e altre espressioni della religiosità popolare, oltre a oggetti che ricordano le professioni della tradizione, come la lavorazione del sughero e del ferro forgiato.

Castello e Mura di Portalegre - Situato nel punto più alto della città, il Castello di Portalegre ne testimonia la posizione strategica, in prossimità della frontiera con la Spagna. Nonostante gli scarsi riferimenti documentali precedenti, si sa che la ricostruzione del sistema difensivo si deve al re D. Dinis, tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo, quando la città fu integrata tra i beni della Corona. Il castello era costituito da un cortile e da una doppia cinta di mura con dodici torri e sette porte. Delle mura, sono ancora oggi visibili la Porta de Alegrete, la Porta do Crato (vicino alla Sé) e la Porta da Devesa, mentre il resto si è inserito nel tessuto urbano. I luoghi in cui sorgevano le antiche porte sono segnalate da pannelli di azulejos.

Nel XVII secolo, le torri furono modificate per potere utilizzare l’artiglieria e mantennero la loro funzione militare fino all’Ottocento. All’inizio del Novecento, il prolungamento della Rua do Castelo costrinse a demolire parte delle mura. Il cortile fu così diviso in due: da un lato due torri con uno spazio piantumato e dall’altro, la Torre de Menagem (mastio), che attualmente ospita una sezione museale relativa alla storia della città. Al primo piano, vi è una sala con soffitto a volta dove si distinguono le insegne militari del re D. Manuel, che ne ricordano le imprese a Portalegre.

Convento di São Bernardo - Il convento femminile dell’ordine di San Bernardo, dedicato a Nossa Senhora da Conceição, fu fondato nel 1518, per volere del vescovo di Guarda, D. Jorge de Melo. Affiliato al monastero francese di Clarval, mantiene il tracciato originario con zona agricola, in base alle regole cistercensi di autosussistenza. Da un punto di vista artistico, si segnalano il delicato ornamento rinascimentale dei portali e i pannelli di azulejos istoriati sullo stipite dell’ingresso, risalenti al XVII secolo e attribuiti al maestro spagnolo Gabriel del Barco.

All’interno, la navata unica è sovrastata da un’interessante volta a nervature, recante le insegne della famiglia Melo. Sul lato dell’Epistola (a destra), si può ammirare il sontuoso sepolcro del fondatore, opera rinascimentale di grande qualità attribuita allo scultore Nicolas de Chanterenne. È composto da un sarcofago con statua giacente, sovrastata da una pala con scene di San Giacomo e Sant’Anna (che si dice alludano alla vita peccaminosa ed eretica di D. Jorge), completato da un’immagine della Vergine circondata da angeli. Da segnalare infine gli azulejos dipinti da Policarpo de Oliveira Bernardes, del 1739.

Dopo la chiusura degli ordini, nel 1834, la chiesa rimase aperta al culto e divenne cappella del Seminario Diocesano, ivi insediato nel 1883. Nel 1910, il convento fu trasformato in caserma, mentre la chiesa fu usata come Museo Municipale, trasferito negli anni Sessanta nell’edificio che ospitava l’antico Seminario Diocesano. Gli antichi edifici conventuali oggi ospitano la “Escola Prática da Guarda Nacional Republicana”, ma la chiesa fu mantenuta ed è tuttora aperta al pubblico. Foto wikipedia, cortesia: Portugues Eyes, LeonardoG

Fonte: Ufficio turistico del Portogallo
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