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Torre de Moncorvo (Portogallo): visita alla cittą e i 'Mandorli in fiore'

Torre de Moncorvo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Torre de Moncorvo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il nome di questa località è associato a quello di un nobile leonese, Mendo Curvus, signore di queste terre il quale, dopo avere partecipato alla Riconquista cristiana della Penisola Iberica, ordinò la costruzione di un castello destinata a residenza e difesa del territorio. D. Afonso Henriques, primo re del Portogallo, confermò i privilegi precedentemente attribuiti agli abitanti, e concesse i forais (costituzioni comunali) del 1128 e del 1140.

Un secolo dopo, Torre de Moncorvo acquisì nuova importanza, quando fu elevata al rango di comune su iniziativa del re D. Dinis, sotto il cui regno fu riedificato il castello e furono rafforzate le mura, confermando l’importanza di questo punto strategico nella difesa avanzata delle frontiere portoghesi durante il Medioevo.

Nel 1512, D. Manuel concesse a Torre de Moncorvo un nuovo foral, costituendo così uno dei maggiori distretti del paese. Situata nella fertile Vale da Vilariça, vicino alla Serra do Reboredo, la località si trasformò in un importante centro di scambio commerciale tra i territori a nord del fiume Douro e la zona vinicola della Beira Alta. La ricchezza della regione è all’origine dell’edificazione di due importanti monumenti: l’imponente Igreja Matriz de Torre de Moncorvo e l'Igreja da Misericórdia, in stile rinascimentale.

Nel XVII secolo fu creata la “Real Feitoria dos Linhos e Cânhamos”, su iniziativa regia di D. João IV. Nel corso del XVII secolo, si diffuse l’uso della seta e la coltura del baco da seta andò sostituendo quella del lino, dando continuità alla produzione tessile regionale. Un’altra area di investimento riguarda lo sfruttamento minerario, che ebbe inizio nel 1874, grazie all’esistenza di uno dei maggiori giacimenti di ferro di tutto il paese. Oggi, il “Museu do Ferro e da Região de Moncorvo” ci spiega come si sviluppò quest’importante industria, dandoci al contempo maggiori informazioni sulla storia e sui costumi locali.

L’idea di creare un museo per conservare i reperti archeologici rinvenuti nella regione fece capolino nel XIX secolo, ma fu solo nel 1984 che si concretizzò, su iniziativa della società Ferrominas, in collaborazione con l’Universidade Nova di Lisbona nell’ambito di un programma di archeologia industriale. La società Ferrominas si dedicava allo sfruttamento minerario del ferro e alla ricerca storica relativa a questa attività locale. Dopo la chiusura, nel 1986, il patrimonio raccolto fu ceduto al Municipio di Moncorvo che, con il Projecto Arqueológico da Região de Moncorvo, creò il nuovo Museu do Ferro e da Região de Moncorvo.

Obiettivo principale di questo museo è la conservazione dei reperti provenienti dall’ex Museu do Ferro e del patrimonio documentale raccolto nel corso degli anni, comprendente reperti archeologici, etnografici e di storia regionale. Attualmente il museo è ospitato nel Solar do Barão de Palme, un edificio secentesco, ex quartier generale della GNR.

Per visitare Torre de Moncorvo, si consiglia di attendere la fine dell’inverno, quando la Câmara Municipal organizza una fiera dell’artigianato e promuove la regione attraverso l’iniziativa “Amendoeiras em Flor” (mandorli in fiore). Nel Nordest Transmontano, alla fine dell’inverno (in particolare nei mesi di febbraio e marzo) la tonalità bianca dei mandorli in fiore si unisce a quelle verdi e castane del paesaggio. Non solo è il periodo migliore per visitare questa regione transmontana, ma è anche il pretesto ideale per la Câmara Municipal di Torre de Moncorvo per promuovere la "Festa das Amendoeiras em Flor" (festa dei mandorli in fiore). Oltre a un programma di attività culturali e ricreative, ha luogo una Fiera di Artigianato, dove è possibile gustare la cucina locale.

Non perdete l’opportunità di assaggiare le “amêndoas cobertas” (mandorle ricoperte), una delle specialità regionali, in particolare se avete la possibilità di assistere al loro originale rituale di preparazione. Le mandorle sono infatti tostate, a fuoco lento, in un grande recipiente di rame dove le pasticciere, con le dita protette da ditali, spargono pazientemente lo zucchero e girano la frutta secca per diverse ore. Esistono tre tipi di mandorla: con zucchero bianco ("amêndoa bicuda"), ricoperta di cioccolato e cannella ("amêndoa morena") o da un finissimo strato di zucchero ("amêndoa peladinha").

Ricordate infine di visitare Adeganha, un borgo a 19 km da Torre de Moncorvo, dalle caratteristiche rurali tipiche del Trás-os-Montes, dove potrete visitare l’Igreja Matriz de Santiago Maior, interessante esempio di architettura romanica del nordest. Consacrata a San Giacomo Maggiore, la chiesa matrice di Adeganha, è un buon esempio di architettura medievale del nordest transmontano. Costruita nel XIII secolo, è un tempio tardo-romanico, di transizione verso il gotico.

All’esterno, si può ammirare la varietà di motivi geometrici utilizzati per decorare gli archi (sfere, stelle, scacchi), e delle rappresentazioni zoomorfe del fregio superiore, sottolineato dal beccatello (tra cui maiali, passeri e tori). Un cenno a parte meritano i tre riquadri in bassorilievo: il primo rappresenta due donne nell’atto di aiutarne una terza a partorire, il secondo ci mostra qualcuno con un panno e una brocca, che probabilmente aiuta nel parto mentre, nel terzo, la giovane madre riposa accanto al neonato. Sono scene del quotidiano sacralizzate dalla carica simbolica del luogo, in un’ingenua interpretazione della Natività.

Molti degli elementi decorativi della chiesa rivelano che la costruzione avvenne in un contesto di pace, circostanza che diminuì la funzione difensiva iniziale dello stile romanico. All’interno, si possono ammirare delle pitture parietali, raffiguranti i “Re Magi”, la “Presentazione del Bambino al Tempio” e il “Calvario”, risalenti al XV secolo. Sull’altare maggiore, un retablo barocco comprende una tavola del XVI secolo con l’immagine di San Giacomo Maggiore.

Fonte: Ufficio turistico del Portogallo
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 Pubblicato da - 01 Febbraio 2009 - © Riproduzione vietata

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