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Toledo: itinerario alla scoperta della cittą

Toledo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Toledo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Oltre le mura della città, si erge l'Ospedale di Tavera, un gran edificio rinascimentale costruito dagli architetti Bustamante, Covarrubias e Berruguete; a quest'ultimo si deve il magnifico frontespizio e il sepolcro del cardinale Tavera, promotore dell'opera. È un museo che riproduce l'atmosfera dell'epoca e riunisce opere di El Greco, Ribera o Zurbarán, tra gli altri. In esso risultano molto interessanti il cortile, il sepolcro già citato e la farmacia, che conserva l'aspetto originale. Terminata la visita al museo, ci incamminiamo verso le mura, lasciando a destra L'Ufficio del Turismo. Arriviamo davanti alla puerta de la Bisagra il principale accesso alla città. Di origine araba, consta di due parti e di un cortile centrale. Fu riformata durante il regno di Carlo V, momento in cui fu collocato sull'arco d'entrata lo scudo della città: la gigantesca aquila bicefala con il blasone imperiale, privilegio concesso a Toledo dall'imperatore in persona. Inoltrandoci per la calle (via) Real del Arrabal, sulla destra troviamo la chiesa di Santiago del Arrabal, tempio che è stato denominato La Cattedrale del Mudéjar, essendo uno degli esempi più insigni di questo stile architettonico. Non si conosce la sua data di costruzione, visto che probabilmente fu rimodernata durante il regno di Alfonso VI, approfittando di una moschea musulmana già esistente in situ: così almeno sembra indicare la sua torre scoperta, straordinariamente simile a un minareto.

Se procediamo e giriamo a destra seguendo la strada in salita, arriviamo davanti alla puerta del Sol, una delle più lodate. Mudéjar, fu edificata nel XIII secolo dai cavalieri ospitalieri e contiene elementi architettonici estranei al suo stile, come sono ad esempio i resti di un sarcofago paleocristiano o un piccolo busto classico.

Continuando a salire per la calle Carretas, passiamo sotto un'altra porta, più semplice, chiamata puerta de los Alarcones. Dopo, attraversando la calle Venancio González, arriviamo al Paseo del Miradero. Da lì, la pianura si stende fino all'orizzonte presentando una veduta magnifica. Riprendendo Venancio González, arriviamo alla plaza (piazza) di Zocodover. Chiamata in origine Suk-al-dawad, mercato degli animali, è il centro vitale del commercio della città fin dall'epoca musulmana. Incorniciata da edifici con portici colonnati, in essa avevano luogo celebrazioni varie. A questo punto, salendo lungo la Cuesta (Salita) di Carlo V arriviamo davanti all'Alcázar, fortezza che fu residenza imperiale e nelle cui dipendenze sono installati un museo militare e la biblioteca regionale. Si eleva sul promontorio più alto della città, luogo in cui si sono edificate tutte le piazzeforti partendo dall'epoca romana. L'attuale castello è una ricostruzione di quello progettato da Covarrubias ed Herrera per Carlo V. L'originale subì numerosi incendi e praticamente fu distrutto nel corso della guerra del 1936. Sono da menzionare: la facciata nord ben conservata, il gran cortile centrale e la scala imperiale o scala d'onore. Estendendosi dalla facciata orientale dell'Alcázar, la più antica di quelle esistenti, un belvedere circondato da giardini permette di giungere alle mura e offre una bella veduta della stretta valle formata dal Tago nella sua corsa intorno alla città. Sotto, a sinistra, ecco il ponte di Alcántara e il castello di San Servando; di fronte, gli scarsissimi resti del Artificio Juanelo, un'invenzione singolare del XVI secolo che serviva per portare su l'acqua dal fiume alla fortezza; e a destra la base dei pilastri che nei tempi andati sostennero un acquedotto romano.

Dall'altra parte, ai piedi della facciata meridionale dell'Alcázar e in uno degli angoli più intricati della città, in calle San Miguel, c'è la chiesa dallo stesso nome. Si tratta di un tempio con parti del XIII secolo e altre posteriori: del complesso risalta il campanile mudéjar, scoperto.

Continuando nel nostro itinerario, costeggiamo l'Alcázar lungo il menzionato belvedere e giungiamo alla calle Alféreces Provisionales. L'imbocchiamo e camminiamo fino a trovare delle scale, sulla nostra destra, che ci conducono in una piccola piazza che precede la rotonda formata dalla calle Cervantes e la calle de la Concepción. Lì si trova il complesso architettonico costituito dall'Ospedale di Santa Cruz, il convento di Santa Fe e quello della Concezione Francescana, situati sulle fondamenta musulmane dei palazzi di Galiana, oggi inesistenti. Il convento della Concezione Francescana è un'istituzione di clausura. E il convento di Santa Fe (non si può visitare) forma un tutto unico con l'Ospedale (museo di Santa Cruz); contiene la famosa cappella di Belén, appartenente all' XI secolo e il cui stile richiama l'epoca dei califfi, a parte il sepolcro di Fernán Pérez, decorato con stucchi ornamentali del XIII secolo. L'ospedale di Santa Cruz fu un luogo di accoglienza per bambini abbandonati e orfani, che faceva affidamento sul patrocinio della stessa regina Isabella la Cattolica. I lavori furono iniziati dai fratelli Egas e finalizzati da Covarrubias verso il 1524. L'architetto raggiunse qui uno degli esempi più brillanti del plateresco e toccò la vetta come artista. Da mettere in rilievo: il favoloso frontespizio principale, i tre dell'atrio, il nobile chiostro e l'impressionante scala che mette in comunicazione i due piani dell'edificio.

Il museo è diviso in tre sezioni: una di belle arti con quadri di El Greco e di altri artisti, una seconda di archeologia, con mosaici romani e reperti vari, una terza dedicata alle arti decorative. A destra, all'uscita dal museo, troviamo l'Arco de la sangre, porta musulmana pure ricostruita dopo la guerra sopra citata. Se la attraversiamo arriveremo di nuovo a Zocodover, fine di questo primo itinerario.

Il turista che lo desidera può contrattare i servizi delle guide turistiche professioniste, rivolgendosi all'Ufficio Informazioni situato nella puerta (porta) de la Bisagra. I musei statali sono gratuiti per i cittadini appartenenti all'Unione Europea e con più di 65 anni, per i pensionati e i minorenni. Sono gratuiti per tutti il sabato pomeriggio e la domenica mattina. Le chiese rimangono chiuse, salvo per celebrare le funzioni religiose. Sono aperte tutto il giorno solo nel periodo di Pasqua. In genere, i musei aprono da martedì a sabato di mattina e di pomeriggio, la domenica e i festivi solo di mattina e il lunedì sono chiusi. Per informazioni più dettagliate rivolgersi agli Uffici Informazioni Turistiche.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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