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La cittą di Toledo: due percorsi lungo le sue calli

Toledo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Toledo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Il primo itinerario comincia dalla Cattedrale, e prosegue per la calle de La Trinidad fino ad arrivare all'incrocio che forma con las calles di El Salvador, Santo Tomé e Taller del Moro. Incomincia il ghetto: il quartiere abitato dalla popolazione ebrea di Toledo. Sulla sinistra dell'incrocio menzionato, si trova la chiesa di El Salvador, che originariamente era una moschea e fu costruita nell'anno 1041. Di fronte c'é il Taller del Moro, edificio del XVI secolo che servì da officina per scolpire i marmi della cattedrale. Si tratta di uno dei migliori esempi del mudéjar civile di Toledo e attualmente è museo rivolto alle arti applicate arabe e mudéjar.

Vicino al Taller del Moro, quasi a formare uno stesso isolato, ci sono il palazzo di Fuensalida, oggi sede della presidenza della Giunta della Regione Castiglia-La Mancia, e la chiesa di Santo Tomé. La chiesa, appartenente al XII secolo, possiede un magnifico campanile mudéjar del XIV secolo, arricchito da qualche elemento visigoto nel frontespizio; ma soprattutto ospita in una stanza preparata all'uopo, il famosissimo quadro di El Greco: Entierro del Conde de Orgaz (Funerale del Conte di Orgaz), uno dei capolavori della pittura di tutti i tempi.

Scendendo lungo la calle Taller del Moro arriviamo al Paseo del Tránsito, viale che ha una delle poche zone verdi di tutta la città. Giriamo a destra fino alla calle Samuel Leví e troviamo la Casa-museo di El Greco, palazzo decorato secondo l'epoca, che accoglie opere del maestro e di altri artisti come Murillo o Valdés Leal. Praticamente contigua, nella stessa calle Samuel Leví, è situata la sinagoga del Tránsito, che inoltre è il museo Sefardita. Costruita verso il 1357, possiede il più bel ornato a cassettoni di tutti quelli esistenti a Toledo in stile mudéjar, a parte i muri, soprattutto quello del tetto, adorni con stuccature a fogliami, iscrizioni ebree e le armi di Castiglia. Il museo espone diversi pezzi sefarditi, la maggior parte dei quali connessi alla celebrazione del culto. Continuando per la calle de los Reyes Católicos, prosecuzione di Samuel Leví, sulla sinistra della piazza Barrio Nuevo si affaccia una stradina che conduce alla casa-museo di Victorio Macho, situata sulla Roca Tarpeya: uno strapiombo dal quale gettavano giù i colpevoli. Un poco più avanti c'è la sinagoga di Santa María la Bianca, costruita o riedificata nel XII secolo. Anche in questo caso si tratta di una costruzione caratteristica del mudéjar di Toledo, con cinque navate di diversa altezza che diminuiscono verso l'esterno, stuccature a fogliami e archi moreschi. Quasi subito, a sinistra, dopo la Scuola di Arti Applicate e Professioni Artistiche, si erge imponente il monastero di San Juan de los Reyes, opera maestra di Juan Guas. Esempio tipico di gotico fiammeggiante, è l'ultima gran edificazione appartenente a questo stile a Toledo. La sua costruzione fu ordinata dai Re Cattolici. All'interno risalta la chiesa, superba in quanto a decorazione, nonché il chiostro, che presenta un gran lavoro scultoreo. All'esterno sono degne di menzione le catene che pendono dal muro, ceppi dei cristiani liberati nella guerra contro i musulmani.

Dopo essere usciti dal monastero, continuando lungo Reyes Católicos, troviamo a sinistra la calle de los Alamillos de San Martín, percorrendo la quale si arriva al ponte di San Martín. Appartenente al XIII secolo, è uno dei pochi che conserva due torri difensive. Scendendo fino alla sponda del fiume e seguendo la corrente giungiamo al Baño de la Cava, una torre solitaria che nel XII secolo fu la testata di un ponte di barche.

Tornando alla piazza di San Martín, conviene prendere il Paseo de la Ronda Nueva dalla muraglia per raggiungere la puerta del Cambrón. È di origine visigotica, anche se il suo aspetto attuale data dal 1576, essendo pertanto rinascimentale. I frontespizi sono decorati con grandi blasoni e torricelle terminate con guglie. Uscendo dal recinto della muraglia, scendendo lungo un sentiero a zig-zag e attraversando la superstrada mediante un ponte pedonale, si arriva al Cristo de la Vega, eremo mudéjar situato vicino ai resti archeologici della basilica di Santa Leocadia. In questo posto furono sepolti la maggioranza dei re visigoti.

Il secondo percorso parte dalla porta del Cambrón attraverso il Paseo de Recaredo, possiamo ammirare il tratto meglio conservato delle mura della città. La fermata successiva è la puerta Vieja de Bisagra o puerta de Alfonso VI, dell'838: una delle costruzioni che meglio rispecchia l'eredità musulmana. Attraversandola arriviamo in una piccola piazzetta; una volta lì, prendiamo la calle de Alfonso VI, in prossimità della chiesa di Santiago del Arrabal, già nominata. Dopo poco arriviamo alla calle Real del Arrabal. Saliamo finchè, a destra, imbocchiamo la calle del Cristo de la Luz. Passiamo sotto la porta de Valmarsón, araba appartenente al X secolo e a sinistra, protetto da una inferriata, troviamo il Cristo de la Luz, uno dei monumenti più importanti di Toledo. Costruita nel 999, è una moschea atipica; la pianta è quadrata con nove spazi coperti da altrettante cupole di stile califfale; nel XII secolo fu aggiunta una sommità romanico-mudéjar: unica trasformazione verificatasi nell'edificio. Sfortunatamente l'orario di apertura piuttosto irregolare fa sì che sia un problema visitarlo.

Continuiamo ad ascendere per la calle del Cristo de la Luz fino alla calle de los Alfileritos e ci incamminiamo, sulla destra, verso la piazza di San Vicente. Lì si trovano il palazzo universitario di Lorenzana, neoclassico, la chiesa antica di San Vicente, mudéjar del XIII secolo, e las Gaitanas, convento di clausura con una chiesa che rappresenta uno dei più begli esempi del barocco di Toledo. Prendendo los Cobertizos, tipiche stradine ricoperte da tetti di legno, raggiungiamo la plaza de Santo Domingo el Real: uno dei luoghi più raccolti della città. La piazza è circondata dai muri di vari conventi, fra i quali non possiamo tralasciare Santo Domingo el Real: edificio barocco con un magnifico frontespizio classico che nei tempi andati fu dimora dei sovrani. Dalla piazza di Santo Domingo el Real continuiamo per la calle Buzones e, girando a destra, arriviamo fino al palazzo de la Diputación, del XIX secolo. Davanti al suo frontespizio, sulla sommità di un'erta salita, c'é la bella chiesa di Santa Leocadia; mudéjar del XIII secolo ma molto rimodellata successivamente. Conserva una magnifica torre campanaria di impronta musulmana.

Proprio dietro la chiesa appare il primo monastero costruito a Toledo, Santo Domingo el Antiguo, situato nella piazza omonima e citato da diverse fonti scritte a partire dal 1085. Contiene pezzi di origine visigoto, dipinti di El Greco e la sua tomba, visto che l'artista cretese è sepolto nella cripta dei monaci. Attraversando la piazza Padilla e imboccando la calle San Román ci imbattiamo nella Casa de Mesa, antico palazzo con il frontespizio rinascimentale; il convento di San Clemente, la cui facciata plateresca è opera di Covarrubias; l'antico monastero di San Pedro Mártir e la chiesa di San Román, oggi museo dei Concili e della Cultura Visigotica.

San Román è di origine visigotico ma fu una moschea e il suo aspetto attuale è mudéjar, appartenente al XIII secolo. Possiede elementi architettonici di diversa indole: archi califfali, colonne romane, capitelli visigoti e mozarabi e uno bizantino. Quasi tutte le sue pareti sono ricoperte da pitture romaniche. Il museo espone riproduzioni del famoso tesoro di Guarrazar, codici medievali e numerosi resti visigoti, soprattutto lavori di oreficeria.

Continuando lungo la calle San Román arriviamo nella piazza Juan de Mariana, luogo dove si erge, enorme e imponente, la chiesa di San Ildefonso, tempio del miglior barocco toledano e casa professa dei gesuiti. Proseguiamo per la calle Alfonso X el Sabio e, girando a destra per imboccare Nuncio Viejo, arriviamo alla Cattedrale, fine dei nostri itinerari attraverso Toledo.

Altri luoghi di interesse:
Oltre le mura ci sono le rovine del Circo romano in una zona verde tra il Cristo de la Vega e l'Ospedale di Tavera. Il circo era uno dei più grandi dell'Impero, paragonabile con il Circo Massimo di Roma: ciò dimostra l'importanza della città nell'antichità. Fuori dalla muraglia, ai piedi del dirupo dell'Alcázar, c'è il già ricordato puente de Alcántara; di origine romana, anche se molto ritoccato dagli arabi e dai cristiani, possiede una bella torre mudéjar. Di fronte al ponte troviamo la puerta de Alcántara, araba appartenente al X secolo.

Vicino al ponte, alla fine della calle Cervantes e prossima alla muraglia, è ubicata la puerta de los Doce Cantos, di origine musulmana. E attraversando il fiume Tago, dall'altro lato del ponte, troviamo il già menzionato castello di San Servando, anch'esso di origine araba. Fu completamente rimodernato, secondo lo stile mudéjar, nel corso del XIV secolo. Oggigiorno è una residenza universitaria e un ostello della gioventù. Dentro la muraglia possiamo visitare la Casa de las Cadenas, attualmente museo di Arte Contemporanea, situata nella calle de las Bulas, in pieno ghetto. L'edificio è del XVI secolo ed è un esempio tipico di casa tradizionale toledana. Contiene opere del XIX e del XX secolo.

Nelle vie di Toledo si nascondono molti altri monumenti. Non possiamo parlare qui di tutti. Ci basta ricordarne alcuni come: la chiesa di Santa Justa, il convento dei Francescani Scalzi - oggi sede del Parlamento di Castiglia-La Mancia -, la parrocchia di Santa Eulalia, L'Università Nuova, il convento di Santa Clara la Real o il Corral de Don Diego.

Fonte foto, cortesia: wikipedia
Autore:Diliff

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
Milano 02/72004617 - Roma 06/6783106
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 Pubblicato da - 17 Dicembre 2008 - © Riproduzione vietata

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