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Visitare le piramidi d'Egitto a Giza, le cose da sapere

Egitto, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Egitto dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Non credo si possa organizzare un viaggio in Egitto, senza una visita alle piramidi di Giza e la sfinge. Quando gli antichi Greci le definirono una delle sette meraviglie del mondo, le tre grandi piramidi d'Egitto avevano già oltre venti secoli. Oggi, delle altre sei meraviglie elencate dai greci, rimane poco o nulla; ma le piramidi, vecchie di quasi cinquemila anni, continuano ad essere il monumento più celebrato della Terra. Fin dall'antichità si fecero molte ipotesi sul loro scopo: si disse che erano i granai costruiti da Giuseppe per il popolo ebreo al tempo dei Faraoni, oppure nascondigli di tesori, luoghi di culto, osservatori astronomici.
Oggi si ritiene' con certezza che fossero grandiose tombe di re. Gli archeologi hanno individuato in Egitto circa 130 piramidi, la maggior parte delle quali, però, sono soltanto pile di pietra, che hanno perso ogni contorno.
Quelle di cui conosciamo il nome sono 24, e le più importanti si trovano sulla riva sinistra del Nilo, fra la punta del Delta e l'oasi di Fayuum.

Quale è il perido migliore visitare le piramidi?
Tenendo conto del caldo estivo che può raggiungere valori molto elevati, è sconsigliabile venire da metà giugno fino alla fine d'agosto. quando le temperature diurne superano i 35 °C e talvolta la soglia dei 40 gradi centigradi. Se proprio dovete ultilizzare questo perido è indispensabile visitare la piana di Giza nelle prime ore del mattino.
In inverno le temperature sono perfette, ma c'è qualche possibilità di incontrare nubi e temperature fresche al mattino presto. Forse è allora meglio visitare le piramidi in primavera ed autunno, con temperature gradevoli, tempo perfetto e forse meno affollamento di turisti se evitate il periodo che corrisponde alle nostre vacanzi pasquali.

Come arrivare alle piramidi di Giza?
Anche se la destinazione del vostro viaggio è il mare, come per esempio Sharm el Sheik, Hurgada o le altre località del Mar Rosso, è sempre possibile aderire a delle escursioni che per via aerea vi condurranno nella piana di Giza, davanti ad una scenografia grandiosa che non potrà lasciarvi indifferenti.
Se invece il vostro obiettivo diretto è proprio il complesso archeologico di Giza è conveniente allora volare direttamente sul Cairo e da qui raggiungere il sito che si trova ad ovest della città, affacciandosi sul deserto del Sahara: lo spettacolo meraviglioso delle grandi piramidi si offre al viaggiatore a 15 chilometri dal Cairo, vicino a Gizeh (Giza): qui, su un pianoro ondulato che si stacca come un bastione dalla catena dei monti libici, si ergono lè tre superbe piramidi di Chefren, Cheope e Micerino e la maestà possente della Sfinge

Cosa vedere alle piramidi di Giza?
La mirabile terrazza delle sepolture regali, livellata dalla mano dell'uomo, misura 1500 metri da nord a sud e 2000 da ovest a est, e ha un'altezza media di 40 metri sopra il livello della valle. Le piramidi commemorano i re della quarta dinastia egizia (2650-2500 a. C.. Esse appaiono come colossali strutture di pietra dalla base quadrata e dalle facce triangolari che si uniscono al vertice: tale struttura pare fosse il simbolo del dio-sole degli Egizi. Erodoto ricorda la crudeltà del Faraone Cheope che, trovandosi privo di mezzi, per poter completare la propria piramide vendette la figlia.

La grande avventura delle piramidi ha dato l'impronta a tutta la civiltà egiziana. Quando un nuovo Faraone saliva al trono, il suo primo pensiero era quello di costruirsi una tomba grandiosa. Il luogo veniva scelto a ovest del Nilo perché, secondo le credenze egiziane, le case dei morti dovevano essere collocate a occidente, là dove tramonta il sole. Le sepolture regali venivano edificate nel deserto, al sicuro dalle inondazioni del Nilo, ma non troppo distanti dal fiume perché i milioni di blocchi di pietra necessari ad erigerle giungevano da lontane regioni, trasportati da barconi che seguivano la corrente.
Il lavoro di costruzione, che durava decenni, veniva compiuto con estremo rigore scientifico, come è provato dai papiri matematici che si conservano al Museo Britannico, e rappresentava un capolavoro di architettura, di geometria e di astronomia. Le quattro facce della piramide di Cheope sono orientate verso i punti cardinali con precisione stupefacente.
Più recentemente ci si è accorti che le 3 piramidi sono orientate come la cintura della costellazione di Orione e con il Nilo che risulterebbe la proeizione della Via Lattea, il "fiume" del cielo, da qui il concetto di tombe "star gate" che cioè dovevano servire al viaggio del Faraone tra le stelle.

Le piramidi (che in egiziano si chiamavano "mer"; si ignora da dove sia derivato il sostantivo greco piramis, da cui ha preso il nome la figura geometrica) ebbero origine dalle mastabe, sepolture rettangolari di mattoni e pietre. Fu l'architetto della tomba reale di Sakkara che ebbe l'ambiziosa idea di sovrapporre sei mastabe in modo che esse, erigendosi verticalmente per una sessantina di metri, venissero restringendosi verso il vertice. Era nata la piramide. Più tardi, nella piramide di Oahshur a sud di Sakkara, si provò per la prima volta a utilizzare la pietra per edificare i colossali gradini. La piramide di Sakkara, che risale circa al 2815 a. C. fu la prima costruzione interamente in pietra e il prototipo delle grandi piramidi.

Oggi le piramidi di Cheope, di Chefren e di Micerino, dominano l'alto piano di Gizeh ai margini del deserto. Gli architetti si preoccupavano di renderne difficile l'accesso, per impedire le scorrerie dei predoni. L'interno di queste costruzioni era edificato con cura rigorosa perché gli Egizi ritenevano che senza una dimora degna di loro i re defunti non potessero aspirare all'immortalità. La camera sepolcrale non si trovava all'interno della piramide, ma veniva scavata nel suolo esattamente sotto il centro di essa. Vi si accedeva per mezzo di un cubicolo strettissimo: dopo la cerimonia funebre, l'entrata veniva sbarrata con enormi massi di pietra. Ciò non impedì ai ladri, durante i secoli, di violare ripetutamente le tombe e di impadronirsi delle favolose ricchezze dei sovranoi, figli del dio Sole.

Il Faraone Micerino fu considerato un uomo pio e giusto, mentre Cheope e Chefren erano crudeli tiranni. Nella sua camera tombale venne scoperto un superbo sarcofago, che andò perduto quando la nave che lo trasportava in Inghilterra naufragò sulle coste spagnole.

La piramide di Chefren è alta 136 metri e ciascuna delle sue facce misura alla base 210 metri, il volume è di oltre un milione e mezzo di metri cubi.
La si riconosce facilmente anche a distanza per i I suo caratteristico "cappuccio": il rivestimento originario di pietra levigata è infatti rimasto intatto solo alla sommità. Sulla faccia settentrionale si aprono due ingressi, da ciascuno dei quali inizia un corridoio inclinato lungo circa 30 metri. I due corridoi confluiscono poi In uno solo, che conduce ad una stanza scavata nella roccia: qui, nel 1818, l'archeologo Selzoni scoprì un grande sarcofago di granito rosso. Ma la sepoltura di Chefren era già stata violata nel 1200 dal sultano Alì Mohammed, successore del famoso Saladino.

La Sfinge, situata a oriente della piramide di Chefren, rappresenta un leone dalla testa umana: il dio Harmakis, personificazione del Sole. Essa ha sempre incantato i viaggiatori per "imponenza delle proporzioni e l'enigma dell'aspetto. Lunga 57 metri e alta 20, è intagliata nella roccia: la larghezza massima del volto è di 4 metri. Sul capo reca l'acconciatura regale e sulla fronte "ureo, il cobra sacro.
In origine era barbuta e la sua barba, trovata fra le sabbie, è ora al Museo Britannico. Anche il naso della statua è stato sgretolato dai venti e dalle sabbie che periodicamente sommergono il monumento.

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