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Santa Cruz, viaggio nella provincia dell'Argentina Meridionale

Patagonia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Patagonia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La provincia di Santa Cruz è una delle più meridionali dell’Argentina, confinante con quella di Chubut a nord, con l’Oceano Atlantico ad est, e con il Cile a sud e ad ovest. Le dimensioni sono considerevoli dato che, dopo la provincia di Buenos Aires, quella di Santa Cruz è la più grande dello stato, pur essendo l’ultima per numero di abitanti e consistenza demografica. Un censimento effettuato nel 2005 calcola infatti che i residenti siano all’incirca 210.000, di cui più della metà concentrati nella capitale Rio Gallegos e nei suoi dintorni.

L’economia locale è basata essenzialmente sull’allevamento ovino, un’attività frutto della tradizione alla quale si è andata progressivamente affiancando lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio, carbone e di gas naturale. L’agricoltura, praticata quasi esclusivamente nelle aree occidentali ai piedi delle Ande, e la pesca, di grande rilievo ma limitata al litorale, sono fonti di sostentamento relative, che riescono a malapena a soddisfare la richiesta locale. La grande novità degli ultimi anni è il turismo, in generale espansione grazie alla maggiore cura prestata nel conservare e nel pubblicizzare i meravigliosi parchi, le riserve faunistiche, ed i percorsi andini disseminati da nord a sud della provincia di Santa Cruz.

Le caratteristiche geomorfologiche del territorio sono estremamente variegate. All’estremità orientale, proprio all’altezza del confine con il Cile, si ergono le vette perennemente innevate delle Ande patagoniche, alcune tra le montagne più alte dell’intero Sudamerica, facenti parte della Cordigliera occidentale. Tra queste spicca il Cerro Torre, un’altura che tocca i 3.128 metri di altezza e che sovrasta un paesaggio caratterizzato dalle sconfinate estensioni dei ghiacciai, tra i quali ricordiamo l’Uppsala ed il Perito Moreno, per un totale di oltre 2.000 km² di ghiacci. Il parziale scioglimento estivo di questi ultimi contribuisce a mantenere in vita diversi laghi, per l’appunto di origine glaciale, come il Buenos Aires, lo Strobel, il Viedma, ed il San Martin. Superata la zona delle mesetas, e proseguendo verso oriente, cominciamo ad addentrarci nelle sterminate pianure della Patagonia, luoghi magici abitati da migliaia di specie di animali rari e ricoperti da una flora unica al mondo. Questa porzione centrale è solcata dal corso di diversi fiumi, che scendendo dalle montagne arrivano a sfociare sull’alta ed ondulata costa oceanica. Tra questi tributari dell’oceano ricordiamo: il Turbio, il Deseado, il Chico de Santa Cruz ed il Gallegos.

Proprio per la varietà e la bellezza degli scenari paesaggistici, la prima cosa da fare una volta arrivati a Santa Cruz e dedicarsi all’esplorazione dei molti parchi e delle riserve. Il più visitato è senza dubbio il Los Glaciares National Park, un’area protetta situata in alta montagna che comprende diversi ghiacciai ed è servita anche da un piccolo aeroporto, collegato a Buenos Aires e Trelew. Quasi ottocento chilometri più a nord, nei pressi del letto del fiume Pinturas, si trova la Cueva de las Manos, dove ammirare dipinti preistorici eseguiti sulle pareti delle molte grotte della zona. Uno scenario a dir poco suggestivo ce lo si trova davanti salendo sul ghiacciaio Perito Moreno, 250 km² d’acqua ghiacciata dove si possono praticare anche diverse attività sportive, come il rafting o l’arrampicata. Altre due visite classiche sono quelle al Bosques Petrificados National Monument, ed alla depressione della Laguna del Carbon, vicino a Puerto San Julian.

La capitale e l’unica città rilevante è Rio Gallegos, un centro di quasi 100.000 persone situato sulla costa atlantica nei pressi dell’estuario del fiume Gallegos, nella parte meridionale di Santa Cruz, più di 2.500 chilometri a sud di Buenos Aires. La città è molto piacevole da visitare, grazie alle strade ed agli ambienti molto curati, ai bei negozi, alle fini costruzioni in stile coloniale ed alla rigogliosa vegetazione che arricchisce il tutto. Da non perdere la “Casa de Gobierno”, conosciuta per il celebre Balcon Roca, ed il Museo Padre Manuel Jesus Molina, dove sono esposte interessanti raccolte di reperti archeologici della zona. Molto bello è anche il lungomare, una delle zone più turistiche della città, anche se prima di decidere di correre a gettarsi in mare è sempre meglio verificare lo stato dei venti e delle correnti marine, che da queste parti possono anche rivelarsi pericolose. A Rio Gallegos si trova anche il più importante aeroporto internazionale della zona, ideale per raggiungere la regione.

Il clima è mediamente piuttosto rigido, tanto che i valori medi delle temperature si attestano intorno ai 12/13 gradi in estate, per poi scendere a 2/3 in inverno. Salendo di quota i valori calano ulteriormente, raggiungendo picchi di -25 in luglio e agosto, e si intensificano i venti, che comunque soffiano in maniera costante anche sul piano per quasi tutto l’anno. Le precipitazioni sono scarse in buona parte della provincia, ed a stento raggiungono i 200 mm di pioggia all’anno, fatta eccezione per le aree ai piedi della Cordigliera, caratterizzate da fenomeni frequenti ed abbondanti per tutto l’anno, che in inverno possono manifestarsi anche sotto forma di neve fino a basse quote.

Per muoversi a terra la strada di riferimento deve sicuramente essere la National Route 3, che passando da Rio Gallegos risale parallela alla costa per tutto il paese, spingendosi fino a Buenos Aires. Le altre nell’entroterra non vertono certo in buone condizioni, perciò è consigliabile affidarsi all’esperienza dei guidatori degli autobus pubblici, che partendo dalle città costiere si avventurano anche all’interno.

Fonte foto, cortesia: wikipedia
Autori: Luca Galuzzi, Mariano, Adroar

Fonte foto: Secretaría de Turismo de la Nación Argentina
Carlos A. Granatelli
Visita Turismo.gov.ar
 
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