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Isola di Pasqua (Rapa Nui), Cile
Al largo delle coste cilene affiora dalle acque del Pacifico la misteriosa Isola di Pasqua, così chiamata perché il suo scopritore olandese, Jacob Roggeveen, vi approdò nel giorno di Pasqua del 1722. Detta anche Rapa Nui, l’isola vulcanica è popolata da poche migliaia di persone e da 638 moai, ovvero le enormi statue monolitiche di cui non è ancora stata chiarita del tutto la funzione: la maggior parte degli studiosi pensa che risalgano all’XI sec. d.C., e i grandi volti potrebbero rappresentare antichi capi tribù indigeni. Trovarsi al loro cospetto è emozionante: è inevitabile chiedersi di chi sono questi faccioni rivolti verso l’oceano - alti tra i 2,5 e i 10 m, pesanti tra le 75 e le 86 tonnellate – che nei secoli sono stati accarezzati da venti lontani, hanno visto innumerevoli cieli stellati e ora se ne stanno muti davanti alle macchine fotografiche dei curiosi. Pensate che fino al 1967 non avevano mai conosciuto un turista: solo in quell’anno atterrò sull’Isola di Pasqua il primo aereo di linea, aprendo un varco tra la magica isola polinesiana e il mondo che tutti noi conosciamo.

Ad ogni modo Rapa Nui non è certo una destinazione di massa, soprattutto perché una vacanza sull’isola risulta piuttosto costosa. Se ne siete così affascinati da non temere le spese sappiate che potrete raggiungerla solamente dal Cile: da Santiago del Cile all’aeroporto di Mataveri ci sono circa 5 ore di volo. - © Ivonne Wierink  / Shutterstock.com



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