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UNESCO: le foto dei 26 nuovi siti dichiarati Patrimonio dell'Umanità nel 2012

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1° immagine: Rock Island Southern Lagoon – Palau - UNESCO
La Rock Islands Southern Lagoon è un sito marino che include oltre quattrocento isolette calcaree disabitate e dalle curiose forme; l'arcipelago, di origine vulcanica, occupa una superficie di centomila ettari a Palau, nel mezzo dell'Oceano Pacifico. Tra le caratteristiche del luogo, vi sono i 52 laghi marini frutto dell'azione vulcanica, dove l'acqua del mare è rimasta intrappolata da barriere terrestri naturali dando origine a laghi salati interni alle isole; tra i più famosi si ricorda il Lago delle Meduse, nelle Rock Islands, noto per essere abitato da un'ingente popolazione di meduse, che per le loro caratteristiche fisiche non sono tuttavia pericolose per l'uomo. Le isole, meravigliose di per sé in quanto circondate da acque turchesi e floride barriere coralline, sono considerate un paradiso naturale unico nel quale si sono creati diversi habitat dove vivono decine di specie animali endemiche.



E' salito a 962 il numero di luoghi iscritti nella lista dell'UNESCO dei siti protetti come Patrimonio dell'Umanità, grazie alla recente aggiunta (luglio 2012) di 26 nuove meraviglie terrestri. Il problema della salvaguardia delle località di maggiore interesse storico, culturale e naturale nel mondo sorse inizialmente dopo la I Guerra Mondiale, salvo poi essere ripreso con una intensa campagna a partire dagli anni Cinquanta per salvare alcuni templi egiziani dalla distruzione causata dalla costruzione della diga di Assuan, voluta dal re egiziano Nasser.

Nel 40° anniversario dell'istituzione della convenzione riguardante la protezione e la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale mondiale, i ventuno membri del Comitato dell'UNESCO (alla lettera United Nation Educational, Scientific and Cultural Organization) si sono riuniti in sessione dopo quasi due settimane di lavori e si sono pronunciati a favore dell'introduzione di nuove località nella famosa lista dei luoghi da preservare; venti siti sono stati inseriti per motivi culturali, cinque siti per motivi naturali ed uno per entrambi gli aspetti. Con tale decisione è salito a 157 il numero dei Paesi che ospitano luoghi da preservare; i nuovi ingressi sono Palau, Ciad, Congo e Palestina , anche se per quest'ultimo Paese sono sorte le immancabili polemiche e controversie da parte di Israele.

Secondo la prassi, una volta aggiunti alla Lista del Patrimonio dell'Umanità, i siti sono – almeno sulla carta – messi al riparo da malintenzionati di qualunque sorta, come speculatori edilizi e saccheggiatori nonché da attività inquinanti; in molti casi la fama ed il prestigio che le località acquisiscono le porta a diventare già nel medio periodo destinazioni ambite dai viaggiatori di tutto il mondo, incrementando così l'afflusso turistico e l'indubbio vantaggio economico che esso porta con sé.

La Convenzione sul Patrimonio dell'Umanità fu adottata per la prima volta nel 1972 e sancì nel 1978 l'inserimento nella lista dei primi luoghi di valore naturalistico assoluto come le Isole Galapagos (Ecuador) e lo Yellowstone National Park (Stati Uniti d'America); da allora la copertura dei luoghi più affascinanti della Terra è cresciuta esponenzialmente ed al momento la nazione che ospita il maggior numero di siti riconosciuti ufficialmente è l'Italia , grazie alle 47 “perle” dislocate sul territorio.

La riunione del Comitato ad inizio luglio è stata anche l'occasione per verificare alcuni insuccessi come la rimozione di due siti dalla lista dei Patrimoni dell'Umanità in Pericolo, ovvero la Fortezza ed i Giardini Shalamar a Lahore ( Pakistan ) nonché i terrazzamenti per la coltivazione di riso nella regione della Cordillera (Filippine), ai quali fa tuttavia da contraltare l'inserimento nella medesima lista di cinque luoghi in grave pericolo a causa del pessimo stato di conservazione degli stessi: si tratta per la precisione della Tomba di Askia ( Timbuktu, Mali), la Maritime Mercantile City di Liverpool ( Inghilterra ), le Fortificazioni di Portobelo - San Lorenzo nella costa caraibica di Panama , la Chiesa della Natività e la Via dei Pellegrini a Betlemme in Palestina.
Nello specifico della situazione attuale di Timbuktu il Comitato si è detto particolarmente preoccupato a causa delle distruzioni che si stanno consumando nel luogo sacro ad opera di alcuni integralisti religiosi, assicurando che non appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno si procederà all'adozione di nuove misure volte alla conservazione dell'immenso patrimonio storico e culturale; l'appuntamento per la nuova sessione di lavoro invece è già fissata per il giugno del 2013 nella città di Phnom Penh , Cambogia .

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Foto: © UNESCO
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