La seduta 2013 della Commissione per il Patrimonio Mondiale dell’Umanità si è riunita dal 16 al 27 giugno a Phnom Penh, nel sud della Cambogia, sulle rive del fiume Mekong. In ballo c’erano 34 luoghi magici di ogni angolo della Terra, candidati ad essere inseriti tra i siti protetti dall’UNESCO. Sin dal 1945 l’UNESCO, ovvero l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura (in inglese United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) si occupa di incoraggiare la collaborazione tra nazioni in nome dell’istruzione e del valore della scienza e della cultura, e si impegna a proteggere i luoghi più belli del mondo da danni di qualunque genere.
Speculazione edilizia, inquinamento, saccheggi e altri pericoli dovrebbero essere scongiurati, una volta che si entra a far parte della “World Heritage List”, senza contare i vantaggi economici, quasi immediati, che derivano dall’essere considerati improvvisamente tra i siti più preziosi del pianeta. Una volta nominati, l’ondata di turisti è assicurata. La lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità comprende in totale 981 siti in 160 paesi, di cui 759 scelti per motivi culturali, 193 per il loro valore naturale, e 29 per entrambi gli aspetti. Tra le 19 nuove entrate e le 3 estensioni, Il Qatar e le Fiji sono comparsi nella lista per la prima volta quest’anno, così come Lesotho, il cui primo sito scelto dall’UNESCO è stato inserito come estensione del uKhalamba Drakensberg Park del Sudafrica: il risultato è un nuovo sito protetto, per motivi culturali e naturali, che si chiama Maloti Drakensberg Transboundary.
E ancora ci sono il deserto del Namib e le sue dune aride e sinuose, l’Etna coi suoi ghiacci e i suoi paesaggi lunari, le Ville medicee della Toscana e le antiche fortificazioni indiane del Rajastahan, ma anche il sito archeologico di Al zubarah, le risaie dello Yunnan e tante altre meraviglie di indiscutibile valore paesaggistico e culturale. Scorrendo le fotografie di simili bellezze è impossibile non sentirsi orgogliosi della nostra Terra, ma anche un po’ amareggiati per quanto male le facciamo e quanto la diamo per scontata.
Guardate anche le immagini dei siti UNESCO 2012.
Speculazione edilizia, inquinamento, saccheggi e altri pericoli dovrebbero essere scongiurati, una volta che si entra a far parte della “World Heritage List”, senza contare i vantaggi economici, quasi immediati, che derivano dall’essere considerati improvvisamente tra i siti più preziosi del pianeta. Una volta nominati, l’ondata di turisti è assicurata. La lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità comprende in totale 981 siti in 160 paesi, di cui 759 scelti per motivi culturali, 193 per il loro valore naturale, e 29 per entrambi gli aspetti. Tra le 19 nuove entrate e le 3 estensioni, Il Qatar e le Fiji sono comparsi nella lista per la prima volta quest’anno, così come Lesotho, il cui primo sito scelto dall’UNESCO è stato inserito come estensione del uKhalamba Drakensberg Park del Sudafrica: il risultato è un nuovo sito protetto, per motivi culturali e naturali, che si chiama Maloti Drakensberg Transboundary.
E ancora ci sono il deserto del Namib e le sue dune aride e sinuose, l’Etna coi suoi ghiacci e i suoi paesaggi lunari, le Ville medicee della Toscana e le antiche fortificazioni indiane del Rajastahan, ma anche il sito archeologico di Al zubarah, le risaie dello Yunnan e tante altre meraviglie di indiscutibile valore paesaggistico e culturale. Scorrendo le fotografie di simili bellezze è impossibile non sentirsi orgogliosi della nostra Terra, ma anche un po’ amareggiati per quanto male le facciamo e quanto la diamo per scontata.
Guardate anche le immagini dei siti UNESCO 2012.