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Le abbazie pił belle d'Italia: benedettine, cistercensi, francescane, olivetane e vallombrosane

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Abbazia di Farfa, Lazio - “Questo è il luogo che ti avevo promesso”. Comincia così la storia dell’abbazia di Farfa, in provincia di Rieti, ed ha capitoli antichissimi che parlano di uno speciale legame fra i luoghi e Carlo Magno che ne fu grande “sponsor” e che le concesse innumerevoli privilegi, facendone una delle abbazie più potenti del Medioevo. L'origine dell'abbazia, secondo i più recenti scavi condotti dalla British School di Roma, risale ad una zona già considerata sacra, prima in epoca romana e poi longobarda. Del VlI secolo d.C. sarebbe la fondazione vera e propria di un centro di fede, ad opera di Tommaso di Moriana che viveva a Gerusalemme, ma in sogno fu consigliato dalla Madonna di edificare nella zona della Sabina un importante luogo di culto. Grazie alla protezione dei duchi di Spoleto, Farfa divenne un’abbazia imperiale, svincolata dal controllo pontificio cui restava comunque vicinissima. Carlo Magno stesso, poche settimane prima di essere incoronato, visitò l’abbazia e vi sostò lasciando in eredità anche molti tesori. Nel terzo decennio del IX secolo, sotto l'Abbate Ingoaldo, Farfa arrivò a possedere una nave commerciale esentata dai dazi dei porti dell'impero carolingio. Sempre a questo periodo risale l’ampliamento massimo del monastero. La decadenza dell'Impero carolingio e la penetrazione dei Saraceni furono fatali a Farfa. Intorno all’anno mille, nella lotta per le investiture Farfa si schiera contro i Papi e a favore di Enrico IV con la conseguenza che, nel 1097, i monaci decidono, per motivi di sicurezza, di trasferire il complesso abbaziale sulle cime del monte Acuziano, dove ancora oggi sono visibili le imponenti rovine dell’opera. Infine il Concordato di Worms (1122) segnerà il passaggio del monastero all’autorità pontificia, inserendo le sorti di Farfa nel solco di altre abbazie. Dal 1921 la struttura appartiene alla comunità benedettina di San Paolo fuori le mura. Le sue pietre sono ancora ricche di testimonianze antiche di un grande passato, fin dalle mura esterne degli edifici fra evidenze paleocristiane e romaniche. La visita si completa con la cripta, il chiostrino longobardo e il grande chiostro, senza tralasciare lo scriptorium e la biblioteca dotata di oltre 45 mila volumi fra cui alcuni codici miniati.

INFO: www.abbaziadifarfa.it Visite 10- 13 e 15-18.30 Tel. 0765 277065

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