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Pejo (Peio), fine settimana tra piste innevate e terme

Pejo, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Pejo dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Posta quasi in fondo a quella che gli abitanti chiamano affettuosamente la Valletta ai piedi delle cime del gruppo del Cevedale ed all’interno del Parco nazionale dello Stelvio, dotata di una storica fonte termale, stazione sciistica fin dagli anni sessanta, divisa tra gli abitati di Pejo Fonti e Pejo Paese si presenta come una località di vacanza a tutto tondo dove posso trascorrere un piacevole soggiorno in ogni stagione.

Estate a Peio (Pejo) significa innanzitutto natura: la posizione nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio che ne fa la base di partenza ideale per escursioni naturalistiche per osservare la flora e la fauna; gli ambienti vanno dal prato adibito a pascolo fino ai ghiacciai passando per meravigliosi laghetti e malghe. Infatti quando mi muovo per qualche escursione non posso dimenticare di portare con me la macchina fotografica e se possibile anche un buon binocolo e sostare in osservazione, sicuramente potrò osservare qualche capriolo al pascolo, dei camosci che mangiano le erbette che crescono tra i sassi, oppure una curiosa marmotta, questi sono solo alcuni esempi degli incontri che si possono fare passeggiando tra i prati e i boschi.

Le passeggiate che non si possono assolutamente trascurare sono per chi non vuole camminare tanto è sicuramente una puntata al lago di Pian Palù, si tratta di una camminata di circa mezz'ora su un comodo sentiero che ci porta sulle rive del lago artificiale, il sentiero che corre lungo la riva è anche interessante perché sono ancora visibili i resti dell’attività mineraria che si svolgeva sul versante nord della valle.

Altra passeggiata facile ma che richiede almeno una giornata è il circuito del rifugio Cevedale-Lago del Careser, si va in macchina fino alla centrane elettrica di Malga Mare e da qui si sale lungo il fianco della Val Venezia, caratterizzata dalla morfologia glaciale e dal panorama mozzafiato verso i ghiacciai del Cevedale, fino ai 2600 metri del rifugio Cevedale, qui si risale ancora per qualche centinaio di metri fino al Lago delle Marmotte e da qui sempre in costa fino al Lago del Careser, si attraversa la diga dando anche uno sguardo al ghiacciaio omonimo e si scende rapidamente fino a Malga Mare.

Un'altra escursione che si svolge su sentiero, ma tocca quote piuttosto alte è la salita al Rifugio Mantova al Vioz, dalla stazione a monte della seggiovia del Doss dei Gembri, si percorre un sentiero ben segnalato che girando intorno al picco del Dente del Vioz ci porta agli oltre 3400 metri del Rifugio Mantova, questo itinerario non ha particolari difficoltà di tipo alpinistico, ma data la quota elevata bisogna essere ben allenati e sempre attenti alle variazioni del tempo che possono essere particolarmente brusche.

I provetti alpinisti invece non si fanno generalmente mancare, tempo permettendo, la traversata delle tredici cime, questo itinerario da farsi sempre accompagnati da una guida alpina, si svolge tutto sulla cresta che unisce la cime principali del gruppo del Cevedale a quote quasi sempre oltre i 3000 metri in in ambiente unico nelle Alpi.

Presso l'ufficio visitatori del Parco Nazionale dello Stelvio è a disposizione materiale illustrativo sulla flora e la fauna del parco, spesso vengono organizzate serate a tema e inoltre le guardie del parco organizzano sia in estate che in inverno interessanti escursioni che ci portano negli angoli più reconditi della valle alla scoperta delle bellezze naturalistiche della montagna.

La stagione invernale di Pejo (Peio) offre ai turisti una buona rete d'impianti e piste che si snodano ai piedi del monte Vioz e sono costituite da una telecabina ad agganciamento automatico, tre seggiovie e una sciovia, più un tapis roulant per i più piccini in località Tarlenta. Le piste quasi tutte di livello medio facile, scendono dai 2300 metri del Doss dei Gembri fino ai 1400 metri di Peio Fonti, anchi gli sciatori esperti trovano comunque due piste nere il Canalone e la Delle Gole sulle quali cimentarsi in strette serpentine. Il futuro di questa località è destinato a nuova luce quando verrà completato il progetto del Funifor che raggiungerà i quasi tremila metri del vecchio rifugio Mantova riaprendo agli sciatori la valle della Mite arrivando ad offrire un dislivello sciabile di oltre 1500 metri, servito solo da due moderni e rapidi impianti. L'esposizione delle piste sempre al sole è particolarmente gradita alle famiglie che facendo base in uno dei rifugi dell'area trascorrono una giornata sulla neve gradita da sciatori e non sciatori.

Moltissime sono le passeggiate che si possono fare nella stagione invernale calzando un buon paio di ciaspole, nelle notti di luna piena spesso vengono organizzate uscite al chiaro di luna accompagnati dalle guardie del parco o dalle guide apine.

Lo sci nordico in valle si pratica a Cogolo dove sono tracciati alcuni anelli nella piana di fondovalle, nei pressi dello skilift Biancaneve.

Capitolo a parte lo meritano le acque della Val di Pejo, infatti sono ben due e fonti più note: la Fonte Alpina oligominerale sfruttata commercialmente e distribuita con buona diffusione sul territorio nazionale e valorizzata dal residuo fisso molto basso e l'Antica Fonte. L'acqua dell'Antica Fonte, effervescente naturale con un contenuto di anidride carbonica e ferro che la rendono particolarmente indicata a risolvere problemi di carenza di ferro. Presso il centro termale sono possibili tutti i tipi di terapia legati alle caratteristiche dell'acqua dell'Antica Fonte, e inoltre chi non necessita della terapia di tipo termale può invece usufruire del centro benessere annesso alle terme dove troverà vasche idromassaggio, una piscina, bagno turco ed un centro massaggi nel quale mani esperte provvederanno a rilassare i muscoli stancati da una giornata di attività all'aria aperta.

Tutta la valle è ricca di fontanelle dai quali sgorgano acque generalmente ferrugginose e gasate, ma dal gusto differente dato dall'estrema varietà mineralogica delle rocce del gruppo del Cevedale.

Tutta la val di Peio è dotata di un'ottima ricettività caratterizzata da alberghi di medio piccole dimensioni dove l'ospite viene accolto, viziato e coccolato, nei ristoranti posso gustare l'ottima cucina solandra tra le cui specialità spiccano dopo un ottimo tagliere di affettati della valle, gli strangolapreti, gnocchetti verdi da gustare con burro e salvia e la carne salada, da assaporare cotta o cruda il tutto seguito da una bella coppa di panna montata ai frutti di bosco.

La val di Pejo può essere raggiunta uscendo dall'autostrada del Brennero al casello di San Michele-Mezzocorona e percorrendo il corso del Noce che attraversa la val di Non e la val di Sole, oppure risalendo la val Camonica e valicando il passo del Tonale. Chi invece sceglie il treno utilizzerà la ferrovia del Brennero fino a Trento e da qui salirà sul trenino della ferrovia Trento-Malè che risalendo la valle tra boschi e meleti lo porterà fino alla stazione di Mezzana-Marilleva dove un comodo servizio di autocorriere in coincidenza con il treno completerà gli ultimi dieci chilometri che mancano per giungere a destinazione.
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