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La Ría di Arousa, vacanza nella costa della Galizia

Galizia, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Galizia dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

La insenatura di O Umia - O Grove con le sue dune, i suoi arenili, le sue lagune e i suoi isolotti rocciosi, costituisce un santuario ecologico di rilievo internazionale, rifugio di avifauna davvero eccezionale. Al riparo dai venti di ponente, all'ingresso di questa ría, di tutte la più ampia, si trova la località di O Grove. I colori variegati delle sue imbarcazioni danno vita a un quadro indimenticabile. I suoi abitanti, oltre a dedicarsi alla raccolta di crostacei e molluschi nonché alla pesca costiera, vivono delle coltivazioni di cozze, ostriche e cappesante, in batea, ragion per cui è impossibile andarsene senza averli prima degustati in una delle numerose taverne.

Da O Grove si accede all'isola di A Toxa, a vocazione turistica. Le proprietà terapeutiche dei suoi fanghi e delle sue acque minero-medicinali che l'hanno resa famosa, salutari per pelle e vie respiratorie, nonché i sali e i saponi che vi si elaborano con i fanghi medesimi, hanno trasformato l'isola in una stazione balneare di tutto riguardo. Il litorale devia capricciosamente dando vita alla placida insenatura do Bao al cui termine, sorge Castrelo, possedimento della casa reale durante il medioevo e residenza dei genitori di Alfonso VII. Il centro storico di Cambados si raccoglie attorno alla piazza di Fefiñáns e alla chiesa di San Bieito ove l'attività marittima e commerciale di una volta, viene conservata con grande amore. Le numerose fortificazioni che la circondano ne testimoniano le origini commerciali fenice. Pazos notevoli come quello di Figueroa e quello barocco di Santo Tomé nonché le case dall'imponente struttura come Os Pazos e Os Fajardo rivelano lo splendore del capoluogo della zona di O Salnés. Quest'ultima, contraddistinta da dolci paesaggi dove si coltivano i vigneti per la produzione del vino albariño, regala al palato lo squisito sapore di uno dei vini galiziani di maggior personalità, che ben merita la denominazione di origine Rías Baixas. Durante i primi giorni di agosto, a Cambados si tiene la Festa do Albariño nel corso della quale, oltre ai numerosi spettacoli folcloristici, si prova un vino bianco di noto prestigio.

Le origini di Vilanova de Arousa risalgono al XVI sec., allorquando del pesce e delle ostriche del suo porto, si nutriva la vicina Castiglia. La ragguardevole attività della sua flotta spicca per la singolarità della pesca in cui si impiega l'arte bou de vara: la bocca della rete, che viene trascinata, si mantiene aperta grazie a una verga trasversale. Tale centro diede i natali a un insigne personaggio della letteratura spagnola, Ramón del Valle Inclán, la cui casa, il Pazo do Cuadrante, può essere ammirata passeggiando lungo le sue stradine più tradizionali. L'isola di Arousa, dirimpetto a Vilanova, fa gala di un litorale punteggiato di circa una trentina di spiagge paradisiache.I dintorni sono disseminati di resti di fortificazioni e di un abitato romano. A punta Quilmes, si trova l'antico mulino a maree di Aceñas ove il frumento veniva macinato sfruttando la forza delle acque dell'alta marea.

Di nuovo sulla terraferma, ecco il pazo de Rial, uno dei più belli della zona, oggi adibito ad albergo e che conserva tuttora la sua struttura di dimora signorile, con i merli del castello su cui venne costruito. Vilagarcía de Arousa darà il benvenuto al viandante con l'intensa attività del suo porto commerciale e di pesca. La modernità del suo grande nucleo urbano, si affianca a pazos davvero suggestivi come quello di Vista Alegre, in stile barocco, recante due bellissimi torrioni collegati mediante merlature. Salendo al belvedere del monte Lobeira, da Vilagarcía, si avrà l'opportunità di contemplare la ría. Delimitata a nord dalla Serra da Barbanza, a meridione è cinta dai dolci rilievi della zona di O Salnés, in cui scorre, serpeggiante, il fiume Umia. Il belvedere accoglie un monumento eretto a memoria delle vittime del mare.

Carril è praticamente il prolungamento di Vilagarcía. Sebbene, a partire dal secolo scorso, la sua attività commerciale sia venuta meno, ben diversa sorte è toccata alla pesca e alla raccolta di molluschi e crostacei, principalmente di cuore di berberecho e vongole. Posti tra il centro abitato e l'isola di Cortegada si trovano i migliori vivai di molluschi e crostacei della ría, noti con il nome di Lombo da Besta. La bassa marea fa affiorare le aree adibite a tale pratica, separate da pareti di pietra, dove i pescatori vanno alla ricerca di questi pregiati molluschi. Poco dopo aver abbandonato questo centro, a Salgueiral si potranno rinvenire i petroglifi di Os Ballotes, raffiguranti cervi e disegni circolari, risalenti all'età del bronzo.Laddove il fiume Ulla confluisce tranquillamente nella ría, sorge Catoira. Vi si distinguono le Torres de Oeste, il principale punto difensivo medievale del vescovado di Compostela, dal momento che, per secoli, il fiume Ulla rappresentò l'entrata principale alla Tierra de Santiago o Jacobusland, come la denominarono i vichinghi. In occasione del Pellegrinaggio vichingo alle Torres de Catoira, la prima domenica di agosto, si inscena con una buona dose di buonumore, l'invasione dei biondi vichinghi che seminarono il terrore lungo le coste galiziane tra i secc. IX e XII.

Sebbene un ponte moderno, nelle immediate vicinanze di Catoira, consenta di raggiungere l'altra sponda del fiume Ulla, sarà opportuno risalire il fiume fino a Pontecesures. L'ascesa fino al monte di Pino Manso rivela il fascino di questo centro con il ponte romano che attraversa il fiume. Le arcate medioevali e i lavori di ampliamento della sua struttura, eseguiti agli inizi del sec. XX, ne confermano tuttora il ruolo fondamentale quale via di varco dell'Ulla, fiume dove salmoni, trote, spigole nonché la pregiata lampreda, il piatto più tipico, garantiscono l'esclusività della cucina locale. La ceramica di tradizione celtica è un altro dei suoi punti forti, unitamente ai mobili di foggia artigianale nonché all'edificio di A Factoría o Alfolí de Rentas Estancadas de Tabaco, fatto costruire da Carlo IV nel 1790.

Verso l'interno della provincia, rimane Padrón paese natale del Premio Nobel per la Letteratura, Camilo José Cela, immerso in un dolce paesaggio agricolo, da cui si ricavano i rinomati peperoni del Padrón, deliziosi in primavera e piccanti in estate. Centro abitato di passaggio forzato per i pellegrini diretti a Santiago per mare e luogo agognato anche da normanni, vichinghi e musulmani, il suo centro urbano racchiude interessanti elementi architettonici come la chiesa di Santiago, il cui altar maggiore conserva il pedrón ovvero la colonna di pietra cui venne attraccata la barca contenente le spoglie del Santo Apostolo (Santiago-San Giacomo). Questa pietra cilindrica, di origini romane, reca un'iscrizione rivolta a Giove. Tappa d'obbligo è pure la Casa-Museo di Rosalia de Castro sita sulla strada per Arzúa. Ad A Matanza trascorse gli ultimi anni della sua vita, l'insigne scrittrice galiziana, paladina della cultura e dei valori della sua terra.

Rianxo attende il viandante sulla riva settentrionale della ría con una variegata flotta peschereccia e il santuario della Vergine di Guadalupe, fatto erigere nel XVIII sec. Una copia della Madonna di Cáceres è oggetto di grande venerazione religiosa locale e motivo di festa popolare 1'8 settembre con una processione marittima. Il santuario si trova sulla piazza de Castelao, cui si è dato il nome dell'illustre scrittore, uomo politico e pittore la cui attività ha segnato le pagine della storia del XX sec. Per poter contemplare uno dei maggiori hórreos della Galizia, occorrerà avvicinarsi ad Araño. Dell'elemento più singolare dell'architettura tradizionale galiziana, è un ottimo esempio questa costruzione di 36,75 m. adibita alla conservazione dei cereali. I suoi piedi, chiusi da pietre, creano uno spazio ove conservarvi patate ed altri prodotti ortofrutticoli.

La punta do Neixón, oltre ad essere un magnifico belvedere della ría, accoglie due fortificazioni costiere fra le più antiche della Galizia. Dirimpetto alla penisola di Chazo, il punto più frastagliato della ría, sorge Boiro, tradizionalmente legato all'attività della pesca, della raccolta di molluschi e crostacei e all'industria conserviera, andatosi via via ingrandendo nel corso degli ultimi anni grazie al turismo. Dalla strada che si snoda in prossimità del mare, si possono contemplare delle suggestive vedute sulla ría. Proseguendo, si giungerà ad A Pobra do Caramiñal, al cui arrivo si potrà contemplare il suggestivo frontespizio del pazo da Mercede, luogo di residenza dell'illustre scrittore Valle Inclán. All'interno del nucleo cittadino, si avrà modo di contemplare l'eccellente architettura di pazos come quelli delle Torres Xunqueiras, la Casa Grande de Aguiar, pazo do Couto oppure le rovine della Torre Bermúdez, pazo in stile rinascimentale, appartenuto alla famiglia Valle Inclán ed oggi sede del rispettivo museo. Val pure una visita anche la chiesa di Santiago do Deán i cui elementi più antichi risalgono al XIV sec. Il Nazareno de A Pobra è una processione spettacolare che si celebra la terza domenica di settembre. Si tratta di un rituale, in cui la morte viene vincolata alla resurrezione, cui prendono parte coloro che, pur se in fin di vita, riuscirono a guarire.

In prossimità del belvedere del monte A Curotiña, si trovano le campas de Onza de Ouro dove, ai primi di luglio, si svolge il Curro das Canizadas, festa nella quale si catturano i cavalli che, nel resto dell'anno, vivono allo stato brado nella Serra de Barbanza e si tagliano loro le crini. A Santa Uxía de Ribeira ad accogliere il turista è il porto, quanto mai dinamico, cui, sebbene costiero, vi approda buona parte del tonno surgelato proveniente da tutto il mondo, per esservi trattato nei suoi stabilimenti. L'itinerario finisce con un susseguirsi sorprendente di spiagge punteggiate di tradizionali pescherecci variegati o dornas, in secca sulla sabbia. Da capo Falcoeiro di Aguiño si potrà godere di un panorama incantevole sull'imboccatura della ría, punteggiata di numerose isole e isolotti, tra cui spicca l'isola di Sálvora il cui litorale frastagliato costituisce il luogo adatto alla pesca di lepadi. Le rupi dell'arcipelago di Sagres, teatro di innumerevoli leggende celtiche, ostacolano l'entrata alla ría.

Nell'entroterra, il belvedere del monte do Castro, cui fa da corona la fortificazione di A Cidade, offre uno splendido panorama sul Parco Naturale delle dune di Corrubedo e delle Lagune di Carregal e Vixán, il maggior ecosistema di dune della costa della Galizia ed uno dei più importanti della penisola. Sulla strada verso Gándara, in vicinanza di Oleiros, si trova il dolmen di Axeitos, uno dei monumenti megalitici galiziani di maggior rilievo. Oltre all'aspetto tipico del porto di Corrubedo, il suo faro solitario conclude, degnamente, la ría di Arousa.

Fonte: Ufficio Spagnolo del Turismo
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 Pubblicato da - 29 Dicembre 2008 - © Riproduzione vietata

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