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Itinerario sulla Strada dei Vini dei Castelli Romani

È il “Latium Vetus” di Plinio il Vecchio, la terra dove il figlio di Enea fondò Alba Longa, la mitologica città da cui discenderebbero gli stessi Romolo e Remo, la distesa di colli sulle pendici dei quali Imperatori e Papi venivano a passare le loro vacanze, attratti dai panorami suggestivi e dalla salubrità dell’aria che c’è da queste parti. È il territorio che si apre a sud-est di Roma, un polmone verde alle porte della Urbs per eccellenza, punteggiato dai morbidi Colli Albani, gli armoniosi resti di un importante complesso vulcanico ormai spento che deve essersi dato un gran da fare fino a 20.000 anni fa.

È qui che si snoda la Strada dei Vini dei Castelli Romani, tra siti archeologici di rara bellezza, antiche ville patrizie, castelli, torri disseminate nella campagna, laghi pittoreschi, scorci paesaggistici mozzafiato, un’offerta gastronomica d’eccellenza e una distesa di vigneti che si sussegue quasi all’infinito, oggi come ieri, perché in questo territorio la coltivazione della vite affonda le radici nella notte dei tempi, tant’è che oggi, grazie alla sua fertile terra vulcanica, vengono prodotte 7 DOC e 2 DOCG.

Ariccia, Albano Laziale, Castel Gandolfo, Marino, Ciampino, Grottaferrata, Frascati, Monte Porzio Catone, Monte Compatri, Colonna, Zagarolo, Rocca Priora, Rocca di Papa, Genzano di Roma, Lanuvio e Velletri sono i 16 comuni che fanno ufficialmente parte dell’associazione che raccoglie le cantine, le aziende agricole, le enoteche e tutte quelle attività che hanno l’obiettivo di promuovere la cultura vitivinicola e tutelare la tradizione gastronomica che esalta ogni anno le papille gustative dei milioni di turisti che visitano questa magnifica area vitivinciola.

Proprio qui si dipana il nostro itinerario enogastronomico, grazie al quale vi accompagneremo alla scoperta di uno scorcio di terra che rappresenta una delle eccellenze italiane, ricca di storia e di bontà.
Partiamo senza indugio.

I vini dei Castelli Romani


I vini prodotti in quest’area sono leggeri e freschi, adatti veramente a tutti i palati Sono 7 le aree di produzione delle DOC che rientrano nel territorio appartenenti alla Strada, e tutte meritano di essere menzionate.
Ben 6 di queste, Colli Albani DOC, Colli Lanuvini DOC, Frascati DOC, Marino DOC, Monte Compatri DOC e Zagarolo DOC producono esclusivamente vino bianco, ottenuto principalmente con uvaggio Malvasia, in una percentuale compresa tra il 60% e il 70%, Trebbiano e piccole percentuali di vitigni autoctoni, nelle versioni normale, superiore, novello, frizzante e spumante. Si tratta di un vino tendenzialmente fresco, molto armonico e con sentori fruttati, perfetto per accompagnare antipasti, salumi stagionati, formaggi freschi e tutti i ricchi primi piatti e i secondi piatti di carne bianca e di pesce della cucina castellana.

Il Vino dei Castelli Romani Velletri DOC, invece, viene prodotto anche rosso, nelle versioni normale e riserva, ottenuto con uve Sangiovese, Montepulciano e Cesanese, con eventuale aggiunta di Bombino Nero, Merlot e Ciliegiolo, decisamente più corposo e intenso del bianco, anche se non perde quella caratteristica di leggerezza tipica dei vini prodotti da queste parti: Il Castelli Romani Rosso DOC è perfetto in abbinamento con i ricchi primi piatti della cucina locale e i secondi piatti più intensi.

Da segnalare anche le due DOCG presenti nella zona di produzione che interessa i comuni di Frascati, Monte Porzio Catone, Grottaferrata e Monte Compatri: il Cannellino di Frascati e il Frascati Superiore; entrambi bianchi, ottenuti con uvaggio Malvasia, minimo 70%, che viene “blendato” con Trebbiano, per conferire leggerezza e freschezza, e vitigni autoctoni e locali, che gli danno quel sapore delicato e fruttato che li consegna all’Olimpo dei vini più prestigiosi di tutto lo Stivale.

I piatti della tradizione “Castellana”


Ora ci tocca affrontare un argomento decisamente “caldo”, che potrebbe temporaneamente far passare in secondo piano le ricchezze artistico-storico-culturali che incontreremo lungo il viaggio: la cucina romana e, soprattutto, quella dell’area dei Castelli. Un trionfo di gusti autentici, semplici e intensi, legati fortemente alla vocazione agricolo-pastorale che i comuni castellani condividono.

Si parte con gli antipasti, che schierano in pole position bruschette e panzanella e si passa in fretta ai primi piatti, con le minestre e le zuppe, tra cui impossibile non citare la zuppa di cavalicchi, e con i piatti classici conosciuti in tutto il mondo, come gli spaghetti all’amatriciana o i rigatoni con la pajata o gli gnocchi con il ragù di carne, tanto per citarne solo qualcuno,
I secondi piatti presentano un’offerta completa di carni di ogni genere con l’abbacchio cotto al forno, le costarelle di agnello, il pollo alla diavola, la coda alla caccinara, e la guest star indiscussa: la porchetta di Ariccia.

Un paragrafo va dedicato anche alle verdure, un’eccellenza della zona, tra le puntarelle con aglio e alici, i carciofi o i broccoli alla romana, la cicoria saltata in padella, i carciofi alla Matticella, cotti direttamente nella brace, e le zucchine alla Velletrana, infarinate e cotte al forno.
Importante anche la produzione dei prodotti panificati, che vede sul podio il pane di Lariano, il Pane Casareccio di Genzano IGP, la pupazza di Frascati, il “biscottone” a forma di donna con tre seni, due per il latte e uno per il vino, e le ciambelle al vino, che si trovano un po’ ovunque.

Infinita anche la lista dei prodotti tipici DOP, IGP e IGT, frutto di questa fertile terra vulcanica; ci concentriamo, quindi, solo sui sapori e sui colori che incontreremo durante il nostro viaggio, ossia la Porchetta di Ariccia IGP, l’olio extra-vergine d’oliva dei Castelli Romani, la Corallina Romana, le Coppiette di Maiale, i Carciofi Romaneschi IGP, i Kiwi Latina IGP, la Nocciola Romana DOP, Cavolo Nero di Velletri, il Fungo Porcino di Lariano.

Gli eventi del nostro itinerario

Prima parte del percorso: da Frascati a Rocca Priora


Si parte da Frascati, la città che per antonomasia richiama alla memoria la freschezza e la bontà dei vini dei Castelli Romani, “la capitale” dell’area di produzione del Frascati DOC e del Cannellino e del Frascati Superiore DOCG.
La campagna circostante è caratterizzata dalla presenza di innumerevoli e sontuose ville tardo-rinascimentali e barocche, come Villa Aldobrandini o Villa Torlonia, edificate quando questi territori facevano parte dei possedimenti della Santa Sede, che colpiranno la vostra curiosità; quando arrivate a Frascati vi suggeriamo una visita alla Rocca Medievale, con le due torri angolari, vero simbolo della cittadina, e, ovviamente, una passeggiata lungo le caratteristiche vie del centro storico. Se organizzate, infine, il vostro tour nei primi mesi dell’anno potrete avere la fortuna di partecipare anche a uno dei più bei carnevali del Lazio.

Ci dirigiamo ora verso l'angolo più settentrionale dei Castelli Romani, a Monte Porzio Catone, il borgo che ha conquistato l'appellativo di "Città del Vino”.
Abbarbicata a 450 metri sul livello del mare, la cittadina offre affacci panoramici su Roma, ideali per far da cornice a dichiarazioni d’amore romantiche o a “cartoline” che restano impresse nella memoria per sempre; nell’entroterra troviamo, anche qui, numerose ville, un esempio su tutte è Villa Mandragone, oggi prestigioso Centro Convegni dell'Università “Tor Vergata”. Interessante anche la visita al Museo Diffuso del Vino, dove è possibile ammirare utensili e attrezzature della tradizione agrivitivinicola locale.
Siete stati attenti, vero? L’appellativo ha catturato la vostra attenzione, giusto? Siete, dunque, d’accordo con noi che nella “città del vino” non si può fare a meno di visitare una delle numerose cantine che qui abbondano? Tanto per cominciare a scaldare i palati facciamo un salto alla Cantina Sociale di Monte Porzio Catone, dove potremo assaggiare uno dei tanti dolci della tradizione locale, accompagnato da un buon calice di vino.

Altri sei chilometri in direzione nord-est e arriviamo a Colonna, il più piccolo tra i borghi dei Castelli Romani, amato anche da Gabriele d’Annunzio che qui soggiornò per lungo tempo. Pittoresco il “Dindarolo”, il grande serbatoio d’acqua a forma di salvadanaio che si trova nella piazza principale, indiscusso simbolo del paese; interessante anche Il Museo della Stazione, che vuole celebrare la storia della mitica strada ferrata che ha sempre collegato Roma a Frascati. Suggestivo anche il centro storico medievale cinto ancora dalle mura originarie.

Ci spingiamo, ora, fino a Zagarolo, al confine settentrionale dei territori compresi nel Parco Regionale dei Castelli Romani. Qui il monumento più interessante è Palazzo Rospigliosi, dove il grande Caravaggio dipinse la Cena di Emmaus e dove, oggi, è stato allestito lo splendido Museo Demoetnoantropologico del Giocattolo, che ospita una bellissima collezione di giocattoli del XX secolo. Imperdibile, infine, una passeggiata tra le pittoresche vie del centro storico che vi farà comprendere perché Zagarolo è uno dei più bei borghi del Lazio
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Ultima tappa prima della pausa pranzo è Rocca Priora, il comune montano che, con i suoi 768 metri di altitudine, si è guadagnato il soprannome di “Ghiacciaia di Roma”. Abbondanti le nevicate in inverno, tanto che in passato il borgo fondava la sua economia sul commercio della neve.
Non a caso il monumento più importante è il Santuario della Madonna della Neve, che si incontra mentre si passeggia per le suggestive strade che portano al culmine del paese, dove si trova il magnifico Belvedere, che regala una delle viste più spettacolari sulla città Caput Mundi.
Fame? Anche noi. Andiamo tutti da Sora Rosa, locanda caratteristica che rappresenta un punto di riferimento culinario del luogo, dove potrete assaggiare le specialità a base di funghi porcini e carne alla brace.

Seconda parte dell’itinerario: da Rocca Priora ad Ariccia


Dopo esserci rifocillati quel tanto che basta per poter affrontare almeno altre due tappe, ci dedichiamo a Velletri, tra tutti i borghi dei Castelli Romani quello meno legato alla storia dei Colli Albani; Velletri, infatti, fu fondata dai Volsci o dagli Etruschi, come numerosi reperti archeologici testimoniano con evidenza, e non è mai stata una roccaforte dei vicini Latini, come tutti gli altri “Castelli”.
Tuttavia, la similitudine territoriale, la vicinanza geografica con gli altri comuni, la presenza di interminabili file di vitigni che costellano la sua rigogliosa campagna, la grande tradizione gastronomica che soddisfa le più esigenti “buone forchette” hanno fatto sì che venisse inserito a tutti gli effetti nell’elenco ufficiale delle città della Strada.
Interessante da vedere è la Cattedrale di San Clemente, che, nonostante i numerosi interventi operati durante i secoli che ne hanno stravolto la struttura originaria, ha visto la sua prima fondazione nel V secolo e conserva al suo interno opere d’arte di grande valore, con i suoi affreschi quattrocenteschi e il prezioso organo dorato risalente alla fine del ‘500.

Proseguiamo verso ovest, in direzione Lanuvio. godendoci il panorama sui vigneti che si snoda lungo gli 8 km di strada. Arrivati nel borgo, che ha dato i natali a ben due imperatori romani, Antonino Pio e Commodo, abbiamo la possibilità di ammirare il bellissimo e antico centro storico perfettamente conservato, protetto dalle originarie mura in peperino, nota pietra magmatica locale.
Arriviamo fino all’Acropoli, dove troviamo il Museo Civico di Lanuvio, all’interno del quale sono custoditi preziosi reperti archeologici, i resti del Tempio di Giunone Sospita, la cui prima fondazione risale al VI secolo a.C. e l’antica Torre Medievale inserita nella cinta muraria, all’interno della quale vi è la sede dell’Enoteca del Consorzio dei Vini Colli Lanuvini DOC, dove potrete assaggiare non solo le migliori etichette di questa zona di produzione, ma anche i migliori dolcetti qui prodotti, come le gustosissime “ciammellette al vino”, tanto per restare in tema, perfette per fare merenda. Se vi resta il tempo godetevi anche il panorama meraviglioso che spazia sull’Agro Romano e sulla costa tirrenica, dove, a poco più di 20 km, si trovano alcune tra le più belle località di mare del Lazio

Ci stiamo avvicinando alla fine del nostro tour, ma non possiamo non dedicare un po’ del tempo che ci è rimasto alla visita di Genzano di Roma, il “paese dell’Infiorata”, storica manifestazione che ogni anno richiama migliaia di turisti, attirati dai tappeti di fiori che vengono allestiti lungo una delle strade principali del pittoresco centro storico. Visita obbligatoria al Palazzo Ducale Sforza-Cesarini, circondato da un monumentale giardino ottocentesco che lambisce le rive del delizioso Lago di Nemi, e la Chiesa di Santa Maria della Cima, ubicata nel punto più alto del paese dal quale è possibile abbracciare con lo sguardo il borgo intero in tutta la sua bellezza.
Ultima cosa, se vi capita di passare davanti a un forno artigianale assaggiate il pane locale, talmente buono che ha guadagnato l'Indicazione Geografica Tipica.

Infine Ariccia, vero tesoro artistico dei Castelli Romani. Qui a farla da padrone è il genio architettonico di Gian Lorenzo Bernini, lo straordinario interprete del Barocco nazionale, che con il Complesso Monumentale di Piazza di Corte - o della Repubblica - sulla quale si affacciano il sontuoso Palazzo Chigi e l’imponente Collegiata di Santa Maria Assunta,
Ariccia, però, è famosa non solo per i capolavori artistico-architettonici che custodisce, ma anche per le note fraschette, osterie popolari che rappresentano la “romanità” più autentica, nate originariamente per vendere il vino locale, oggi vera e propria meta di pellegrinaggio culinario.
Noi consigliamo di sceglierne una per verificare se la mitologia nata intorno a questi locali corrisponde a verità: l’Osteria n°1, dove, tra una porzione di Porchetta d’Ariccia e un piatto di spaghetti all’amatriciana, potrete ascoltare uno stornellatore locale, altro monumento nazionale che sta piano piano sparendo, che, se siete fortunati, vi intonerà: "Ma è mejo de lo sciampagna/er vino de 'ste vigne/ce fanno la cuccagna/dar tempo de Noè;/li prati a tutto spiano/so' frutte vign'e grano:/s'annamo a mette lì,/Nannì, Nannì”.

Il nostro viaggio sulla Strada dei Vini dei Castelli Romani, in sintesi

Percorso: Frascati - Monte Porzio Catone - Colonna - Zagarolo - Rocca Priora -Velletri - Lanuvio - Genzano di Roma - Ariccia.
Lunghezza percorso: 65 km.
Cosa vediamo: Ville Tuscolane e Rocca Medievale (Frascati), “Dindarolo” (Colonna), Palazzo Rospigliosi (Zagarolo), Santuario della Madonna della Neve e il Belvedere (Rocca Priora), Cattedrale di San Clemente (Velletri), resti del Tempio di Giunone Sospita e Torre Medievale (Lanuvio), Palazzo Ducale Sforza-Cesarini e Chiesa di Santa Maria della Cima (Genzano di Roma), Palazzo Chigi e Collegiata di Santa Maria Assunta (Ariccia).
Cosa assaggiamo: la Bruschetta, la Panzanella, la Zuppa di Cavalicchi, gli Spaghetti all’Amatriciana, i Rigatoni con la Pajata, gli Gnocchi con il Ragù di Carne, l’Abbacchio Cotto al Forno, le Costarelle di Agnello, il Pollo alla Diavola, la Coda alla Vaccinara, la Porchetta di Ariccia, le Puntarelle con Aglio e Alici, i Carciofi o Broccoli alla Romana, la Cicoria Saltata in Padella, i Carciofi alla Matticella, le Zucchine alla Velletrana, il Pane di Lariano, il Pane Casareccio di Genzano IGP, la Pupazza di Frascati, le Ciambelle al Vino, l’Olio Extra-Vergine d’Oliva dei Castelli Romani, la Corallina Romana, le Coppiette di Maiale, i Carciofi Romaneschi IGP, i Kiwi Latina IGP, la Nocciola Romana DOP, il Cavolo Nero di Velletri.
Enoteche, Cantine e Locali Tipici: Cantina Sociale di Monte Porzio Catone (Monte Porzio Catone), Sora Rosa (Rocca Priora), Enoteca del Consorzio dei Vini Colli Lanuvini DOC (Lanuvio), Osteria n°1 (Ariccia).
Musei e attrazioni: Museo Diffuso del Vino (Monte Porzio Catone), Museo della Ferrovia (Colonna), Museo Demoetnoantropologico del Giocattolo (Zagarolo), Museo Civico di Lanuvio (Lanuvio), Lago di Nemi (Genzano di Roma).

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 Pubblicato da il 30/08/2022 - - ® Riproduzione vietata

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