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Fano (Marche): il mare, la spiaggia e cosa vedere

Fano, guida alla visita: cosa fare e cosa vedere tra le sue attrazioni. Fano dove si trova? Cosa visitare nei dintorni, come arrivare e il meteo.

Terza città più popolosa delle Marche dopo Ancona e Pesaro, Fano rivaleggia certamente con le prime due in quanto a patrimonio architettonico e bellezza di un centro storico di folgorante eleganza.

Circondato dalle colline, questo luogo magico ormai completamente urbanizzato lambisce la splendida Valle del Metauro e un panorama che rivela senza remore l’area più pianeggiante della regione.

Storia di Fano

Dante Alighieri gli dedica un epico verso della sua Divina Commedia (Inferno, canto XXVIII, versi 76-81), ma la fondazione di Fano anticipa di molto il Medioevo, ascrivendosi al periodo romano in cui risuonava il suo primigenio nome latino Fanum Fortunae. La sua vantaggiosa posizione strategica lungo l’asse di congiunzione fra la Valle del Tevere e la Gallia Cisalpina gli garantì un esondante sviluppo, tanto che Cesare Ottaviano Augusto arrivò addirittura a nominarlo Colonia Julia Fanestris cingendolo di robuste mura, in parte ancora visibili.

Fano fu insomma crocevia di molteplici eventi di epocale portata, facendo da testimone da vicino a fatti riportati negli annali, come ad esempio l’avanzata di Attila in direzione di Roma, scongiurata da papa Leone ma durante la quale avvenne il saccheggio della cittadina nel 453 d.C. Gli Ostrogoti la devastarono, i Bizantini la ricostruirono, Longobardi e Franchi la occuparono e gli Estensi la dominarono prima dei Malatesta e dei Montefeltro. La località marchigiana annotò infine nel libro del suo pieno vissuto la tirannia napoleonica, la partecipazione attiva ai moti risorgimentali e i flagelli delle due guerre mondiali. Risultato? L’odierna Fano non è mai stata più bella di così, custode di tanti secoli di esistenza ora tradotti in vestigia monumentali, autentiche calamite per un turismo in crescente interesse.

Cosa vedere a Fano

Il nucleo urbano può essere scoperto interamente a piedi, in un viaggio fra i quartieri popolari, gli epicentri culturali, piazze, vie e corsi fra i quali le distanze sembrano piacevolmente accorciarsi. La Fanum Fortunae si riscopre in un genius loci che ancora contempla una precisa struttura fondata su cardi e decumani intorno a cui si divincolano viuzze tappezzate di graziosi negozi, attività ristorative, bar e caffetterie che godono di scorci davvero invidiabili.

L’estremo angolo orientale della città è occupato dal Bastione Sangallo, antico baluardo di difesa che Luca da Sangallo completò nel 1552 su progetto di Antonio da Sangallo il Giovane. È un luogo frequentatissimo, crogiuolo di eventi, rassegne culturali e concerti musicali. Non si è distanti dalla Basilica di San Paterniano, laddove riposano le reliquie del Santo Patrono, e neppure dal Duomo di Fano, ovverosia la Cattedrale di Santa Maria Assunta che rappresenta qui il principale luogo di culto. Consacrata nel 1140 ca., sfoggia uno stile romanico evidente sia all’esterno (stride solo il campanile, riedificato a cinque campane dopo la distruzione dell’originale durante la Seconda Guerra Mondiale) che all’interno, suddiviso in tre navate confluenti nell’abside centrale.

Una volta varcato l’ingresso, monopolizzano gli sguardi il pulpito in lastre marmoree a rilievi romanici e la sontuosa Cappella Nolfi risalente al XVII secolo, che vanta la presenza di varie tele realizzate dal Domenichino e atte a raffigurare alcuni episodi salienti della Vita della Vergine Maria. La zona più risonante in sacri termini registra il palesarsi dell’altare maggiore poggiante sul sarcofago di San Fortunato e del retrostante coro ligneo settecentesco, illuminato da ampie vetrate istoriate. Come ogni basilica minore che si rispetti, anche questa possiede un organo a canne, un Mascioni Opus 209 del 1909.

Procedendo lungo via Cavour, si attraversa il quartiere dei Piattelletti sfociando in Corso Matteotti, abituato alle “vasche” di fiumane di gente dirette in Piazza XX Settembre, platea magna di notevole prestigio che detiene un censo architettonico e artistico in cui è facile perdersi. Ecco stagliarsi al centro la Fontana della Fortuna, sormontata dalla copia dell’originale Dea della Fortuna, opera custodita nel Museo del Palazzo Malatestiano (i suoi quattro settori espositivi sono costituiti dalla Pinacoteca, dalla sezione archeologica, dalla sezione di ceramica e numismatica e dalla Sala Morganti). Imponente si affaccia il Palazzo del Podestà, sede dal XVII secolo del Teatro della Fortuna, riaperto al pubblico nel 1998 dopo i danneggiamenti subiti nell’ultima guerra.

Prospiciente la Chiesa di San Silvestro, una delle più antiche dell’abitato e detentrice di un altare sostenuto da un capitello romano. L’ex Chiesa di San Domenico ospita l’omonima Pinacoteca e il suo novero di opere dipinte dal Guercino, dal Barocci e, fra gli altri, da Simone Cantarini. Siete tutti invitati caldamente a visitare poi l’ex Chiesa di San Francesco, il cui fascino è indotto sia dal fatto che è priva di tetto (crollato dopo i terremoti degli anni ’30 del Novecento), sia dalla serie di bellissime tombe malatestiane. Il visibile impianto a navata unica attesta un coacervo di elementi neoclassici affiancati a roboanti colonne corinzie. La ricostruzione del convento che vi si accosta è attribuita a Luigi Vanvitelli.

Se credete di aver visto tutto vi sbagliate. Rimediate all’errore portandovi al cospetto della Chiesa di Santa Maria Nuova ch’è invero un autentico gioiello dell’architettura ecclesiale nonché costola dell’antica Parrocchiale di San Salvatore che ne è antenata. Rappresenta uno scrigno di tesori difficili da contare, in prevalenza stucchi che vanno dal XV al XVIII secolo: fra di essi spiccano certamente la Pala di Fano e un’Annunciazione firmate dal Perugino e una Madonna col Bambino e tre santi di Giovanni Maria Luffoni. La chiesa fa da scenario all’annuale Festival Organistico Santa Maria Nuova.

Disseminate per il centro, le cinque case torri medievali risultano uniche nel loro genere per il doppio ruolo in passato di abitazioni e strutture militari a scopo difensivo. Effluvi di una chiara tradizione marinara si rilevano in Piazza Andrea Costa, avvalorata tutti i giorni sia dal Mercato del pesce al coperto che dal Mercato ortofrutticolo. Prendendo via Vitruvio si raggiunge la Chiesa di Sant’Agostino, che insieme al convento può contare su un’area sotterranea piena zeppa di resti di un vecchio complesso edilizio romano. Rimanendo in superficie, val bene ammirare il chiostro rinascimentale e gli affreschi, seppur molto deperiti, di una delle due cappelle laterali che recano anche episodi della Vita di Santa Lucia di autore ignoto quattrocentesco.

Una vibrante romanità scuote tanto le fondamenta di Fano quanto la sua complessiva estetica, agghindata di tasselli favolosi come l’Arco di Augusto del 9 d.C. che si incontra assecondando l’antico decumano, intersecante via Rinalducci sulla quale si dispone la piccola Chiesa di San Pietro in Episcopio. Molto più ingombrante e d’ingombrante bellezza la Chiesa di San Pietro in Valle, vivida esponente del barocco marchigiano. Impossibile non essere catturati dall’incompiuta facciata rivestita da un paramento in mattoni, scevra di elementi decorativi in antitesi con l’opulenta aula interna che si fregia di sei cappelle laterali e poi ori, stucchi, marmi, pitture e legni. Quo Vadis e Lo sbarco di San Paolo a Malta di Antonio Viviani introducono alla visione delle eccezionali volte affrescate e della cupola mozzafiato di Girolamo Caccia datata 1696. Presbiterio, cantorie, organi e vari busti rinforzano l’idea di un sogno monumentale.

Attigua all’Arco di Augusto fa capolino l’ex Chiesa di San Michele con l’innovativo Museo della Via Flaminia. I vicini giardini del Pincio invitano al relax o a una semplice sosta prima di proseguire l’indagine intracittadina. Le antiche mura augustee si fanno seguire fino alla Porta della Mandria, dopo la quale non resta che vedere la Rocca Malatestiana, i cui lavori di erezione terminarono nel 1452 aggiungendo il robusto Mastio.

Eventi, sagre e manifestazioni

A Fano si festeggia il Carnevale, uno dei più antichi d’Italia (un documento lo cita già nel 1347), scandito dalla sfilata dei carri allegorici proposte per tre domeniche consecutive antecedenti l’inizio della Quaresima. Ad agosto si svolgono la Festa del Mare che commemora i caduti fanesi e la Fiera di San Bartolomeo. È invece un appuntamento mensile la Fiera Mercato dell’Antiquariato.

Ricoprono il ruolo di veri e propri eventi culturali il Fano Jazz by the Sea che porta in città alla fine di luglio musicisti italiani e internazionali, il Passaggi Festival a giugno e il Festival Internazionale del Brodetto e delle Zuppe di Pesce (sempre viva la pratica della pesca), di scena sul lungomare del Lido di Fano. Sfilate, cortei e spettacoli si susseguono nell’ambito della rievocazione storica nota come Fano dei Cesari. A dicembre si dispongono i bei Mercatini di Natale.

Prodotti tipici

Dal turismo d’entroterra si passa al turismo costiero. Anche in questo caso la città è fiera protagonista con le sue spiagge, il porto e un litorale dalle acque pluripremiate per limpidezza e servizi alberghieri, campeggi e ristoranti che nel menù inscrivono gustosi piatti di terra e di mare conditi con il prelibato olio di Cartoceto e il tartufo di Acqualagna, il tutto innaffiato dai vini delle colline. Se vi trovate in uno dei bar del centro storico, ordinate la Moretta di Fano, famosa bevanda tutta da gustare.

Fano e le sue spiagge

L'Adriatico esprime i massimi picchi di paradisiaca gradevolezza proprio laddove Fano intende specchiarsi. Le spiagge assumono allora dei toni fiabeschi che sfociano nelle chiare sfumature caraibiche date da un mare di trasparente sincerità, un mare che bagna candida sabbia inumidendo un bagnasciuga anticamera dell'ombrellone. La località decora il proprio profilo balneare tramite distinte tipologie di arenile: l'acqua si rivela sicuramente più cristallina attraversando i ciottoli e la ghiaia della spiaggia Sassonia di Fano, mentre lo storico Lido di Fano, attivo sin dall'IX secolo, si estende a ventaglio con la sua anima sabbiosa; ben 240 metri di relax e divertimento contraddistinguono la spiaggia dei Gabbiani, a misura di famiglia con pargoli al seguito; la spiaggia di Arzilla aggiunge alla distesa di sabbia dorata le comodità di uno stabilimento balneare attrezzato, l'Arzilla Beach Village. Gettonate per la loro aura di libertà la spiaggia Torrette di Fano e la Baia Metauro.

Come arrivare a Fano

Percorrere l’Autostrada A14 Adriatica e uscire in concomitanza con la SS 16; la stazione si trova sulla linea ferroviaria BolognaAncona; i due aeroporti più comodi per raggiungere Fano sono il “Raffaello Sanzio” di Ancona-Falconara e quello di Rimini, entrambi distanti soltanto 46 km dalla località.

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